venerdì 7 aprile 2017

Dietro l'attacco con armi chimiche In Siria c'è George Soros

Dietro l'attacco con armi chimiche In Siria c'è George Soros

Sean Adl-Tabatabai 
yournewswire.com/





Il miliardario elitario George Soros  è dietro l'ultimo attacco con armi chimiche in Siria che ha lasciato 70 civili morti e innumerevoli altri feriti.


I caschi bianchi, un gruppo affiliato di al-Qaeda finanziato sia da Soros e il governo del Regno Unito, in uno scenario di attacco nella città di Khan Shaykhun, ha subito accusato il regime di Assad per il devastante false flag .

Appena 24 ore prima dell'attacco, Orient TV ha annunciato, “ Domani lanciamo una campagna mediatica per coprire gli attacchi aerei su Hama nella campagna con l'uso di armi chimiche contro i civili .” Questo dimostra che la stazione tv aveva chiaramente anticipato che un attacco sarebbe stato messo in scena dai ribelli.

Infowars.com riferisce:

I caschi bianchi hanno filmato gran parte delle riprese rilasciate sull'attacco chimico. E' anche noto che loro hanno girato video in passato la messa in scena  di finti “salvataggi” . Tuttavia, questa volta sembra che i bambini siano stati effettivamente uccisi nella realizzazione di questa “campagna mediatica”.

Diversi bambini appaiono nei video soffocati da una sostanza chimica sconosciuta, mentre altri sembrano avere lesioni alla testa inspiegabili. E' noto che 250 persone sono state rapite da Al-Qaeda la scorsa settimana nella vicina città di Hama, che corrisponde , stranamente, allo stesso numero di persone conteggiate tra i civili feriti e uccisi.

In un'altra “coincidenza”, un medico britannico pakistano , al momento dell'attacco rilasciava interviste, invece di aiutare i feriti con le maschere antigas che sono stati colpiti, le immagini sono state ricevute da un'organizzazione britannica tre giorni prima dell'attacco.


Il medico, Shajul Islam, è stato usato come fonte dai media statunitensi e britannici, nonostante fosse accusato di terrorismo per il rapimento e la tortura di due giornalisti britannici in Siria, e nonostante sia stato radiato dal registro medico. L'organizzazione responsabile per l'invio di apparecchiature a questo "medico"  è sotto accusa per l'utilizzo delle donazioni destinate ai rifugiati.



In un altro evento sospetto, i Caschi Bianchi che operano vicino all'area dell'attacco con sarin hanno ricevuto protezioni adatte con respiratore un mese prima dell'attacco, nonostante il governo siriano non possieda più sarin.

I ribelli di al-Qaeda-collegati hanno sostenuto che la sostanza chimica  utilizzata da parte del governo siriano è gas sarin; tuttavia, l'OPCW ha confermato che la Siria non ha più armi chimiche e che ha completamente smantellato le sue scorte nel 2013.

Al contrario, i ribelli hanno deciso di non eliminare le armi chimiche a loro disposizione.

Secondo pluripremiato giornalista Seymour Hersch, i rapporti di intelligence indicano che i ribelli hanno contrabbandato armi chimiche dalla Libia attraverso la Turchia con l'approvazione di Hillary Clinton.

Nel 2013, i cosiddetti ribelli moderati avevano girato video che mostrano come uccidevano dei conigli con il gas, minacciando di uccidere le minoranze religiose. E' anche noto che ISIS è in possesso di armi chimiche, rammentate gli attacchi condotti contro le forze siriane a Deir Ezzor.

Tuttavia l'arma , sarin avrebbe ucciso o almeno ferito i primi soccorritori non protetti. Il Sarin può essere assorbito attraverso la pelle e richiede una tuta completa che copra tutto il corpo; tuttavia, i Caschi Bianchi indossano solo maschere e senza guanti mentre gestivano le vittime esposte. Altri nella zona non sembrano aver indossato la maschera eppure non ne sono influenzati.



Il gas sarin è un'arma di distruzione di massa (WMD) in grado di uccidere migliaia di persone. Se il sarin è stato effettivamente utilizzato, deve essere stata una forma debole, non certo un'arma.

Non sorprende che i media mainstream e i politici neo-con sono stati rapidi a rigurgitare la versione degli eventi legata ai ribelli, di al-Qaeda, prima che qualsiasi indagine avesse avuto luogo .

Il presidente israeliano Benjamin Netanyahu si è affrettato a gettare la colpa sul governo siriano, come ha fatto Amnesty International. La Francia ha chiesto una riunione del Consiglio di sicurezza per l'incidente.

Federica Mogherini, la Rappresentante italiana dell'Unione europea (UE), ha accusato Assad mentre l'inviato britannico presso le Nazioni Unite, Matthew Rycroft, ha accusato la Russia e la Siria.

In risposta alle accuse, i militari siriani e il Ministero della Difesa russo hanno negato qualsiasi coinvolgimento nell'attacco.

Governi della NATO sono infelici delle recenti dichiarazioni dell'amministrazione Trump  che non  vede più come una priorità il cambio di regime in Siria . In risposta a questo, il primo ministro britannico Theresa May ha fatto una dichiarazione, che la Bretagna, era ancora pienamente impegnata a un cambio di regime in Siria. Il Regno Unito e la Francia possono aver visto l'attacco chimico nello scenario come l'opportunità per spingere Trump in guerra con la Siria.

L'attacco chimico è avvenuto allo stesso tempo con un altro attacco mediatico contro il governo siriano, il quale ha affermato che gli ospedali siriani erano in realtà luoghi segreti di tortura dei “macelli”.

L'ultimo attacco chimico false flag si è verificato nel 2013, quando l'esercito siriano è stato accusato di usare l'ADM lo stesso giorno il governo siriano aveva invitato gli ispettori di armi chimiche a Damasco, e ha provocato la rinuncia  della Siria alle sue armi chimiche.

I neocon nel prossimo futuro potrebbero accusare la Siria di non riuscire a rinunciare a tutte le armi chimiche, nonostante le assicurazioni date da parte del OPCW. Questo è quello che è successo in Iraq, nel 2003, ed è stato invaso nonostante non avessero le armi chimiche nel 1990.

Nessuno può mette in dubbio il governo siriano , che potrebbe usare un'arma che non ha, né quale motivo si potrebbe eventualmente usare contro.

Per il momento però, la narrazione spinta dai neocon è “Trump dovrebbe fare quello che Obama non è riuscito a fare, bombardare la Siria al posto di al-Qaeda” e sembra che questa narrazione stia vincendo.


Mosca sospende il MEMORANDUM Usa-Russia sulla sicurezza dei voli in Siria

Mosca sospende il MEMORANDUM Usa-Russia  sulla sicurezza dei voli in Siria

Il ministero degli Esteri russo chiede urgente riunione del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per discutere all'indomani degli attacchi missilistici degli Stati Uniti della base militare della Siria

tass.com


MOSCA, 7 aprile / TASS /. La Russia sospende il Memorandum sulla prevenzione di incidenti e le garanzie sula sicurezza delle operazioni di volo in Siria in precedenza firmato con gli Stati Uniti sulla scia degli attacchi degli Stati Uniti sulla base aerea siriana, ha riferito oggi venerdì 7 aprile il ministero degli Esteri russo.

Putin afferma che  colpisce 'l'aggressione contro paese sovrano' contro la Siria "La parte russa sospende il Memorandum sulla prevenzione di incidenti e garanzie della sicurezza durante operazioni di volo sulla Siria firmato con gli Stati Uniti", ha detto il ministero.

"Esortiamo il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite di tenere una riunione di emergenza per discutere la situazione attuale", ha detto il ministero.
Il ministero sostiene che l'attacco è stato preparato in anticipo. Washington ha di fatto deciso l'attacco missilistico contro la Siria prima degli sviluppi accaduti nella provincia di Idlib, dice la nota.

L'attacco degli Stati Uniti in Siria è un tentativo di distrarre l'attenzione dalla situazione di Mosul in Iraq, dice la nota.

"Senza dubbio, l'attacco degli Stati Uniti è un tentativo di distogliere l'attenzione dalla situazione a Mosul, dove centinaia di civili hanno perso la vita a causa di [ripetuti attacchi aerei], anche da parte della coalizione guidata dagli Usa, e il disastro umanitario sta montando enormemente", afferma il ministero russo.

