sabato 8 dicembre 2018

Governo ed intelligence. La difficile vita del governo del cambiamento.Tra via della Seta e Reddito di cittadinanza

Governo ed intelligence. La difficile vita del governo del cambiamento.Tra via della Seta e Reddito di cittadinanza

Chris Barlati

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Il Governo non conosce vita facile e si avvia verso lo scioglimento delle Camere. In difficoltà nonostante i successi internazionali, la coalizione giallo verde viene attaccato dalle forze partitiche italiane neocon e dalle loro rispettive intelligence.
Un'analisi del caso sarà utile per la comprensione delle circostanze

Il governo del cambiamento è un governo fortemente compromesso ed inquinato. Impossibilitato nell'agire nazionale, colleziona successi straordinari a livello internazionale, ma permane carente nella realizzazione pratica delle promesse elettorali. Per quale motivo?

La propagando del Movimento 5 Stelle - non è un mistero - è voluta e strumentale e serve a coprire l'impossibilità di poter agire senza restrizioni nel contesto nazionale. Il condono fiscale, il dietrofront sulle concessioni ai Benetton, la condotta non chiara sull'immigrazione, concretizzano la consapevolezza che l'Italia, per quanto volenterosa, è influenzata non tanto dai mercati, ma dalle lobby di potere interne. Unica arma per 'cambiare' del ''governo del cambiamento'' è la ricalibratura degli equilibri internazionali. E in ciò, bisogna ammettere, si sono dimostrati davvero lungimiranti.

Sia dal punto di vista economico, che politico l'Italia ha raggiunto lodevoli traguardi con i seguenti Paesi:
- Cina. I mercati d'Oriente rappresentano una grossa opportunità per il made in Italy, limitato nel passato dalla complice politica delle precedenti amministrazioni governative, volte ad assecondare esclusivamente i mercati americani e i canali privati fonti di finanziamento. Come ha affermata Di Maio: “L’Italia dovrà cercare altri acquirenti del proprio debito, acquirenti che abbiano abbondanza di liquidità, interesse strategico a forgiare rapporti con l’Italia e che siano alla ricerca di investimenti con rendimenti più elevati di quelli offerti da America e Germania. La Cina possiede tremila miliardi di dollari equivalente in riserve valutarie, in passato investite in modo non del tutto ottimale”[1]. La via della Seta è ricca e desiderosa di nuovi partner, e l'Italia, con un governo non prettamente espressione di una finanza atlantica, potrebbe riuscire a reimpostare, seppur sensibilmente, gli equilibri strategici.

-  Russia. Stesso schema per quanto riguarda la Russia. Conte, in visita da Putin il 24 settembre del corrente anno, ha siglato ben 13 accordi commerciali, per un valore di 1,5 miliardi di euro, a cui sono seguiti anche una delegazione informativa di rappresentanti di marchi italiani, quali Marco Tronchetti Provera (Pirelli), Francesco Starace (Enel), Guido Barilla, Claudio De Eccher (Codest), Philippe Donnet (Generali) e Gianni Armani (Anas). Conte ha dichiarato che non è suo interesse convincere Putin ad acquistare il debito italiano, aggiungendo che il Presidente Russo «manca da troppo tempo» in Italia. Lo stesso Putin ha poi asserito che l'italia possiede una solida economia[2].

- Iran. L'Italia, grazie ad una serie di colloqui strategici intrattenuti dal premier Conte con Donald Trump, potrà importare petrolio dall'Iran senza timori di sanzioni. La gentile ''concessione'' degli U.S.A. è una vittoria geoeconomica inimmaginabile se pensiamo come lo storico nemico di Isreale(l'Iran) abbia sempre costituito motivi di dibattiti ed accese ripercussioni. A differenza del precedente governo Renzi, caratterizzatosi da una totale sottomissione nei confronti delle politiche neocon di stampo statunitense ed isrealiano, il rapporto di simpatia tra Conte e Trump sembra aver prodotto risultati davvero strabilianti. Ci chiediamo, cosa si nasconda dietro questa insolita e gentile concessione. Si suppone, l'utilizzo di contingenti speciali in Medioriente e nelle guerra d'influenza in corso in Yemen o Afghanistan.

