mercoledì 26 aprile 2023

La gente che festeggia il 25 aprile


 





Capita troppo spesso che le vecchie, inutili, e morenti ideologie del passato cerchino di amalgamarsi con le altrettanto inutili ideologie del presente.
Il 25 aprile è la festa delle ideologie, meglio se rosseggianti.
Da quel giorno del 1945 sono derivate le pessime manifestazioni ideologiche e non del potere statale contro la povera gente.
Da quel giorno è derivata la pessima carta costituzionale italiana.
Da quel giorno è derivato questo sistema iniquo.
Da quel giorno è derivata la teoria che grandi è meglio e quindi uniamoci all'€uropa.
Da quel giorno è derivata la brutale colonizzazione italiana sui popoli che popolano lo stivale.
Eppure lo stato conosce a fondo e sulle sue spalle lo status di colonizzato, eppure brutalizza i popoli "italici".
Da quel giorno è derivata la lotta ideologica delle "sinistre" contro chi dissente dalle loro farneticazioni.
Da quel giorno è derivata la stupida dominazione mediatica e culturale che ha avuto come unico risultato il predominio italiano in ambito europeo riguardo a difficoltà cognitive, non per niente l'italiano è quel "popolo" medaglia d'oro in fatto di ignoranza.
Meno male che non sono italiano, meno male che sono sardo, meno male che la mia festa di liberazione non cade il 25 aprile, ma il 28.
Mi chiedo come possa un sardo che si definisca tale festeggiare la liberazione, liberazione da che? Da chi?
Buona liberazione a tutti da questo stato-corporation e dai suoi amministratori delegati, siano essi italiani o appartenenti a popoli più colti, amministratori al servizio di belzebù.
 
 Forse un po' di storia di quel periodo riesce a puntualizzare il concetto per cui il 25 aprile non va festeggiato.
Malghe di Porzûs: il 7 febbraio 1945 ci fu il DISONOREVOLE eccidio dei partigiani bianchi della Osoppo commesso da un centinaio di partigiani rossi della Garibaldi, spalleggiati da slavi.
L'eccidio di Porzus è un argomento da tenere segreto, molto spesso misconosciuto, come tante altre stragi e crimini compiuti dai partigiani comunisti.
Il capo di quei criminali traditori non fece un giorno di galera, il presidente della repubblica più scalcinata del mondo, un certo Sandro Pertini, che è stato anche un dirigente partigiano, ha concesso la grazia al capo dei partigiani rossi che ha decimato a più riprese il gruppo della Osoppo, solo in quei giorni si è macchiato dell’assassinio di oltre venti dei suoi stessi compagni di lotta.
Fu assassinato anche un nostro conterraneo di Serdiana.
E allora da parte di chi preferisce tenere gli occhi chiusi, non resta che festeggiare questa insulsa ricorrenza.
 
 

 

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