Kalergi e dulles, i figli delle fetenzìe
Esistono delle famiglie che da millenni si accoppiano tra loro, per tenere "pura" la loro razza.
Una di queste famiglie è composta da papà #fetension, e mamma #fetenzie, e dai due loro figli degeneri.
Il primogenito lo hanno chiamato #kalegi, l'altro #dulles.
Essendo essi fratelli, ed essendo istruiti dai due genitori, hanno deciso di mirare allo stesso fine, ma in maniera diversa.
Spudoratamente il primo, in maniera più subdola il secondo.
Papà e mamma, in ossequio alle ben radicate tradizioni di famiglia, appena descritte, si sono sposati, pur sapendo di essere cugini, e hanno insegnato ai loro figli come plagiare la gente, che loro definiscono popolino, con le parole accoglienza e razzismo, termine inventato di sana pianta da una loro illuminata progenitrice.
Fermo restando il fatto che le genti sono tutte uguali, bisogna dire che esistono genti più uguali delle altre, loro.
I due rampolli hanno diffuso una miriade di storielle, dicono e convincono la gente che bisogna creare una società multietnica, per un arricchimento culturale generalizzato, celando il fatto che le oligarchie avrebbero dominato meglio con popolazioni spersonalizzate, e senza radici etniche, una sorta di meticciato senza valori, nè amor proprio, nè amore per le proprie radici.
Il termine razzista è stato creato proprio per questo, per far credere alla gente che se rifiuta i loro piani, è esecrabile, e disumana.
Ma noi sappiamo che nell'intimo della nostra mente, la parola razzista non esiste, nessun ISMO esiste nella nostra mente ancestrale.
L'intento è far passare noi per razzisti, che magari accogliamo di buon grado, e magari, in qualche raro caso, ci accoppiamo con persone di etinie completamente diverse dalla nostra.
Ma i veri razzisti, nel caso in cui accettassimo quella parola, sono loro.
Sono loro che "mantengono pura la loro razza".
Si accoppiano sempre tra di loro, e proprio per questo, hanno creato una stirpe di imbecilli.
Gente tarata, gente così viscida e disonorevole, che ha l'unico scopo di dominare il pianeta, gente che semina il male dappertutto, spudorati mentitori che vorrebbero far credere che la gente non ha diritto a governarsi.
Ma se la gente compie per esempio qualche femminicidio (altra parola inventata da loro) in perfetto stile televisivo tipo amori criminali, loro, di contro, genocidano, distruggono, devastano, plagiano, inquinano l'intero pianeta.
Avete notato come la televisione approfitti di qualche aberrazione compiuta dalla gente, e ci informi per mesi sull'evolversi della stessa vicenda?
Omicidi, infanticidi, qualche strage compiuta dalle elite stesse, ma fatta passare per atto terroristico popolare, auto distruzioni in perfetto stile undici settembre, guerre umanitarie, "femminicidi", hanno lo scopo di far credere alla gente quanto sia meschina e incapace di gestire il proprio futuro.
Magari, se buttassimo in discarica i televisori, forse capiremmo che noi, la gente, siamo immensamente migliori di loro, e finalmente abbandoneremmo i loro paradigmi, il loro denaro, le loro religioni, i loro governi, il loro pensiero unico.
L'8 marzo trapuntato da un pizzico di femminicidio televisivo, o merlettato da radiofonica violenza sulle donne, nuove teorie esistenziali che pontificano il non contrasto.
Teorie gender di tutte le tipologie, conformare per appiattire e livellare, parole come "razzismo" che spuntano fuori dal nulla, pseudo tribunali pseudo sovrani, striscia la boiata, le jene e le loro inchieste rancide, l'isola dei cojoni, brunovespa e lilligruber in bella mostra, bolgrinaggini a tutto spiano.
I missili intelligenti richiamati in fabbrica per una verifica post produzione, una catasta di documenti per far perdere tempo prezioso, il tempo non può essere concesso a zoticoni, potrebbero informarsi, le file agli uffici statali, attraversare le strisce e passare solo col verde, mi raccomando.
Farsi prendere per il sedere e gloriarsi sentendo la frase "il signor morto di sonno ha votato".
Amori criminali compiuti sempre dalla gente, mai dalle fetenzìe, loro genocidano soltanto, nel silenzio dell'albo dei giornalisti, regiorgio che è ancora arzillo, nonostante; una massa di inetti "governanti" scelti tra i peggiori, al servizio dei cuculi delle fetenzìe, disonore e demeritocrazia imperanti, le giornate mondialiste, teletonto, dona nove euro al mese, tanto l'euro è moneta falsa, il newage che ancora fa scuola.
Le mas-sionerie che indirizzano i cretini, ammettiamolo, sono più avanti di noi, hanno studiato di più, la scuola che genera cultura, ma quando mai?
Il risveglio dei guerrieri da tastiera, come novelli cheguevara, il piccone selvaggio, o se preferite ruspa delicata, l'invadenza italiana, l'invadenza delle elite, l'occhio di horus sempre più sbiadito, i colpi di coda finali del coccodrillo, gli ultimi, per lui.
La fiaccola sotto stress, tanto sa che ha le ore contate, il vento che spegne gli incendi piccoli, e quello che alimenta quelli grandi, la voce roca dei sardi, fortza totus impari, tutti in gruppo guardandoci in cagnesco.
Tra poco in ogni contrada finalmente si vota, tutti impegnati nelle grandi manovre per sopravvivere disonorevolmente, una bandiera azzurra con 12 star che tutto dispone, quella star&stripes che esporta democrazia e bombe poco intelligenti da richiamo post-produzione, oltre che graffi nei cieli, che presumibilmente distribuiscono vitamine.
E infine il cianuro di furtei e i siti di stoccaggio di scorie tele attive, dappertutto nell'isola, a far compagnia agli insediamenti militari e alla fabbrica di domus novas, per aumentare il pil italiano.
E "meno male" che ancora resiste l'italia in Sardegna.
L'unico pil che riconosciamo valido è quello della felicità della gente, se fossimo un popolo non plagiabile dagli imbecilli di turno, tutto questo non lo permetteremmo, ma non siamo un popolo perchè ci manca CULTURA, CULTURA!!!
Quella stessa cultura posseduta dai figli degeneri di cui tratta questo articolo, ma che è un irraggiungibile miraggio da parte della gente dai neuroni nutriti da fininvest e similari.
Buttiamo in discarica i televisori, al rogo i certificati elettorali, rifiutiamo scontrini fiscali, e non regaliamo i nostri figli nè allo stato, nè alla scuola.
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