Sa stripa
Cercherò di dimostrare quale assurdo livello di fetente mitomania abbiano raggiunto, col tempo, le criminali elite che dominano questo ingiusto e disossato pianeta.
Hanno sempre dominato, sia ben chiaro, vuoi attraverso il potere diretto di sovrani e religiosi, vuoi con la potenza economica di stirpi di finanzieri.
Ciò che mi preme sottolineare è che la parola stripa, che dal sardo campidanese si traduce con il termine italiano stirpe, non ha alcuna valenza positiva nella nostra lingua.
Quando si vuole descrivere una genia di persone poco raccomandabili, usiamo quel termine.
Va da se che, almeno in questo caso, accomunato al fatto che gli "ismi" nella nostra lingua ancestrale non esistono, viene spontanea la conclusione che il nostro popolo non ha alcuna minima scheggia di quella parola, inventata dalle elite, che risponde al nome di razzismo.
Termine inventato da loro, le fetenzìe, per invogliarci a considerare come valida la aberrazione culturale che vorrebbe una umanità cosmopolita all'eccesso, rispondente ai dettami della famigerata teoria kalergi.
Hanno bisogno di popoli spersonalizzati, e quindi etnicamente ininfluenti, quindi spuri mischiati tra loro, hanno una terribile paura degli orgogli dei vari popoli. Hanno paura delle radici, e vorrebbero tarparle, immaginiamo nel nostro caso, quanto dia a loro fastidio la discendenza del popolo sardo da quell'eccellenza di guerrieri e navigatori che risponde al nome di shardana.
E siccome noi, a differenza di altri schieramenti sardi che anelano alla libertà del nostro popolo, teniamo nella massima considerazione questo aspetto di orgoglio e attaccamento alle nostre nobili radici, stiamo facendo di tutto per combattere chi ci vorrebbe spersonalizzati, livellati, amorfi, omologati persino nella basilare componente del nostro essere sardi, la lingua, (LSC, che aberrazione irrazionale e catastrofica per la nostra gente!).
Stiamo seguendo la strada che porterà i sardi a essere orgogliosi di se stessi, anche nei tempi attuali, e non solo considerando unicamente le nostre splendide radici di popolo.
Stripa, dicevo, e confeziono una frase sentita tante volte dai miei avi prossimi: "jei est de stripa bella" detto in termini ironici, tradicibile così : "fa parte di una stirpe maledetta".
Stirpe di imbroglioni, di ladri, di prevaricatori, di malvagi.
Ecco dimostrato quanto il nostro popolo abbia repulsione per questo termine, che riconduce alla parola italiana razzismo.
Il razzismo non è popolare, è elitario, hanno voglia loro, con gli sciami di imbecilli alla tastiera che definisco bolgrini - boys, a instillarci nel cervello il concetto che noi siamo razzisti, quando non accogliamo i migranti, (ma quando mai?) il loro gioco sta durando anche troppo, è ora che la smettano.
Quello squallido personaggio a capo di questa torma di schifosi pestatori di tastiere, forse ambisce a ricevere il famigerato premio kalergi, quando saremo liberi, e non trascorrerà troppo tempo, verranno tutti processati, esecutori e mandanti.
A dimostrazione di quanto loro siano razzisti, è ormai acclarato che loro, quelle venti famiglie di criminali che dominano il mondo, si accoppiano sempre tra loro, per mantenere, udite udite, la loro razza pura, per conto mio penso che questo pensiero fetente li stia distruggendo, visto e considerato che le immense malvagità che stanno perpetrando contro l'umanità, denotano non grave e irreversibile disfunzionamento in ambiti neuronali.
Chi sono i razzisti, noi o loro?
Non posso fare altro che compatirli, io, considerato da loro come una ininfluente formichina, posso dire che sto in confronto a loro come Dio sta a un vermiciattolo che vive sotto terra.
Non perdiamo il nostro orgoglio di popolo e individuale, l'altra loro teoria che chiamano piano Dulles, ci fa un baffo.
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