MANIFESTAZIONE ANTINUCLEARE!!
- Sabato 26 Marzo 2011 ore 15:00 corteo. Partenza da P.zza M. Polo e concerto P.zza del Carmine, Cagliari
A sostegno del referendum consultivo regionale del 15 maggio e di quello abrogativo del 12 giugno.
IL COMITATO.SI.NONUCLE, preso atto che la grave situazione che si è creata in Giappone a causa delle centrali nucleari, non minaccia solo le popolazioni locali ma anche una buona parte della popo lazione mondiale, nella seduta del 17/03/2011 ad Oristano ha ritenuto che i sardi, non solo, debbano dare una chiaro segno di solidarietà verso la popolazione Giapponese, che rischia gravi contaminazioni nucleari, ma debbano anche rendere evidente la loro contrarietà al Nucleare in Sardegna e nel Mondo.
Per cui IL COMITATO indice una MANIFESTAZIONE CORTEO CON CONCERTO FINALE da svolgersi a Cagliari sabato 26/03/2011 con partenza alle ore 15 da Piazzale Marco Polo, pressi fiera, e conclusione con comizi nel Largo Carlo Felice e concerto finale in Piazza Carmine.
Modalità, organizzazione e documento da diffondere, verranno decise dalla condivisione via internet di tutti gli iscritti al COMITATO.
Il COMITATO.SI.NONUCLE costituitosi a S. Giusta il 04/07/2010 per informare il popolo sardo sul referendum consultivo contro il nucleare che verrà votato il 15 maggio del 2011 e sensibilizzarlo sulla necessità di votare SI al quesito “Sei contrario all’installazione in Sardegna di centrali nucleari e di siti per lo stoccaggio di scorie radioattive da esse residuate o preesistenti ?”.
Al comitato aderiscono più di 200 organizzazioni (comuni, artisti, deputati, senatori, partiti, sindacati, organizzazioni culturali … ) e più di 5000 cittadini, di tutte le fedi politiche, culturali o religiose.
Il comitato ha gia organizzato SA DIE DE SA VARDIANIA a Cirras, frazione di S. Giusta, a Teulada possibili sedi di centrali nucleari ed a Quirra contro le guerre simulate che uccidono.
Oristano 17/03/2011
Bustianu Cumpostu
Coordinatore dell'iniziativa
Per comunicazioni:
Coordinatore dell’organizzazione Bustianu Cumpostu
Tel./fax 0784.415249 0348.7815084
www.comitatosinonucle.net
IL SARDEGNA - Politica: Al Senato la proposta nucleare: tutte nell'Isola le quattro centrali 05.03.2009
regione sardegna
Marco Mostallino marco.mostallino@epolis.sm ■ E alla fine la candidatura è arrivata. Da fonte scientifica autorevole, per di più con un ruolo istituzionale: la Sardegna è il posto migliore per le centrali nucleari promesse dal governo Berlusconi. E non per una delle quattro che dovrebbero sorgere in Italia, bensì per l'intero pacchetto. « La Sardegna è l’area italiana migliore per la costruzione di centrali nucleari, perché è la più stabile dal punto di vista sismico», ha riferito ieri E n z o B o s c h i , p r e s i d e n t e dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) durante una audizione davanti alla commissione Territorio e ambiente del Senato. L'audizione è un momento nel quale il Parlamento comincia a farsi delle idee precise su un problema, ascoltando i tecnici di settore prima di esaminare disegni di legge del Governo o proposte di deputati e senatori. E ieri, a Palazzo Madama, è toccato al numero uno della sismologia italiana parlare del ventilato ritorno all'energia figlia dell'atomo. Il responsabile dell'istituto statale è stato chiaro: «La regione Sardegna è una zona con una storia geologica completamente diversa dal resto dell’Italia. Si potrebbero fare tutte e quattro le centrali nucleari che il governo intende costruire lì, anche se poi bisognerebbe risolvere il problema del trasferimento dell’energia - ha aggiunto Boschi - Bisogna evitare che il problema venga affrontato con le informazioni sbagliate», ha proseguito il sismologo: «Ho visto sui giornali che un sito proposto era quello di Augusta, in Sicilia: non potrebbe esserci un’area più sbagliata, perché si trova su una faglia sismica». La Sardegna invece è terra antica, stabile, dove le scosse di terremoto sono rare e leggere. Ecco che un sistema delicato e potenzialmente devastante come una centrale nucleare nell'isola, secondo Boschi, sarebbe sistemato bene, al riparo da eventi sismici catastrofici. Così non una ma quattro centrali potrebbero trovare spazio nella regione. Decidere, comunque, non è in capo a Boschi. Il governo non ha ancora avviato le procedure per i criteri tecnici di scelta dei siti: dopo questi, sulla base di rapporti scientifici, l'esecutivo dovrà stilare una lista di zone candidate e poi procedere alla individuazione delle quattro aree che saranno oggetto di quella che viene chiamata nelle carte ministeriali «servitù nucleare». Nei giorni scorsi, il neo presidente della Regione Ugo Cappellacci aveva assicurato che «nessuna centrale nucleare verrà costruita nell'Isola: se vorranno farlo, dovranno passare sul mio corpo», ha concluso il governatore. Ma la sua resistenza potrebbe non bastare: nel disegno di legge sull'energia (che ancora non è stato votato) il governo è autorizzato a superare il no delle Regioni.
L’incidente nucleare ora è di livello 5. Cosa significa? La tabella
Oggi l’incidente alla centrale nucleare di Fukushima è passato da livello 4 a livello 5. Ma cosa significa? I livelli di rischio nucleare sono sette e fanno parte di una scala detta Ines (International Nuclear and radiological Event Scale), sviluppata dall’Aiea (Agenzia internazionale per l’energia atomica) a partire dal 1989. Si tratta di una scala logaritmica, e quindi il passaggio da un livello all’altro rappresenta un aumento di danni di circa dieci volte. Lo scopo della scala è classificare gli incidenti nucleari e radiologici e rendere immediatamente percepibile al pubblico, in maniera corretta, la loro gravità senza fare riferimento a dati tecnici di difficile comprensione.
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