venerdì 19 settembre 2025

Le Muse di Villa Adriana: Rivoluzione e Segreti all'Alba del Rinascimento

Comparazione fra: le Muse rinvenute a Villa Adriana conservate al Prado di Madrid; Leonardo, Studio per sant’Anna, la Madonna e il Bambino con l’agnello, 1500‐1501, Gabinetto dei disegni e delle stampe, n. 230, Gallerie dell’Accademia, Venezia; Leonardo, cd Cartone di Burlington House, 1501‐505, National Gallery, Londra.

Il Rinascimento, quel tempo magico in cui il genio fioriva, è spesso raccontato come la “rinascita” dell'arte e della cultura dopo secoli di oblio. Ma come un'eco lontana ha potuto risvegliare il talento di geni come Leonardo, Michelangelo e Raffaello

Il volume "Villa Adriana agli albori del Rinascimento: Leonardo | Michelangelo | Raffaello", scritto da Andrea Bruciati e Giuseppina Enrica Cinque, svela una storia avvolta nel mistero, una storia in cui le rovine di Villa Adriana si rivelano non semplici fantasmi del passato, ma muse viventi.

Questo libro, frutto di un'unione di menti e talenti, unisce l'intuito vibrante di uno storico dell'arte all'approccio meticoloso di un architetto. Bruciati ha saputo porre le domande audaci, mentre Cinque ha setacciato archivi e rovine, cercando le prove tangibili. Insieme, hanno ricomposto un mosaico, rivelando come il "decennio d'oro" tra il 1492 e il 1503 non sia stato un'esplosione spontanea, ma un'intensa riscoperta che ha avuto il suo epicentro lontano da Roma, nelle silenziose rovine di Tivoli.

La presentazione: un evento per svelare i segreti


L'opera verrà svelata in un evento che è parte delle Giornate Europee del Patrimonio 2025 e del "San Michele si libra – Festival del libro d’arte, d’archeologia e d’architettura". La presentazione si terrà domenica 28 settembre alle 17:00 presso la Sala Conferenze - Biblioteca delle Arti del Complesso monumentale di San Michele a Ripa Grande, a Roma. Un'occasione per il grande pubblico di scoprire, attraverso le parole degli autori e di prestigiosi studiosi, i segreti che il volume ha custodito finora.

L'incontro vedrà la partecipazione dei due autori, affiancati da un parterre di relatori d'eccezione: Francesco de Angelis, professore alla Columbia University; Ingrid Drake Rowland, storica dell'arte e accademica; Giangiacomo Martines, architetto e storico; e Ginette Vagenheim, esperta di Filologia umanistica. L'archeologa Benedetta Adembri guiderà la conversazione. La presenza di questi luminari non fa che confermare la portata rivoluzionaria della ricerca contenuta nel volume.

Un Gigante Sconosciuto che sussurrava ai Geni

Raffaello, Madonna della Quercia (1518 ca, Museo del Prado, Madrid) e dettaglio dell’edificio antico sullo sfondo, a sinistra, comparato con la veduta, da sud‐est, del fronte orientale delle Grandi Terme di Villa Adriana.

Nel Quattrocento, Villa Adriana era un gigante dormiente, una "casa d'Adriano" avvolta nella leggenda e non ancora mappata dalla scienza. Contrariamente al suo aspetto odierno, la villa appariva come un tempio ancora magnifico, con statue e colonne quasi intatte, le cui storie erano sussurrate solo da voci rare e preziose come quelle di Flavio Biondo e Papa Pio II. Il libro di Bruciati e Cinque riempie questo vuoto storiografico, agendo come un detective alla ricerca di indizi perduti. Hanno svelato un piccolo disegno di Leonardo, a lungo creduto essere il Pantheon, rivelandolo come la pianta del misconosciuto Tempio di Apollo e delle Muse, un tempio che oggi sappiamo esistere grazie a recenti scavi.

Le Muse, un'epifania di marmo

Le quattro Muse (Terpsicore, Calliope, Melpomene, Erato) conservate al Prado sicuramente provenienti da Villa Adriana, elaborate graficamente con l’eliminazione dei restauri, poste a confronto con le Muse dipinte da Bramantino nello Studiolo delle Muse (1499-1503) del castello di Voghera. 

Il cuore della tesi è una rivelazione che ha il sapore dell'epifania: la scoperta di un gruppo di sculture di Muse, un evento di "grande clamore" che ha preceduto di quasi un decennio la scoperta del Laocoonte. Queste sculture, scolpite in un marmo finissimo e con pose meno rigide e più dinamiche rispetto alle opere coeve, hanno catturato lo sguardo dei grandi artisti.

