sabato 2 marzo 2024

L’USCITA DALL’INFERNO FINANZIARIO

Giotto: Lucifero negli inferi di Dante

DI GIANMARCO LANDI
Il 21 dicembre scorso, il Parlamento della Repubblica italiana ha bocciato il trattato del MES, cioè una camicia di forza cucita dai sarti della tecnocrazia UE ai governi europei, per il fine apparente di stabilizzare il Sistema finanziario. Prendendo per buone le narrazioni ufficiali, il Meccanismo Europeo di Stabilità sarebbe necessariamente dovuto passare in Parlamento, ancorché fosse evidente che servisse a socializzare le perdite e i debiti non restituibili delle multinazionali tutelate dal World Economic Forum di Davos. Tutti hanno capito che il consesso di stakeholder di Davos è incurante di una ingiustizia di per se stessa evidente: i profitti, negli anni della globalizzazione, sono stati generati unicamente grazie all’espansione di un credito garantito dai derivati, concentrando ricchezza finanziaria in capo a pochissimi soggetti e impoverendo al contempo i popoli. 

Oggi, l’attivo dello Stato Patrimoniale dei bilanci dei giganti eco-nomici del WEF non copre sostanzialmente il passivo costituito da colossali debiti bancari, e per proteggere questa posizione pervertita dalla possibilità che una crisi finanziaria li faccia fallire tutti in blocco per insostenibilità dei debiti, i globalisti hanno complottato per imporre dei piani politici di spietato dominio verticista ammantati dalle belle parole all’Agenda 2030. Il Great Reset di Davos sarebbe dovuto essere il culmine di questi piani, attraverso una moratoria dei debiti dei grandi soggetti globali a scapito delle moltitudine di posizioni di ricchezza “sudata” e risparmiata dei piccoli. 

Il fine ultimo dell’Agenda 2030 è quello di svuotare totalmente gli ordinamenti democratici, attraverso le Central Bank Digital Currency, l’architrave di un processo di instaurazione di un regime orwelliano incardinato sulle banche centrali e su una tipologia di moneta che comporterebbe l’abolizione del denaro e dei due suoi più importanti presupposti: la proprietà privata e la libertà individuale.

Ed è quindi a sorpresa che il MES, un pezzo di questo mosaico, sia stato cassato dal debole Parlamento italiano. Bisogna chiedersi come mai ci sia stato questo atto di “insubordinazione finanziaria” così sfrontato? Il centrodestra italiano ha forse trovato un coraggio da leoni e un’acutezza da aquile, che non aveva nemmeno ai tempi del Berlusconi mattatore di Pratica di Mare o del G7 dell’Aquila? Non è così, perché leoni e aquile non ce ne sono; tuttavia, i motivi sono molto più buoni di quelli rintracciabili nella dialettica politica. La lettura delle questioni finanziarie italiane limitatamente politica è fuorviante e inadeguata a spiegare i tempi storici di un crescendo di rivelazioni che porteranno a una vera e propria Apocalisse, la cui manifestazione più importante sarà proprio nel mutamento dei pilastri concettuali del Sistema finanziario mondiale. Proverò a spiegare rappresentando alcuni sprazzi, ma è necessaria un’avvertenza. Non tutti riusciranno a guardare nella direzione che indicherà il mio scritto, perché è più facile vedere le serie dei grandi avvenimenti come sviluppati sic et simpliciter, rispetto ad aguzzare la vista violando le etichette delle narrazioni oggi consolidate. Giganti come Tito Livio e Machiavelli ci hanno insegnato a osservare la politica e la storia individuando i conflitti tra visioni, interessi particolari e diverse strategie, cioè, in una dialettica tra cospiratori: se non si riconosce il paradigma del complotto, qualsiasi narrazione è ontologicamente priva di senso politico e storico, è cioè una favoletta per boccaloni istupiditi. Confesso, perciò, di essere cedevole alla tentazione di indagare in profondità alla radice dei grandi interessi dietro alle svolte impresse agli eventi dai gruppi di uomini che influenzano la società e le nazioni e, così, facendo disobbedisco al verbo dei media mainstream, i quali ci mettono in guardia dalle tentazioni di cercare verità non approvate dalle Autorità ufficiali.

