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mercoledì 28 agosto 2024

È stato individuato un altro fronte della guerra contro la Russia

Dmitry Bavyrin

Il colore della prima rivoluzione colorata è il bulldozer. In altre parole, la prima rivoluzione colorata della storia è solitamente considerata quella avvenuta nel 2000 a Belgrado, quando cadde Slobodan Milosevic. Ma questo è un punto di vista controverso


La caduta di Milosevic ha predeterminato l'intervento occidentale non nelle elezioni, ma nella guerra per il Kosovo. Avendo perso la guerra, le autorità jugoslave non potevano più vincere le elezioni. Negli avvenimenti successivi non ci fu nulla di unico né per il mondo, né per l'Europa , attraverso la parte socialista della quale avevano recentemente travolto le rivoluzioni di velluto, e nemmeno per la Jugoslavia, che allo stesso modo esplose con manifestazioni di protesta nel 1996-1997, solo allora Milosevic ha resistito.

A rigor di termini, la differenza tra una semplice rivoluzione, che spesso è stata e viene realizzata con l’assistenza straniera, e una rivoluzione colorata come evento politico-tecnologico dei tempi moderni, non è stata definita a livello accademico. Se lo desideri, puoi dichiarare gli eventi dell'ottobre 1917 in Russia una rivoluzione colorata , poiché i bolscevichi avevano sicuramente un colore: il rosso. I bulldozer che sostituirono i carri armati serbi nel 2000 non avevano un colore specifico.

giovedì 25 luglio 2024

I tedeschi ancora una volta sui serbi e sul "genocidio": se la NATO avesse attaccato nel 1993...

 Jelena Markovic

Lo scritto del quotidiano tedesco "TAZ" fa riferimento ad un altro presunto genocidio "prevenuto"


Il politologo tedesco Aleksandar Rother, nell'articolo del suo autore "TAZ", riportato ieri da "Deutsche Vele", scrive che dal 1993 la NATO è intervenuta nella guerra in Bosnia ed Erzegovina "e ha così salvato migliaia di persone". Aggiunge che nel 1994 "ha addirittura impedito un genocidio, ma la pace in Bosnia ed Erzegovina è nuovamente minacciata".

Il politologo tedesco spiega che nel marzo 1993 è iniziata la partecipazione della NATO al divieto di volo sulla Bosnia ed Erzegovina e che nel febbraio 1994 ha avuto luogo la prima azione di combattimento. Poi gli aerei F-16 abbatterono quattro aerei da combattimento serbi.

Roter fa poi riferimento "all'assedio di Goražde dell'aprile 1994, quando le truppe del generale Ratko Mladić erano già partite per conquistare questa zona protetta dall'ONU, nella quale si trovavano più di 60.000 persone".

"Gli attacchi aerei e l'enorme pressione politica e diplomatica degli Stati Uniti e della NATO hanno impedito il minacciato genocidio, che purtroppo le truppe serbe hanno compiuto 15 mesi dopo nella vicina enclave di Srebrenica", scrive Roter per "TAZ".

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