"A quanto pare, l'attacco con missili da crociera degli Stati Uniti è stata preparata in anticipo", ha detto il ministero degli Esteri russo. "E' chiaro a qualsiasi specialista che la decisione degli attacchi è stata presa di fatto a Washington prima degli sviluppi di Idlib, che sono stati usati come pretesto e dimostrazione di forza.".


giovedì 6 aprile 2017

ANCHE IL CAPITALISMO AMA LA DECRESCITA

ANCHE IL CAPITALISMO AMA LA DECRESCITA

Di comidad 

Il governo Gentiloni, in preda alla schizofrenia, prima proclama di voler tagliare le tasse, poi annuncia addirittura una tassa sui cani. Dato che non c’è assurdità che non trovi i suoi estimatori, il “dibattito” sulla nuova tassa si profila teso e interessante. 

I poveri cani si preparino ad essere abbandonati in massa
Viene il sospetto che il vero scopo del governo non sia di inseguire gli spiccioli del gettito della tassa ma, appunto, il “dibattito” stesso, il cui senso, come sempre, si ridurrà al “non ci sono soldi e bisogna trovarli da qualche parte”. La vera finalità di certe provocazioni governativo-mediatiche è quindi quella di ribadire il messaggio, anzi l’ideologia, del pauperismo. Un’ideologia che svaluta un intero territorio e lo consegna inerme alle svendite a “investitori” esteri, i soliti potentati multinazionali che possono così spacciarsi da salvatori della patria affamata. Deteriorare l’immagine di un Paese vuol dire abbassarne il “rating”, quindi favorire svendite e privatizzazioni. La povertà serve, anche solo come immagine, perché un basso rating, anche ingiustificato, comporta per quel Paese che ne è oggetto il dover pagare alti interessi sul proprio debito pubblico. Uno dei mantra dell’Europa riguarda la fiaba delle “formiche” del nord che non vogliono pagare per le “cicale” del sud, ma sta di fatto che sono le “cicale” a pagare per tutti a causa del loro basso rating. 

Ma l’immagine può servire molto spesso ad anticipare la realtà. Nel 1964, dopo decenni di incrementi a due cifre del PIL, la lira italiana si trovò in una tempesta finanziaria. Cos’era successo? Lo sviluppo della produzione richiedeva sempre più petrolio e, per comprarlo all’estero, occorreva prima comprare dollari, con la conseguenza di far crollare la lira. Quando i capitali si muovono sui mercati finanziari internazionali, altri capitali si muovono sulla loro scia, che è una scia di morti e feriti. I movimenti di capitali vanno immancabilmente a destabilizzare l’economia reale. 

In deficit sia della bilancia commerciale che della bilancia dei pagamenti, il governo Colombo del 1964 avrebbe voluto svalutare la lira; ma il governatore della Banca d’Italia, Guido Carli (nella foto a sx), in linea con i diktat della super-finanza mondiale, che non gradiva svalutazioni, negoziò un prestito dagli USA e impose al governo Colombo di tagliare un bel po’ dell’industria nazionale per alleggerire il carico finanziario delle importazioni di petrolio. Dove fu operato il taglio industriale? Al sud, naturalmente. Il sud era più povero - povero per antonomasia - quindi poteva impoverirsi di più senza turbare gli equilibri nazionali, né a livello economico, né a livello ideologico. Dal 1964 al 1966 si verificò al sud la prima grande deindustrializzazione dopo il boom economico dei primi anni ‘60. Anche la maggiore industria farmaceutica del Meridione, la Farmochimica di Napoli, fu ceduta alla multinazionale statunitense Richardson-Merrell, ciò in nome del beneficio che l’investimento estero avrebbe procurato alla bilancia dei pagamenti. Dopo essersi presa la tecnologia che le serviva, la Richardson-Merrell se la svignò nel 1975. 

La “questione meridionale” svolgeva così il suo ruolo di mitologia anticipatoria per mistificare il vero ruolo del sud nell’economia italiana, quello di valvola di scarico delle tensioni della bilancia commerciale e della bilancia dei pagamenti. Anno per anno il sud è finito per somigliare sempre di più al ritratto che se ne faceva da più di un secolo prima. Il copione del 1964 si è infatti ripetuto puntualmente ogni qual volta vi siano state tensioni finanziarie, nel 1975/76, nel 1981, nel 1992, ecc., sino a condurre all’attuale desertificazione industriale del Meridione.


Come tutte le ideologie fondanti, il pauperismo non trova mai vere opposizioni, meno che meno in quelle che si presentano come “opposizioni”. Un mito ricorrente e persistente riguarda il “tradimento della sinistra”, un mito riconfermato dall’attuale “dibattito” a sinistra, nel quale, ad esempio, Pier Luigi Bersani ammonisce che “la sinistra deve far la sinistra”. Il problema è che non si capisce quale sia questa sinistra, visto che il tutto si riduce, ancora una volta, alla vecchia solfa della redistribuzione dei sacrifici.
Nel 1977 il segretario del Partito Comunista, Enrico Berlinguer (foto sopra), era arrivato persino a cantare le lodi della deindustrializzazione e della pauperizzazione, denominate austerità, collocando la stessa “austerità” tra le categorie morali. Ancora adesso quel discorso di Berlinguer trova i suoi instancabili estimatori, che addirittura lo individuano come prefigurazione del progetto della “decrescita”.

L’equivoco è evidente: il capitalismo viene interpretato come un meccanismo di crescita incontrollata a cui contrapporre un impoverimento controllato. Sennonché il pauperismo è una componente essenziale del capitalismo e la storia del capitalismo è fatta anche di decrescite controllate. Quando il capitalismo deve scegliere tra lo sviluppo industriale e la mobilità dei capitali, è sempre lo sviluppo industriale ad essere sacrificato.

mercoledì 5 aprile 2017

Il Piano di Obama è collegato al carico di eroina afgana e anfetamine nordcoreane sequestrate ai Caraibi

Il Piano di Obama è collegato al carico di eroina afgana e anfetamine nordcoreane sequestrate ai Caraibi


L'ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama, è sotto custodia della Polizia Militare degli Stati Uniti, come boss dello spaccio di droga, secondo fonti di intelligence militare giapponese. Come risultato di questo, un aereo pieno di eroina afgana e le anfetamine della Corea del Nord sono state sequestrate all'aeroporto internazionale Argyle di St. Vincent ea  Grenadine nei Caraibi, dicono le fonti. I fondi raccolti da questo volo di droga era destinato a finanziare le operazioni di Daesh (precedentemente noto come ISIS), dicono le fonti. Questo sequestro segue poi la cattura di una nave collegata a Obama contenente 4,2 tonnellate di cocaina, dicono le fonti sotto.

BENJAMIN FULFORD INDICA,  L'ARTICOLO SOTTOSTANTE CON TUTTI GLI EVENTI CORRELATI AL COINVOLGIMENTO DI OBAMA E DEGLI EX PRESIDENTI E GOVERNI USA NEGLI ULTIMI 12 ANNI ,  COINVOLTI IN PRIMA PERSONA NEL TRAFFICO DI DROGA PER SCOPI PERSONALI E POLITICI

http://sadefenza.blogspot.it/2017/04/il-piano-di-obama-e-collegato-al-carico.html

Obama Fugge Dopo l'enorme rettata antidroga A bordo della nave Lady Michelle ai caraibi



Sequestrate , il 16 febbraio 2017, 4,2 tonnellate di cocaina, per un valore stimato 125 milioni di $, collegate all'ex presidente Barack Obama tramite il peschereccio il cui nome è Lady Michelle

Un intrigante report del Foreign Intelligence Service ( SVR ) ... afferma che l'ex presidente Barack Obama è fuggito da Washington DC Venerdì (10 marzo) mentre era in viaggio tra New York City, Omaha (Nebraska), San Jose (California) per finire alle Hawaii- il tutto si è verificato in 36 ore, mentre cercava alleati nelle elite per difenderlo , e mentre di trovava davanti agli investigatori per reati finanziari della Financial Crimes Enforcement Network ( FinCEN ) del Dipartimento del Tesoro ( DoT ) in cerca di interrogarlo su uno dei più grandi sequestri per droga nella storia americana nei Caraibi a bordo di un peschereccio chiamato Lady Michelle .

