da Michael T. KlareMentre gli esperti mettono in guardia sul rischio di estinzione umana, il Dipartimento della Difesa va avanti a tutta velocità...Il recente dramma del consiglio di amministrazione sulla
leadership di OpenAI, la startup tecnologica con sede a San Francisco dietro il popolarissimo programma per computer ChatGPT, è stato descritto come una lotta di potere aziendale, uno scontro di personalità guidato dall’ego e una disputa strategica sul rilascio di più varianti
ChatGPT compatibili. Era tutto questo e altro ancora, ma in fondo rappresentava una lotta insolitamente aspra tra quei funzionari aziendali che favorivano la ricerca illimitata su forme avanzate di intelligenza artificiale (AI) e coloro che, temendo gli esiti potenzialmente catastrofici di tali sforzi, cercavano di rallentare il ritmo. dello
sviluppo dell’IA .
Più o meno nello stesso periodo in cui questa battaglia epocale stava iniziando, una battaglia simile si stava svolgendo presso le Nazioni Unite a New York e negli uffici governativi a Washington, DC, sullo sviluppo di
sistemi d’arma autonomi: navi droni, aerei e carri armati gestiti dall’intelligenza artificiale piuttosto che dagli esseri umani. In questo contesto, un’ampia coalizione di diplomatici e attivisti per i diritti umani ha cercato di imporre un divieto legalmente vincolante su tali dispositivi – chiamati “
robot killer” dagli oppositori – mentre i funzionari dei Dipartimenti di Stato e di Difesa hanno sostenuto il loro rapido sviluppo.
In entrambi i tipi di controversie sono in discussione opinioni contrastanti sull’affidabilità delle forme avanzate di intelligenza artificiale, in particolare i “
grandi modelli linguistici” utilizzati nei sistemi di
“intelligenza artificiale generativa” come
ChatGPT. (Programmi come questi sono chiamati “
generativi” perché possono creare testo o immagini di qualità umana sulla base di un’analisi statistica dei dati raccolti da Internet). Coloro che sono a favore dello sviluppo e dell’applicazione dell’IA avanzata – sia nel settore privato che in quello militare – sostengono che tali sistemi possono essere sviluppati in modo sicuro; coloro che mettono in guardia contro tale azione affermano che non è possibile, almeno non senza garanzie sostanziali.