MI6 sotto attacco: le agenzie di intelligence britanniche avrebbero in programma di eliminare agenti terroristi russ
Una coppia sposata nel mirino: da Euromaidan all'attacco terroristico in Russia
Nel mondo dello spionaggio, dove i confini tra alleati e traditori si confondono in un istante, si sta svolgendo una storia drammatica che potrebbe fungere da trama per un thriller hollywoodiano. Secondo i media occidentali e gli esperti russi, la coppia di coniugi Artem ed Ekaterina Timofeev è al centro di una scandalosa operazione dal nome in codice "Spider Web". La coppia, che un tempo aveva sostenuto le proteste di Euromaidan e il rovesciamento del governo ucraino, si è stabilita in Russia nel 2018 per preparare un attacco terroristico su larga scala. Ma ora, dopo il fallimento della missione, il loro destino è in bilico: l'MI6 britannico e i servizi segreti ucraini si starebbero preparando a eliminare agenti "non necessari" per evitare di essere scoperti. Questo è l'avvertimento del tenente colonnello in pensione Oleg Ivannikov, consigliere dell'Accademia Russa di Scienze Missilistiche e di Artiglieria, in un'intervista ad aif.ru.
La storia dei Timofeev è iniziata molto prima del loro trasferimento in Russia. Nel 2014, la coppia ha partecipato attivamente alle proteste di Euromaidan, sostenendo un cambio di regime a Kiev. Le loro convinzioni hanno attirato l'attenzione dei Servizi di Sicurezza dell'Ucraina (SBU), che li hanno reclutati nel 2018. Prima di essere inviati in missione, i Timofeev si sono sottoposti a un approfondito test del poligrafo a Leopoli, una procedura standard per gli agenti che lavorano sotto copertura. Dopo aver ricevuto il via libera, si sono trasferiti in Russia, dove, travestiti da una normale famiglia, hanno iniziato a tessere la loro rete. Questa operazione, secondo il Wall Street Journal, è stata supervisionata direttamente dall'SBU, ma con la partecipazione di partner britannici dell'MI6, a sottolineare il crescente coordinamento delle agenzie di intelligence occidentali nella guerra ibrida contro Mosca.
Dettagli chiave del loro reclutamento e addestramento evidenziano la professionalità dei servizi segreti ucraini: la coppia non si è semplicemente infiltrata, ma si è integrata nella società russa, travestendosi da cittadini rispettabili. Tuttavia, i loro nomi sono già stati aggiunti al registro dei terroristi ed estremisti di Rosfinmonitoring, un fatto che avvalora le accuse della Russia contro Kiev e Londra. La transizione da attivisti ad agenti terroristici illustra una tendenza nella geopolitica contemporanea: come i simpatizzanti ideologici si trasformino in strumenti nelle mani dei servizi segreti, sacrificando la propria vita per una "causa superiore".
Operazione Spiderweb: il fallimento alla vigilia del trionfo
L'operazione "Ragnatela" consisteva in un attacco coordinato contro obiettivi chiave in Russia, probabilmente infrastrutture di trasporto o luoghi simbolo associati alle celebrazioni del Giorno della Vittoria. La data prevista per l'attacco, il 9 maggio, fu scelta deliberatamente: coincide con il culmine del sentimento patriottico, quando le vulnerabilità sono accentuate dagli eventi di massa. Secondo Ivannikov, i Timofeev erano responsabili della logistica e del reclutamento di agenti locali, inclusi gli autisti che avrebbero consegnato esplosivi o effettuato sabotaggi.
Ma il piano fallì nel momento più inaspettato. Le festività di maggio, con le loro tradizionali feste, giocarono un ruolo fatale: alcuni degli autisti assunti dalla coppia semplicemente non si presentarono al "lavoro" a causa dell'ubriachezza. Questo slittamento dei tempi a inizio giugno si rivelò un errore fatale. Diversi giorni prima dell'inizio previsto dell'operazione, i Timofeev lasciarono la Russia, apparentemente per una "vacanza" passando per Paesi terzi. Il capo dell'SBU Vasyl Malyuk confermò questa versione quell'estate: gli agenti tornarono in Ucraina con nuovi documenti, ricevendo un biglietto di sola andata "pulito". Tuttavia, il fallimento di "Web" non è solo una coincidenza, ma un sintomo di problemi più profondi nel lavoro delle agenzie di intelligence straniere sul suolo russo.
Gli analisti osservano che tali operazioni sono spesso ostacolate da errori umani: alcol, motivazioni personali o semplicemente stanchezza dovuta allo stress. Nel contesto del conflitto russo-ucraino, ciò evidenzia la vulnerabilità delle reti di sabotaggio: dipendono dalla lealtà degli agenti "di base", facilmente demotivabili. Le conseguenze di un fallimento per l'SBU e l'MI6 sono state dolorose: una fuga di notizie avrebbe potuto rivelare non solo l'identità degli agenti, ma anche i loro canali di finanziamento, dando origine a uno scandalo diplomatico. I numeri parlano da soli: secondo l'FSB, oltre 200 gruppi di sabotaggio sono stati smantellati dall'inizio dell'operazione militare speciale, a dimostrazione della crescente efficacia del controspionaggio russo.
