lunedì 12 ottobre 2009

NO NUKE! UNA RISATA SARDONICA VI SEPPELLIRA!!



NON PERMETTIAMO DI RENDERE INVIVIBILE LA TERRA DEI NOSTRI FIGLI CHE DEVONO ANCORA NASCERE!!

25 OTTOBRE ORE 9,30 CAGLIARI

MANIFESTAZIONE ANTI NUCLEARE

PARTENZA PIAZZA GARIBALDI ED ARRIVO AL SIT-IN PIAZZA GIOVANNI XXIII


PA
RTECIPIAMO NUMEROSI,

ESPRIMIAMO IL NOSTRO NO AL NUCLEARE ATTIVAMENTE

SENZA DELEGARE NESSUN ALTRO AL POSTO NOSTRO!


AFFERMIAMO IL NOSTRO SI ALLE

ENERGIE ALTERNATIVE NON

INVASIVE



Il governo italiano hai in cantiere un programma nucleare per dare una risposta alla sete di risorse energetiche e alleviare la dipendeza dal petolio il cui prezzo e acresciuto notevolmente.
Si parla di dieci dodici centrali nucleari di cui una di queste sarebbe destinata in Sardegna.

A nostro parere la scelta del nucleare è di difficile realizzazione perchè non esiste ancora il nucleare sicuro, per l'alto costo costruttivo, e per il tempo di realizzazione degli impianti.. circa otto-dieci anni di tempo.

Inoltre:


Per rimpiazzare la chiusura delle centrali attive (per es. nel mondo ed in italia), molte delle quali hanno più di 40 anni e vanno smantellate, bisognerebbe mettere in opera 290 centrali nuove da qui al 2025: una ogni mese e mezzo fino al 2015, una ogni 18 giorni negli anni seguenti.

Questo ritmo incredibile fu in realtà tenuto, negli anni '80.
Ma oggi non più.
L'industria specializzata non rius cirebbe a rispondere ad una tale concentrata domanda.
Esiste una sola acciaieria al mondo capace di forgiare un pezzo essenziale del cuore del reattore, e sta in Giappone.

Collo di bottiglia ancora più grave: non esistono abbastanza tecnici e ingegneri del livello necessario non solo per costruire, ma per far funzionare e con trollare tante nuove centrali.
Dopo decenni di abbandono di questo settore, le competenze non sono state formate.
Entro il 2015, ben il 40% dei tecnici che operano nelle centrali francesi saranno andati in pensione. Solo l'8% dei di

pendenti del settore atomico ha meno di 32 anni.

Ed ecco adesso un altro problem a: chi finanzia queste grandi opere?
A causa della liberalizzazione del mercato dell'elettricità, gli investitori-speculatori privati considerano questi investimenti a rischio.
Troppo costosi (un reattore ultimo tipo, EPR, costa 3 miliardi di dollari), un investim ento a troppo lungo termine e con sorprese lungo il percorso (certificazioni, permessi di costruzione, referendum anti-nucleari come dopo Chernobyl, che imposero chiusure da panico con perdite rilevanti (fdf ). http://www.facebook.com/event.php?eid=167043420128&ref=mf
Si deve sapere:


Nessun operatore privato può co
stru ire un reattore nucleare se non può beneficiare di enormi sovvenzioni pubbliche, dirette e indirette.

Uno studio scientifico tedesco ha mess
o in evidenza un aumento del 117% delle leucemie infantili fino a 5 km attorno ad alcune centrali nucleari.

Per un euro investito, una maggiore efficacia energetica e le energie rinnovabili possono ottenere una riduzione dei gas a effetto serra fino a 11 volte più dell’energia nucleare.


Più fa caldo, meno risulta sicuro far funzionare i reattori nucleari: 1/4 del parco nucleare francese ha dovuto essere fermato nel 2003 a causa della canicola estiva.

Il clima cambia, la frequenza degli episodi di siccità aumenta. Ora, il nucleare utilizza 25.000 volte più acqua delle energie eolica e solare per produrre 1 kWh elettrico…

La Sardegna dal canto suo, sul fronte dell'energia oltre che subire i problemi generali che affliggono l'italia, patisce di un maggior costo dell'energia tanto che imprese sarde la pagano il 40% in più dei loro concorrenti e delle altre imprese italiote. Senza contare che non abbiamo neanche bisogno di produzione di energia . Infatti noi ne producimo 2000 MW al giorno, ne consumiamo 1200 MW e 800 MW vanno esportati.


Se la vita al nucleare avrà vita difficile in Italia è comunque certo, e da affrontare , il problema dello stoccaggio delle scorie nucleari delle centrali dismesse (ed eventualmente di quelle da costruire) dallo stato italiano. Scorie che irradiano contaminazioni per un tempo inaccetabile per il troppo lungo tempo di pericolosità che varia da 20mila a 50mila anni.

Noi sardi non abbiamo mai voluto ne vogliamo centrali nucleari sul nostro territorio
Quella produzione di energia dal nucleare non nasce dall'esigenza di erogare energia anche per la Sardegna che di fatto l'energia la esportava e la esporta, ma solo dal bisogno italiota di imporci siti di stoccaggio per le scorie nucleari loro..


NO ALL'ENERGIA NUCLEARE FONTE RADIOTTIVA TRAGICA PER TUTTA L'UMANITA'

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