venerdì 22 luglio 2022

Antonio, Enrico, e il popolo della sinistra


Magari faccio finta di incontrare per caso Antonio ed Enrico e mi faccio dire le loro impressioni sulla fine che ha fatto il loro partito, sono curioso di ascoltare le loro impressioni.
I pressi delle botteghe oscure sono da molto tempo colorate da sempre meno colori rossi.
Li incontro lì, in un bar, nemmeno di categoria eccelsa, sono seduti ad un tavolino, bevono un vino frizzantino dei colli romani, anche esso nemmeno troppo di categoria eccelsa.
Come direbbero quelli dei centri sociali di destra :"vino alle masse, e ai loro capi".
Vengo smentito dal loro visionarismo, Antonio annuisce quando Enrico afferma che le ideologie sono moribonde e vanno sepolte.
Entrambi fanno fatica a dire che forse, ai loro tempi, avevano dato credito a ideologismi che proprio di sinistra non sono, fanno fatica ad ammettere che il loro justo internazionalismo nascondeva future globalizzazioni, ma entrambi rivendicano con forza che hanno agito in maniera onorevole e sincera.
Non faccio fatica a creder loro.
Hanno un'aria dimessa, oddio, grattacapi ne hanno avuto anche loro, ai loro tempi, Antonio era in lite con Benito, Enrico con Giuseppe.
Sentendomi parlare, Enrico mi chiede: Ma sardo sei"?
"Sardo sono" gli rispondo.
Chiedo loro cosa ne pensano del fatto che nella nostra terra, se uno non è di sinistra, significa che non è indipendentista.
"Lasciamo perdere" mi fa Antonio, "i cosiddetti patrioti sardi hanno fatto la stessa fine indegna dei sindacalisti italiani!".
Noto nelle loro facce un non so che di aria rassegnata, penso si stiano chiedendo che fine abbia fatto tutto il movimento della sinistra, adesso sembra un agglomerato amorfo che ricopre tutto il pianeta, intriso di ridicoli girotondi, di scarpette rosse, di matite copiative cancellabili, di teorie prese in prestito, ma non in maniera gratuita, come la gender o la dulles, il piano kalergi o il consumismo-globalismo.
Bei tempi quando si ipotizzavano spese proletarie, adesso nemmeno la proprietà è un furto, e non può essere altrimenti, adesso la proprietà è appannaggio di chi detta le agende alla sinistra e al popolo globalizzato ed eggregorizzato.
Antonio ammette che questa €uropa non è quella sognata, che l'internazionalismo si è trasformato in globalizzazione, e la globalizzazione in mondialismo, il tutto condito con una abbondante aggiunta di consumismo.
E se Antonio non ha perso la predisposizione ad avallare atteggiamenti massoneggianti a lui cari ("quanto meno la sinistra non ha smesso di utilizzare espressioni tipo becero fascista, o lurido razzista"), Enrico, che di massoneria non parla mai, conferma la sua visione cristallina della continua evoluzione della società ("da soggetti attivi di lotte sindacali, si sono trasformati in oggetti in vendita a cura di più o meno nascoste e fetenti offerte pubbliche di acquisto").
Che fine indegna ha fatto il popolo della sinistra, telecomando nella mano sinistra e telefonino nella mano destra, il cervello a spasso, ma con la matita copiativa nella tasca interna della giacca pronta all'uso.
Per chi ha orecchia per sentire, coraggio per operare, occhi per vedere, e cervello per ragionare.
"Che fine indegna!" ammette Enrico, "Noi che nel nome dell'internazionalismo abbiamo screditato quel bene prezioso della rivalutazione delle specificità, delle manifestazioni di usi e costumi particolari, sostituiti da odori di vino dozzinale, odori di cipolle e wustel, patatine fritte e miscela di caffè dal sentore di frittura, ubriacati dalla musica gracchiante dei concerti, e dei proclami ai quali non crede nessuno delle feste dell'Unità".
Si è fatto tardi, dicono che devono andare, sarei restato con loro a discorrere tutta la notte, restiamo intesi che ci saremmo rivisti, e allora avremmo parlato dei nuovi esponenti della sinistra italiana, re giorgio, matteo, massimo, romano, debora, e tutti gli altri.
"Che brutta fine abbiamo fatto!".
A mio modo di vedere, tutta quella gente appena nominata, non valgono la scarpa sinistra di uno dei miei due nuovi amici.
"Che fine indegna!" ammette Enrico, "Noi che nel nome dell'internazionalismo abbiamo screditato quel bene prezioso della rivalutazione delle specificità, delle manifestazioni di usi e costumi particolari, sostituiti da odori di vino dozzinale, odori di cipolle e wustel, patatine fritte e miscela di caffè venuto male, ubriacati dalla musica gracchiante dei concerti, e dei proclami ai quali non crede più nessuno delle feste dell'Unità".
Eppure l'espressione "la rivalutazione delle specificità" uscita dalla bocca di un sardo come lui mi lascia un tantino interdetto, si vede che la lingua per un sardo di cultura non è una specificità, altrimenti una castroneria colossale quanto la catena dell'Himalaya non la avrebbe detta, lui che da segretario di partito osteggiò in maniera cattiva e sistematica la diffusione della lingua sarda.
