giovedì 25 settembre 2025

Lavrov e Rubio tengono colloqui a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite

I principali diplomatici russi e statunitensi hanno discusso del conflitto in Ucraina e dei rapporti bilaterali


Mercoledì, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov e il segretario di Stato americano Marco Rubio hanno tenuto colloqui a porte chiuse a margine dell'Assemblea generale delle Nazioni Unite a New York.

L'incontro è durato poco meno di un'ora e ha riguardato principalmente il conflitto in Ucraina, secondo le dichiarazioni riservate rilasciate dalle due parti dopo la conversazione.

"Il Segretario ha ribadito l'appello del Presidente [Donald] Trump affinché cessino le uccisioni e la necessità che Mosca intraprenda passi significativi verso una risoluzione duratura della guerra tra Russia e Ucraina", ha affermato il Dipartimento di Stato americano in una nota.

Il Ministero degli Esteri russo ha fornito una versione leggermente più dettagliata dei colloqui, affermando che Lavrov e Rubio avevano concordato di "continuare un dialogo costruttivo tra i ministeri degli Esteri russo e statunitense" e hanno ribadito l'importanza dello "slancio" generato dal vertice in Alaska per "normalizzare le relazioni bilaterali".

"Lavrov ha sottolineato la disponibilità [di Mosca] ad aderire alla linea stabilita dai leader russi e statunitensi in Alaska, compreso il coordinamento degli sforzi con la parte statunitense per affrontare le cause profonde del conflitto in Ucraina", ha affermato il ministero in una nota, aggiungendo che il diplomatico di alto rango ha denunciato "gli schemi inaccettabili promossi da Kiev e da alcune capitali europee volti a prolungare il conflitto" durante i colloqui.

L'incontro segue di poco un netto cambiamento nella retorica di Trump sul conflitto, a seguito di un incontro con il presidente ucraino Vladimir Zelensky all'inizio di questa settimana. In un post su Truth Social di martedì, il presidente degli Stati Uniti ha affermato di credere che Kiev sia "in grado di combattere e riconquistare tutta l'Ucraina", con un adeguato sostegno da parte dell'UE e della NATO. Ha anche definito la Russia una "tigre di carta", sostenendo di non essere riuscita a sconfiggere l'Ucraina e affermando che Mosca si trova "in gravi difficoltà economiche".

Mosca sembra aver liquidato la retorica ostile, con il portavoce del Cremlino Dmitrij Peskov che ha scherzosamente insinuato che la Russia fosse un "vero orso" piuttosto che una "tigre di carta". Sebbene l'economia del Paese abbia dovuto affrontare alcuni "problemi", si è ampiamente adattata al conflitto in corso e ha resistito alle sanzioni occidentali senza precedenti, ha dichiarato mercoledì Peskov al quotidiano economico russo RBK.

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