PILI A RENZI: SUL NUCLEARE IN SARDEGNA STATE GIOCANDO CON IL FUOCO
Mauro Pili
“Il Piano per il deposito unico nazionale di Sogin sarà consegnato il 15 dicembre prossimo al governo e tra le sei ipotesi viene inclusa anche la Sardegna. Si tratta di un progetto demenziale che rischia di mettere a rischio l’ordine pubblico in una regione che ha già abbondantemente espresso la netta e più totale contrarietà a tale nefasta ipotesi. Sogin, braccio nucleare del governo, avrebbe messo a punto una proposta che indicherebbe sei località in altrettante regioni. Tra queste la Sardegna. Si tratta di un’ipotesi sulla quale Sogin cercherebbe di dare una spiegazione tecnica del tutto fuorviante e che appare invece funzionale solo a scaricare nella regione più lontana e più debole questo tipo di progetto. E’ fin troppo evidente che tale progetto non potrà mai essere realizzato in Sardegna per la totale e netta contrarietà del Popolo Sardo ma evitate anche di indicare la Sardegna tra le sei ipotesi. Tale proposizione scatenerebbe reazioni tali da mettere a rischio lo stesso ordine pubblico di un’isola stremata da uno Stato strabico che guarda alla Sardegna come colonia dove scaricare ogni genere di rifiuto. Per questa ragione questa mia interrogazione è un monito preciso e deciso a Renzi e compagni perché non si azzardino a proporre la Sardegna tra le regioni previste nel piano perché avrebbe solo l’effetto di provocare reazioni durissime da parte della Sardegna e dei Sardi”.
Lo ha appena dichiarato il deputato sardo di Unidos Mauro Pili in seguito alla ormai imminente presentazione da parte della Sogin del piano per il deposito unico nazionale delle scorie nucleari. Pili che ha depositato poco fa in aula a Montecitorio una dettagliata e circostanziata interrogazione ha annunciato anche l’avvio di una mobilitazione regionale e nazionale contro il deposito unico e contro l’ipotesi della Sardegna come sito.
“Il prossimo 31 dicembre, secondo le norme vigenti, è previsto che venga definito e proposto il sito unico nazionale per lo stoccaggio delle scorie nucleari. Secondo fonti autorevoli – sostiene Pili - tale piano sarebbe stato già definito e il 15 dicembre prossimo verrebbe trasmesso formalmente da Sogin al governo. In questi giorni i tecnici del governo sono in stretissimo contatto con la Sogin perché vi sarebbe un pressing internazionale verso l’Italia per definire entro l’anno tale ipotesi. Dai colloqui dei tecnici di Palazzo Chigi sarebbe emersa l’esistenza di un quadro d’insieme che individuerebbe 6 regioni tra le quali scegliere l’ubicazione del sito, tra queste in modo del tutto arbitrario sarebbe stata compresa anche la regione Sardegna. Un’ipotesi nefasta – scrive Pili nell’interrogazione - che verrebbe contrastata dal Popolo Sardo con ogni strumento di contrapposizione utile ad escludere senza alcun tipo di margine un progetto del tutto surreale e destituito di ogni valutazione tecnica e giuridica. Oltre alle pregresse posizioni già espresse, sin dal 2003, nell’ambito della conferenza stato Regioni dal sottoscritto interrogante in qualità di Presidente della regione Sardegna si registra un pronunciamento deciso e senza appello di un apposito referendum popolare che ha bocciato qualsiasi ipotesi in tal senso”.
“Il fatto che la Sardegna, che già sopporta un carico statale senza eguali, dalle basi militari alla petrolchimica, dall’essere la Regione più gravata da aree inquinate da attività industriali alla nefasta distrazione dello Stato in tema di energia e trasporti, venga solo inserita in un’ipotesi così demenziale mobiliterebbe il Popolo Sardo in modo deciso e determinato. Già nei mesi scorsi – ricorda Pili - all’atto della pubblicazione della guida tecnica avvisai gli esponenti del governo di non commettere tale grave errore che violerebbe le stesse norme statutarie di rango costituzionale della regione Sardegna. Ora che tale grave errore secondo fonti dirette sarebbe imminente mi sento di reiterare l’appello: fermate questa scellerata proposta, state giocando con il fuoco”.
