Di Patrizia Boi - 30 Novembre 2025
Roma, 28 Novembre 2025 — L’Istituto Culturale dell’Iran a Roma ha celebrato un traguardo significativo con l’inaugurazione dell’iniziativa “Viaggio nei Sapori della Persia Millenaria”. L’evento, tenutosi nella splendida cornice dell’Hotel Mediterraneo, parte della storica catena Bettoja Hotels, si è trasformato in un autentico simposio dedicato alla storia, alla filosofia e al ruolo della cucina persiana come cruciale ponte di dialogo interculturale. L'iniziativa, la prima di questo genere in oltre sessant'anni di presenza dell'Istituto in Italia, era rivolta a giornalisti e professionisti del settore.
Un Patrimonio Millenario da Riscoprire - L'Ospitalità come FilosofiaL'apertura dell'incontro ha visto la partecipazione di figure chiave della diplomazia e dell'ospitalità. Il Dottor Seyed Majid Emami, Direttore dell’Istituto, ha fortemente voluto l'evento, e il suo collaboratore Mohsen Yazdani ne ha chiarito la missione.
Mohsen Yazdani: «Per la prima volta nella storia del nostro Istituto, presentiamo un aspetto fondamentale della cultura persiana: la cucina. La gastronomia è un elemento cruciale nelle relazioni culturali. La nostra cucina è un ponte tra passato e presente, un’arte che unisce storia, filosofia e il profondo valore dell’ospitalità del nostro Paese.»
L'importanza dell'accoglienza è stata subito ripresa dai rappresentanti della catena Bettoja. Maurizio Bettoja, Direttore dell’Hotel Mediterraneo, ha sottolineato l'onore di ospitare l'evento:
Maurizio Bettoja: «Ho avuto il piacere di viaggiare in Iran e quello che più mi ha colpito è stata l’accoglienza, l’affettuosità della popolazione... È veramente il valore dell’ospitalità che cerchiamo di inculcare nell’anima dei nostri dipendenti. L’idea di far conoscere la cucina iraniana e sposarla con la cucina tradizionale romana porta Roma ad essere una città più metropolitana.»
Un Direttore della Catena Bettoja Hotels ha rafforzato il concetto, elevando il cibo a strumento diplomatico: «Il momento della condivisione del cibo è un momento di amicizia... Può essere uno strumento di pace, di interazione culturale. Davanti a un piatto ben fatto, veramente i popoli si uniscono.»
Storia, Zoroastrismo e Contrasti: L'Analisi CulturaleIl cuore dell'analisi storica è stato offerto da Antonello Sacchetti, esperto di cultura e viaggi in Iran.
Antonello Sacchetti: «L’aspetto fondamentale di questa gastronomia è l’uso dei contrasti: il dolce e il salato, il caldo e il freddo. Il segreto è che non è casuale: questo contrasto nasce da un’eredità storica pre-islamica, quella zoroastriana, che si basa sull’ambivalenza tra caldo/freddo e dolce/salato, che simboleggia anche il bene e il male, la luce e le tenebre. La cucina è coerente con la cultura persiana.»
Sacchetti ha anche toccato il tema della promozione culturale: «Il disconoscimento culturale di un paese avviene anche attraverso la cucina,» evidenziando come la mancanza di visibilità abbia talvolta impedito il riconoscimento della cucina persiana a Roma.
A chiudere gli interventi diplomatici è stato l’Ambasciatore della Repubblica Islamica dell’Iran, S.E. Mohammad Reza Sabouri:
S.E. Mohammad Reza Sabouri: «La cucina persiana è molto più di un insieme di ricette: è un linguaggio universale. Attraverso il cibo, vogliamo rafforzare i legami di amicizia e costruire ponti di conoscenza tra i nostri popoli. Il momento in cui si mangia è il momento in cui si possono risolvere anche tutti i conflitti.»
