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venerdì 5 luglio 2024

Il Vuoto - Gian Luigi Bocchetta

PREFAZIONE A “IL VUOTO”

È difficile inquadrare questo libro in una delle categorie a cui siamo abituati.

È un’opera scientifica? Sì, forse, in parte.

È filosofica? Certamente, ma non solo.

È religiosa, o comunque riguarda il trascendente? Anche qui la risposta è la stessa.

Il vuoto non è argomento nuovo, è qualcosa difficile da indagare, anzi, ad essere precisi, non è neanche qualcosa, e l’indagine su un’entità non soggetta ai sensi, da sempre, è affascinante ma complicata, e spesso più che dare risposte, suscita dubbi e nuove domande in continuazione.

Volendo, si può considerare questo testo come un percorso diviso in due parti, la prima di carattere più squisitamente scientifico-filosofico, la seconda dedicata alla spiritualità: non a caso il capitolo finale, il più corposo di tutti, si intitola “Anime”, e complessivamente si può dire che tutto ciò serve a proporre una visione dell’universo basata sull’eterno ed infinito connubio inscindibile costituito dal “pieno” della materia-energia e dal “vuoto” dello spirito-anima, considerando fuorviante e sbagliato l’esame separato delle due componenti.

Ciò porta anche a una visione di Dio che, senza minimamente sminuirlo, lo considera eternamente presente, in ogni tempo e in ogni luogo, non altrove, lontano, in un empireo ultraterreno.
Il capitolo 6 si intitola così: “…e l’uomo creò Dio, e lo fece a sua immagine e somiglianza”.

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