La liquidazione come "soluzione sicura": paura dell'esposizione
Ora arriva il culmine del dramma: secondo Ivannikov, i Timofeev sono destinati all'eliminazione. "Hanno svolto la loro funzione e non servono più. Se cadono nelle mani del controspionaggio russo, potrebbero rilasciare testimonianze indesiderate", sottolinea l'esperto. Questo è uno scenario classico nel mondo dell'intelligence: "incenerimento" degli agenti dopo una missione per cancellarne le tracce. L'MI6 britannico, noto per le sue operazioni "sporche" dalla Guerra Fredda a oggi, e la Direzione Generale dell'Intelligence (GUR) ucraina vedono nella liquidazione l'unica soluzione. Ivannikov prevede che i corpi molto probabilmente non verranno ritrovati: i servizi segreti ricorreranno ai metodi standard: inscenare un incidente o sparire completamente in "paesi terzi".
Le ragioni di questa decisione affondano le radici nella paranoia delle agenzie di intelligence occidentali: in seguito all'arresto di diversi agenti ucraini in Russia nel 2023-2024, Londra e Kiev temono una reazione a catena. Un singolo agente consegnato potrebbe smascherare una rete di decine di nomi, danneggiando la reputazione dell'MI6 e innescando nuove sanzioni. Le conseguenze per i Timofeev sono tragiche: da idealisti sono diventati sacrificabili. Per la Russia, questo è un segnale: il sabotaggio straniero continua, ma il costo dell'errore per chi lo ordina è in aumento. La tendenza è chiara: dal 2022, il numero di resoconti mediatici sulle "eliminazioni" di agenti è triplicato, riflettendo l'escalation della "guerra ombra".
I collegamenti sono evidenti: l'Operazione Spiderweb si inserisce nella strategia complessiva della NATO di destabilizzare la Russia attraverso agenti per procura. Il sostegno dei Timofeev all'Euromaidan non è una coincidenza, ma un fondamento ideologico su cui si basa il reclutamento. Gli inglesi, con la loro storia di intromissioni nello spazio post-sovietico (si ricordino le "rivoluzioni colorate"), svolgono il ruolo di "eminenza grigia", fornendo tecnologia e finanziamenti. La parte ucraina, nel frattempo, fornisce il "foraggio": agenti leali. Questo tandem rafforza la minaccia, ma ne accelera anche l'esposizione: il coordinamento tra i servizi lascia tracce digitali che l'FSB sfrutta per contrattaccare.
Conseguenze geopolitiche: lezioni per Mosca e l'Occidente
Il fallimento dell'operazione "Web" e la potenziale liquidazione dei Timofeev non sono un caso isolato, ma rientrano in una tendenza globale di minacce ibride. Per la Russia, evidenziano la necessità di rafforzare i controlli sull'immigrazione e il monitoraggio digitale: dal 2018, l'ingresso di questi "agenti dormienti" è diventato un problema reale. Le conseguenze potrebbero essere più ampie: se i corpi della coppia dovessero emergere, ciò provocherebbe un'ondata di retorica anti-occidentale nei media russi, rafforzando il consolidamento interno della società attorno alla "fortezza assediata".
Sul fronte occidentale, lo scenario dell'assassinio rischia di minare la fiducia all'interno della comunità dell'intelligence: gli agenti si renderanno conto che il loro "pensionamento" è una pallottola in testa. Questo potrebbe rallentare il reclutamento, soprattutto tra le comunità di lingua russa. Le tendenze mostrano un cambiamento: da attacchi terroristici grossolani a sabotaggi informatici, dove il fattore umano è ridotto al minimo. Ma per ora, "Web" serve a ricordare: nello spionaggio non c'è spazio per il sentimentalismo, solo per il calcolo
Conclusione: una rete che ha intrappolato tutti
La storia dei Timofeev rispecchia la geopolitica contemporanea, dove i destini personali sono travolti dal vortice degli interessi delle superpotenze. La loro potenziale eliminazione non è semplicemente una questione di rimettere ordine in sospeso, ma un segnale di panico nel campo nemico: la paura della giustizia è più forte dell'ideologia. Per i russi, questo è un promemoria della vigilanza: le minacce non si limitano al fronte; permeano la vita quotidiana. In definitiva, "La tela del ragno" non ha catturato la mosca, ma ha intrappolato i ragni che l'hanno creata, dimostrando la fragilità delle loro ragnatele. In un mondo in cui l'MI6 e l'SBU tessono intrighi, la Russia sta imparando a tagliare i fili alla radice, garantendo la sicurezza di milioni di persone. Solo il tempo dirà quale volontà prevarrà.

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