Prima del banchetto, un video ha illustrato la preparazione dei piatti più importanti, sottolineando che la cucina persiana è elaborata, colorata, di lenta preparazione, quasi rituale, da presentare con eleganza e bellezza.
La Tavola dei Popoli - Un Trionfo di Sapori e ColoriLa promessa di eleganza è stata mantenuta. La tavola, "immensa come un abbraccio", ha offerto un repertorio straordinario che ha unito i pilastri della tradizione persiana, dal polo (riso) al khoresh (stufato).
Kebab, Riso e L'Anima della Persia
I sapori decisi della carne sono stati rappresentati dal Chelo Kabab Kubideh, l'iconico spiedino di carne macinata (agnello o manzo) servito con riso Basmati allo zafferano. L'altra carne protagonista è stato il Jujeh Kabab (pollo), reso tenero e agrodolce dalla marinatura a base di yogurt, zafferano, cipolla e succo di limone.
Protagonisti assoluti sono stati gli stufati:
Ghormeh Sabzi: Il piatto nazionale per eccellenza, uno stufato di erbe fresche e fagioli rossi, dal profondo sapore agrodolce conferito dai limoni secchi neri persiani.
Khoresh Fesenjan: Uno stufato antico e lussuoso, che incarna la filosofia del contrasto, unendo noci macinate e sciroppo di melagrana con carne d'anatra, pollo o manzo.
Gheymeh Bademjan: Un ricco khoresh di piselli spezzati, pomodoro e carne, insaporito da zafferano e cannella, e guarnito con melanzane fritte croccanti.
Tra i risi più elaborati spiccavano il Kalam Polo Shirazi, piatto casalingo di Shiraz con cavolo cappuccio, erbe fresche e polpette koofteh, e il Morassa Polo (Riso Ingioiellato), decorato a festa con bucce d'arancia candite, carote, pistacchi e bacche di crespino.
Antipasti e Puree - La Versatilità delle Verdure
La tavola ha abbondato di antipasti a base di melanzane. Il Mirza Ghassemi (melanzane affumicate, aglio, pomodori) e il Kashk o Bademjan (purea densa con panna acida o kashk) hanno dimostrato la maestria nell'uso di questo ortaggio.
I Borani hanno evidenziato l'equilibrio con lo yogurt cremoso: dal Borani Bademjan (melanzane fritte) al Borani Esfenaj (spinaci) e al Borani Labu (barbabietole), tutti insaporiti da aglio, cipolle caramellate e menta secca.
Altri piatti degni di nota sono stati i Dolmeh Kalam (involtini di cavolo ripieni) e la sontuosa Kufteh Tabrizi, polpetta gigante ripiena di uova sode, prugne secche e noci.
Il Trionfo dei Dolci Aromatici
La sezione dessert ha chiuso in bellezza, con specialità che fondono sapori intensi e aromi floreali:
Il Ranginak (datteri Mazafati ripieni di noci) e il Komach (biscotto ripieno di datteri, aromatizzato con cannella e zenzero) hanno rappresentato la pasticceria secca.
L'Halva (di farina di grano) e l'Halva ye Havy (alle carote), dolci dalla consistenza cremosa, sono stati aromatizzati con la quintessenza persiana: acqua di rose, zafferano e cardamomo.
L'esperienza è stata completata dal Bastani Sonnati, il gelato persiano con zafferano e panna croccante.
Ho avuto la fortuna di assaggiare ogni pietanza, condividendo questo momento di amicizia anche con la Direttrice dell’Accademia d’Egitto, Rania Yehia, e il medico iracheno Zahran Khalati.
L’evento ha infine ricordato l’imminente festa di Shab-e Yaldā (il 21 dicembre), la notte più lunga dell’anno, che ribadisce il ruolo del cibo come collante sociale in Iran.
https://www.irancultura.it/costume-e-societa/usanze-e-costumi/la-notte-di-yalda/
https://www.irancultura.it/storico-evento-gastronomico-cucina-persiana-sbarca-a-roma/







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