venerdì 18 luglio 2014

AMPSICORA: ASCARO O GUERRIERO ED EROE SARDO ?

Ampsicora:  ascaro o  guerriero ed eroe sardo?

La fonte fondamentale della storia e della figura di Ampsicora, è costituita in buona sostanza dall’opera dello storico romano “Ab urbe condida, XXIII, 40”. 
Ebbene il più grande latinista italiano, Ettore Paratore, nella sua monumentale <Storia della Letteratura latina> (1) scrive, in modo impietoso, che “chi volesse farsi un’idea precisa delle campagne militari romane attraverso Livio, finirebbe per non capire nulla”. 
Perché?
Perché Livio intende la storia come diletto e ammaestramento che lo portano ad alterare le vicende storiche: di qui –per esempio- il prevalere degli interessi letterari e morali su quelli storici, soprattutto nella narrazione del periodo più arcaico.
Livio è persuaso che quella di Roma fosse una storia provvidenziale, una specie di <storia sacra>, quella del popolo eletto dagli dei.
Deriva da questa convinzione la più attenta cura a far risaltare tutti gli atti e tutte le circostanze in cui la virtus romana abbia rifulso. Tutto ciò è chiaramente adombrato anche nel proemio dell’opera “Ab urbe condita” dove si insiste sul carattere tutto speciale del dominio romano, provvidenziale e benefico anche per i popoli soggetti: “Se a qualche popolo è opportuno permettere che circondi le proprie origini col fascino della sacralità e le attribuisca agli dei, è anche da rilevare che la maggior gloria del popolo romano in guerra è che, sebbene esso vanti particolarmente Marte come primogenitore suo e del suo fondatore Romolo, le nazioni della terra sopportino questo vanto con la medesima buona disposizione con cui si assoggettano al suo dominio”.
Di qui l’impegno politico che porta Livio ad esaltare i grandi valori etici, religiosi e patriottici dell’antica Roma sulla base del “Tu regere imperio populos, Romane, memento” (Ricordati, Romano, che tu devi dominare gli altri popoli) e del “Parcere subiectis et debellare superbis” (Occorre perdonare chi si sottomette e distruggere chi osa resistere).

Livio scrive dunque una storia “ideologica”, senza alcun rigore storico, con svarioni colossali e immani contraddizioni: Eccone alcune:
1) Iosto, figlio di Ampsicora, mentre il padre si trovava presso i Sardi Pelliti, preso dalla baldanza giovanile avrebbe attaccato sconsideratamente i Romani e sarebbe stato sconfitto e ucciso,volto in fuga l’esercito dei Sardi con 3.000 morti e 1.300 prigionieri.
Dopo tale colossale disfatta inflitta ai Sardi il console Tito Manlio Torquato invece di inseguire il resto dell’esercito e occupare Cornus – aveva ben quattro legioni! – volge le spalle al nemico e si trincera a Cagliari. A questo proposito c’è da chiedersi – come si domanda il Carta Raspi (2) in <Storia della Sardegna>: “Perché Manlio non attacca i Cartaginesi che sbarcavano non lontano dagli accampamenti romani con circa 10.000 fanti e alcune centinaia di cavalieri mentre il console romano aveva il doppio di effettivi 22.000 fanti e 1.200 cavalieri?”
2) Nella seconda battaglia, svoltasi pare, nei pressi di Assemini, dopo la morte di Iosto, i Sardi e i Cartaginesi ebbero 12.000 morti, persero 27 insegne e circa 3.700 prigionieri.
Sempre, naturalmente secondo Livio o meglio – in questo caso – secondo Valerio Anziate, (3) da cui pare, abbia attinto i dati. E Ampsicora, quando seppe della morte del figlio si sarebbe ucciso.
Dopo tale vittoria Manlio Torquato – che a parere di Teodor Mommsen (4) in < Storia di Roma antica>: “ distrusse interamente l’esercito sbarcato dei Cartaginesi e conservò di nuovo ai Romani l’incontrastato possesso dell’Isola – trionfante, parte per Roma a portarvi il lieto annuncio della Sardegna “ vinta e domata per sempre”.
Dopo poco più di 30 anni – è lo stesso Livio a dircelo – questa Sardegna vinta e domata per sempre insorge di nuovo: “ In Sardinia magnum tumultum esse cognitum est….Ilienses adiunctis Balanorum auxiliis pacatam provinciam invaserant…”.
Evidentemente era stata “conquistata ma non convinta nè domata” – intendendo per Sardegna, la regione della montagna, “perché questa fu la ribelle…con i fierissimi Iliesi e Balari” almeno secondo Salvatore Merche,(5) storico sardo dell’inizio del ‘900.
Ci saranno infatti rivolte sia nel 181 che nel 178 a.c: gli Iliensi con l’aiuto dei Balari avevano attaccato la Provincia, la zona controllata da Roma e i Romani non potevano opporre resistenza perché le truppe erano colpite da una grave epidemia, forse la malaria.
Nel 177 e 176 nuove e potenti sommosse costringeranno il Senato romano ad arruolare sotto il comando del console Tiberio Sempronio Gracco – lo stesso console della conquista romana del 238-237 – due legioni di 5.200 fanti ciascuna, più di 300 cavalieri, 10 quinquiremi cui si associeranno altri 12.000 fanti e 600 cavalieri fra alleati e latini.
Commenta Salvatore Merche nell’opera citata (6): “La grandezza di questa spedizione militare e lo sgomento prodotto nell’urbe dal solo accenno a una sollevazione dei popoli della montagna, dimostra quanto questi fossero terribili e temuti, anche dalla potenza romana, quando si sollevavano in armi. Evidentemente poi, perdurava in Roma la terribile impressione e i ricordi delle guerre precedenti con i Pelliti di Ampsicora e di Iosto, nelle quali i Romani avevano dovuto constatare d’aver combattuto con un popolo d’eroi, disposti a farsi ammazzare ma non a cedere”.