I professionisti dell’informazione con la parola “complottista” cercano di redimerci ogni volta che qualcuno di noi, con pensieri, scritti e ragionamenti “impuri”, abbandoni la strada maestra della versione politicamente corretta. Chi sceglie la disobbedienza, perciò, andrà in conflitto con la stragrande maggioranza dei cittadini ammaestrati alle sicumere del sigillo reale, ove per “reale” si intende etimologicamente tutto ciò che è riconosciuto vero dal “RE” o dalla Res Publica, cioè, dall’esercizio di un potere sugli uomini. Metto, perciò, in guardia il lettore che andrà avanti nella lettura e che forse potrà trovare avvincente quello di cui scriverò: con me si va in una città dolente; con me si andrà in un latente dolore; con me si andrà tra la “perduta gente”. 

La madre di tutte le domande politicamente dannate è questa: se il nostro futuro è sotto scacco dalla situazione dei debiti che crescono sempre di più, chi gode del beneficio dei crediti crescenti, visto che lo sviluppo del debito esiste solo nella concomitanza parallela di un eguale fenomeno nel credito?

E allora, pensata la risposta, bisognerebbe passare a una seconda domanda collegata ed egualmente dannata: a chi i cittadini dovrebbero restituire il debito nazionale su cui continuano a pagare esorbitanti cifre di interessi attraverso le tasse, visto che il denaro nasce attraverso la creazione di un debito scritturale, cioè, senza la ricchezza retrostante di un creditore, e i titoli di Stato o le linee di credito delle multinazionali sono attivate da denaro immesso nel Sistema a fronte di un debito senza creditore, creato e gestito dai banchieri? 

Giova comprendere bene che circa il 97% del denaro esistente ha forma scritturale in conti bancari, e questi valori astratti non hanno un creditore in origine che reclama la restituzione di ricchezza conferita al Sistema, così come, invece, la corrotta percezione del mondo reale dà a intendere a tutti. In una dimensione macroeconomica, coloro i quali hanno prestato agli Stati Uniti del denaro che la FED ha creato dal nulla, e per il quale ogni anno sono pretese enormi cifre in interessi, cosa hanno fatto all’atto pratico, se non realizzare un gigantesco Sistema di schiavitù piramidale in senso finanziario? Basta solo rispondere a queste due semplici domande e si capisce una verità agghiacciante: noi solo apparentemente stiamo vivendo in una democrazia, in un libero mercato, in una civiltà cristiana e in un sistema di regole logiche e razionalmente proiettate al bene, ma siamo in un antinferno di menzogne, prossimi a cadere sempre più alla mercé dei diavoli che vogliono imporre il male in terra, costringendo noi tutti a concepire la nostra esistenza in una dannazione finanziaria, sempre in corsa a inseguire bandierine senza senso, mentre siamo funestati da fastidiosi pungiglioni avvelenati, proprio come gli ignavi nell’antinferno di Dante.

Ma torneremo presto a rivedere le stelle, perché il Sistema finanziario attuale ha i due pilastri, la menzogna occidentale e la prevaricazione delle Banche centrali, che sono stati lesionati, ma è comunque importante capire la loro struttura per apprezzarne l’abbattimento.

Sappiamo che la tragedia dell’11 settembre 2001 venne attribuita a una potente rete terroristica attrezzata per terrorizzare l’Umanità, uno scopo che fu ottenuto colpendo edifici simbolici occupati da banche e multinazionali. Questa circostanza in realtà dispiegò enormi vantaggi proprio al Sistema di banche e multinazionali globaliste nei due decenni a venire, e perciò è necessario soffermarvisi. Tutti ci ricordiamo quando dalle 9 alle 10 di una mattina newyorchese sono crollate le Torri Gemelle, apparentemente a causa di due aerei che avrebbero infilzato a metà i due grattacieli, sventrando gli uffici di alcune banche, tra cui primariamente la più importante banca d’affari al mondo: la JP Morgan. Quel giorno crollò anche la Torre 7 attigua alle Twin Towers, senza che nessuno ci abbia mai spiegato il perché. Quali uffici finanziari paralleli a quelli delle Due Torri di proprietà Rockfeller, e occupati dalla JP Morgan, si tenevano da anni nella Torre 7?

Non tutti sanno che la mattina dell’11 settembre 2001 la comunità finanziaria internazionale avrebbe dovuto prestare attenzione a ciò che aveva da comunicare Alan Greenspan. Il governatore della FED avrebbe dovuto dare il suo parere su una legge nazionale USA in materia finanziaria. Essa avrebbe posto fine a sofisticate attività illegali poste in essere dai vertici del settore bancario mondiale in combutta con i governi di tutto il mondo, in un contesto di totale mancanza di consapevolezza non solo da parte degli ignari popoli, ma anche di gran parte degli esponenti apicali del mondo finanziario, politico ed economico occidentale, parzialmente mantenuti in una dorata prigione di menzogne e prevaricazioni al velluto. Il parere favorevole di Greenspan avrebbe creato le condizioni necessarie per istituire un cuore normativo di una legge finanziaria americana che avrebbe dovuto estendersi per partenogenesi a livello globale, e così creare un nuovo ordine finanziario multipolare, denominato con un’espressione diabolicamente intorbidita nella guerra delle informazioni, “GESARA”. 

Il numero uno della FED quel “september morn” del 2001 non tenne alcuna conferenza stampa perché un “parere” fu espresso egualmente dall’attualità dei fatti, essendosi verificato come sappiamo un colossale evento che avrebbe imposto una necessità opposta: quella di tutelare l’ordine mondiale unipolare esistente, così innestando con ancor più radicamento i binari della globalizzazione forzosa, rimandando a data da destinarsi il riequilibrio e la messa al bando delle attività criminali impunite compiute dai grandi banchieri d’affari. 

Molti non sanno che la vigilanza finanziaria sul denaro è esercitata dalle Banche centrali, e la banca centrale a capo di tutte le banche centrali, la FED, non è un’istituzione pubblica ma privata, sebbene esprima l’indirizzo guida della politica monetaria mondiale. La FED è equipollente concettualmente al MES: per entrambe le istituzioni è stato sottaciuto non solo la natura privatistica degli artefici e dei beneficiari, ma anche il significativo riflesso nella vita economica di enormi tornaconti assicurati ai detentori della ricchezza finanziaria. La FED nacque con un inganno e attraverso il suo nome (che proditoriamente non è quello di una banca centrale) i Rothschild, i Rockfeller, gli Warburg e i Morgan superarono le forti avversioni americane rispetto alla istituzione di una banca centrale, presentando nel 1912 un progetto di istituire un fondo per stabilizzare il mercato, esattamente come ai nostri giorni si è cercato di fare per il MES. In pratica, si tratta di due istituzioni simili volte a creare o ad accentuare dinamiche di schiavitù allestite in guisa di doveri finanziari. La FED ha portato alla costituzione di un mondo unipolare incentrato sul dollaro, scatenando nella storia guerre sanguinarie, conflitti insulsi e macroscopiche sperequazioni di ricchezza, allo scopo ultimo di far confluire enorme potere materiale alle 12 famiglie che la costituirono.

Da questi dodici rami, per necessità di controllo dell’umanità è scaturito un capitalismo elitario che ha distribuito l’enorme massa monetaria, attraverso cui i beni e le ricchezze circolano, a un paio di centinaia di famiglie del grande capitale apolide, ovviamente, sottoposte in una gerarchia piramidale

Poche migliaia di persone esercitano attraverso le maschere di una decina di fondi di investimento, leve di potere su quasi la metà della ricchezza del pianeta. I primi dieci fondi gestiscono 3 decine di trilioni di dollari in asset attraverso cui dominano tutte le multinazionali occidentali in ogni ambito, e in particolare l’85% di esse è controllato solo da tre fondi, Black Rock, Vanguard e State Street. I fondi di investimento detengono le partecipazioni di controllo delle multinazionali e agendo con la creazione in leva del denaro hanno creato una massa monetaria di quasi tre centinaia di trilioni di dollari di soldi a debito (trecentomila miliardi di dollari), rendendo, perciò, sciocche apparenze le cosiddette regole del libero mercato o le li-bere elezioni democratiche, dato che in forza di una simile massa monetaria questa élite ha potuto fare in modo che le sue propaggini si imponessero in ogni ambito. 

