I patti aprono la strada a maggiori aiuti militari e finanziari a Kiev
I leader di Italia e Canada hanno firmato accordi di sicurezza con l'Ucraina durante la loro visita a Kiev sabato, segnando l'inizio del terzo anno di combattimenti tra Ucraina e Russia.
Secondo l’accordo firmato dal primo ministro canadese Justin Trudeau e dal presidente ucraino Vladimir Zelenskyj, Ottawa fornirà 3,02 miliardi di dollari canadesi (2,2 miliardi di dollari) “in sostegno macroeconomico e militare”.
Il Canada ha fornito 1,78 miliardi di dollari in assistenza militare a Kiev dall’inizio dell’operazione militare russa nel febbraio 2022 e recentemente si è impegnato a fornire più di 800 droni multiuso.
"Continueremo ad essere lì con voi per tutto il tempo necessario [e] con tutto il necessario finché l'Ucraina vincerà", ha detto Trudeau durante il suo incontro con Zelenskyj.I dettagli dell’accordo tra Zelenskyj e il primo ministro italiano Giorgia Meloni non sono stati resi pubblici, anche se il leader ucraino ha affermato che costituirà la base per una cooperazione più approfondita. "Ringrazio l'Italia per il suo sostegno all'Ucraina, in particolare per la capacità di difesa e la ricostruzione del nostro Stato, e per aver continuato a fornire aiuti militari all'Ucraina", ha pubblicato sabato su X (ex Twitter).
Secondo il Kiel Institute tedesco, l’Italia ha approvato otto pacchetti di aiuti militari per un valore di 722 milioni di dollari dal febbraio 2022.
Gli accordi raggiunti sabato a Kiev seguono quelli simili stipulati con Francia, Germania e Danimarca la settimana scorsa e con il Regno Unito il mese scorso. Sono stati firmati in un momento cruciale per l’Ucraina, che si lamenta regolarmente della mancanza di munizioni.
Le consegne di armi, attrezzature e aiuti finanziari sono state ritardate a causa degli aspri scontri politici interni all’UE e agli Stati Uniti. I repubblicani al Congresso degli Stati Uniti hanno finora rifiutato di approvare l’ultimo disegno di legge sugli aiuti all’Ucraina del presidente Joe Biden.
La Russia ha ripetutamente affermato che la consegna di armamenti all’Ucraina non cambierà il corso del conflitto e aumenterà solo il rischio di un’ulteriore escalation.
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