Secondo questo rapporto, quasi immediatamente dopo il suo insediamento come presidente Donald Trump e la nomina del Procuratore Generale, il 9 febbraio, Jeff Sessions , come capo del Dipartimento di Giustizia ( DOJ ), è stato consegnato un file top secret dalla Federal Bureau of Investigation ( FBI ) il Direttore James Comey ha dettagliato i quasi due decenni di crimini dei 12 agenti di sicurezza e della intelligence attuale e di ex appartenenti alla Transportation Safety Administration ( TSA ), che per almeno 18 anni sotto entrambi i regimi Bush e Obama hanno contrabbandato droga negli Stati Uniti per almeno $ 100 milioni di dollari in cocaina .





Quattro giorni dopo il procuratore generale Sessions ha ricevuto dal Direttore Comey questo file top secret sui crimini con la droga dei regimi Bush-Obama , il 13 febbraio, ha ordinato il loro immediato arresto -e doveva coincidere mentre l'ex presidente Obama era fuori dagli Stati Uniti, in vacanza nelle Isole Vergini .




Il presidente Obama in vacanza in Isole Vergini, 7 febbraio 2017

Appena appreso che il procuratore generale Sessions aveva ordinato l'arresto di questi criminali del giro della droga del TSA dei regimi Bush-Obama , dice il rapporto, “ surrogati / complici ” dell'ex presidente Obama in vacanza con lui nelle Isole Vergini  ha tentato di contattare un uomo, di nazionalità del Guyana, di nome Mohamed Nazim Hoseain - che SVR avevano precedentemente identificato come membro organizzativo del gruppo terroristico islamico conosciuto come Fratelli musulmani -e che il presidente Trump  prende in considerazione come organizzazione terroristica .





Mohamed Nazim Hoseain , spiega il rapporto, è stato contattato dall'ex presidente Obama  come “ surrogati / complice ”,  è il capitano , della nave da pesca chiamata Lady Michelle , che ha fatto guasto a circa 70 miglia nautiche al largo di Paramaribo, nel Suriname, in acque internazionali , dopo che sono stati disattivati  tutti i rilevatori elettronici,  da un aereo per la guerra elettronica della US Navy EA-6B Prowle - poco dopo, il 16 febbraio, è stato abbordato dalla Guardia Costiera degli Sati Uniti , che ha scoperto più di 4 tonnellate di cocaina del valore da $ 125 milioni di -è stata la più grande retata di droga degli Stati Uniti nei Caraibi dal 1999 .

Assieme, a  Mohamed Nazim Hoseain, sono stati arrestati a bordo della Lady Michelle, Richard La Cruz , di 49 anni; Neville Jeffrey , di 68; e Mark Anthony Williams di 30 anni,   - i quali sono stati affidati alla custodia degli Stati Uniti nelle Isole Vergini poche ore dopo che “ l'ex presidente Obama surrogati / complici ” è volato da lì su un aereo privato.






Per quanto riguarda il peschereccio Lady Michelle utilizzato da questi contrabbandieri di cocaina, afferma ,la relazione, la sua registarzione a Saint Vincent mostra essere di proprietà del Argyle International Airport Development Company ( IADCL ) -ai quali la Guardia Costiera USA ha restituito per la custodia  a motivo dei trattati internazionali esistenti tra queste due nazioni.







Importante notare sulla Argyle International Airport Development Company , però, dice il rapporto, è che la sua unica attività è nell'aeroporto internazionale di Argyle a Saint Vincent il cui primo volo atteso  per il 14 febbraio era un aereo charter privato dal Messico, e che al momento dell'arrivo di questo volo charter, la Lady Michelle era in porto in attesa della partenza, ma il“  vero / scopo ”  che s'è compreso e sospettato, era il contrabbando :

“Dimenticatevi i turisti, c'è qualcosa di molto più redditizio in piedi. Si sussurra che recentemente  baroni US della cocaina hanno iniettato  $ 400 milioni in un gruppo all'interno del governo di Vincentian per aiutare la creazione di un migliore collegamento con gli USA per la cocaina sudamericana. Ci sono cinque aree di preoccupazione per gli investitori sudamericani. 
1. per SVG bisogna tenere al potere il regime ad ogni costo 
2. il completamento della Argyle Aeroporto 
3. il controllo delle unità da pesca abbandonate a Bequia e Owia 
4. stretto controllo e implicazione della guardia costirera e la polizia 
5. controllo di un cantiere di lavoro per l'alterazione segreta delle strutture interne delle navi 
6. costruzione di un nuovo impianto nel porto dei container 
L'intera operazione è compartimentata in modo che nessun gruppo o individuo all'interno del gruppo sappia tutto. Coloro che sono coinvolti sono alti funzionari governativi Vincenziani, Venezuelani, Panamensi e, soprattutto, i Colombiani. 
Secondo i pescatori venezuelani hanno già esaminato gli impianti da pesca visionando il loro acquisto. Si afferma che i venezuelani sono coinvolti nel nuovo contratto di locazione nel complesso del cantiere Ottley Hall. Il Venezuela è coinvolto nella costruzione del nostro aeroporto ad Argyle.”






Ulteriori  timori sono sull' aeroporto internazionale di Argyle che è utilizzato da trafficanti di droga legati all'ex presidente Obama,  è che appena un mese una prima lasciasse il suo ufficio, nel dicembre 2016, ha tranquillamente firmato una nuova legge chiamata United States-Caribbean Strategic Engagement Act  che, in sostanza, permetterebbe alla Central intelligence Agency ( CIA ) di allocare in segreto all'aeroporto e nell'impianto per barche da pesca il più grande e illegale traffico di droga che il mondo abbia mai conosciuto.





Quanto al motivo perché la CIA avrebbe bisogno dell' aeroporto internazionale di Argyle per operazioni di contrabbando di droga, lo spiega il rapporto, è dovuto alla calamità che ne seguì, nel 2007, quando il loro Jet Gulf Stream II (aeromobile # N987SA) che è stato utilizzato per il trasporto di prigionieri dall'Europa in America a Guantanamo Bay, a Cuba, è precipitato in Messico portando con se oltre 4 tonnellate di cocaina -e nessuno fino ad oggi, è stato perseguito per questo.




Il coinvolgimento della CIA con il traffico di droga è noto da tempo, dice il rapporto, e come l' Huffington Post ha osservato nel loro articolo del 2014 intitolato “ Cifre in mano del crack della CIA-Crack  nello Scandalo Begin Si  fa avanti ”, che, in parte, è detto:

Il pubblico negli Stati Uniti e in America Latina è sempre più scettico sulla guerra alla droga, figure chiave di uno scandalo che una volta che ha scosso la CIA stanno venendo avanti a raccontare le loro storie in un nuovo documento e in una serie di interviste con The Huffington Post. 
Più di 18 anni sono passati da quando il giornalista premio Pulitzer Gary Webb ha stupito il mondo con la sua serie di articoli chiamati“Dark Alliance” che indagano le connessioni tra la CIA, e l'esplosione di crack nei quartieri prevalentemente afro-americani a South Los Angeles, e i Contras combattenti nel Nicaragua - implicazioni scandalose che indignano la comunità nera di Los Angeles, e gravemente danneggiato la reputazione della agenzia di intelligence che ha lanciato una serie di indagini federali. 
Ma non è finita bene per Webb, però. I principali mezzi di comunicazione, guidati dal The New York Times, Washington Post e Los AngelesTimes, hanno lavorato per screditare la sua storia. Sotto la pressione intensa, il top editor ha abbandonato Webb. Webb è stato cacciato dal giornalismo. Uno, il LA Times ha recentemente chiesto scusa per il suo ruolo di primo piano nel assalto a Webb, ma è avvenuto troppo tardi. Webb è morto nel 2004, in un apparente suicidio.



Voglio sapere di più? Clicca QUI .


Anche nel 2014, continua il rapporto, il The American New Service  ha incredibilmente rivelato che questi  gravi crimini erano effettivamente accaduti e nel loro articolo intitolato “ Il Governo degli Stati Uniti  assieme al Cartello della Droga Messicano sono Esposti come Partner ” che, sempre in parte, ha dichiarato:

“Per oltre un decennio, sotto molteplici amministrazioni, il governo USA ha avuto un accordo segreto con lo spietato cartello della droga messicano di Sinaloa a cui ha permesso di operare impunemente, un'indagine approfondita di un quotidiano messicano lo ha confermato questa settimana. 

