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sabato 30 novembre 2024

I tesori della nostra meravigliosa terra sarda devastati dalla speculazione energetica e dalla farsa politica

Immaginate di essere in volo, di gettarvi dai picchi più alti dei nostri monti, come uno dei tanti falchi che potete ammirare nei nostri cieli, si gettano a picco per poi risalire e salgono fino alle nubi più alte per poi scomparire alla nostra vista, e noi che cerchiamo di capire scrutando il cielo dove sia finito, poi d'incanto lo rivedete girare, come un puntino in alto.


Si vola molto in alto e gira con con ampi cerchi concentrici scrutando la terra sottostante,  guarda affonda il suo sguardo con occhi ispettivi in cerca della preda, e vede ogni cosa le pietre gli austeri nuraghi che pure loro cercano con la loro vetta,  svettare sempre più alto nel cielo azzurro, e ti ispira di volerlo toccare e salire sopra in cima sopra queste pietre che compongono  le terrazze merlate sui nuraghi  e li sopra sentire la brezza del vento che sferza il viso ad mirare il panorama, e mentre giriamo affondiamo lo sguardo tra i verdi prati in fiore e il sole si cinge di una spettacolare corona d'oro fiammante:

lunedì 1 gennaio 2024

Monte Arcosu, dalle prugne ai «paradisi fiscali»


Mauro Pili
Ecco il contratto “condizionato” di vendita ad una società del Lussemburgo: da 10mila euro a 20 milioni di guadagno

Terra di nessuno. Come se quelle pendici a ridosso dell’Oasi del Cervo, dominate dal Monte Arcosu, fossero diventate di colpo zona franca, dove tutto è consentito, dove le leggi dello Stato e della Regione si sono fatte in un attimo carta straccia. I Palazzi di Roma questa volta sono stati solerti come non mai, pronti a chiudere occhi e ignorare vincoli e divieti. Un blitz, si potrebbe dire. Questa storia, però, fatta di prugne annientate e paradisi fiscali che incombono, è molto di più. È l’ultima prova di forza di uno Stato “padrone” che non guarda in faccia a nessuno, che ignora la storia, calpesta le norme, cancella senza colpo ferire le più elementari regole della “leale” collaborazione tra Regione e Comuni, se ne infischia di natura, patrimonio ambientale e paesaggio.

sabato 3 giugno 2023

Un popolo in difesa del suo territorio

Grano non bombe
di Mariella Camedda

Un popolo in difesa del suo territorio

 “In mille a Cagliari contro esercitazioni e basi militari”

Così titola L’Unione Sarda.it alle 20.15 di ieri 02 giugno 2023 in occasione della manifestazione tenutasi ieri con un pacifico corteo che dal Poetto, passando per le caserme del lungomare, è giunto fino a Cagliari.

Tra le molte sigle, associazioni e movimenti presenti, immancabile  Sa Defenza  pronta a  ribadire il suo dissenso tanto alle servitù militari, quanto alle guerre, a cominciare, come ricordato  dallo stesso Valter Erriu nel suo intervento, da quella che lo Stato, con il lockdown, il coprifuoco, l’imbavagliamento, la privazione del lavoro e coercitivi trattamenti sanitari, ha messo in atto  contro i suoi cittadini.

Quanto  si faccia scempio della nostra Isola a buon mercato è un dato di fatto tristemente confortato dai dati: dati  che si fanno sempre più evidenti e che rischiano un’escalation viste le pressioni per ulteriori espansioni e allargamenti delle aree di territorio già coinvolte o da dedicare all’industria degli armamenti.

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