Mariella Careddu
www.unionesarda.it
Per chiedere i danni, i giochi sono fatti. La Regione Sardegna arriva fuori tempo massimo e il giudice nega la costituzione di parte civile in un eventuale processo per i veleni di Quirra.
TROPPO TARDI
L'ultima data utile per chiedere di essere ammessi nelle fila di chi ha subito un danno dal disastro ambientale causato, secondo il sostituto procuratore Domenico Fiordalisi, dalle guerre simulate nel poligono di Perdasdefogu e nel distaccamento di Capo San Lorenzo, era quella del 18 luglio. In quel giorno tutte le questioni sono state sbrigate: chiariti i requisiti per essere ammessi oppure no e, al termine dell'udienza, era stato stilato l'elenco ufficiale.
Per la Regione, dunque, non c'è più tempo. Lo ha deciso ieri mattina il giudice dell'udienza preliminare del tribunale di Lanusei, Nicola Clivio.
CHI DOVRÀ PAGARE
Nulla di fatto, o quasi, per la nomina dei responsabili civili, ovvero per coloro che verranno chiamati a risarcire i danni, qualora il giudice disponesse il rinvio a giudizio e la vicenda giudiziaria si chiudesse con una condanna.
Durante l'appuntamento in aula, che si è aperta intorno a mezzogiorno, il collegio di avvocati delle parti civili si è limitato a indicare i nomi dei possibili responsabili: lo Stato italiano, il Ministero della Difesa, l'Università di Siena e la società Sgs. Il giudice si è riservato di sciogliere le riserve nei prossimi giorni: il decreto verrà depositato nella cancelleria del palazzo di giustizia.
RISCHIO TRASFERIMENTO
Resta sospesa, invece, la richiesta presentata da uno dei difensori sulla necessità di spostare il processo in un'altra sede, a causa del condizionamento che potrebbe derivare da un'opinione pubblica schierata. Il gup, come da procedura, ha inviato gli atti alla Corte di Cassazione che dovrà decidere in merito all'istanza. Nel frattempo, però, il procedimento va avanti nel palazzo di giustizia ogliastrino, «perché - ha spiegato il giudice - non si avverte alcuna necessità di fare altrimenti».
La prossima udienza è fissata per mercoledì 31 ottobre, quando il giudice potrebbe decidere se rinviare a giudizio le venti persone accusate, a vario titolo, di aver preso parte al disastro ambientale descritto dal pubblico ministero.
INDAGATI
Questi i nomi dei venti indagati: Fabio Molteni, Alessio Cecchetti, Roberto Quattrociocchi, Valter Mauloni, Carlo Landi, Paolo Ricci, Gianfranco Fois, Francesco Fulvio Ragazzon, Walter Carta, Giuseppe Di Donato, Vittorio Sabbatini, Vincenzo Mauro, Francesco Riccobono, Giuseppe Protano, Fabio Baroni, Luigi Antonello Di Lella, Gilberto Nobile, Gabriella Fasciani, Walter Mura, Pierluigi Cocco.
www.unionesarda.it
i faldoni del processo PISQ |
Per chiedere i danni, i giochi sono fatti. La Regione Sardegna arriva fuori tempo massimo e il giudice nega la costituzione di parte civile in un eventuale processo per i veleni di Quirra.
TROPPO TARDI
L'ultima data utile per chiedere di essere ammessi nelle fila di chi ha subito un danno dal disastro ambientale causato, secondo il sostituto procuratore Domenico Fiordalisi, dalle guerre simulate nel poligono di Perdasdefogu e nel distaccamento di Capo San Lorenzo, era quella del 18 luglio. In quel giorno tutte le questioni sono state sbrigate: chiariti i requisiti per essere ammessi oppure no e, al termine dell'udienza, era stato stilato l'elenco ufficiale.
Per la Regione, dunque, non c'è più tempo. Lo ha deciso ieri mattina il giudice dell'udienza preliminare del tribunale di Lanusei, Nicola Clivio.
CHI DOVRÀ PAGARE
Nulla di fatto, o quasi, per la nomina dei responsabili civili, ovvero per coloro che verranno chiamati a risarcire i danni, qualora il giudice disponesse il rinvio a giudizio e la vicenda giudiziaria si chiudesse con una condanna.
Durante l'appuntamento in aula, che si è aperta intorno a mezzogiorno, il collegio di avvocati delle parti civili si è limitato a indicare i nomi dei possibili responsabili: lo Stato italiano, il Ministero della Difesa, l'Università di Siena e la società Sgs. Il giudice si è riservato di sciogliere le riserve nei prossimi giorni: il decreto verrà depositato nella cancelleria del palazzo di giustizia.
RISCHIO TRASFERIMENTO
Resta sospesa, invece, la richiesta presentata da uno dei difensori sulla necessità di spostare il processo in un'altra sede, a causa del condizionamento che potrebbe derivare da un'opinione pubblica schierata. Il gup, come da procedura, ha inviato gli atti alla Corte di Cassazione che dovrà decidere in merito all'istanza. Nel frattempo, però, il procedimento va avanti nel palazzo di giustizia ogliastrino, «perché - ha spiegato il giudice - non si avverte alcuna necessità di fare altrimenti».
La prossima udienza è fissata per mercoledì 31 ottobre, quando il giudice potrebbe decidere se rinviare a giudizio le venti persone accusate, a vario titolo, di aver preso parte al disastro ambientale descritto dal pubblico ministero.
INDAGATI
Questi i nomi dei venti indagati: Fabio Molteni, Alessio Cecchetti, Roberto Quattrociocchi, Valter Mauloni, Carlo Landi, Paolo Ricci, Gianfranco Fois, Francesco Fulvio Ragazzon, Walter Carta, Giuseppe Di Donato, Vittorio Sabbatini, Vincenzo Mauro, Francesco Riccobono, Giuseppe Protano, Fabio Baroni, Luigi Antonello Di Lella, Gilberto Nobile, Gabriella Fasciani, Walter Mura, Pierluigi Cocco.
Nessun commento:
Posta un commento