In cambio di informazioni,  l'assistenza  l'annullamento di competere con organizzazioni criminali, le amministrazioni Bush e Obama hanno lasciato che le tonnellate di droga del cartello di Sinaloa entrassero negli Stati Uniti, mentre cancellano i concorrenti di Sinaloa e garantiscono che i suoi leader non vengono perseguiti nonostante  la loro lunga lista di reati gravi . 

Altre rivelazioni indicano fortemente  il convolgimento clandestino del governo USA nel enorme traffico di droga. 

Basandosi su più di 100 interviste con funzionari attuali ed ex dei governi su entrambi i lati del confine, così come dai documenti ufficiali da parte dei governi degli Stati Uniti e del Messico, Messico ,il giornale El Universal ha concluso che la Drug Enforcement Administration (DEA) USA, la Immigration and Customs Enforcement (ICE ), e il Dipartimento di giustizia degli Stati Uniti avevano segretamente lavorato con i signori della droga messicani. 

La controversa cospiratorazione a ha portato ad un aumento della violenza in tutto il Messico, Dove molte decine di migliaia di persone sono state uccise negli ultimi anni, il giornale ha trovato le prove con un'inchiesta durata  un anno. 

Gli agenti USA ed i loro loschi affari con i signori della droga messicani hanno anche scatenato quello che il giornale ha chiamato la “guerra segreta” dentro Messico“.




Per lo schema esatto perpetrato contro il popolo americano da parte della CIA, emerge dalla relazione, che hanno pagato e corrotto con centinaia di milioni di dollari gli ex presidenti Clinton, Bush e da ultimo  Obama con i loro enormi profitti dall'illegale traffico di droga; e di cui  il Presidente Trump non si preoccupa essendo già miliardario, non avendo mai bevuto, fumato, o fatto uso di droghe,  e le cui azioni nelle scorse due settimane sono costate a  questi mostri malvagi oltre $ 200 milioni-  al Cremlino si chiedono come sia possibile che sia così odiato e nessuno di questi criminali della élite e dei loro alleati media di propaganda mainstream  lo siano allo stesso modo.

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martedì 4 aprile 2017

L'EX GENERALE MINI: 'INEVITABILE IL CONFRONTO NUCLEARE, E' CIO' CHE E' IN FASE DI PREPARAZIONE'

L'EX GENERALE MINI: "INEVITABILE IL CONFRONTO NUCLEARE, E' CIO' CHE E' IN FASE DI PREPARAZIONE"


Questo articolo appare il 14 Agosto 2015  di Executive Intelligence Review.

Il Generale in pensione  della NATO FABIO MINI

'Inevitabile il confronto nucleare,  è ciò che è in fase di preparazione'


[ La versione PDF di questo articolo ]

7 ago- Il Luogotenete Generale Fabio Mini, ex capo di Stato Maggiore del Comando Sud della NATO ed ex comandante della KFOR in Kosovo, ha messo in guardia contro un'escalation continua della "guerra mondiale" in un confronto nucleare, ha collegato questa dinamica al potere della finanza e dei mercati in più stati-nazione.

Mini ha rilasciato tali dichiarazioni in una intervista il 6 agosto al biologo italiano Enzo Pennetta sul suo sito "Critica Scientifica." Pennetta ha autorizzato EIR a riprodurre i principali stralci dell'intervista.

Il punto di vista del generale Mini non sono necessariamente quelle di EIR , ma troviamo alcuni di loro particolarmente sagaci.


Il Tenente Generale Fabio Mini, ex capo di Stato Maggiore del Comando Sud della NATO ed ex comandante della KFOR in Kosovo.


D] Gen. Mini, nel suo libro “La guerra spiegata a…”  ( War Explained ... )[1] , afferma che non esistono guerre limitate, o meglio che una potenza che si impegna in una guerra limitata ne prepara in realtà una totale. Nell’attuale situazione di conflittualità diffusa, che sembra seguire una specie di linea di faglia che va dall’Ucraina allo Yemen passando per Siria e Irak, dobbiamo quindi aspettarci lo scoppio di un conflitto totale?

R. La categoria delle guerre limitate, trattata dallo stesso Clausewitz, intendeva comprendere i conflitti dagli scopi limitati e quindi dalla limitazione degli strumenti e delle risorse da impiegare. Doveva essere il minimo per conseguire con la guerra degli scopi politici. E la guerra era una prosecuzione della politica. Erano comunque evidenti i rischi che il conflitto potesse degenerare ed ampliarsi sia in relazione alle reazioni dell’avversario sia in relazione agli appetiti bellici, che vengono sempre mangiando. Con un’accorta gestione delle alleanze e delle neutralità, un conflitto poteva essere limitato nella parte operativa e comunque avere un significato politico più ampio. Oggi la guerra limitata non è più possibile neppure in linea teorica: gli interessi politici ed economici di ogni conflitto, anche il più remoto e insignificante, coinvolgono sia tutte le maggiori potenze sia le tasche e le coscienze di tutti. La guerra è diventata un illecito del diritto internazionale e non è più la prosecuzione della politica, ma la sua negazione, il suo fallimento. Nonostante questo (o forse proprio per questo) lo scopo di una guerra non basta più a giustificarla e chi l’inizia, oltre a dimostrare insipienza politica, si assume la responsabilità di un conflitto del quale non conosce i fini e la fine. Con l’introduzione del controllo globale dei conflitti e della gestione della sicurezza (anche tramite le Nazioni Unite), tutti gli Stati e tutti i governanti sono responsabili dei conflitti. E tutti i conflitti sono globali se non proprio nell’intervento militare, comunque nelle conseguenze economiche, sociali e morali. Quindi, a cominciare dalla guerra fredda che i paesi baltici hanno iniziato contro la Russia, dalla guerra “coperta” degli americani contro la stessa Russia, dai pretesti russi contro l’Ucraina, alla Siria, allo Yemen e agli altri conflitti cosiddetti minori o “a bassa intensità” tutto indica che non dobbiamo aspettare un altro conflitto totale: ci siamo già dentro fino al collo. Quello che succede in Asia con il Pivot strategico sul Pacifico è forse il segno più evidente che la prospettiva di una esplosione simile alla seconda guerra mondiale è più probabile in quel teatro. Non tanto perché si stiano spostando portaerei e missili (cosa che avviene), ma perché la preparazione di una guerra mondiale di quel tipo, anche con l’inevitabile scontro nucleare, è ciò che si sta preparando. Non è detto che avvenga in un tempo immediato, ma più la preparazione sarà lunga più le risorse andranno alle armi e più le menti asiatiche e occidentali si orienteranno in quel senso. E’ una tragedia annunciata, ma, del resto, abbiamo chiamato tale guerra condotta per oltre cinquant’anni “guerra fredda” o “il periodo di pace più lungo della storia moderna”. Dobbiamo quindi essere felici di questa “pace annunciata”. O no?

D] Un’altra sua interessante considerazione riguarda il fatto che la guerra porti sempre ad una politica diversa da quella che l’ha preceduta e preparata, dobbiamo dunque prepararci ad un mondo diverso da quello che sta generando i conflitti attuali? E se sì, ha idea della direzione in cui ci stiamo muovendo?

R. Direi di si, ma non credo che ci si possano fare molte illusioni sui risultati. Stiamo vivendo un periodo di transizione storica molto importante: il sistema globale voluto dai vincitori della seconda guerra mondiale sta scricchiolando, i blocchi sono scomparsi, molti regimi politici voluti dalle potenze coloniali sono in crisi, l’Africa si sta svegliando un giorno e regredendo il giorno successivo, le istanze economiche hanno il sopravvento su quelle politiche, sociali e militari, le periferie delle grandi potenze e i loro vassalli stanno cercando indifferentemente o maggiore autonomia o una servitù ancora più rigida. I conflitti attuali sono i segnali più evidenti di questo processo che porterà ad una nuova formulazione dei rapporti e degli equilibri internazionali. Tuttavia non è detto che questo passaggio porti al cosiddetto “nuovo ordine mondiale”. Le spinte al cambiamento e alla stabilità sono ancora flebili e rischiano di cronicizzare i conflitti e le situazioni, altrettanto pericolose, di post-conflitto instabile. Ci sono segnali di forte resistenza al cambiamento in senso multipolare da parte delle nazioni più ricche ed evolute come da parte di quelle più povere. Quelle più ricche si stanno di nuovo orientando verso una politica di potenza affidata soprattutto agli strumenti militari; quelle più povere si stanno orientando verso la rassegnazione alla schiavitù. Il cosiddetto “nuovo ordine” potrebbe essere quello vecchio del modello coloniale e le forze armate si stanno sempre di più orientando verso il sistema degli “eserciti di polizia” (constabulary forces). In molti paesi dell’Africa si parla da tempo di “nostalgia” del periodo coloniale o si accusano le potenze coloniali di averli abbandonati. La potenza e la schiavitù sono complementari. Un filosofo cinese diceva del suo popolo:“ ci sono stati secoli in cui il desiderio di essere schiavo è stato appagato e altri no.”

