domenica 29 ottobre 2023

We are not Shardana, we are Sardinians

 




Lascio cadere nel vuoto tutte le discussioni che tengono banco in questo periodo, non vale la pena di parlare di "persone" quando esistono fatti rilevantissimi di cui occuparci, e idee per rendere questi fatti il meno invasivi possibile sulla vita della gente.

Per quanto mi riguarda (sbaglierò?) la caratura di un individuo si valuta oltre che per le azioni, anche attraverso le parole che dice o scrive, chi parla troppo spesso di persone si qualifica come persona mediocre, chi parla di fatti è appena un gradino al di sopra, chi parla di problemi altri due gradini in su.
Personalmente ammiro chi i problemi li affronta cercando SOLUZIONI, chi vede il disastro di questa società di melma. e cerca con le azioni e l'intelletto di porvi rimedio, sono abituato a parlare di IDEE E SOLUZIONI, piuttosto che di PERSONE.

Non vogliatemene, sono fatto così, e non invischiatemi in discussioni di INFIMO LIVELLO INTELLETTUALE, non mi interessano, non le cerco, e vivo meglio se non vedo e non sento bassezze alle quali mi avete abituato da sempre.

Parliamo piuttosto di cose maledettamente serie, spero che il tempo rimargini ferite non inferte, non è di mio gradimento stare tra l'incudine e il martello, ci sono stato nella vita, ma qui tutto questo ambaradan me lo posso benissimo risparmiare.

Siamo (o ci hanno) abituati a ragionare "di pancia" e non in maniera razionale, la logica dice che prima bisogna rimuovere le cause, e poi operare per neutralizzare gli effetti.
Ma la logica fa paura al potere, che cerca di inficiarla in ogni maniera.
E quando la logica dice che bisogna ribellarsi, ci si ribella, a meno che la gran parte di chi sta male non sia sedato.
La strategia che stanno adottando le fetenzìe è questa, inibire la logica e sedare le persone.
E allora vedere gente che ragiona a favore dei paradigmi fetenti, in tematiche migratorie, o in ambiti inerenti la determinazione di popoli, o in tematiche sanitarie, o altro, è cosa abituale, anche se va a discapito dei propri interessi.

La società del plagio.

Vi racconto la mia storia in maniera succinta, sono stato anche io emigrato, per dieci anni, in continente, e sono stato accolto benissimo sia in emilia che in friuli, vi dico che quando sono rientrato in sardegna mi sono reso conto che andare via è stato un errore, dovevo restare qui e lottare per la mia gente, allo stesso modo dico che i migranti bene farebbero a restare e lottare per i propri cari, contro le aberrazioni delle fetenzìe.

Questa convinzione mi viene da esperienza personale, vissuta, ma non so se avrei ragionato così, se a suo tempo non fossi partito.
In fondo quei dieci anni trascorsi lontano dalla mia gente molte cose mi ha insegnato.
Certamente siamo "cittadini" del mondo, ma trovo naturale lottare prima per i miei cari.

Se non si distruggono le oligarchie, se non le mettiamo nelle condizioni di non operare, è inutile che discutiamo dei migranti, e di quanto siamo più o meno buoni ad accoglierli, prima bisogna rimuovere le cause delle migrazioni.

Sappiamo che dai primi del novecento tanti sardi hanno migrato.

Hanno migrato perchè qualcuno ha creato condizioni pessime per poter vivere in Sardegna, nessuno lascia a cuor leggero e senza motivi la propria terra e i suoi cari.
Se gli africani migrano, il motivo è che sono state create le migliori (o peggiori) condizioni perchè ciò avvenga.

E dietro questi motivi, dietro le guerre, le carestie, le crisi, le pestilenze e le malattie, la fame e il dolore, l'illusione di trovare altrove una vita migliore, ci sono sempre le fetenzìe.

Utilizziamo le nostre energie per rendere ininfluenti le fetenzìe, solidarizziamo tra noi, supportiamo chi ci mette del suo per cambiare il sistema, tutto il resto è aria fritta, gaZosa, perdita di tempo.

E soprattutto sfruttiamo noi le potenzialità Madre Terra Sardegna ci fornisce da sempre, se non siamo assolutamente costretti lottiamo qui per il Santuario-Sardegna, diventiamo finalmente padroni in terra sarda, e abbandoniamo vittimismi e catastrofici atteggiamenti da popolo minore, non lo siamo, lo dice il nostro glorioso passato.

Abbiamo solo una gigantesca palla al piede: la ingombrante presenza italiana in casa nostra, urge liberarci da quel peso insopportabile.



1 commento:

PietroS. ha detto...

purtroppo, se prosegue così , noi Sardi siamo destinati all'estinzione, leggevo giorni addietro sull'unione sarda, che l'inps eroga in sardinia oltre quattrocentomila pensioni, siamo praticamente un popolo di vecchi, i giovani sono emigrati in cerca di fortuna sembra fossimo più numerosi sotto la dominazione romana che attualmente, abbiamo una classe politica di merda, ed all'orizzonte non si intravede nulla di nuovo, l'anno prossimo andremo alle elezioni e non si intravede nessuno che abbia interesse a cambiare radicalmente la situazione, eppure qualcuno potrebbe prendere l'iniziativa, con un progetto politico decente, penso a Pino Cabras a Mauro Pili ed altri soggetti onesti ma niente

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