giovedì 1 dicembre 2022

Central Bank of Sardinya

 






Central Bank of Sardinya

A partire dalla metà degli anni 800, dove dappertutto dominavano bizantini, arabi, feudalesimo, e zanzare, quando dappertutto era miseria e devastazione, si mettevano le basi per costruire un Regno prospero e felice.
In quegli anni la potenza bizantina che aveva dominato in lungo e in largo, andava scemando, sotto la pressione musulmana. 
La Sardegna dovette contrastare da sola lo strapotere delle armate islamiche, e dopo alterne vicende riuscì a preservare con successo i suoi confini. Ormai era nata una nuova entità capace di agire autonomamente, nacquero così i judicati, uno a Kalaris, uno a Tharros-Arbaree, uno in Logudoro e uno in Gallura. A capo di ciascun judicato era un Judike, un vero e proprio sovrano, ma che differiva da tutti i sovrani dell'epoca, per il fatto che era proprietario dei suoi beni di derivazione familiare, ma non dei beni del judicato.
Ogni contrada veniva rappresentata da un Majore de Bidda, e le funzioni politico-legislative erano affidate alle assemblee dei sardi.
Per il fatto che i beni appartenenti ai judicati non erano ascritti al Judike, che quindi non ne poteva disporre personalmente, potrebbe sembrare che i sovrani sardi non fossero così ricchi come altri sovrani di quei tempi... eppure...
Eppure si sa che alla fine del tredicesimo secolo, la Judikessa di Arbaree prestò una ingentissima somma di denaro al doge della repubblica di Genova.
Durante l'epopea dei judicati, tutta la terra di Sardegna era ricchissima, ben più ricca di qualsiasi altra entità statuale del periodo, ad un agricoltura prosperosa e moderna, si affiancavano le estrazioni minerarie, che riguardo alla nostra storia sono definibili eterne, e di immensa importanza, gli allevamenti erano gestiti anche essi in maniera razionale e fornivano carne, lana e latte in abbondanza. così pure dicasi per la produzione del sale, e per svariate attività artigianali.
I boschi erano integri, e fornivano sostentamento ai montanari.
In epoca judicale la Sardegna era il posto ideale in cui vivere, oltre ad una economia floridissima, un regno che poteva vantare la stesura, durante il regno di Helionora, della carta de logu, prototipo di tutta la giurisprudenza occidentale.
La gente legiferava direttamente attraverso assemblee sovrane di Donne e Uomini Liberi, e tutto il percorso juridicante veniva gestito autonomamente, potremmo dire, in poche parole, il Regno dei Liberi.
Questa era la Sardegna judicale, una Terra che si poteva permettere il lusso di prestare denari ai banchieri più ricchi del periodo.
Questa era la Sardegna judicale, dove dappertutto imperava il medio-evo e il feudalesimo, con tutte le proprie storture, qui esisteva la Vera Democrazia, esercitata direttamente dalla gente.
Esisteva persino una norma che, sia legalmente che legittimamente, consentiva al popolo di rovesciare il sovrano, se egli non fosse stato capace di assicurare democrazia e prosperità, cosa dire di questo fatto? 
Meritocrazia allo stato puro.
Prendiamo esempio da questo modello di società, per capire che quello attuale è un sistema che fa solo gli interessi delle oligarchie, in sfregio alla gente.
Come al solito, inutile scriverlo, dalla Sardegna può partire un esempio per tutte le democrazie attuali: il sistema meritocratico delle assemblee sovrane degli uomini liberi, nel rispetto assoluto del Diritto Divino.


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