D] Venendo alla situazione italiana, se è vero che una comunità che ospiti anche una sola base militare straniera è da considerarsi “sotto occupazione”, la presenza di basi USA sul territorio nazionale ci rende una nazione sotto occupazione o comunque non libera?

R. I regolamenti dell’Aja del 1907, stabiliscono i criteri dell’occupazione militare non tanto sulla presenza militare in un paese ma nella sua funzione. Se una presenza militare anche minuscola si assume la responsabilità della sicurezza del territorio (non importa di quale estensione) in cui è stanziata, si ha l’occupazione “de facto”. Le basi degli Usa non garantiscono la nostra sicurezza, ma la loro. Non servono i nostri interessi ma i loro e quindi non sono legalmente “occupanti”. Il fatto che si dichiarino basi Nato o facciano riferimento agli accordi di Parigi del 1963 è una foglia di fico che nasconde la realtà: alcune basi italiane sono aperte anche ai paesi Nato nell’ambito degli accordi dell’Alleanza, ma le basi americane più grandi sono precedenti agli accordi Nato e sono state concesse con accordi bilaterali in un periodo in cui l’Italia non aveva alcuna forza di reclamare autonomia; anzi andava cercando qualcuno da servire in America e in Europa. In queste basi decidono gli americani (e non la Nato) a chi consentirne l’uso temporaneo. Si ha così un doppio paradosso: molti italiani anche di alto lignaggio politico e militare tentano di giustificare le basi con la funzione di sicurezza che svolgono a nostro favore. E avallano la condizione di occupazione militare. Gli americani sono più espliciti, ma non meno paradossali: ogni anno il Pentagono invia una relazione al Congresso nella quale indica e traduce in termini monetari il contributo dei paesi ospitanti delle basi “agli interessi e alla sicurezza degli Stati Uniti”. Dovrebbe essere un accordo fra pari, ma si avalla la nostra condizione di tributari.

D] Nel suo libro ha mostrato come la guerra si sia evoluta nel corso dei secoli, adesso siamo giunti a teorizzare una guerra di quinta generazione o guerra senza limiti, una guerra cioè che non deve essere percepita come tale e che coinvolge anche mezzi finanziari. Possiamo dire di essere nel corso di una guerra di questo tipo?

R. Senza dubbio. Ma anche questa quinta generazione sta trasformandosi nella sesta: la guerra per bande. Non essendoci più soltanto fini di sicurezza e non soltanto attori statuali, siamo nelle mani di “bande” con fini propri e senza alcuno scrupolo se non quello verso la propria prosperità a danno di quella altrui. Le bande si muovono senza limiti di confini e di mezzi, senza rispetto, solo all’insegna del profitto. Tendono ad eludere il diritto internazionale e la legalità, tendono a piegare gli stessi Stati ai loro interessi e a controllarne la politica e le armi. Oggi il problema degli eserciti e degli apparati di polizia non è quello di capire perché lavorano, ma per chi. Se lo Stato, per definizione, deve (o dovrebbe) pensare al bene pubblico, la banda pensa soltanto al bene privato, non statale e spesso contro lo stato. Quando nel 2004 chiesero ad un colonnello americano che tipo di guerra stesse combattendo in Iraq, quello rispose candidamente:è una guerra per bande e noi siamo la banda più grossa”. Anche lui aveva capito che non stava lavorando per uno stato o un bene pubblico ma per qualcosa che esulava dal suo stesso “status” di difensore pubblico: era un mercenario, come tanti altri, al servizio di uno che pagava. E per questo si riteneva un “professionista” delle armi. La finanza è l’unico sistema veramente globale ed istantaneo e si avvale di mezzi leciti e illeciti: esattamente come fa ogni moderna banda di criminali. La struttura di comando delle bande ha due modelli di riferimento: il modello paternalistico e verticale e il modello comiziale e orizzontale. Quest’ultimo sta prevalendo sul primo anche se a certi livelli della gerarchia si ha comunque uno più forte degli altri. Il modello orizzontale è anche quello che meglio riesce a mascherare le guerre intestine e quelle esterne. Ci sono interessi contingenti che spesso portano gli avversari dalla stessa parte.

D] Dal suo libro emerge anche il concetto di guerra come “strumento d’imposizione”, cioè uno strumento per obbligare una determinata parte a compiere azioni contro la propria volontà, nel recente caso della Grecia in cui la volontà popolare ha dovuto cedere alle richieste di segno opposto dell’Europa, possiamo parlare di un atto di guerra?

R. Anche in questo caso dobbiamo riferirci alla guerra senza limiti e, purtroppo, a quella per bande. La Grecia ha subito un’imposizione che piegando la volontà del governo e della stessa popolazione è senz’altro un atto di guerra. Ma il vero scandalo della Grecia non è nell’imposizione subita, ma nell’apparente lassismo in cui è stata lasciata proprio dagli organismi internazionali che ne avrebbero dovuto controllare lo stato finanziario. La guerra finanziaria alla Grecia è la guerra per bande quasi perfetta. Solo qualche sprovveduto può pensare veramente che la Grecia abbia alterato i propri bilanci senza che né Unione europea, né Banca Centrale Europea, né Fondo Monetario, né Federal Reserve, né Banca Mondiale, né le prosperose e saccenti agenzie di rating se ne accorgessero. E’ molto più realistico pensare che al momento del passaggio all’Euro gli interessi politici della stessa Europa prevalessero  su quelli finanziari, [2] e che gli interessi finanziari fossero quelli di far accumulare il massimo dei debiti a tutti i paesi membri più fragili. Abbiamo la memoria molto corta, ma ben prima del 2001 il dibattito sull’euro escludeva che molti paesi della periferia europea e quelli di futuro accesso (Europa settentrionale e orientale) potessero rispettare i parametri imposti. Non è un caso se proprio i paesi della periferia siano stati prima indotti a indebitarsi e poi a fallire, o ad essere “salvati” dalla padella per essere gettati nella brace. Irlanda, Gran Bretagna, Portogallo, Spagna, Italia e Grecia sono stati gli esempi più evidenti di una manovra che non è stata né condotta né favorita dagli Stati, ma gestita da istituzioni che si dicono superstatali e comunque sono improntate al sistema privatistico degli interessi del cosiddetto “mercato”.

D]La “narrativa”, la fiction, gli spin doctors, giocano un ruolo fondamentale nella guerra di nuova generazione, può indicarci qualche caso concreto in cui ultimamente ha visto questi elementi in azione?

