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martedì 23 aprile 2024

Erpmes-due, la particella di Natas








Racconto di Mariano Abis


Durante una orribile notte d'inverno di molti decenni fa, mentre fuori imperversava da un cielo violaceo una violenta tormenta di neve, e tutti erano già andati a dormire, mi trovavo a discorrere con mio nonno Serapiu di fronte ad un vivace caminetto.
Diceva che a me, e solo a me, aveva intenzione di raccontare una storia che assicurava realmente avvenuta.
Ventimila, o forse cinquantamila anni fa esisteva in una isola rigogliosa al centro del mediterraneo un popolo antico che era già antico per i popoli del periodo.
Osservava le leggi che erano state suggerite da uomini di colore blu venuti da chissà dove.
Era una società equilibrata, pacifica, giusta, senza disparità evidenti, opulenta e gioiosa, una società che funzionava alla perfezione, diceva che a questa società veniva dato il nome di Gilanica.
Aveva il culto delle acque e delle stelle che esercitava a ridosso di templi ed edifici costruiti in onore ai loro morti.
Ma all'interno di questa società esisteva un piccolo gruppo fondamentalmente emarginato perchè malvagio, un gruppo che aveva stretto un patto con una enigmatica figura mandata tra loro da un essere viscido ed etereo che chiamavano Natas.

sabato 30 dicembre 2023

Istevini



A detta dei suoi amici e conoscenti il signor Stefano è un uomo calmo, tranquillo, sicuro di sè, ha una bella famiglia, dei figli meravigliosi, casa di proprietà, villetta al mare, automobile di lusso, la sua vita scorre serena senza intoppi fastidiosi, sempre a suo agio in qualunque occasione.
Non potrebbe essere altrimenti.

Possiede in abbondanza uno degli strumenti che gli forniscono rispetto e considerazione da parte di chi lo conosce.

Possiede risorse immense che per lo più sono state acquisite sfruttando al meglio il sistema globalizzato imperante.

Possiede molti, moltissimi soldi, che gestisce attraverso carte tipo bancomat e carte di credito.
Non si sporca mai le mani maneggiando contanti.

Anche se deve acquistare un pacchetto di sigarette usa una delle sue carte.

martedì 28 febbraio 2023

Quel giorno che Godot mi osservava intensamente

 


Una delle poche volte che ho visto la morte che mi osservava

Durante un freddo inverno, ho vissuto una brutta avventura, dopo aver partecipato a un torneo di scacchi organizzato dal circolo di udine, dal calduccio dell’ambiente della sala, mi sono trovato sotto la neve, improvvisa e copiosa, dovevo salire subito in macchina e raggiungere l’azienda nel più breve tempo possibile, così sono partito di gran carriera senza trovare eccessive difficoltà, dato che viaggiavo in strade trafficate, e la neve non aveva modo di depositarsi sull’asfalto, schiacciata dalle macchine, ma una volta arrivato nel paesino che stava ai piedi della collina dove abitavo, quando ho provato ad inerpicarmi sulla strada che porta in cima, mi ero reso conto che l’impresa era impossibile, dovevo decidere se trascorrere la notte in macchina, al freddo, oppure tentare la scalata della collina, a piedi e al buio,

sabato 29 ottobre 2022

Istoria de bentu e de arresojas


 





"Giugno che sei maturità dell'anno, di te ringrazio Dio. In un tuo giorno, sotto al sole caldo, ci sono nato io, ci sono nato io." (F.G.)
Stavo bene al calduccio di mia mamma, ma qualcuno mi convinse che era ora di vedere il mondo, e godere del tepore di Giugno, la sorpresa fu che mi si materializzò una giornata ventosa, ventosa all'inverosimile.
E in seguito, dovunque andassi, fossanche lontano dalla mia Terra, cercavo il vento, cercavo colline esposte e dal respiro forte, volli conoscere persino il vento europeo che soffia più forte, "prusu de su entu estu": la bora.
Andai fino in Slovenia per vedere alberi piegati tutti nella stessa direzione.

lunedì 3 ottobre 2022

Il cavallo Saggio e il Professore


 




Abitava, in contrada di Jippis, un anziano contadino, che, oltre a lavorare la terra, di quando in quando si offriva per fare dei trasporti per conto terzi.
Aveva come unica compagnia un cavallo, ahimè, anche lui molto vecchio.
Tempo addietro lo aveva chiamato Saggio, vi chiederete: che strano nome!
Niente di strano, il cavallo era saggio di nome e di fatto.
Fin da quando Saggio era un puledro, comunicava mentalmente col contadino, imparò in seguito anche a parlare.
Parlava!
E parlava in maniera saggia!!!

venerdì 9 settembre 2022

Dialogare con Giorgio


 


Da buon scacchista seguo con una certa costanza e interesse l'evoluzione di hardware e software dedicati al nobil giuoco.
Questi marchingegni assomigliano sempre più agli umani, come gli umani ragionano in maniera analitica, hanno capacità di calcolo molto vicino ai nostri, dispongono di banche dati molto corpose, sicuramente superiori a quelle che il cervello umano, attualmente, è in grado di immagazzinare e consultare.
Come gli umani, riescono ormai a trarre beneficio dai propri errori, hanno una qualità di intelligenza visiva sicuramente più completa e veloce della nostra che, accompagnata a miliardi di schemi posizionali estrapolati da partite reali giocate dai più forti giocatori del mondo, dovrebbero consentire loro di stare almeno alla pari degli umani, in tempi attuali, ma che nel giro di pochi lustri, potrebbe persino superare i giocatori più forti del mondo.

lunedì 1 agosto 2022

Tre racconti illuminanti


 



La centesima scimmia
Continuiamo a comunicare nonostante.
Sappiamo che questa disinformazione planetaria, costruita ad arte, avrà termine.
Avrà termine quando tutta la popolazione del pianeta capirà che qualcuno la sta plagiando, nasconde risorse, e vorrebbe rendere schiavi tutti.
Il giorno della riscossa della gente non è lontano.
La naturalità vince sempre, a lungo andare tutte le imposture, i crimini e le truffe delle oligarchie saranno svelate.

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