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Di Mack Tubridy
IMATRA, Finlandia – Alla periferia di Imatra, una città finlandese di medie dimensioni al confine con la Russia, alti cumuli di neve ricoprono un punto vendita che si trova spoglio a parte un grande cartello “in vendita”.
Un altro cartello sull'edificio recita "Добро пожаловать!" – Russo per “benvenuto” – per ricordare che solo pochi anni fa, i viaggiatori provenienti da oltre confine si riversavano qui per acquistare pregiati prodotti finlandesi come caffè, cioccolatini e formaggio.
In questi giorni, il flusso di traffico dalla Russia, un tempo costante, inizialmente ostacolato dalle restrizioni legate al Covid-19, è completamente cessato.
A metà dicembre, la Finlandia ha chiuso tutti gli otto valichi di frontiera con il vicino orientale, compreso quello di Imatra, a causa dell’arrivo di circa 1.300 richiedenti asilo e migranti privi di documenti da agosto.
Le autorità finlandesi accusano il Cremlino di incoraggiare i richiedenti asilo ad attraversare la frontiera condivisa in uno stratagemma di destabilizzazione – un “attacco ibrido” che Helsinki vede come la punizione di Mosca per aver abbandonato decenni di non allineamento militare aderendo alla NATO.
In questi giorni, il flusso di traffico dalla Russia, un tempo costante, inizialmente ostacolato dalle restrizioni legate al Covid-19, è completamente cessato.
A metà dicembre, la Finlandia ha chiuso tutti gli otto valichi di frontiera con il vicino orientale, compreso quello di Imatra, a causa dell’arrivo di circa 1.300 richiedenti asilo e migranti privi di documenti da agosto.
Le autorità finlandesi accusano il Cremlino di incoraggiare i richiedenti asilo ad attraversare la frontiera condivisa in uno stratagemma di destabilizzazione – un “attacco ibrido” che Helsinki vede come la punizione di Mosca per aver abbandonato decenni di non allineamento militare aderendo alla NATO.