La Corte suprema israeliana ha deciso di congelare la tanto discussa riforma giustiziaria del governo Netanyahu.
La decisione di bloccare l'attuazione della riforma della giustizia in programma in seno al governo del primo ministro Benjamin Netanyahu è stata presa dalla Corte Suprema israeliana.
A riferirlo, il portale israeliano di notizie Israel News. La sentenza è però temporanea:
"La Corte Suprema ha emesso oggi un'ordinanza provvisoria contro la legge recentemente adottata sull'incapacità (del primo ministro) e ha ordinato allo Stato di spiegare perché non dovrebbe rinviare l'applicazione della legge fino alla prossima Knesset", scrive la pubblicazione.La Corte ha rimandato in pratica la decisione sulla riforma e le relative petizioni previa analisi da parte di un gruppo "allargato" di 11 giudici della Corte Suprema.
L'udienza relativa si terrà a settembre.
Le petizioni per abrogare la legge discussa hanno ricevuto il favore del procuratore generale israeliano, Gali Baharav-Miara.
Il nodo della questione è che la legge approvata a marzo dal plenum della Knesset priva la Corte suprema del potere di prendere in considerazione e eventualmente approvare una richiesta di "far dimettere" il capo del governo di Israele.
In base a ciò, un tale diritto è lasciato solo al primo ministro stesso, o al governo, se la proposta riceva un voto favorevole per una maggioranza di tre quarti.
La decisione di abrogare la legge, se confermata, costituirà una "prima volta" nella storia di Israele che la Corte Suprema ha ribaltato una delle cosiddette leggi fondamentali dello stato, vale a dire speciali atti normativi che costituiscono la base della futura costituzione del Paese, commenta il The Times of Israele
Nessun commento:
Posta un commento