- U.S.A. Gli Stati Uniti sono fondamentalmente fiduciosi nei confronti del Governo. L'ala conservatrice di cui Trump è espressione, quella leggermente più sensibile ai nuovi equilibri multipolari, non vede di mal occhio il governo giallo verde. Cosa diversa per le forze interne ed i partiti da sempre ruffiani, quali Forza Italia e Partito Democratico, da poco alleati nel dimostrare l'inconsistenza dei 5 Stelle-Lega ed i loro legami con la Russia di Putin.
Le forze partitiche di governo hanno atteggiamenti differenti in materia di politica estera. La Lega è da sempre filo atlantica e filo israeliana, mentre il Movimento 5 Stelle si caratterizzata, al suo interno, per una forte componente filo araba opposta alla guerra in Yemen, perpetrata da Arabia Saudita, U.S.A. ed Israele. Il Pd è espressione della finanza massonica necon e Forza Italia oscilla ipocritamente nel suo storico servilismo, essendo perennemente sotto ricatto e da più lati.

Il fronte interno. Una guerra tra intelligence
I successi del Governo del 'cambiamento' sono innegabili, ma le forze interne, assieme alle intelligence neocon presenti sul territorio, temono la crescita di una nuova forma di politica nonché di comunicazione digitale non definita.
Come espresso in un mio precedente articolo, ove intervisto un ex agente dell'intelligence cubana, in Italia, attualmente, abbiamo la peculiarità di possedere ben tre differemti entità che si contendono il potere decisionale. Da un lato abbiamo la sovrastruttura Berlusconiana, la più forte in Italia nell'ambito della comunicazione, e che conta anche un servizio di polizia privata, di finanza e di imprenditoria internazionale. Dall'altro, invece, abbiamo l'intelligence De Benedettiana, massonica e prettamente finanziaria, amica dei mercati, dello spread, maestra di consigli per figure quali Monti e Prodi, e che conta numerose maestrie ed agganci in Europa, specialmente in Inghilterra e Stati Uniti. In ultimo, ma non per importanza, abbiamo il potere della rete, degli attuali detentori della maggioranza politica, prerogativa del Movimento 5 Stelle e della nuova borghesia politica ad essa collegata. La nuova 'intellighenzia' dei 5 Stelle è paragonabile in tutto e per tutto ad una nascente intelligence, poiché conta tra le sue fila professori universitari, storici, saggisti, esponenti politici, delle forze di polizia, del mondo delle istituzioni, del mondo digitale e dell'intelligence nazionale. Tali personaggi è lecito ipotizzare che siano in cerca di visibilità, o forse aderenti per ideologia e programmi al Movimento Tuttavia, è da segnalare il caso di commistione tra personaggi della 'vecchia' governance e nuovi, come quello di Rocco Casalino, portavoce del Movimento 5 Stelle, che venne addestrato da Emilio Fede e che divenne portavoce del movimento su consiglio dell'ex direttore del Tg4 'fedelissimo' di Berlusconi[3].

Essendo attualmente diviso in tre sfere di influenze, il panorama strategico italiano si caratterizza in ogni campo per una specifica appartenenza ''territoriale''. De Benedetti per l'economia, Berlusconi per l'informazione ed i 5 Stelle per la politica. Lega e partiti minori, di per sé, non posseggono una struttura d'appoggio solida come quella Berlusconiana o De Benedettiana. Inoltre, non vi è una ''intellighenzia'' nutrita come quella grillina[4] a parte qualche accademico. La Lega permane un'incognita, essendo stata a lungo una proiezione Berlusconiana, da essa cresciuta e protetta fino all'avvicinamento ufficiale della stessa alle politiche filo russe[5].

