Israele sta compiendo atti innominabili contro il genere umano, ma nessuna foglia si muove. Se ne infischia con estrema arroganza delle sentenze della Corte internazionale penale nonché dei pronunciamenti del Consiglio di Sicurezza (ove gli States si sono stracciati le vesti non ponendo il consueto veto).
Tetragoni nell'avere tutto il mondo "in dispetto", bombardano Libano e Siria, andando alla ricerca di terroristi ma al contempo uccidono ovunque, devastano infrastrutture civili, inquinano con fosforo bianco campi agricoli, uliveti...
Eroica impresa, tra le ultime, la distruzione del consolato iraniano a Damasco. La motivazione? Una riunione di terroristi. Credo che sia inutile sostenere che il consolato, come spiegarlo ai sionisti?,che il consolato iraniano è terra iraniana e che un bombardamento di un consolato è un'azione di guerra contro l'Iran, come effettuata nello stesso territorio iraniano. Si dirà. Una quotidiana operazione criminale effettuata con la consapevolezza della acquiescenza internazionale.
11 morti, tra cui il generale di brigata delle forze Quds iraniane. Puntato da tempo, Mohammad Reza Zahedi doveva morire. E naturalmente nel totale disprezzo del diritto internazionale. Troppo pericoloso per il sionismo dato che il generale era alla guida delle operazioni dell'Asse della Resistenza in Libano e in Siria.
La preoccupazione dei professionisti dell'informazione cartacea e televisiva si è configurata in relazione alla possibile escalation del conflitto. L'Iran reagirà? Certo che sì. Ma quando, dove e come? Sulla liceità dell'attacco non ho letto né sentito contestazioni adeguate. E perché ci sarebbero dovute essere? Innanzitutto, Zahedi e gli altri 10 "martiri" non sono occidentali né alleati con l'Occidente.
Quando è che si è sollevata una certa indignazione contro un crimine di Israele? Quando ad essere assassinati sono stati degli occidentali, occidentali che portavano un importante soccorso alimentare e farmacologico ai Palestinesi. Un assassinio spregevole di sette operatori della World Central Kitchen. Dichiarazione di rabbia del fondatore dell'organizzazione umanitaria che portava tonnellate di cibo “Israele ha preso di mira, sistematicamente, macchina dopo macchina, i nostri operatori". Inutile, dunque che Netanyahu accampi errori che non ci sono stati perché la strategia di eliminazione, di annientamento sionista si fonda sullo sparare nel mucchio.
Rispetto ad altre occasioni di omertà e di silenzio, questa volta qualcosa si è mosso. Molte rimostranze da parte delle amministrazioni politiche occidentali. Rilevo, in particolare, quella del sottosegretario alla difesa dello statunitense Lloyd Austin. Diffido comunque che nelle alte sfere politiche si sia almeno accennato al fatto che gli operatori indossavano tute protettive con il logo dell'organizzazione benefica. Tra di loro, oltre l'autista palestinese, un britannico, un australiano, un polacco...
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