Il buon Antonio la seguente espressione non la ha mai sentita, ma quello che non parla mai di massonerie si : "El pueblo unido jamás será vencido" è una sacrosanta verità, a meno che....
A meno che il governo al quale fa riferimento non sia simile a quello italiano, o a quelli occidentali.
A meno che il governo non sia in area €uro.
A meno che non sia all'interno di una democrazia delegativa sul modello rothschildiano.
A meno che i partiti e i sindacati non siano in linea col pensiero dominante.
A meno che la televisione non faccia informazione sionista.
Informazione sionista significa che alla gente viene distribuita in maniera quasi totale solo le notizie che fanno comodo alle fetenzìe.
Tutto il sistema occidentale è inquinato da paradigmi e modi di operare che fanno comodo alla disinformazione utile al sistema fetente e bancario, la grande piovra di queste società occidentali del ventunesimo secolo, che definire matrix non è azzardato.
Chi vota a manu manca e grida El pueblo unido jamás será vencido non sa che le tanto auspicate tasse non servono per assicurare i servizi statali, ma per ripagare un debito pubblico fasullo e detestabile.
Chi grida El pueblo unido jamás será vencido immagina che le tasse siano utili per azzerare disparità sociali, per assicurare servizi ai meno abbienti, per far si che lo stato funzioni alla perfezione.
Ma gli stati occidentali sono molto lontani dal funzionare, in maniera nemmeno decente.
Il popolo unido che jamás será vencido è contento quando gli viene comunicato che le imposte nemmeno quest'anno verranno diminuite, pensa che in tal modo esisteranno più risorse per i meno abbienti, con la conclusione che chi sta male, col passare del tempo sta sempre più male, e chi è ricco diviene sempre più potente.
Il popolo di sinistra paga di buon grado le imposte, anche se queste, annualmente, fanno registrare finanziarie lacrime e sangue.
Il popolo della sinistra non sa che gli interessi che lo stato paga per via dell'adozione della moneta privata €uro, corrispondono all'incirca a 4/5 finanziarie lacrime e sangue.
E mentre la tv pontifica sulle lacrime e sul sangue di queste finanziarie, non spreca nemmeno un minuto ad informare la gente dei quasi 100 miliardi di €uro che lo stato versa ogni anno ai banchieri privati, che ci prestano la "loro" moneta, che a rigor di logica dovrebbe essere di proprietà della gente.
Certo che pagare interessi per una moneta privata che dovrebbe essere statale, se non proprio popolare, è da cretini irrecuperabili.
Il popolo de sa manu manca non sa che è dentro una malefica #illusion.
Il popolo della sinistra è ancora convinto che le ideologie sono state create a beneficio della gente, sarebbe ora che qualcuno lo svegliasse dal sogno ridicolo che sta vivendo.
Sarebbe ora che la gente capisse che il sogno tanto sbandierato delle elezioni e della democrazia, non è realtà, votare non serve a un piffero di niente.
Tu che metti un segno a matita in un pezzo di carta, e lo depositi in una scatola di cartone, stai esercitando un tuo diritto, oppure ti stai facendo prendere per i fondelli?
Pagare le imposte a questo tipo di sistema in mani fetenti, non solo è inutile, ma è anche dannoso.
Quando per esempio l'italia dichiara una guerra umanitaria contro l'ennesimo "dittatore", (brutto, sporco e cattivo) a qualcuno dovrà pur scippare i soldi occorrenti, vi informo che usa i denari che alloggiano (o alloggiavano) nelle vostre tasche.
Oramai chi ha occhi per vedere, ha capito che i fiancheggiatori del male assoluto stanno cercando di instillare nella mente contorta della gente concetti innaturali.
Concetti naturali come la sovranità individuale e collettiva, l'amore per la propria gente e la propria nazione, stanno avendo la meglio su concetti astrusi e anti-popolari.
Mondialismi e globalizzazioni al servizio del male assoluto, il sionismo, hanno fatto il loro tempo, essi, i fiancheggiatori delle #fetenzìe hanno perso ogni barlume di credibilità.
E li vedi, i politici, dissacrare sovranismi, nazionalismi, e quello che loro definiscono populismi, convinti di plagiare la gente; d'accordo, i morti di sonno tel
ecomandati esistono ancora, ma chi ragiona, ha capito il giochetto.
Oramai chi ha occhi per vedere, ha capito che i fianchegiatori del male assoluto stanno cercando di instillare nella mente contorta della gente concetti a loro favorevoli, globalismi, mondialismi vari, in ossequio al loro piano dulles, che vorrebbe la gente ininfluente sulle scelte di rilevanza planetaria, ma chi ha occhi per vedere ha capito.
Le naturalità, le vibrazioni assonanti stanno avendo la meglio su concetti astrusi e anti-popolari, attenzione ai fetenti, ai loro colpi di coda, ma anche loro sanno che hanno già perso, e questo sistema in mani fetenti si sta dissolvendo in fretta, e ci stupiremo della positiva rapidità degli eventi, perchè il mondo nuovo è già qui.
Con buona pace delle antiche speranze del buon Antonio e di quell'altro.
:Mariano-Abis:









Nessun commento:

► Potrebbe interessare anche: