domenica 24 febbraio 2013

“LA GRANDE TRUFFA” dei Gatti neri.


Un articolo un poco datato ma molto attuale che sa defenza ri-mette in circolo oggi che la consapevolezza  è ad un livello più elevato grazie all'impegno di persone come Paolo  che si  spendono per la nostra amata Sardinya 


Paolo Maleddu 

“LA GRANDE TRUFFA” dei Gatti neri.

… bla bla bla …
Noi non parleremo di politici… è tempo perso … eviteremo di parlar male di loro e delle loro ultimemalefatte …per quanto possibile, eviteremo anche di nominarli … c’è tanto lavoro da fare per eliminare i grossi gatti neri … sì, perché l’unica cosa che possiamo fare con loro è …
eliminarli !
Come?
Semplicissimo, proprio come indicato inMouseland: evitando di eleggere grossi e grassi gatti neri che non rappresentano noi, ma che sono sempre, unicamente ed obbligatoriamente dei semplici camerieriportaborse dei grandi gruppi di potere bancario, vere e proprie associazioni a delinquere, unici possibili finanziatori di dispendiose campagne elettorali. Non andare a votare in occasione delle elezioni dell’ormai inutile parlamento romano sarebbe già un forte segnale di ribellione, servirebbe a capire quanti siamo e gridare: a Roma non vogliamo essere rappresentati da nessun gatto nero.
Votare è abdicare. Il potere decisionale non deve emigrare a Roma e Bruxelles, è fondamentale che rimanga in Sardegna.
Per quanto riguarda le elezioni comunali, sosteniamo coloro che partono con il piede giusto candidandosi in una lista civica. Evitiamo di eleggere coloro che si presentano in liste stilate dai leader nazionali di Roma o Milano che non mettono mai piede in Sardegna (meno male ..) se non in occasione dellafarsa elettorale. Se questi nostri conterranei confusi ambiscono a diventareservitori… dei camerieri… di banchieri criminali, … nessun problema, che vadano però a servirli in casa loro, a Roma e Milano.
Iniziamo finalmente ad eleggere degli umili ma dignitosi topolini come noi,orgogliosi di rappresentarci, scegliendoli tra i nostri stessi figli, cheobbligheremo a partecipare attivamente alla costruzione del loro stesso futuro facendo i propri, e di conseguenza anche i nostri, interessi. Menti giovani, fresche, pulite, dinamiche, non ancora anestetizzate dal Pensiero Unico consumistico, aggressivo, violento, usuraio, prevaricatore eguerrafondaio che Tv, stampa e cinema di Hollywood cercano ossessivamente di imporci. Giovani intelligenti e socialmente impegnati che vivono tra noi e che potremo quindi guidare, consigliare e correggere se sbagliano, affinchè difendano giustamente gli interessi della società dei topolini dalla quale provengono.
Sarebbe un iniziale grande segnale di presa di coscienza.
Dobbiamo invertire il flusso del potere.
Attualmente arriva dall’alto, dall’autorità non discutibile al popolo passivo. Il centro comanda e impone alla periferia: ma quale è il centro e quale la periferia?
L’essere umano è il centro della società.
Noi.
I politici sono una nostra emanazione, semplici cariche sociali, revocabili in qualsiasi momento. Invertiamo il flusso: da noi devono partire gli input per scrivere le regole di comportamento a nostro beneficio e non sempre ed unicamente a beneficio di una elìte di fanatici malati di delirio di onnipotenza …
Sino al raggiungimento de s’Indipendentzia Sardalinee guida dai comuni verso Roma, non ordini ed imposizioni da Roma verso i comuni… liste di cittadini nominati da tutti noi, figli della nostra società, non liste calate e approvate da Roma.
Liste civiche locali, non apparati di arricchimento, sfruttamento e spartizione di potere manovrati da Roma.
Noi, il Popolo Sardo Sovrano, diamo le indicazioni a Roma, non il contrario. Più il centro del potere è distante da noi, più è difficile da controllare e più diventa dispotico, falso potere … non ci appartiene, è potere di altri… lontano, vago, sfuggente… si stacca da noi, diventa autonomo, indipendente…dittatoriale
Il cambiamento può avere inizio dalle elezioni locali. Il comune di Aristanis è qui, controllabile… Cagliari, sede del potere regionale, un po’ più lontano, ma ancora controllabile… Roma… uhmm … c’è un mare di mezzo, c’è da prendere una nave, un aereo, spendere tanti soldi che non ci sono con compagnie navali ed aeree che non ci amano… Se Roma è lontana, Bruxelles è su un altro pianeta.
