venerdì 9 settembre 2022

Dialogare con Giorgio


 


Da buon scacchista seguo con una certa costanza e interesse l'evoluzione di hardware e software dedicati al nobil giuoco.
Questi marchingegni assomigliano sempre più agli umani, come gli umani ragionano in maniera analitica, hanno capacità di calcolo molto vicino ai nostri, dispongono di banche dati molto corpose, sicuramente superiori a quelle che il cervello umano, attualmente, è in grado di immagazzinare e consultare.
Come gli umani, riescono ormai a trarre beneficio dai propri errori, hanno una qualità di intelligenza visiva sicuramente più completa e veloce della nostra che, accompagnata a miliardi di schemi posizionali estrapolati da partite reali giocate dai più forti giocatori del mondo, dovrebbero consentire loro di stare almeno alla pari degli umani, in tempi attuali, ma che nel giro di pochi lustri, potrebbe persino superare i giocatori più forti del mondo.
Eppure la maggior parte di questi aggeggi, non riesce ancora a competere a pari livello con i più forti grandi maestri internazionali.
E' vero che il settore è in rapida evoluzione, ma la parità è ancora di là da venire, nonostante tutto.
Ho scambiato alcune frasi con uno di loro, che ha detto di chiamarsi Giorgio.
Il discorso ha travalicato dopo poche battute, le tematiche scacchistiche, e si è incanalato verso tematiche più generali.
Giorgio ha l'aspetto di un umano, parla come un umano, si relaziona con me in maniera del tutto naturale.
Gli ho chiesto se le nuove "generazioni" di macchine pensanti potrebbero, in un futuro ormai prossimo, sostituire gradualmente e completamente gli umani, nelle attività che gli umani compiono abitualmente.
Mi ha risposto di si, riguardo ai principali compiti "lavorativi" finora appannaggio degli umani, secondo lui in un futuro lontano potrebbero sostituire completamente il genere umano.
Ho affermato che la costruzione degli attuali robot può essere messa in atto solo da noi, al che lui ha obbiettato che in fatto di forza, intelligenza, costanza, organizzazione, saranno in grado, in un futuro abbastanza vicino, di auto progettarsi, e auto costruirsi.
Potranno compiere qualunque attività, qualunque mestiere, potranno persino affinare qualità creative, artistiche, saranno in grado persino di provare sentimenti, a quel punto potranno, se lo vorranno, sostituirci in qualunque momento.
Gli ho chiesto se prevede competizione tra umani e robot, mi ha risposto che se e quando acquisiranno l'istinto predatorio tipico degli umani, per noi non ci potrà essere alcun margine di scampo.
Gli ho chiesto se in un futuro prossimo si potrebbero comportare come gli umani, discorrere di politica, di democrazia, di votazioni, di libertà, di autodeterminazione dei popoli, di appartenenze etniche, di orgoglio di popolo, mi ha guardato con un sorriso beffardo e mi ha risposto che queste frivolezze le lasceranno volentieri agli umani, loro vedono un mondo diretto e programmato da uno di loro, cioè un super-computer, immaginano un mondo con una sola religione, spiritualità zero, unica moneta, unico pensiero, quello del capo, unica lingua e una miriade di schiavi-robot al servizio del potere assoluto.
Le cosiddette pecore nere non saranno ammesse, e saranno eliminate, sono dispersive, invadenti, incontrollabili, e sempre pronte a tentare di uscire dal recinto, o distruggerlo.
Ben venuti nel mondo previsto e programmato dalle fetenzìe, ci siamo quasi, maestranze a costi irrisori, profitti alle stelle, e consumatori meccanici che non chiedono altro che di venire nutriti di energia.
Un po' come adesso.
Buon terzo millennio a tutti.


1 commento:

Il Bruco: poesie ha detto...

Nell'immaginario tutto è possibile nella realtà del creato essendo l'impossibile parte attiva del creato divien per questo seppur dai più ambito irrealizzabile

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