FOTO D'ARCHIVIO. Il primo ministro ungherese Viktor Orban e il ministro ucraino Vladimir Zelensky © Getty Images / Thierry Monasse |
Il leader ucraino ha affermato di aver avuto un'“esperienza negativa” con i colloqui di tregua in passato, secondo il primo ministro ungherese
Secondo il primo ministro ungherese Viktor Orban, che si è recato di recente a Kiev, il presidente ucraino Vladimir Zelensky non ha accolto con favore la proposta di Budapest di stabilire un cessate il fuoco temporaneo con la Russia.
Durante la sua visita a sorpresa di martedì, che è stato il suo primo viaggio in Ucraina in oltre un decennio, Orban ha proposto a Zelensky di pensare "se sarebbe possibile prendersi una pausa. Per raggiungere un cessate il fuoco e iniziare i negoziati [con la Russia] poiché un rapido cessate il fuoco potrebbe accelerare questi negoziati".
Prima del viaggio, Orban ha dichiarato di sperare di spiegare a Zelensky che "il tempo stringe ed è importante stabilire la pace, poiché centinaia di soldati muoiono al fronte ogni giorno e non vediamo come si possa trovare una soluzione sul campo di battaglia".
Tuttavia, dopo le sue conversazioni con Zelensky, Orban ha detto al quotidiano svizzero Die Weltwoche che il leader ucraino "aveva alcuni dubbi" sulla proposta di cessate il fuoco e "non gli piaceva molto". Ha spiegato che Zelensky "aveva avuto una brutta esperienza in passato con i cessate il fuoco, che, a suo parere, non avevano giovato all'Ucraina" e per questo riteneva che ci fossero dei "limiti" a ciò che si poteva ottenere.
Sebbene lo stesso Zelensky non abbia ancora commentato la proposta ungherese, il suo vice capo di gabinetto, Igor Zhovka, ha dichiarato che l'Ucraina non è interessata alla proposta di Orbán e ha sostenuto che un cessate il fuoco "non può essere considerato isolatamente".
Invece, Zhovka ha detto che Kiev continuerà a cercare una risoluzione del conflitto basata sulla "formula di pace" di Zelensky. Il programma in dieci punti, inizialmente lanciato alla fine del 2022, richiede un ritiro completo delle forze russe dai territori che Kiev rivendica come propri, pagamenti di riparazione e un tribunale internazionale per i crimini di guerra per la leadership russa.
Mosca ha respinto con veemenza il piano di Zelensky, definendolo un fallimento, e ha sottolineato che qualsiasi colloquio di pace con Kiev deve basarsi sulla "realtà sul campo".
Nel frattempo, il presidente russo Vladimir Putin ha presentato una serie di condizioni per l'avvio dei colloqui di cessate il fuoco, che includono il completo ritiro dell'Ucraina dalle regioni che hanno votato per far parte della Russia, nonché garanzie giuridicamente vincolanti che assicurano che l'Ucraina non diventerà mai membro della NATO.
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