“La Sardegna – conclude Pili - non può e non deve essere minimamente contenuta nemmeno come ipotesi nel piano per la realizzazione del deposito unico nazionale delle scorie nucleari. Realizzare un deposito unico nazionale è un’operazione solo per spendere risorse senza controllo così come è stato sino ad oggi. Il deposito nucleare unico sarà l'ennesimo pozzo senza fondo. Questo piano è solo uno strumento delle lobby del nucleare e degli appalti che puntano a progettare, spendere con troppi omissis che non possono in alcun modo essere accettati. Il Governo deve immediatamente escludere la Sardegna da questa scellerata ipotesi se non vuole rischiare di alterare senza precedenti l’ordine pubblico nell’isola”
Mauro Pili
ESCLUDETE SUBITO LA SARDEGNA DAL PIANO,
A RISCHIO ORDINE PUBBLICO
PRONTO IL PIANO CHE VERRA’ PRESENTATO IL 15 DICEMBRE PROSSIMO, COMPRENDE LA SARDEGNA E ALTRE 5 REGIONI
“Il Piano per il deposito unico nazionale di Sogin sarà consegnato il 15 dicembre prossimo al governo e tra le sei ipotesi viene inclusa anche la Sardegna. Si tratta di un progetto demenziale che rischia di mettere a rischio l’ordine pubblico in una regione che ha già abbondantemente espresso la netta e più totale contrarietà a tale nefasta ipotesi. Sogin, braccio nucleare del governo, avrebbe messo a punto una proposta che indicherebbe sei località in altrettante regioni. Tra queste la Sardegna. Si tratta di un’ipotesi sulla quale Sogin cercherebbe di dare una spiegazione tecnica del tutto fuorviante e che appare invece funzionale solo a scaricare nella regione più lontana e più debole questo tipo di progetto. E’ fin troppo evidente che tale progetto non potrà mai essere realizzato in Sardegna per la totale e netta contrarietà del Popolo Sardo ma evitate anche di indicare la Sardegna tra le sei ipotesi. Tale proposizione scatenerebbe reazioni tali da mettere a rischio lo stesso ordine pubblico di un’isola stremata da uno Stato strabico che guarda alla Sardegna come colonia dove scaricare ogni genere di rifiuto. Per questa ragione questa mia interrogazione è un monito preciso e deciso a Renzi e compagni perché non si azzardino a proporre la Sardegna tra le regioni previste nel piano perché avrebbe solo l’effetto di provocare reazioni durissime da parte della Sardegna e dei Sardi”.
Lo ha appena dichiarato il deputato sardo di Unidos Mauro Pili in seguito alla ormai imminente presentazione da parte della Sogin del piano per il deposito unico nazionale delle scorie nucleari. Pili che ha depositato poco fa in aula a Montecitorio una dettagliata e circostanziata interrogazione ha annunciato anche l’avvio di una mobilitazione regionale e nazionale contro il deposito unico e contro l’ipotesi della Sardegna come sito.
“Il prossimo 31 dicembre, secondo le norme vigenti, è previsto che venga definito e proposto il sito unico nazionale per lo stoccaggio delle scorie nucleari. Secondo fonti autorevoli – sostiene Pili - tale piano sarebbe stato già definito e il 15 dicembre prossimo verrebbe trasmesso formalmente da Sogin al governo. In questi giorni i tecnici del governo sono in stretissimo contatto con la Sogin perché vi sarebbe un pressing internazionale verso l’Italia per definire entro l’anno tale ipotesi. Dai colloqui dei tecnici di Palazzo Chigi sarebbe emersa l’esistenza di un quadro d’insieme che individuerebbe 6 regioni tra le quali scegliere l’ubicazione del sito, tra queste in modo del tutto arbitrario sarebbe stata compresa anche la regione Sardegna. Un’ipotesi nefasta – scrive Pili nell’interrogazione - che verrebbe contrastata dal Popolo Sardo con ogni strumento di contrapposizione utile ad escludere senza alcun tipo di margine un progetto del tutto surreale e destituito di ogni valutazione tecnica e giuridica. Oltre alle pregresse posizioni già espresse, sin dal 2003, nell’ambito della conferenza stato Regioni dal sottoscritto interrogante in qualità di Presidente della regione Sardegna si registra un pronunciamento deciso e senza appello di un apposito referendum popolare che ha bocciato qualsiasi ipotesi in tal senso”.
“Il fatto che la Sardegna, che già sopporta un carico statale senza eguali, dalle basi militari alla petrolchimica, dall’essere la Regione più gravata da aree inquinate da attività industriali alla nefasta distrazione dello Stato in tema di energia e trasporti, venga solo inserita in un’ipotesi così demenziale mobiliterebbe il Popolo Sardo in modo deciso e determinato. Già nei mesi scorsi – ricorda Pili - all’atto della pubblicazione della guida tecnica avvisai gli esponenti del governo di non commettere tale grave errore che violerebbe le stesse norme statutarie di rango costituzionale della regione Sardegna. Ora che tale grave errore secondo fonti dirette sarebbe imminente mi sento di reiterare l’appello: fermate questa scellerata proposta, state giocando con il fuoco”.
“La Sardegna – conclude Pili - non può e non deve essere minimamente contenuta nemmeno come ipotesi nel piano per la realizzazione del deposito unico nazionale delle scorie nucleari. Realizzare un deposito unico nazionale è un’operazione solo per spendere risorse senza controllo così come è stato sino ad oggi. Il deposito nucleare unico sarà l'ennesimo pozzo senza fondo. Questo piano è solo uno strumento delle lobby del nucleare e degli appalti che puntano a progettare, spendere con troppi omissis che non possono in alcun modo essere accettati. Il Governo deve immediatamente escludere la Sardegna da questa scellerata ipotesi se non vuole rischiare di alterare senza precedenti l’ordine pubblico nell’isola”
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