R. In ambito militare ogni operazione è aperta, condotta e accompagnata dalla guerra dell’informazione e da quella psicologica. Dal 2000 in poi in Afghanistan e Iraq furono disseminate dall’alto migliaia di manifestini e radioline con le quali la coalizione tentava di dare la propria versione del conflitto. L’aereo C-130 destinato alla guerra d’informazione, chiamato “Commando Solo”, continua a sorvolare paesi come Iran, Iraq, Afghanistan, Yemen e Siria trasmettendo giornali radio e telegiornali dando la propria versione dei fatti. L’efficacia di tali mezzi tecnologici è minata dal dilettantismo. I primi volantini in Afghanistan e Iraq erano incomprensibili sia nella forma sia nella lingua. Le radioline furono acquistate in fretta dopo aver notato che gli afghani erano immuni alle trasmissioni radio visto che non avevano radio. E quando furono disseminate le radio gli americani si accorsero che oltre il 90% degli afghani non capiva la lingua usata. In Kosovo ho dovuto raddrizzare una campagna d’informazione, condotta tramite materiale edito da Kfor, dopo aver constatato che una rivista non veniva distribuita ai kosovari ma nelle caserme. In pratica si faceva guerra psicologica sui nostri stessi soldati. Più professionali, ma meno centrate sugli scopi militari, sono le trasmissioni radio della VOA (Voce dell’America) che parla in molte lingue e perfino dialetti centro asiatici. La Russia è entrata nel mondo della moderna guerra dell’informazione con nuove reti di stampa, internet, radio e televisione. I cinesi hanno interi canali dedicati all’informazione in varie lingue. Il programma Confucio, col quale s’insegna la lingua cinese all’estero, è ormai presente in tutto il mondo. Gli spin doctors del Pentagono avevano già immaginato nel 2011 come gestire la caduta di Bashar Assad in Siria e uno studio cinematografico ne stava realizzando il film. Il progetto è stato accantonato, ma il Pentagono spera che il film possa uscire nel 2016 (a Bashar Assad piacendo). Lo scopo di queste iniziative è difficilissimo perché la narrativa (la versione dei fatti) che si vuole fornire dovrebbe contrastare quella dell’avversario e della gente del luogo. In realtà nella comunicazione il messaggio più accettato è quello che conferma i fatti o le percezioni e non quello che le contrasta. La narrativa dell’avversario pur non avvalendosi di mezzi sofisticati e basandosi sulla trasmissione orale è molto più efficace anche perché racconta quello che si vede o ciò che qualcuno appartenente alla stessa comunità dice di aver visto. In Iraq, Afghanistan e altrove non è stato infrequente il grido di allarme dei vertici delle coalizioni occidentali: “stiamo perdendo la guerra della narrativa”. Fuori dal contesto militare, la stessa crisi greca è un esempio attuale di guerra dell’informazione accomunata alla guerra delle percezioni e alle operazioni d’influenza. In Grecia, come altrove, l’eccesso di debito pubblico e internazionale di uno stato non è di per sé un fattore fondamentale d’instabilità né d’insolvenza. E’ invece importante la credibilità che può ampliare a dismisura il credito. Per questo la guerra alla Grecia si è sviluppata sul piano della guerra psicologica con un’azione forte di discredito e di delegittimazione di tutto il paese. La delegittimazione che si è vista in maniera palese nel caso greco, non è avvenuta per altri paesi in via di fallimento, come il nostro; anzi, a dispetto dei dati oggettivi (debito, crescita, disoccupazione, investimenti), ci sono paesi che beneficiano di crediti oltre ogni ragionevole misura. Ogni volta che in Italia c’è un’asta di titoli pubblici, i media plaudono al “collocamento” di tutto il pacchetto sottacendo che in realtà si tratta di un aumento di debito. Anche il fatto che il debito di tale tipo sia “interno” viene manipolato e sottovalutato spacciandolo per una cosa senza valore. Come se il debito interno (quello nei confronti degli italiani che hanno acquistato titoli pubblici) non dovesse mai essere restituito ( e di fatto, così è), quasi che il rastrellamento costante del risparmio privato da parte dello stato non penalizzasse la disponibilità di denaro destinata agli investimenti produttivi. Oltre alle bande finanziarie internazionali, in Grecia, come in Italia e altrove, ci sono bande privatistiche interne che monopolizzano la finanza e la comunicazione. In Grecia, come altrove, queste bande hanno sperato e tuttora sperano in un ribaltone politico che le renda più potenti. E’ già successo, anche in maniera violenta.

D] Pochi anni fa il fisico Emilio dei Giudice e il giornalista Maurizio Torrealta parlarono di armi nucleari estremamente miniaturizzate, di armi di nuova generazione che sarebbero state già impiegate sui campi di battaglia in Irak e in medio Oriente, e il cui uso sarebbe stato nascosto dietro la radioattività dei proiettili all’uranio impoverito. Crede che esistano elementi per ritenere fondata questa affermazione?

R. Non mi risultano casi concreti, ma ho sentito le stesse storie in altri casi. Una caratteristica delle guerre moderne è anche la perdita di consapevolezza sulla verità. Di certo c’è che la moderna tecnologia, anche fuori dal campo sperimentale consente questo ed altro. Se tali armi sono state veramente impiegate, si tratta di una violazione del diritto internazionale e dei diritti umani delle vittime. Purtroppo, ogni violazione (anche del buon senso, come nel caso della tortura) è così frequente che non rappresenta più un ostacolo. C’è da sperare che lo abbiano fatto gli americani: almeno tra trent’anni i segreti di stato saranno derubricati e ci diranno la verità. Se le avessero usate i russi o altri paesi, come il nostro, non lo sapremmo mai. Dovremmo aspettare che diventasse un segreto di Pulcinella.

CriticaScientifica è un sito che si occupa molto delle problematiche dell’informazione ed è noto che la prima vittima della guerra è la verità, può dare ai nostri lettori un consiglio per difendersi e cercare di distinguere tra realtà e manipolazione?

R. Abbiamo due armi formidabili: diffidenza e ironia. La prima serve a neutralizzare il monopolio dell’informazione. Significa cercare continuamente altre fonti e altri riscontri senza bere tutte le scemenze ufficiali. La seconda tende a ridimensionare anche quella che può sembrare la realtà. Perché la verità non è più la vittima del primo colpo di fucile: non esiste più.


Note:

[1] Fabio Mini, La Guerra spiegata una ... , Einaudi, Torino, gennaio 2013.

[2] In altre parole, la decisione politica di eliminare la sovranità nazionale ha la precedenza sul senso finanziario comune. Poiché non meno di un'autorità come l'ex consigliere del Presidente della Repubblica francese Jacques Attali ha ammesso anni dopo, si sapeva fin dall'inizio che l'imposizione del euro avrebbe portato alle crisi nazionali, ma questo è stato visto come un passo necessario per costringere ad una totale integrazione politica /e del consolidamento in Europa

http://sadefenza.blogspot.it/2017/04/lex-generale-mini-inevitabile-il.html

Questo rapporto è disponibile presso la LaRouche pubblicazioni deposito

lunedì 3 aprile 2017

Benjamin Fulford: Stati Uniti e Giappone sono vicini alla guerra civile, la morte di Rockefeller lascia un vuoto di potere

Benjamin Fulford: Stati Uniti e Giappone sono vicini alla guerra civile, la morte di Rockefeller lascia un vuoto di potere

BENJAMIN FULFORD
3 apr 2017

Il principe ereditario giapponese  Naruhito e la consorte Masako 

Il vuoto di potere lasciato dalla morte di David Rockefeller ha creato una situazione che, se non diffusa, porterà alla guerra civile negli Stati Uniti e in Giappone, dicono fonti della CIA, Pentagono e fonti di intelligence militari giapponesi, la situazione ha raggiunto il punto in cui militari degli Stati Uniti potrebbe marciare su Washington DC per dare battaglia alla fazione della CIA che si occupa del la droga, dei politici fantoccio alla Federal Reserve Board e dei loro mercenari, dicono le fonti.
In Giappone, nel frattempo, la divisione è tra le forze controllate dagli americani, basate soprattutto nel governo fantoccio di Tokyo e legate alle più forti forze nazionaliste della Corea del Nord della regione di Osaka, dicono fonti di intelligence militari giapponesi.

L'abdicazione de facto dell'imperatore del Giappone Akihito ha generato una lotta di potere per il trono giapponese, dicono le fonti di destra vicino alla famiglia imperiale. Il blocco della destra giapponese è stato gettato nello sconforto da più di rivelazioni su Akihito che affermano non essere il vero figlio dell'imperatore Hirohito che era una prossimità di David Rockefeller, dicono. 

Ecco perché infuria una grande battaglia per la successione con un gruppo che spinge per il principe ereditario Naruhito, mentre altre fazioni stanno spingendo per la sostituzione della famiglia imperiale estera influenzato che ha governato fin dai tempi Meiji, dicono le fonti. La società segreta del Corvo a tre zampe con sede a Kyoto, insieme con la setta buddista Nichiren, i taiwanesi ed i nordcoreani  spingono per un cambiamento fondamentale, dicono. Un candidato che stanno spingendo è Naoshi Onodera, un pretendente rivale al trono, annunciano le fonti.

https://kauilapele.wordpress.com/2012/03/19/benjamin-fulford-3-20-12-rival-emperor-stakes-claim-to-japanese-throne-shows-evidence-he-is-the- real-deal-il-10-comandamenti-stati-data-to-his-avi-by-celesti esseri /

L'establishment di Tokyo dietro all'attuale famiglia imperiale ha  preoccupazioni per il principe Naruhito, dicono le fonti. Sua moglie, la principessa Masako, è un membro della setta buddista Soka Gakkai e per questo motivo si rifiuta di partecipare alle cerimonie shintoiste che sono una parte essenziale del lavoro di un imperatore in Giappone, dicono. Masako è anche la figlia di Hisashi Owada, un amico intimo Rockefeller, fanno notare. Tuttavia, l'establishment attuale è ancora disposto ad andare avanti con Naruhito se promette di fare le varie cerimonie shinto senza Masako al suo fianco, dicono. In caso contrario, ci sarebbe un successore interno alla famiglia regnante corrente, presumibilmente il principe Fumihito che ha un figlio come erede, dicono.

