lunedì 11 luglio 2022

Interazioni con il Divino

Interazioni con il Divino
Non è certamente venuto il momento di fare il consultivo del mio vissuto, ma sento l'esigenza di mettere un paletto temporale riguardo ad una data che ha segnato la mia vita.
La data che ho la pretesa di definire fatidica è la tarda sera del 22 dicembre del 2010, nemmeno tanto tempo fa.
Ma partiamo da lontano, tralasciando la data della mia nascita durante una calda giornata di giugno di molti. molti decenni fa.
Ricordo la mia infanzia come cadenzata da presenze indefinite, eteree, fumose, ma che mi apparivano quasi come reali.
Alle elementari forse davo l'impressione ai miei amici di allora di essere un tantino estraneo ai loro giochi e alle loro discussioni, anche se non disdegnavo relazionarmi con loro in maniera continua e propositiva su argomenti che a loro non interessavano granchè.
E venne il tempo della scuola media, il tempo dell'intimo rifiuto di qualunque tipo di istruzione, situazione replicata in maniera ancora più intensa durante le superiori.
Avevo acclarato che l'istruzione è un atto passivo, che il valore vero è la cultura conquistata in maniera individuale.
Il legame ultra ventennale con la mia ex moglie, la gioia ineguagliabile della nascita dei miei amori eterni: Angela e Francesco, il duro lavoro dei campi, e poi la scelta di cimentarmi nello sport più praticato dai sardi: il salto del tirreno.
Dieci anni di lavoro nel nord-italia mi hanno rivelato in maniera prepotente che ero affetto da sardianesimo acuto e irreversibile.
Rientrai nella mia Terra con l'intima convinzione che potevo esserle utile.
Domenica 22-12-2010
All'imbrunire.
Ero appena rientrato dal Friuli, nazione abitata da un popolo che apprezzo, e che è molto simile al mio sotto vari aspetti.
Mi trovavo impelagato in una rotonda che mi portava verso un centro commerciale.
Era (come intuibile) il periodo dei regali per gli altri e per se stessi, denari da tredicesima da spendere senza ritegno.
Intorno a me, consumatore della domenica, un nugolo di consumatori sicuramente più compulsivi del sottoscritto.
All'improvviso sentii una serie di colpi, come se qualcuno chiedesse di entrare, poi un ultimo fragoroso segnale nel profondo della mia mente, come se Qualcuno avesse scardinato una porta che inconsciamente tenevo sbarrata.
Lui riuscì ad entrare.
Improvvisamente il verbo "io guardo" si trasformò in "io vedo".
Vedevo quella massa di persone desiderosa di spendere denari natalizi in oggetti di dubbia utilità.
Mi vidi dentro il loro stesso recinto, fui costretto a decidere che era venuto il momento non di saltare lo steccato, ma di cercare di devastarlo per offrire una opportunità di fuga a chi avesse voluto.
Mi è sempre piaciuto scrivere, affabulare, comunicare, ma da quella data in poi, per quasi tre anni, non mi dovevo impegnare a cercare frasi e concetti, mi arrivavano da quel Qualcuno che fece l'onore di scegliere proprio me per distribuire messaggi più o meno comprensibili ai più.
In breve tempo i miei scritti vennero notati da chi dirigeva un ottimo sito di contro-informazione, IlSovranista, entrai in redazione in maniera entusiasta.
Scrissi a quattro mani oltre duecento articoli.
In quegli anni facevo parte anche della redazione di un importante giornale on-line che era stato cartaceo per molto tempo, e distribuito in tutta italia: LineaQN.
I miei articoli, che completamente miei non erano, vennero notati dai componenti del Governo Provvisorio dei Sardi del Movimento di Liberazione.
Mi invitarono ad affiancarli, mi sarei dovuto interessare di istruzione, educazione e formazione da mettere in atto una volta liberi dal giogo italiano.
Io, che pure ero molto critico sulle parole istruzione e educazione, accettai di buon grado l'offerta dicendomi onorato della considerazione.
Sviluppai concetti di auto-istruzione e auto-educazione, forte della convinzione che la nostra mente ha tutto quanto le serve per portare avanti una esistenza utile e onorevole senza condizionamenti esterni.
I due Governi Provvisori dei quali ho fatto parte non hanno inciso minimamente sulla vita dei sardi, per negligenza, strategie completamente sballate, per mancanza di coraggio o pusillameria o per tradimenti nel momento in cui bisognava concretizzare, ma conservo il mio lavoro, che non è completamente mio, ma anche di Qualcun Altro, in attesa del momento che si avveri la nostra justa autodeterminazione, nel momento in cui la decolonizzazione della nostra Madre Terra sarà completata.
E' inutile liberare la Nazione se non si è programmato in anticipo nei minimi dettagli il funzionamento del nuovo stato sardo.
Se quel Qualcuno vorrà contribuire a liberare la nostra Terra, gliene saremo grati in eterno.
Quasi tre anni è durata la Sua attenzione verso di me, poi il vuoto stemperato solo dai Suoi insegnamenti e da qualche mia rara intuizione.
Scrivo ancora, ma in beata solitudine, forse il Divino ha deciso che potevo camminare con le mie gambe, personalmente aspetto il momento in cui Egli si farà di nuovo vivo.
E' successo solo un'altra volta, poco più di un anno fa.
Dovevo compiere una azione di una certa importanza, ma come altre volte una forza alla quale non mi fu possibile oppormi mi spinse verso il computer, dovevo scrivere sotto dettatura l'ultimo Suo articolo.
Le mie dita non erano abbastanza veloci nello scrivere quello che mi veniva trasmesso, forse qualche frase è andata perduta, ma i concetti trasmessi restarono intatti.
Da allora in poi sento che aleggia nei paraggi la presenza di quel Qualcuno, ma non riesco più a coglierne i suggerimenti.
Ho smesso di scrivere per IlSovranista e per LineaQN, faccio ancora parte del Movimento, ma mi sono definitivamente allontanato da chi allora consideravo dei consorti, fratelli dalla sorte comune (fintzasa a sa morti, fintzasa a sa Libertadi).
Ora scrivo in maniera autonoma, senza ahimè essere supportato da quel Qualcuno, per https://jolao77.blogspot.com e per https://sadefenza.blogspot.com/ , gestisco il canale https://www.youtube.com/channel/UCipIDp-bi-QO7EwA65uh3Rw , il bisogno di comunicare quel poco che ho imparato e studiato è sempre forte, ma è altrettanto forte la necessità di imparare da chi ha percorso strade diverse dalla mia.
Il sacro fuoco della ricerca che anela alla piena libertà individuale e collettiva è ancora acceso, e il mio percorso verso la Luce che tutto svela è ancora in atto, se mai la vedrò ve ne accorgerete dal fatto che la mia comunicazione sarà più incisiva e coinvolgente.
E adesso che ho parlato di me in maniera forse antipatica e immodesta, adesso che intravvedo una certa dose di ignavia, adesso che noto la scarsa utilità di certe vite sprecate, adesso dico che è ora che reagiate a questo sistema sionista ed escludente, che approfittiate del recinto devastato, e imbocchiate la strada delle Libertà, alla ricerca della Luce che ci consente di vivere da Donne e Uomini Veri, e non da bestiame riunito in mandrie votanti al servizio del sistema.



:Mariano-Abis:


 

 

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