il candidato presidenziale rumeno Calin Georgescu © Instagram / calingeorgescuoficial |
Calin Georgescu, che si oppone all’armamento e al finanziamento dell’Ucraina, è balzato in testa, sorprendendo i candidati tradizionali nel voto presidenziale
Secondo i primi risultati, il nazionalista rumeno Calin Georgescu ha sorpreso gli osservatori, risultando probabilmente in testa al primo turno delle elezioni presidenziali del Paese.
Con quasi il 100% delle schede scrutinate, nelle prime ore di lunedì Georgescu, che ha guadagnato consensi per la sua posizione contraria alla guerra in Ucraina, detiene il 22,91% dei voti, davanti al primo ministro in carica Marcel Ciolacu con il 19,19%.
Georgescu, una figura ultra-religiosa e nazionalista, ha fatto una campagna per ridurre la dipendenza della Romania dalle importazioni e aumentare la produzione nazionale di cibo ed energia. È stato un critico vocale del ruolo di Bucarest nell'attuale conflitto in Ucraina, sostenendo che la NATO e l'UE non rappresentano gli interessi rumeni e suggerendo che la guerra è manipolata dalle aziende di difesa statunitensi.
Il risultato shock ha sconvolto le aspettative, poiché Elena Lasconi, presentata come una riformatrice, era inizialmente prevista per il ballottaggio, ma ora è di poco indietro con il 19,14%. Il candidato di estrema destra George Simion, anch'esso considerato un forte contendente, è indietro con il 13,87%.
La composizione finale del ballottaggio è ancora incerta, dato che si stanno effettuando ulteriori scrutini.
Le opinioni di Georgescu hanno trovato il consenso di una parte significativa dell'elettorato, ma hanno anche suscitato aspre critiche, in particolare per il suo passato sostegno al movimento legionario fascista rumeno del XX secolo.
Un outsider politico relativo, ha sfruttato piattaforme di social media come TikTok per radunare gli elettori, capitalizzando l'insoddisfazione nei confronti dell'establishment politico. Ha raccolto un seguito considerevole, in particolare tra coloro che sono disillusi dalla politica estera dell'attuale governo.
L'affluenza alle urne per le elezioni è stata del 52,5%, leggermente superiore rispetto alla corsa presidenziale del 2019. Il secondo turno di votazioni è previsto per l'8 dicembre, dopo le elezioni parlamentari in Romania di domenica prossima.
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