Il gruppo che spinge nel mantenere la famiglia attuale al potere, sostiene  anche che è l'istituzione, non la linea di sangue reale, che conta.

Il politico giapponese Ichiro Ozawa, da parte sua, è andato in giro per l'Asia a dire che Henry Kissinger lo ha consacrato e che una volta che Naruhito ascenderà al trono unirà la Malesia, la Corea del Nord, la Corea del Sud e il Giappone in un unico paese sotto il suo controllo, dicono fonti della destra giapponese. Ozawa ed i politici schiavi del vecchio establishment giapponese non riescono a capire che Kissinger non ha alcun potere e che sono tutti destinati alla pattumiera della storia.

La Corea del Nord  il cui uomo forte Kim Jong-Un , nel frattempo, informato della situazione costantemente all'ordine del giorno sulle anfetamine  è in una grave depressione e dorme ogni sera in luoghi diversi è preoccupato di essere preso di mira  dai droni americani, dicono fonti di intelligence militari giapponesi.

I tradizionalisti, nel frattempo, stanno dicendo che vi è la necessità di tornare al corso di vita precendente, a come le cose erano prima che gli imperialisti occidentali trasformassero il Giappone in una loro colonia segreta nel corso del 19° secolo. Vogliono la completa indipendenza dall'influenza occidentale per la regione, dicono le fonti della società segrete asiatici. Questo è qualcosa, che, ne la CIA ne l'esercito americano sono propensi ad accettare.
In ogni caso, la battaglia arcana sopra la famiglia imperiale giapponese ha ripercussioni in tutto il mondo. A quanto pare, al culmine del sistema finanziario esistente, il rappresentante della più antica linea imperiale, essendo quella giapponese, ha il controllo del sigillo che permette la creazione di nuova moneta, dicono le fonti della famiglia imperiale.

Ora che David Rockefeller e la sua delega imperiale sono fuori dal quadro, il caos che accompagna il crollo dell'ordine del dopoguerra presieduta da Rockefeller ha raggiunto un punto in cui l'ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama è stato arrestato dalla Polizia Militare USA,  dicono fonti del Pentagono e giapponesi. La cosiddetta Black House il quartier generale di Obama come sede anti-Trump è stata data alle fiamme , dicono le fonti. Obama, al momento dell'arresto, ha cominciato a fare i nomi dei suoi capi della fazione della CIA, nello spaccio della droga , dicono le fonti. 
Come risultato, un piano di sequestro contenente l'eroina afgana e le anfetamine della Corea del Nord è stato eseguito all'aeroporto internazionale Argyle su St. Vincent e Grenadine dei Caraibi, dicono le fonti. I fondi raccolti da questo volo di droga è destinato a essere utilizzato per finanziare le operazioni di Daesh (precedentemente noto come ISIS), dicono le fonti. Questo sequestro segue la cattura di una nave legata ad Obama contenente 4,2 tonnellate di cocaina, dicono le fonti.



http://www.whatdoesitmean.com/index2262.htm

Da quando  Obama è detenuto, le autorità hanno intercettato sistematicamente le forniture di droga negli Stati Uniti. La scorsa settimana 16 tonnellate di cocaina sono stati sequestrati e un importante giro di spaccio di eroina è stato arrestato.

http://www.foxnews.com/us/2017/03/31/drug-seizure-bonanza-newest-coast-guard-cutter-has-banner-week-busts.html

http://abc7ny.com/news/mugshots-nypd-busts-massive-drug-ring-involving-new-fentanyl/1824452/

Le informazioni fornite da Obama sui soldi della droga che finanzia l'esercito mercenario di Daesh ha portato  alle azioni militari USA contro di loro in Yemen, Somalia, Nigeria e Libia, dicono fonti del Pentagono.

Donald Trump
sembra anche aver dimostrato di essere pronto ad agire contro le corporazioni pharmacidical pure con un tweet in onore della giornata contro l'autismo nel mondo. Si dice che suo figlio Barron sia divenuto autistico dopo aver ricevuto un vaccino contaminato.

L'amministrazione degli Stati Uniti ha segnalato la rottura con i Khazariani nel momento in cui Trump ha boicottato la riunione annuale di marzo della lobby AIPAC, dicono fonti del Pentagono .
La fazione Khazariana dei Rothschild  ha pure subito una grave sconfitta quando è stato bocciato, dalla UE, il loro progetto di fusione della Borsa di Londra con la Borsa Tedesca, dicono fonti del Pentagono dicono.

Questa sconfitta del potere dei Rothschild, Rockefeller, più i Bush / Clinton, significa che il controllo del vertice corrente sul Dollaro/Euro/Yen del sistema finanziario occidentale è a rischio. 
In teoria, con le persone giuste in carica, un nuovo imperatore sotto l'attuale sistema finanziario occidentale potrebbe autorizzare l'emissione di triliardi o quadrilioni di dollari per finanziare una nuova era, concordano più fonti concordano.

I massoni, la cui rete mondiale di sostegno a questo antico sistema, l'eletto Ralph Cosa dell'Ordine dei Gesuiti e il Vaticano collegati al CSIS

https://www.csis.org/people/ralph-cossa

Come loro nuovo Gran Maestro dal 25 marzo, dicono le fonti della famiglia imperiale giapponese. 
Non è ancora chiaro che cosa abbia intenzione di fare il GM Cosa, ma proveremo a contattarlo per scoprire di più per i nostri lettori. Partiamo dal presupposto che ci sarà la pace nel mondo e l'inizio di un periodo d'oro.
Inutile dire che, che sempre più persone nel mondo vengono a conoscenza della natura del sistema finanziario attuale, e, si chiedono se deve essere modernizzato e avere più trasparenza, a fronte di un controllo democratico. Dal momento che il sistema finanziario è la vera fonte di potere su questo pianeta, la battaglia per il suo controllo è essenzialmente una battaglia per il controllo del pianeta terra, e sulle creature viventi e il loro futuro.

Gli americani radunati dietro all'esercito americano e a Donald Trump vorrebbero nazionalizzare la Federal Reserve Board e metterla sotto il controllo di funzionari eletti democraticamente.
Tuttavia, dal momento che gli Stati Uniti sono in fallimento, se il regime Trump nazionalizza la FRB senza consultare i finanziatori degli Stati Uniti (soprattutto Cina e Giappone), ci sarebbe, lo scenario peggiore del caso, porterebbe a una battuta d'arresto degli scambi commerciali con gli USA e alla fine del pagamento degli stipendi delle forze armate statunitensi dispiegate in tutto il mondo. Questo, a sua volta, porterebbe alla guerra e alla morte del 90% dell'umanità e alla distruzione della dell'emisfero settentrionale.

Ecco perché c'è  tanto in gioco nel vertice di questa settimana tra il Presidente Donald Trump e il Presidente cinese Xi Jinping.

Fonti del Pentagono dicono che “Trump aveva le sue ali tarpate” prima del summit “con il suo genero Jared Kushner è stato costretto a affossare l'affare $ 400 milioni con l'assicuratore cinese Anbang a causa della sicurezza nazionale temendo che questo si trasformi in una risorsa cinese.

Fonti della società segrete cinesi ammettono i cinesi hanno investito una fortuna sulla presidenza di Hillary Clinton ed erano assai delusi quando ha perso, a quanto pare,ora  stanno cercando di recuperare il ritardo con la scelta del popolo e l'amministrazione Trump. A tal fine, un industriale cinese ha detto che i cinesi stanno per offrire la costruzione di molti hub di produzione negli Stati Uniti, al fine di migliorare i loro rapporti con il regime Trump. 