Interessi nazionali ed interessi privati
Come già espresso, la capacità d'attuazione del governo giallo verde è fortemente limitata a livello nazionale. Le delegittimazioni, le campagne mediatiche e la convergenza di tali strategie, sia da parte della Rai(sinistra De Benedettiana), che di Mediaset(Berlusconi), assieme alla volontà di creare un unico partito politico in grado di opporsi all'attuale dirigenza, comprova l'esistenza di interessi che vanno ben al di là della semplice sfera politica.
Lo scenario economico italiano, di cui la politica è espressione, è d'uopo ricordare che è di natura prettamente privata, e che fa capo ai maggiori marchi dell'energia e della comunicazione, quali Telecom, Eni ed Enel. Tali marchi sono stati rassicurati negli ultimi anni dalle visite di Di Maio all'estero[6] e da accordi che mai ci sarà dato sapere, intessuti tra i vertici pentastellati e le lobby d'oltre oceano. Non è una caso che, nonostante le dichiarazioni e le dimostrazioni palesi di sfida all'entità europea[7], lo spread non abbia conosciuto significative impennate, dimostrando, ancora una volta, che la lotta è interna, e non esterna, e che riguarda la sopravvivenza dei comitati d'affare elettorali e dei suoi apparati.

L'asso del Governo
La dicotomia intrinseca al Governo giallo verde potrebbe rivelarsi come la soluzione al presente stato di necessità internazionale, poiché potrebbe offrire da un lato ogni sorta di machiavellica collaborazione e dall'altro, giocando di sponda, il raggiungimento degli interessi nazionali. Avere due partiti opposti che si incarnano in un solo governo aiuta di molto a scaricare colpe, ritardi ed inattuazioni. Agli occhi degli alleati statunitensi, il tentativo di ridirigere l'Italia in senso multipolare non spaventa eccessivamente l'area trumpiana, ma irrita profondamente la componente ultraliberale neocon incarnata, in politica, nel Pd e nella relativa struttura De Benedettiana d'informazione(di concerto con quella Berlusconiana). Rai, Mediaset, radio e giornali,  rappresentano l'intera macchina informativa italiana, diretta a screditare il Governo e le politiche adottate, per impedire non il realizzarsi di una misura poco significativa come il reddito di cittadinanza, ma un avvicinamento internazionale dell'Italia alla Russia multipolare ed alla Via della Seta.
La bravura dei 5 Stelle si dimostrerà nel saper cavalcare l'onda di populismo sovranismo prima che la manipolazione mediatica possa far loro perdere consensi.



Fonti
[1] https://www.ilfoglio.it/economia/2018/09/19/news/cosa-ci-fa-di-maio-in-cina-214555/
[2] https://www.lastampa.it/2018/10/24/esteri/putin-riceve-conte-litalia-partner-economico-importante-della-russia-wZ7LvVSGdAoTrFjD0O7KbM/pagina.html
[3] https://www.tag24.it/210224-emilio-fede-torna-parlare-di-rocco-casalino-quando-venne-da/
https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/12/12/m5s-emilio-fede-e-il-fratellastro-rocco-casalino-lho-aiutato-ma-non-e-stato-riconoscente/3253814/
[4]https://www.linkiesta.it/it/article/2017/05/19/economisti-artisti-e-intellettuali-ecco-lintellighenzia-cinque-stelle/34311/
https://www.lettera43.it/it/articoli/politica/2013/03/08/movimento-5-stelle-lintellighenzia-che-simpatizza-per-grillo/77695/
[5] Contiamo, a tal riguardo, solo Bagnai come accademico di rilievo, macchiotosi innumerevoli volte di contraddizioni e dietrofront su questione di natura economica e sovranità.
https://carlofesta.blog.ilsole24ore.com/2018/05/31/i-legami-tra-la-lega-e-mosca-lasse-salvini-putin-e-le-mosse-della-grande-finanza-internazionale/
[6] https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/07/21/m5s-di-maio-io-non-ce-lho-con-le-lobby-ma-il-rapporto-con-i-politici-va-regolato-per-legge/2924174/
[7] https://tg24.sky.it/mondo/2018/10/23/manovra-ciocca-lega-calpesta-scarpa-carte-moscovici.html

Articolo precedente:
''Come spiegare l’attuale novità italiana: una guerra tra Servizi, politica e lobby economiche di potere''
https://sadefenza.wordpress.com/2018/10/31/come-spiegare-lattuale-novita-italiana-una-guerra-tra-servizi-politica-e-lobby-economiche-di-potere/
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https://sadefenza.blogspot.com/2018/12/il-governo-non-conosce-vita-facile-e-si.html



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