Il libro propone un'ipotesi avvincente: queste sculture, in particolare le quattro oggi al Museo del Prado, divennero le "modelle scultoree" per i capolavori del Rinascimento. Gli autori tracciano un parallelo tra le pose della Madonna di Manchester di Michelangelo, la Vergine con Sant’Anna di Leonardo e la Sacra Famiglia della Quercia di Raffaello con quelle delle Muse marmoree. È come se i tre maestri, in un dialogo segreto, avessero interpretato la stessa musa, ognuno con la propria inconfondibile voce.

Morto da Feltro: Il ponte segreto

Morto da Feltro (?), dettaglio dell’Autoritratto (?), 1506‐1508 (?), Firenze, Galleria degli Uffizi, Inv. 1890, n. 1658.

Il volume porta alla luce una figura misteriosa e apparentemente marginale: Morto da Feltro. Descritto da Giorgio Vasari, questo pittore anonimo si sarebbe formato a Roma e Firenze, entrando in contatto con l'élite artistica del suo tempo. Ma il suo vero ruolo, secondo il libro, è stato quello di "ponte ideale" tra l'antichità e i maestri rinascimentali.

Mentre si credeva che il celebre stile "a grottesca" fosse nato con la scoperta della Domus Aurea, il libro avanza una nuova, poetica ipotesi: che la sua origine sia proprio a Villa Adriana. Si ipotizza che Morto da Feltro, calandosi nelle "grotte" della villa per documentarne le antichità, sia stato il primo a imbattersi in quelle pitture e, forse, anche nelle sculture delle Muse, portando questa conoscenza ai grandi maestri.

Un archetipo per i sogni degli architetti

Pirro Ligorio, Il libro di antichità di Pirro Ligorio. Raccolta di disegni originali di figure, e di ornati dello stesso Pirro Ligorio, alcuni fatti con la penna, altri col lapis, ed altri col pastello (dett.), ASTo, Delle Antichità, Vol. 30, Libri di varie antichità, segnatura J.a.II.17; f.11r; f.14r; f.31r.

L'influenza di Villa Adriana non si ferma alla scultura e alla pittura, ma si estende all'architettura stessa. Il libro la definisce un "archetipo" per i linguaggi progettuali futuri. Gli autori scoprono la probabile origine dei "pilastri cavi" in questa villa, una struttura che in seguito si ritrova nelle opere di architetti come Leon Battista Alberti e Michelangelo. Lo stesso vale per l'impianto a "croce greca" e quello triconco, che avranno una lunga vita nell'architettura ecclesiastica e rinascimentale.

Il volume racconta anche la triste storia delle spoliazioni della villa, che ha gradualmente spogliato il sito dei suoi tesori, ora dispersi in collezioni private e palazzi come il Quirinale. Questa "rapina storica" ha trasformato Villa Adriana in un serbatoio di materiale, ma il libro le rende giustizia, ricostruendo il percorso di marmi e mosaici.

Un nuovo sguardo, una nuova rivoluzione

Francesco Piranesi, Veduta di un Eliocamino per abitarvi l’Inverno […], Roma post 1783. Dal dettaglio si evidenzia che l’ambiente era ancora ricco di decorazioni, oggi pressoché completamente scomparse


Questo libro non è solo un'opera di ricerca, ma una vera e propria rivoluzione storiografica. Unendo l'analisi dei disegni, dei documenti d'archivio e l'osservazione dei resti fisici, Bruciati e Cinque dimostrano che Villa Adriana non è solo la testimonianza del genio di Adriano, ma il luogo dove l'antichità ha incontrato e ispirato direttamente il Rinascimento. La storia delle Muse, delle "grottesche" e dei pilastri cavi non è un semplice aneddoto, ma la prova che l'eredità antica è stata un motore attivo e visibile, una musa reale per i più grandi geni creativi.


Alla presentazione interverranno esperti di fama internazionale:

  • Francesco de Angelis, professore presso la Columbia University di New York e direttore dell’Advanced Program on Ancient History and Art, autore della prefazione.

  • Ingrid Drake Rowland, storica dell'arte e accademica, autrice della presentazione.

  • Giangiacomo Martines, architetto e storico, già direttore regionale per i Beni Culturali e paesaggistici.

  • Genette Ivenheim, professoressa di Lingua e Letteratura Latina e Filologia Umanistica.

L'evento sarà moderato da Benedetta Adembris, archeologa e membro del Comitato scientifico dell’Istituto Autonomo Villa Adriana e Villa d’Este, e vedrà la partecipazione degli autori, Andrea Bruciati e Giuseppina Enrica Cinque.

Dettagli dell'evento:

  • Titolo: Presentazione del volume "Villa Adriana agli Albori del Rinascimento"

  • Data: 28 settembre

  • Orario: 17:00

  • Luogo: Sala Conferenze – Biblioteca delle Arti, Complesso monumentale di San Michele a Ripa Grande, Via di San Michele 22, Roma

  • Note: La presentazione fa parte delle "Giornate Europee del Patrimonio 2025".

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