In ogni caso, il russo Patriarca Kiril, la regina Elisabetta, il Papa Francesco, il populista Trump, insieme con gli anziani Asiatici, hanno ora la possibilità di migliorare radicalmente il sistema di post-bellico. In questo modo sarebbe possibile una volta per tutte porre fine al terrorismo e alle attività di genocidio della mafia Khazariana adoratori di Satana
Inoltre, se si raggiunge un accordo possono essere resi disponibili, Triliardi se non quadrilioni di dollari (di yuan, ecc)  per finanziare una massiccia campagna di investimenti per porre fine alla povertà, fermare la distruzione ambientale e impostare l'umanità su una  esponenziale  espansione nell'universo in armonia con la natura.

Massicci investimenti potrebbero essere fatti  per rendere possibile l'immortalità per tutti coloro che lo desiderano. Possiamo letteralmente trasformare questa terra in paradiso, se si raggiunge un accordo per un periodo d'oro di pace.

domenica 2 aprile 2017

PRESIDIO CONTRO LA FABBRICA DI ARMI RWM IN SARDINYA

PRESIDIO CONTRO LA FABBRICA DI ARMI  RWM  IN SARDINYA


STOP ALLA FABBRICA DI MORTE RWM

LUNEDÌ 3 APRILE 2017 A DOMUNOVAS
PRESIDIO AL PIAZZALE DELLA RWM
DALLE 11.00 ALLE 16.00
CORTEO DAL PIAZZALE DELLA FABBRICA
AL PAESE – PARTENZA ALLE 16.00





Ormai è un dato di fatto: la RWM Italia spa produce bombe, lo stabilimento di Domusnovas fabbrica ed esporta gli ordigni che devastano lo Yemen e tanti altri paesi, per alcune centinaia di posti di lavoro e decine di milioni di fatturato.

In nome del profitto si uccidono centinaia di migliaia di civili, si coprono le complicità delle istituzioni e in nome del ricatto occupazionale si giustifica chi lavora e contribuisce manualmente alla costruzione di strumenti di morte.

Fermiamo la filiera di questa produzione di morte, dal padrone all’operaio, dai trasporti dei materiali a chi li prende in carico.


La produzione di bombe deve cessare qui e ovunque, produrre e vendere morte non può essere un’attività da svolgere serenamente né ora né mai.

Per questi motivi ci ritroviamo il 3 aprile nel piazzale dello stabilimento RWM a Domusnovas per un presidio dalle 11:00 alle 16:00, cui seguirà un corteo verso il paese.

Vi invitiamo a partecipare per provare tutti insieme ad inceppare anche se per poche ore questo macchinario e rimarcare che chi contribuisce ai suoi ingranaggi “per quanto si creda assolto è lo stesso coinvolto”

Non lasciamo in pace chi vive di guerra!

E' troppo lungo! Dice il consigliere di Giorgio VI della prima bozza del discorso del re

Un documento speciale perchè mette i classici puntini sulle i, svelando un falso storico, ovvero che l'Inghilterra dichiara la guerra alla Germania a motivo dell'invasione della Polonia, in realtà avevano già preparato la dichiarazione di guerra ben prima e aldilà di tale affermazione; esce dal limbo il documento dattiloscritto dopo 74 anni ch'era rimasto sepolto e nascosto tra le carte di Mr Rodi, parla di storia di prima mano quella della dichiarazione del Re d'Inghilterra, parla di guerra e da un'attenta lettura ci fa comprendere la manipolazione che attuano contro quei regimi definiti "nemici" qualsiasi essi siano, ma, individuati e targati come tali... Un'esperienza che dovrebbe farci aprire gli occhi sui tempi attuali.

Sa Defenza

E' troppo lungo! Dice il consigliere di Giorgio VI della prima bozza del discorso del re.

  • Il documento, annuncia lo scoppio della seconda guerra mondiale, mostra che la Gran Bretagna era pronta a dichiarare guerra alla Germania una settimana prima che Hitler invadesse la Polonia
  • Famoso , Il discorso del re, che è stato raffigurato nel film di Colin Firth del 2010
  • Documento, scoperto dopo 74 anni,  quello messo all'asta il mese prossimo

William Turvill
dailymail.co.uk



Una prima versione del 'Discorso del Re' rivela che la Gran Bretagna si stava preparando a dichiarare guerra alla Germania prima che Hitler invadesse la Polonia.

Discorso indirizzato alla nazione, da Giorgio VI, rappresentato nel film del 2010 da Colin Firth come monarca balbuziente, era stato scritto almeno nove giorni prima.

Il documento di tre pagine, che è venuto alla luce è intitolato 'Bozza del Discorso del Re' ed è datato 25 agosto 1939.

Questa prima bozza del discorso del re, che annuncia lo scoppio della guerra, è stato scritto almeno nove giorni prima che George VI si rivolgesse alla nazione

Il documento, che è stato scritto il 25 agosto 1939 - sette giorni prima dell'invasione tedesca della Polonia - è venuto alla luce dopo 74 anni.

Il documento dattiloscritto, la seconda bozza del discorso, è stato tenuto dal funzionario Harold Vale Rhodes, che aveva già scritto un altro primo tentativo.

In una nota a matita nel margine sinistro, il signor Rhodes ha criticato la lunghezza di alcune delle frasi della seconda bozza e ha fatto capire che  avrebbe dovuto usare il suo.

Alla fine pare che sia stato seguito il suo consiglio - il discorso finale  del Re da leggere alla nazione e al Commonwealth il 3 settembre conteneva frasi più corte, e più concise.

Anche se il tono è rimasto lo stesso, alcuni dei contenuti erano significativamente diversi. Ad esempio, non ha menzionato la Germania o Hitler, per nome, ma ha detto solo, i nostri nemici.

La bozza ha accusato la Germania di essere un bullo che voleva dominare il mondo con la forza bruta e ha sottolineato che  'lottiamo per i principi di libertà e di giustizia'.


























Il plico è stato consegnato a Re Giorgio VI (a sinistra) il 3 settembre 1939, dopo che la Germania di Hitler aveva invaso la Polonia. E' stato descritto nel film del 2010, Il discorso del re, interpretato da Colin Firth (a destra) come Re Giorgio VI

Nel film, premio Oscar, a Colin Firth è stato dato poco tempo per preparare il carattere reale sul plico da leggere alla nazione, ma in realtà sembra che il discorso è stato preparato per lui (il RE) più di una settimana in anticipo.

La bozza respinta è stata acquisita, dal proprietario innominato, durante un lavoro nell'ufficio della tenuta di Mr Rodi dopo la sua morte nel 1970.

Ora è stata messa in vendita all'asta con una stima pre-asta di £ 4.000.

Il Dr Gabriel Heaton, di Sotheby 's, che sta vendendo il discorso, ha detto:
'Questo è un documento affascinante per una serie di motivi. 
'Esso riporta alla vita non solo il discorso, ma un momento cruciale della storia britannica. 
'E' stato scritto prima che la Polonia venisse invasa, ma nel momento in cui era chiaro che stavamo entrando in guerra con la Germania. 
'Esso dimostra che qualcosa si stava preparando giorni prima della dichiarazione di guerra in modo che il monarca avesse un discorso pronto per parlare alla nazione e al Commonwealth. '
Ha poi aggiunto:
 'Si ha il senso dei preparativi del discorso e della lotta per trovare le parole giuste per preparare la nazione al terribile combattimento che li attendeva.


Le tre pagine della seconda bozza, scoperte dopo 74 anni, messe all'asta da Sotheby

'Sarebbe stato un gruppo di persone a scrivere il discorso e Mr Rodi era uno di loro.
'Egli aveva fornito una prima bozza ma è stata inviata questa versione riveduta. La sua nota a margine dice che la sua originale è migliore di questa e che la formulazione dovrebbe essere più breve. 
'La versione finale è stata molto più chiara. Le frasi erano più brevi e la struttura era più semplice ed è quello che ci vuole per parlare in pubblico, in particolare quando l'oratore ha un disturbo del linguaggio '

 Nigel Steel, storico presso l'Imperial War Museum, ha detto:

'Quando è successo, la guerra non era un punto in bianco. 
'C'era stato un certo numero di crisi politiche che coinvolgevano la Germania da più di un anno. 
'L'idea che questo discorso sia stato preparato prima della guerra non è una grande sorpresa, tanto più che il re aveva difficoltà nella fare discorsi pubblici.'

L'asta si è svolta, al Sotheby, a Londra il 10 dicembre 2013.



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