Guardacaso, tutte le regole più odiose, quelle senza nessuna logica apparente, sembrano di un altro pianeta…ordini non contestabili anche quando (sempre!) ingiusti.
Chi emette queste disposizioni che nulla hanno a che fare con la nostra unica e meravigliosa Terra Sarda?
Abbiamo una almeno vaga idea di chi ci sta governando da Bruxelles?
No, la maggior parte di noi non ha la minima idea di come sia strutturato il potere centrale europeo. Fortunatamente, qualcuno c’è, proprio in Sardegna: si chiama Paola Musu, una coraggiosa ragazza sarda che il 2 Aprile scorso ha depositato presso la Procura di Cagliari una formale denuncia affinché l’Autorità Giudiziaria competente… identificati gli autori, in particolare nelle persone del Presidente della Repubblica, del Presidente del Consiglio dei Ministri, dei ministri, dei membri del Parlamento…persegua ai termini di legge per tutti i reati ravvisabili… attentato contro l’integrità, l’indipendenza o l’unità dello Stato… associazioni sovversive… attentato contro la Costituzione dello Stato… attentato contro i diritti politici dei cittadini … Una rivoluzione pacifica, ormai inevitabile, sta muovendo i primi passi proprio in Sardegna.
Se noi sapessimo come il potere sovrano abbia preso il volo e sia atterrato lontano da noi, a Bruxelles, avremmo molto di che preoccuparci. I Trattati di Maastricht e di Lisbona e la dittattura dell’Unione delle Banche Europeesono argomenti che affronteremo presto in profondità, prima che sia troppo tardi.
Ci stanno sottraendo il futuro nostro e quello dei nostri figli, il che è ancora più grave. Gli Usurai senza volto nè nome e i loro burattini profumatamente remunerati con denaro rubato al popolo e con una volgare sovraesposizione nella società dell’apparire, sono gli attuali detentori del Potere solo perchè, badate bene, NOI LO ABBIAMO CONSEGNATO LORO CON IL NOSTRO VOTO.
VOTARE E’ ABDICARE… mettere la nostra vita in mani altrui… governa tu che sei intelligente perchè io non sono capace, dimmi tu cosa devo fare, cosa è meglio per me …
Questo è ciò che succede quando non partecipiamo alle decisioni da adottare ed andiamo ad eleggere grassi gatti neri…
Ma voi, quando i bla bla bla aprono bocca nelle loro logorroiche esternazioni nella società virtuale dell’apparenza televisiva, riuscite a cogliere qualcosa?
Aiutatemi, vi prego, perchè io vedo solo fumo, nebbia, nuvoloni neri in arrivo … Ma non sono poi così stupidi come sembrano (sarebbe il male minore), purtroppo per noi sono in perfetta malafede.
Infatti, con tanti soldi e tanto tempo a disposizione anche dei perfetti imbecilli sarebbero stati capaci di capire cosa non va in un sistema monetario che arricchisce unicamente una esigua percentuale della popolazione mondiale lasciandone invece una stragrande maggioranza (il 99,99 per cento) in estrema sofferenza o addirittura costringe una parte più indifesa a morire di fame nel pianeta dell’abbondanza.
Sono in malafede. Ci mantengono ignoranti e ci impoveriscono di proposito. Obiettivo: controllarci e manipolarci senza eccessivi problemi. Renderci schiavi. Cosa vogliamo subire ancora prima che ci rendiamo finalmente conto di essere governati dafanatici malati di delirio di onnipotenza?
Loro sono nostri nemici dichiarati: o noi eliminiamo loro, o loro eliminano noi.
Lo stanno già facendo. Ma non ci riusciranno.
Riprendiamo subito il comando che spetta di diritto al popolo sovrano, iniziando oggi, non domani, a pensare ad una partecipazione attiva per una riorganizzazione sociale nella quale poter mettere i nostri figli in cabina di regia con la nostra supervisione, per liberare finalmente la nostra SARDEGNA dagli estranei che non ci amano e dai loro servitori, che potranno andare a servirli a Roma …
Tutto da mettere in atto pacificamente, con la sola forza del nostro Diritto a una vita serena e la consapevolezza di essere gli unici detentori del Potere.
Pensateci bene prima di ripetere l’errore di eleggere per l’ennesima voltadei grossi famelici gatti neri, bianchi, o bianco/neri che logicamente, naturalmente e comprensibilmente continueranno ad emanare leggi buone solo per loro …

