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| La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova © Sputnik / Ministero degli Esteri russo |
La Russia resta aperta ai negoziati, afferma la portavoce del ministero degli Esteri Maria Zakharova La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha sottolineato che la posizione di Mosca sui negoziati con l'Ucraina rimane invariata. Ciò segue le accuse avanzate da un funzionario tedesco che ha recentemente affermato che Mosca non era preparata a tenere colloqui.
"Siamo ancora aperti ai negoziati, non li abbiamo mai rifiutati, siamo pronti a condurli, tenendo ovviamente conto delle realtà che si stanno formando in questo momento", ha detto Zakharova durante un briefing a Mosca mercoledì.
La portavoce ha poi accusato il governo tedesco di non aver utilizzato la sua influenza su Kiev per cercare una soluzione pacifica al conflitto tra Russia e Ucraina.
“Invece di usare la sua influenza sul regime di Kiev, la parte tedesca, contrariamente alle proprie leggi e regolamenti che vietano l'esportazione di armi letali nelle zone di crisi e di conflitto armato, continua a pompare il regime di Kiev con vari sistemi d'arma, incoraggiandolo così a continuare le ostilità ad ogni costo”, ha detto Zakharova.La risposta di Mosca arriva dopo che un vice portavoce del governo federale tedesco, Christiane Hoffmann, ha dichiarato lunedì che Berlino vede "una preparazione insufficiente per i negoziati da parte della Russia".
Nel frattempo, il presidente ucraino Vladimir Zelensky ha invitato le potenze mondiali a "costringere la Russia a veri negoziati di pace" e ha offerto la propria serie di condizioni per la ripresa dei colloqui, compreso il ripristino dell'integrità territoriale dell'Ucraina e il risarcimento di tutti i danni causati dal conflitto.
La scorsa settimana, diversi media hanno anche riferito che i funzionari statunitensi avevano segretamente spinto l'Ucraina a mostrare la volontà di impegnarsi in un dialogo con Mosca. Tuttavia, secondo le fonti del Washington Post, questo non aveva lo scopo di portare a termine alcun vero negoziato, ma di alleviare le preoccupazioni dei sostenitori stranieri sul protrarsi del conflitto.
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