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domenica 18 maggio 2025

Il ruolo del microbioma intestinale nella resilienza allo stress emerge come focus chiave nella ricerca sulla salute mentale

Di Willow Tohi
  • Il microbioma intestinale influenza la resilienza mentale attraverso l'asse intestino-cervello: gli individui resilienti mostrano una distinta attività microbica (ad esempio, metaboliti antinfiammatori) e strutture cerebrali potenziate che regolano le risposte allo stress.

  • I batteri intestinali benefici producono serotonina e acidi grassi a catena corta (SCFA), come il butirrato, che rafforzano la funzione della barriera intestinale, riducono l'infiammazione e stabilizzano l'umore: fattori chiave nella resilienza allo stress.

  • Uno squilibrio del microbiota intestinale (disbiosi) è collegato a depressione, ansia e disturbo da stress post-traumatico, poiché i microbi nocivi aumentano l'infiammazione e la sindrome dell'intestino permeabile, compromettendo le funzioni cerebrali e la regolazione emotiva.

  • Gli studi clinici evidenziano trattamenti promettenti, come gli integratori di Akkermansia, che migliorano l'integrità intestinale e la salute metabolica, anche se il successo dipende dalla dieta (ad esempio, evitando gli oli di semi) e da adeguate formulazioni probiotiche.

  • La ricerca sfida gli approcci tradizionali incentrati sui sintomi, sostenendo terapie mirate al microbioma (probiotici, diete personalizzate) per prevenire e curare i disturbi della salute mentale in modo olistico.

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