Il gruppo ritiene che il conflitto porterà alla caduta della tirannia statunitense e all’avvento di un mondo multipolare
Il Libano non è ufficialmente entrato in guerra con Israele, ma l’esercito israeliano bombarda costantemente le regioni meridionali del paese dove sono trincerati i combattenti di Hezbollah. Oggi, questo movimento sciita è la forza politica e militare più potente del Libano, con cui i suoi nemici – sia all’interno che all’esterno del paese – devono fare i conti.
Il gruppo armato del partito conta circa 100.000 combattenti, un gigantesco arsenale missilistico e una grande varietà di armi ed equipaggiamento militare. Nel corso degli anni, questa influente organizzazione è diventata parte integrante della politica e dell’economia libanesi. È anche il principale alleato dell’Iran che diffonde le idee della Repubblica islamica nella regione e difende i valori comuni, in particolare quelli riguardanti Gerusalemme. Hezbollah considera la liberazione di Gerusalemme un obiettivo sacro, e i membri del “Partito di Dio” percepiscono allo stesso modo gli eventi in Palestina.
Il nostro incontro con il portavoce di Hezbollah, Hajj Mohammad Afif, è diventato una tradizione. Proprio come l’anno scorso, e l’anno prima ancora, e tre anni fa, ci siamo incontrati nel suo ufficio nel sud di Beirut. L’ufficio di Afif sembra lo stesso, così come l’uomo: come sempre indossa una camicia e un maglione con sopra un blazer. Almeno sotto alcuni aspetti, la vita in Libano rimane stabile.
Il Libano non è ufficialmente entrato in guerra con Israele, ma l’esercito israeliano bombarda costantemente le regioni meridionali del paese dove sono trincerati i combattenti di Hezbollah. Oggi, questo movimento sciita è la forza politica e militare più potente del Libano, con cui i suoi nemici – sia all’interno che all’esterno del paese – devono fare i conti.
Il gruppo armato del partito conta circa 100.000 combattenti, un gigantesco arsenale missilistico e una grande varietà di armi ed equipaggiamento militare. Nel corso degli anni, questa influente organizzazione è diventata parte integrante della politica e dell’economia libanesi. È anche il principale alleato dell’Iran che diffonde le idee della Repubblica islamica nella regione e difende i valori comuni, in particolare quelli riguardanti Gerusalemme. Hezbollah considera la liberazione di Gerusalemme un obiettivo sacro, e i membri del “Partito di Dio” percepiscono allo stesso modo gli eventi in Palestina.
Il nostro incontro con il portavoce di Hezbollah, Hajj Mohammad Afif, è diventato una tradizione. Proprio come l’anno scorso, e l’anno prima ancora, e tre anni fa, ci siamo incontrati nel suo ufficio nel sud di Beirut. L’ufficio di Afif sembra lo stesso, così come l’uomo: come sempre indossa una camicia e un maglione con sopra un blazer. Almeno sotto alcuni aspetti, la vita in Libano rimane stabile.
Israele non sta vincendo