I fondi di investimento controllano tutte le grandi banche, che a loro volta controllano le banche centrali, le quali a loro volta solo apparentemente sono entità pubbliche, in realtà, sono cameriere del coagulo di potere finanziario privato in capo a pochi soggetti che hanno concepito di realizzare l’inferno di un Sistema di schiavitù moderna. Questi coaguli di multimiliardari fotografato negli aspetti politici ed economici si può definire élite globalista, cioè dei filantropi e dei paladini del libero mercato e delle libere elezioni democratiche, quando, in realtà, essi sono i fautori di un capitalismo feudale intento a restaurare la servitù della gleba in chiave di doveri finanziari e non di doveri di coltivazione della Terra. 

Da un’altra angolazione, con prospettiva esoterica e spirituale, la fotografia di questo coagulo di nobili finanziari ci svela una setta apparentemente scientista e ateista, ma che in realtà è molto peggio di ciò che sembra. Essa cela una fede profondamente satanista organizzata attraverso l’imposizione di stili di vita ossessivamente materialisti, perorati al fine di distruggere l’energia cristica scollegando il logos divino dai cuori degli esseri umani, per trasformarli in bestioline stupide disumanizzate e senza anima. 

L’élite global-satanista negli ultimi anni ha potuto imporsi su tutti i leader politici della Terra, in special modo sul più importante di tutti, il Presidente degli Stati Uniti. L’uomo politico più importante al Mondo quando ha resistito al ricatto e ha tentato di non obbedire, è stato ucciso o dimissionato (Kennedy e Nixon), e nessuno può disconoscere questa verità se legge la storia con intelligenza e onestà di cuore. Ovviamente, la narrazione ufficiale non riconosce nulla di quanto ho qui estremamente sintetizzato, perché tutte le pagine di storia, in special modo degli ultimi anni, sono opere falsificate artatamente per costruire una matrice di convinzioni e percezioni menzognere, le quali hanno generato la realtà attuale, cioè uno stato di bassa coscienza della mente confusa e manipolata, ma soprattutto scollegata al cuore e al senso divino dell’esistenza.

La nostra condizione di schiavi finanziari è stata segnata negli ultimi anni dall’esercizio opprimente dell’energia del denaro, il cui frontman riconosciuto è Klaus “Situation” Schwab. Il “capomafia” del World Economic Forum (WEF) è da me scherzosamente definito “situation” per via dell’uso ossessivo che lui fa di questa parola nel corso dei suoi agghiaccianti discorsi, quando con il suo inglese prevaricato da una terrificante pronuncia tedesca, ci spiega una qualche “situation” di schiavitù in cui tutti noi stiamo a causa di forza maggiore, ma da cui usciremo ammaestrati da lui per ritrovarci in un’altra condizione, in realtà peggiore della precedente. 

I cittadini ammaestrati preferiscono non riflettere sul senso delle “situations” di Schwab, quando basterebbe porsi anche solo delle semplici domande per capire che non si deve obbedire allo schiavista a qualsiasi costo.

Ma nel 2016 qualcosa è cambiato.

In America è accaduta una cosa sconvolgente attorno a un uomo apparentemente folle, che in pochissimi si aspettavano diventasse il Presidente USA. Trump è stato eletto perché ha affermato di voler distruggere il potere delle élite globaliste, e il punto più alto del suo programma è nella riproposta di un’istanza di riequilibrio sistemico finanziario globale, fallita già con i Kennedy negli anni ’60, e riproposta verso alla fine del Millennio, ma che come dovremmo ormai aver capito tutti è rimasta seppellita sotto le macerie della Torre 7 giorno 11 di settembre 2001. 

Sia chiaro che, per quanto l’ex presidente Trump abbia ottenuto successi nel suo quadriennio, come ad esempio quando il mondo ha visto che gli USA non hanno avuto la necessità di lanciare bombe contro un qualche “Stato canaglia” in tutti i quattro anni, l’istanza di riequilibrio globale del Sistema finanziario non ha ancora preso corpo; tuttavia, il quadriennio di Trump è stato fondamentale per creare il terreno. La presidenza Trump è terminata con un’elezione all’insegna di una esplosiva crisi istituzionale, seguita da tre anni di leadership occidentale a cura di un presidente fantoccio. La presidenza Biden è totalmente mediatica e su molti piani fittizia, ma è grazie ad essa che una spirale di eventi negli ultimi tre anni ha concimato l’humus di una estesa consapevolezza sulle debolezze del vertice finanziario. L’élite di Davos si è sbilanciata con la pandemia, con le guerre giustificative di sanzioni, e con le più assurde istanze di nuova normalità, pensando di poter ottenere in dieci anni il Great Reset e le CBDC.

