lunedì 13 marzo 2023

Finalmente e-commerce di Amazon entra in crisi - il modello dei negozi senza cassa AmazonGo traballa

Finalmente iniziano le buone note per le nostre orecchie e per tutta l'umanità, Amazon entra in crisi, riduce i profitti in Europa e inizia a chiudere i negozi senza personale AmazonGo, la politica dell'ipercapitalismo sfruttatore basato sull'intelligenza artificiale ai danni dei lavoratori e dell'umano inizia a sgretolarsi, si formano delle crepe nelle sue strutture tecniche mentre le agende con proiezioni decennali ai danni dell'umano vanno in crisi, intanto ci auguriamo che le crepe strutturali si allarghino sempre più sino al crollo di queste mega-multinazionali dello sfruttamento globale!
SaDefenza

Amazon va crisi il modello dei negozi senza cassa AmazonGo
di Alessia Conzonato
dal Corriere
Amazon fa un passo indietro sulla distribuzione fisica e negli Stati Uniti chiuderà otto punti vendita sui 29 totali di Amazon Go, i negozi senza cassa lanciati nel 2016 dove è possibile entrare facendo l’identificazione con il proprio account e uscire senza effettuare il pagamento fisico, perché la tecnologia “just walk out” con telecamere e sensori montati sulle pareti è in grado di riconoscere i prodotti presi dagli scaffali e addebitarli direttamente all’utente. Le chiusure riguardano due store a New York, altri due a Seattle e quattro a San Francisco e saranno ufficiali dal primo aprile.

Doveva essere una rivoluzione quella annunciata dal colosso dell’e-commerce con il lancio degli Amazon Go, che avrebbero dovuto offrire numerosi vantaggi sia ai clienti che all’azienda. Sette anni dopo la dura politica aziendale di riduzione dei costi colpisce anche i famosi minimarket. Oltre alla conferma del taglio di circa 18 mila posti di lavoro rispetto alla sua forza lavoro globale, la scorsa settimana la società ha annunciato la sospensione della costruzione del sua seconda sede centrale ad Arlington, in Virginia, poco fuori da Washington DC (il manager immobiliare di Amazon, John Schoettler, ha confermato che manterranno l’impegno preso entro il 2030). «Amazon ha resistito a economie incerte e difficile in passato — ha commentato il ceo, Andy Jassy — e continueremo a farlo. Questi cambiamenti ci aiuteranno a perseguire le nostre opportunità a lungo termine con una struttura dei costi più forte. Tuttavia, sono ottimista sul fatto che saremo creativi, intraprendenti e frammentari in questo momento in questo momento in cui non stiamo assumendo in modo espansivo ed eliminando alcuni ruoli».

«Come qualsiasi rivenditore fisico, valutiamo periodicamente il nostro portafoglio di negozi — ha spiegato l’azienda tramite una email — e prendiamo decisioni di ottimizzazione lungo il percorso. In questo caso, abbiamo deciso di chiudere un piccolo numero di negozi Amazon Go. Rimaniamo impegnati nel format, ne gestiamo più di 20 negli Stati Uniti e continueremo a scoprire quali posizioni e funzionalità risuonano maggiormente con i clienti mentre continuiamo a far evolvere i nostri punti vendita». Il primo negozio Amazon Go è stato aperto a Seattle, proprio nella città dove si trova il quartier generale. Da questa catena di store, nel corso del 2022, il colosso dell’e-commerce ha generato un volume d’affati da 470 miliardi di euro, registrando un aumento del 9% rispetto all’anno precedente. Tendenza inversa, invece, per l’utile operativo che dai 23 miliardi di euro del 2021 si è contratto a 11 miliardi lo scorso anno.

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