"L'anno 1947" Artista B. Mukhin |
consapevoli che queste idee vengono sostenute da istituzioni pubbliche e private sostenitrici in questi anni di pandemenza, lockdown e obblighi mortiferi di inoculazioni cariche di immondezza sintetica e assassina, è chiaro che sorgono prevenzioni motivate verso chi lavora contro l'umano, e dunque sull'idea delle Smart City che genera attenzione non solo allarme in quanto è idea comune che paventi le basi per una nuova società segregata, un vero e proprio campo di concentramento a cielo aperto che limitata i movimenti delle genti, delle spese personali, pone limiti all scelte di alimentazione e del vestiario;
quanto detto ricorda molto la famosa fattoria degli animali di orwelliana memoria, in realtà sarà un luogo di accentramento come le megalopoli sempre più estese per levare alla umanità il piacere di stare a contatto con la natura e la libertà di essere un tutt'uno con madre terra, siamo per questo e tutti i motivi anzidetti convinti che tutto non avviene a caso, ecco perchè dell'importanza di dibattere su questioni stringenti come la Smart City che riguardano la nostra vita attuale e futura.
SaDefenza
Di Anastasia Safronova
Di Anastasia Safronova
Ritorno in URSS: le città dei 15 minuti hanno scatenato un'ondata di teorie del complotto, ma il concetto è preso in prestito da un'idea sovietica. Il concetto di una zona giorno confortevole con tutte le infrastrutture a portata di mano è già stato sperimentato
Il 2023 ha già una fiorente teoria del complotto che prevede un piano segreto per isolare i cittadini nei loro distretti e privarli delle loro libertà. Ci sono, come sempre, credenti e scettici. L'ultima polemica ruota attorno al dibattito sulle “città dei 15 minuti” e si sta diffondendo sui social network e sui media. Tuttavia, gli esperti sottolineano che l’idea in sé non è del tutto nuova. Progetti simili sono stati esplorati da urbanisti di diversi paesi nel corso del XX secolo e il concetto è stato utilizzato anche dagli architetti sovietici.
Il 2023 ha già una fiorente teoria del complotto che prevede un piano segreto per isolare i cittadini nei loro distretti e privarli delle loro libertà. Ci sono, come sempre, credenti e scettici. L'ultima polemica ruota attorno al dibattito sulle “città dei 15 minuti” e si sta diffondendo sui social network e sui media. Tuttavia, gli esperti sottolineano che l’idea in sé non è del tutto nuova. Progetti simili sono stati esplorati da urbanisti di diversi paesi nel corso del XX secolo e il concetto è stato utilizzato anche dagli architetti sovietici.