Ma ha fatto passi affrettati e troppo distesi e, perciò, è inciampata come Biden sulla scaletta dell’Air Force One, andando con il culo per terra. Gli inciampi sono stati procurati dalle divine perfidie disseminate dalla presidenza Trump che ha annichilito tutte le istituzioni USA asservite ai globalisti. È così che si sono fatte fiorire nel mondo le domande di restaurazione umanistica in senso patriottico e antiglobalista, un fenomeno diffusosi anche grazie alla Russia di Putin che ha guidato questo movimento internazionale, quando in Ucraina ha sfidato a brutto muso le élite globaliste sconfiggendole sul piano politico ed economico finanziario mondiale. Così è successo che gran parte dei governi delle principali nazioni della Terra, a eccezione di quelli europei, è fuori controllo del WEF, e si è addirittura rivoltata contro pregiudicando il Sistema scaturito dalla FED, dal suo dollaro fiat (emesso a debito) e da tutte le sue propaggini correlate, come la NATO, il Fondo Monetario internazionale, l’OMS o l’Unione Europea. Dopo la bocciatura del MES, si intuisce che qualcosa sta succedendo anche in Italia, sebbene il nostro paese sia una forte centrale del globalismo e dovrebbe essere tra le ultime roccaforti a cadere. L’inferno della schiavitù finanziaria si è iniziato a edificare 110 anni fa con la Federal Reserve, un’organizzazione la cui proprietà era riservata a famiglie definibili di mafia khazariana, poi estesa includendo grandi famiglie dell’aristocrazia nera affiancata dai gesuiti, a seguito della necessità di un accordo per poter rafforzare la FED disancorando le monete dall’oro, cosa avvenuta al termine della Seconda Guerra Mondiale. La FED non ha mai voluto che i prestiti fossero rimborsati e che i cicli economici non fossero turbolenti e funestati da shock, crisi e guerre, bensì che i pagamenti di interessi fossero a beneficio delle famiglie a capo della FED, così come a cascata a tutte quelle delle altre principali banche centrali. 

Qualsiasi banca centrale ha tentacoli nelle istituzioni che contano perché detiene il governo delle politiche monetarie, attraverso cui può portare un’iniziativa politica alle stelle o alle stalle. Non c’era via d’uscita dal soffocamento di questi tentacoli se non quello di confidare che la Divina Provvidenza distruggesse il potere arbitrario e piramidale delle banche centrali, e in effetti è proprio quello che è successo. Un’età d’oro per l’umanità, peraltro, descritta in tutte le sacre scritture e le profezie proprio in coincidenza con questi tempi, emergerà dai contrasti di questi anni. L’Età dell’Oro arriverà a causa di forze maggiori come la dedollarizzazione già in atto, la crisi di liquidità del sistema bancario e il tracollo politico della NATO per la chiusura delle “attività” che sarà decisa dal suo principale “azionista” (gli Stati Uniti del Make American Great Again). Mi piace pensare come Manzoni che sia la divina Provvidenza protagonista, e sarà essa a portarci un sistema di governance finanziaria senza la centralità delle banche centrali (il gioco di parole è voluto), attraverso una nuova filosofia finanziaria improntata alla meccanica quantistica e al principio di indeterminazione di Heisenberg, invece che sulla fisica deterministica newtoniana. Il sistema a supporto dello scambio e del risparmio sarà chiamato QFS, e si articolerà su asset tokenizzati, cioè su concetti tecnici di moneta gold backed, cioè, emessa in origine con un credito di oro o di altra ricchezza fisicamente vincolabile. In queste settimane attraverso una procedura di riscatto del debito storico con clausola oro (Redemption) si potranno creare certificati di deposito in oro per l’emissione di una massa monetaria sostitutiva quella esistente (Global Currency Reset), ma non posso scendere qui nel dettaglio tecnico. So bene che il Quantum Financial System è stato oggetto di molte speculazioni, sussurri in stanze senza luce, e materia in forum di teorici della cospirazione che non hanno idea alcuna di ciò che leggono o dicono in senso finanziario.