giovedì 21 febbraio 2013

«Sovranità fiscale e monetaria»

Antonio Martis
wwwunionesarda.it

«Sovranità fiscale e monetaria»


Pietro Murru al THotel Cagliari

Murru: progetti seri, non sogni


Via dall'Italia e dall'euro ma in Europa. «Con una nostra moneta e tasse decise da noi». 
In una parola «a testa alta come l'Inghilterra e per citare isole che possono essere gemelle Cipro e Malta». 
Pietro Murru, nato a Nureci 58 anni fa, direttore dell'Edilcassa ed ex presidente della Banca di Cagliari, è in campo come candidato leader per “Indipendenza della Sardegna-Soberanìa”: cartello di sigle indipendentiste (Sardigna Natzione) e movimenti sorti contro Equitalia (Fiocco Verde), più «gli artigiani e commercianti del Sulcis e di altre zone che si sono ribellati all'esazione delle tasse con metodi da criminali».

Murru, candidato premier: i suoi concorrenti sono Berlusconi, Bersani etc...
«Sì lo so, mi viene da ridere ma è la legge elettorale che impone di indicare un capo della coalizione».

Perché vi siete presentati in una sfida senza speranza?
«Bisogna farsi sentire, dare un segnale. Non si può continuare in questa situazione. Siamo alla fame, tutti».

Esagerato...
«Quasi 400 mila sardi sono sulla soglia della povertà, 120 mila cassintegrati, i ragazzi non hanno nessun futuro. Nessuno vuole aprire un'attività, non c'è lavoro. Sì, la Sardegna è alla fame e bisogna reagire».

L'indipendenza per il momento è roba da sognatori.
«Non è un sogno, è una necessità, altrimenti non c'è futuro. E il nostro futuro è conquistare la sovranità, anzi due: quella monetaria e quella fiscale».

Il primo obiettivo?
«Questo: una nostra moneta. Così possiamo uscire dalla trappola dello Stato italiano strozzato dai debiti sui titoli che è costretto a emettere».

Il secondo?
«Sovranità fiscale, la zona franca integrale. L'unico strumento che può permettere di attirare investimenti, di favorire chi vuole iniziare un'attività, aprire un'impresa, mettere in moto la macchina che crea lavoro. Poi un terzo obiettivo...».

Quale?
«Il reddito minimo garantito, ma collegato alla disponibilità al lavoro. Lo prevede l'Unione europea, ma solo l'Italia e la Grecia non l'hanno mai voluto».

È una cosa di sinistra, direbbe Nanni Moretti.
«Destra e sinistra sono storie desuete, non servono più, bisogna sapere guardare in faccia alla realtà: i sardi chiedono solo lavoro e per darglielo ci vogliono progetti seri».

Facile a dirsi...
«Nel nostro programma ne abbiamo elencato 25. Comunque vada, siamo decisi a non mollare: d'ora in poi ci presenteremo a tutte le elezioni, anche a quelle delle amministrazioni locali. Faremo sentire la nostra voce e un solo messaggio: i sardi devono iniziare a prendersi cura di se stessi. È il momento buono».

lunedì 18 febbraio 2013

IL MARTEDI' GRASSO DELLA ZONA FRANCA SARDA


Mario Carboni 

IL MARTEDI' GRASSO DELLA ZONA FRANCA SARDA 

Sulla vicenda zona franca "si è espressa nuovamente oggi la stessa Barracciu, che definisce la questione zona franca un vero e proprio "bluff", in quanto il termine ultimo per la presentazione degli emendamenti alla bozza del nuovo codice doganale sarebbe, comunque, scaduto già 4 mesi fa. " affermano i media. 

L'avevo detto che dopo il Giovedì grasso avremmo avuto anche oggi che è Martedì grasso qualche dichiarazione carnevalesca sulla zona franca. Non esiste nessun termine per presentare emendamenti al codice doganale che è in vigore dall'aprile del 2008. 

Chissà la Barracciu di che cosa intendeva parlare. 
Non certo di un regolamento europeo approvato dalla Commissione e dal Parlamento europeo. 

Il regolamento 450/2008 di cui molti straparlano senza averne letto una riga, prevede che gran parte dei suoi articoli sarebbe entrato in vigore subito e precisamente dal 28 giugno 2008. 

Un'altra parte avrebbe dovuto entrare in vigore con l'emanazione delle nuove disposizioni di attuazione e non prima del 24 giugno 2009. 
Nel frattempo rimanevano efficaci le allora presenti disposizioni d'attuazione non ancora emendate. Le nuove disposizioni di attuazione sono entrate in vigore nel maggio 2010. 

Quindi si può dire che il Codice cosiddetto "nuovo" doganale è pienamente in vigore dal maggio 2010.Anche se era previsto anche che l’articolo 30, paragrafo 1, sarebbe stato ritenuto applicabile dal 1 gennaio 2011. 
Siccome l'attuazione del codice in tutti gli stati è stata , come dire, scaglionata per venire incontro alle diverse esigenze statuali europee, il regolamento dice anche che comunque tutto il codice è da ritenersi da applicare senza nessuna deroga in tutti gli stati dal 24 giugno 2013. 

A quella data "Il presente regolamento è obbligatorio in tutti i suoi elementi e direttamente applicabile in ciascuno degli Stati membri." Questa data con una interpretazione carnevalesca è stata diffusa come se fosse il termine ultimo per poter realizzare le zone franche, mentre è proprio il contrario. Da qui una serie di equivoci e leggende metropolitane. 

Eppure sarebbe e basterebbe ancora oggi per chi voglia seriamente interessarsi di zona franca leggere il testo del Regolamento ( da chiarire che nel linguaggio europeo Regolamento e Codice in pratica identificano la stessa cosa ) per rendersi conto di tante cose. 

Non capisco come chi tratta di Zona franca e discute di molte questioni relativamente alle regole europee con tanta sicumera, non si vergogni di aprire bocca senza neppure averlo letto, dato che questo regolamento 450 dell'aprile 2008 che contiene il Codice doganale europeo rinnovato si trova facilmente in internet. 

Avanti , avanti c'è posto! il corteo di carnevale per la zona franca si allunga..


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