Antonello BoassaMES: il 14 dicembre alla Camera. Ennesima truffa contro lo Stato italiano. Che si aggiunge alla programmata svendita dell'ENI e delle POSTE. Nessun segno di vitalità e di decoro del governicchio dopo l'indecente inginocchiamento dinanzi al Padrone yankee sulla Via della Seta, approvata e firmata da Conte, che avrebbe assicurato una via di accesso a qualla parte del pianeta (Asia) non decadente, non in discesa libera come Usa/Europa...ripubblico grazie a Claudio C. una mia analisi di quattro anni orsono sul MES. Che fu facilmente profetica...
MES: ITALICI COMPLICI E INETTIIl MES, approvato in prima come in seconda formulazione dai ceti politici di “
sinistra” come di destra, a parte le pantomime elettorali parlamentari, in linea con la devastazione del Bel Paese, iniziata nel famoso “
Britannia” e continuata con lo sciacallaggio sull’industria e sui lavoratori italiani con l’annientamento dell’
IRI, volano della crescita (che evidentemente andava contrastata) e con il
divorzio suicida del Tesoro dalla Banca d’Italia, ora privatizzata, che
ha reso i governi ostaggio della speculazione internazionale e perciò della crescita del debito pubblico, può, con l’utilizzo di una moneta non sovrana creata con furbizia e malafede, disporre di un apparato occulto che tenterà una svolta
“greca” a quella che non è ancora un’economia artritica, come la si vorrebbe far credere da parte delle
agenzie di rating ai
“mercati” e agli stessi italiani terrorizzati dai loro indecenti politici, in fondo tutti di color nerastro.
L’Italia ha un debito superiore al 130 % del PIL. Ciò che può apparire strano è il fatto che Paesi che hanno un PIL non sostenibile al di la del 100% come
Francia, Spagna, Belgio, non si muovano assieme all’Italia contro questo “
ordigno”. Il motivo è “
semplice” per la squallida oligarchia europea. L’Italia ha il debito peggiore quindi farà da parafulmine, tanto più che è la terza economia dell’Unione. In teoria si teme che i conti non a posto del Bel Paese farebbero crollare Euro ed Unione. Questa preoccupazione non esiste per il Portogallo che ha un debito simile a quello italiano.