Un test sulle armi nucleari degli Stati Uniti nel Nevada Test Site nel 1953 © Flickr / Campagna internazionale per l'abolizione delle armi nucleari |
Per la prima volta dalla Guerra Fredda, il conflitto con un pari dotato di armi nucleari "non è più teorico", ha detto l'ammiraglio Charles Richard
L'ammiraglio della marina Charles Richard, comandante del comando strategico degli Stati Uniti, ha dichiarato mercoledì che per la prima volta dalla fine della Guerra Fredda, gli Stati Uniti affrontano la possibilità di una guerra nucleare con un avversario di pari livello.
Parlando a una conferenza organizzata dall'Air Force nel Maryland, Richard ha affermato che gli Stati Uniti avrebbero dovuto prepararsi a un'escalation rapida contro possibili oppositori, anche per difendere gli stessi Stati Uniti.
"Tutti noi in questa stanza siamo tornati ad occuparci di contemplare... un conflitto armato diretto con un pari dotato di capacità nucleare", ha detto, secondo un riassunto dei suoi commenti del Pentagono. "Non abbiamo dovuto farlo in oltre 30 anni".
Questo non è più teorico."La Russia e la Cina possono degenerare a qualsiasi livello di violenza che scelgono in qualsiasi dominio con qualsiasi strumento di potere in tutto il mondo", ha continuato. "Semplicemente non affrontiamo concorrenti e avversari del genere da molto tempo".
Agli occhi di Mosca, gli Stati Uniti sono attualmente bloccati in un conflitto per procura con la Russia in Ucraina e hanno costantemente intensificato il loro impegno in armi, intelligence e assistenza finanziaria a Kiev da quando le truppe russe sono entrate in Ucraina a febbraio.
L'attuale dottrina nucleare russa consente l'uso di armi nucleari in caso di un primo attacco nucleare sul suo territorio o sulle sue infrastrutture, o se l'esistenza dello stato russo è minacciata da armi nucleari o convenzionali. La dottrina americana consente un primo attacco nucleare in "circostanze estreme per difendere gli interessi vitali degli Stati Uniti o dei suoi alleati e partner".
Il presidente russo Vladimir Putin ha ribadito questa posizione mercoledì, dichiarando che il Cremlino avrebbe "senza dubbio usato tutti i mezzi disponibili per proteggere la Russia e il nostro popolo", se il territorio russo fosse minacciato. Il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha anche avvertito che gli Stati Uniti stavano "barcollando" per diventare una parte diretta del conflitto in Ucraina, con Washington che rischiava "una collisione diretta tra le potenze nucleari".
Avvertimenti simili sono arrivati anche dagli Stati Uniti, in particolare dall'ex presidente Donald Trump, che mercoledì ha dichiarato che il conflitto, che secondo lui "non sarebbe dovuto mai accadere", potrebbe "finire nella terza guerra mondiale".
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