Persone come me, invece, hanno annunciato che il QFS sarà il futuro, mentre altri sostengono che è solo un mito fantasioso, come anche lo sarebbe stato Gesara e gli uffici alla Torre 7 di New York. Ma cosa pensereste se sapeste che 95 del Top 100, cioè 95 banche sulle prime 100 sono già sottomesse al QFS, essendo state collegate a questo sistema via Starlink? Negli ultimi mesi anche il 90% delle più grandi Banche centrali è collegato al QFS, e tutte le posizioni e intermediazioni finanziarie sono tracciate in copia nel super computer del QFS. Come ho detto più volte da oltre un anno, non esiste più la possibilità che l’élite della Globalizzazione porti a compimento il suo piano di Great Reset, attraverso la tirannide delle CBDC, e quello che forse è ancora in gioco è il determinare la misura della loro sconfitta consentendo loro di portarsi nel nuovo sistema una piccola parte delle loro ricchezze, di cui abusivamente sono entrati in possesso. 

Le banche centrali in tutto il mondo sono state a lungo le burattinaie dell’economia globale, ma il loro esercizio di potere era minacciato da tempo dall’adozione delle IA, che, se non fosse stata manipolata e controllata verticalmente in senso orwelliano, avrebbe comportato la loro perdita di importanza. Quando tutte le banche centrali saranno poste sotto controllo di una IA comune e passiva (che indica quello che, secondo lei, è, e sarà a seconda delle scelte che noi faremo, e non certo quello che si deve per forza fare), denominata QC (Coscienza Quantistica), i globalisti saranno del tutto inoffensivi e indifesi. Il supercomputer quantistico del QFS collegato alla rete satellitare Starlink sarà come un navigatore satellitare in grado di dire una macchina dove sta andando effettivamente. 

Se la macchina volesse andare da Roma a Milano, e con l’inganno qualcuno la conducesse a prendere la via di Napoli e non quella di Firenze, il QFS segnalerebbe immediatamente l’errore svelando il tentativo di sabotaggio, quindi il percorso errato verrebbe immediatamente riconosciuto e corretto da un’altra decisione umana. Lo stesso discorso concettuale vale per le politiche monetarie e per il servizio che la finanza deve dare all’economia. Il nuovo sistema finanziario quantistico ha un regolamento lordo in tempo reale, e quando funzionerà con monete gold backed o asset backed, sarà velocissimo e non bisognoso delle compensazioni operate dalle banche centrali. In termini “laici”, si tratta di una rete finanziaria succedanea e prospetticamente sostitutiva di quella bancaria, che garantirà trasferimenti di denaro istantanei, senza ritardi, senza truffe a latere della compensazione, e quindi senza la possibilità che la banda dei soliti ignoti possa creare masse enormi di denaro con sofisticati imbrogli.

È così importante tutto ciò? Provate a sognare un mondo in cui il denaro scorresse senza barriere, senza le mani arcigne che manipolano il mercato a danno dei popoli e a vantaggio delle mafie finanziarie. Un mondo dove ogni transazione fosse trasparente, dove se un medico di provincia avesse una cura per una malattia incurabile, o un tizio avesse un brevetto per produrre energia pulita a costo zero, potessero ricevere i supporti per realizzarlo. Un Italia di piccole imprese e artigiani in cui lo Stato non avesse bisogno di vessare con aliquote di imposte più che doppie rispetto a quelle che occorrerebbero se non si dovessero pagare centinaia di miliardi ogni anno in “pizzo” agli schiavisti della FED, del petrolio o del gas. Una società dove si possa mantenere una famiglia nella prosperità e non nella indigenza, senza dover vivere da schiavi per poter mangiare.

Pensate stia correndo troppo con la fantasia, come se avessi una Ferrari? Il Drake di Maranello disse che se lo possiamo sognare, lo possiamo fare, ed è perciò che Noi ci riusciremo. Noi usciremo a rivedere le Stelle. 


Nota

Gianmarco Landi, è laureato in Economia e Commercio. Lavora nel settore finanziario come manager finanziario di asset e consulente di compagnie americane e inglesi. 

Nei primi anni 2000 ha lavorato come libero professionista nel settore della consulenza alle Piccole e Medie imprese, in materia di finanza agevolata, diventando consulente di impren-ditori e di alcune reti di imprese di Bologna, Modena e Reggio Emilia

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