Alla fine dei due anni di guerra – ne furono uccisi 12 mila nel 177 e 15 mila nel 176- nel tempio della Dea Mater Matuta a Roma fu posta dai vincitori questa lapide celebrativa, riportata da Livio: “Sotto il comando e gli auspici del console Tiberio Sempronio Gracco la legione e l’esercito del popolo romano sottomisero la Sardegna. In questa Provincia furono uccisi o catturati più di 80.000 nemici. Condotte le cose nel modo più felice per lo Stato romano, liberati gli amici, restaurate le rendite, egli riportò indietro l’esercito sano e salvo e ricco di bottino, per la seconda volta entrò a Roma trionfando. In ricordo di questi avvenimenti ha dedicato questa tavola a Giove”.
Gli schiavi condotti a Roma furono così numerosi che “turbarono“ il mercato degli stessi nell’intero mediterraneo, facendo crollare il prezzo tanto da far dire a LivioSardi venales “: da vendere a basso prezzo.
Ma le rivolte non sono finite neppure dopo il genocidio del 176 da parte di Sempronio Gracco. Altre ne scoppiano nel 163 e 162. Non possediamo – perché andate perse le Deche di Tito Livio successive al 167 – sappiamo però da altre fonti che le rivolte continueranno: sempre causate dalla fiscalità esosa dei pretori romani e sempre represse brutalmente nel sangue. Così ci saranno ulteriori guerre nel 126 e 122:tanto che l’8 Dicembre di quest’anno viene celebrato a Roma il trionfo “ex Sardinia“ di Lucio Aurelio; nel 115-111, con il trionfo il 15 Luglio di quest’anno di Marco Cecilio Metello ben annotato nei Fasti Trionfali, e infine nel 104 con la vittoria di Tito Albucio, l’ultima ribellione organizzata che le fonti ci tramandano, ma non sicuramente l’ultima resistenza che i Sardi opposero ai Romani.
Lo stesso Livio, che scriveva alla fine del I secolo a.c., affermerà – soprattutto a proposito degli Iliensi – che si tratta di “gente ne nunc quidem omni parte pacata“. Il che trova conferma in un passo di Diodoro Siculo (7), da riportarsi a questo stesso periodo, secondo il quale gli abitanti delle zone montuose sarde, ai suoi tempi :”Ancora hanno mantenuto la libertà”.
Altro che Sardegna pacificata o Sardi “avvezzi ad essere battuti facilmente”! (facile vinci) come sostiene Livio e di cui ora parlerò.
3) I Sardi dunque – secondo Livio – erano avvezzi ad essere facilmente battuti. Ma come fa a sostenere ciò? A parte quanto succederà dopo il 215 – e che ho testè documentato – non conosce forse lo storico romano quanto è successo prima, dal 238 almeno?
Fin dal 236 infatti, due anni dopo la conquista da parte romana del centro sardo-punico della Sardegna, i Romani – come annota brevemente Giovanni Zonara (8), risalendo a Dione Cassio (9) – condussero operazioni contro i Sardi che rifiutavano di sottomettersi.
Nel 235, sobillati –a parere di Zonara– dai Cartaginesi che “agivano segretamente“ i Sardi si ribellano e vengono repressi nel sangue da Manlio Torquato – lo stesso console che sarà scelto per combattere Ampsicora – che celebrerà il trionfo sui Sardi, il 10 Marzo del 234, come attesteranno i Fasti trionfali capitolini.
Nel 233 ulteriori rivolte saranno represse dal Console Carvilio Massimo, che celebrerà il trionfo il Primo Aprile del 233.
Nel 232 sarà il console Manio Pomponio a sconfiggere i Sardi e a meritarsi il trionfo celebrandolo il 15 Marzo.
Nel 231 vengono addirittura inviati due eserciti consolari, data la grave situazione di pericolo, uno contro i Corsi, comandato da Papirio Masone e uno, guidato da Marco Pomponio Matone, contro i Sardi. I consoli non otterranno il trionfo, a conferma che i risultati per i Romani furono fallimentari. E a poco varrà a Papirio Masone celebrare di sua iniziativa il trionfo negatogli dal senato, sul monte Albano anzichè sul Campidoglio e con una corona di mirto anzichè di alloro. In questa circostanza il console Matone –la testimonianza è sempre di Zonara– chiederà segugi addestrati nella caccia e adatti nella ricerca dell’uomo per scovare i sardi barbaricini che, nascosti in zone scoscese e difficilmente accessibili, infliggevano dure perdite ai Romani.
Nel 226 e 225 si verificherà una recrudescenza dei moti, ma ormai – come sottolinea Piero Meloni (10) “ Roma è intenzionata fortemente al dominio del Mediterraneo e dunque al possesso della Sardegna che continua ad essere di decisiva importanza” e l’Isola unita con la Corsica – come la Sicilia – dopo il 227 ha avuto la forma giuridica di Provincia con l’invio di due pretori per governarla.
4) Livio parla di “Sociorum populi romani“ (alleati di Roma) e in un’altro passo di “Comunità sarde, amiche di Roma che contribuirono con tributi e con la decima, visto che non si poteva pagare il soldo ai militari nè distribuire viveri”. Ma a chi allude? Ma non è lui stesso, in altri passi delle sue “Storie“ a sostenere che le popolazioni vennero multate per aver partecipato al conflitto? Obbligate a pagare gravi tributi in denaro e frumento? E non in base alle possibilità contributive ma semplicemente per aver partecipato alla rivolta a fianco di Iosto e Amsicora? La verità è che in Sardegna non esistevano popolazioni amiche dei Romani: del resto è lo stesso Cicerone (11)a confermarlo nell’Orazione “Pro Scauro“ in cui afferma che non vi era fino a quel tempo <215> in Sardegna neppure una città amica dei Romani:” …quae est enim praeter Sardiniam provinciam, quae nullam habeat amicam populo romano ac liberam civitatem?
Cornus
5) Livio parla di Iosto ucciso in battaglia, Silio Italico (12) scrive che fu ucciso dal poeta latino Ennio (13). Questi nella sua opera “ Annales “ non fa cenno di questo episodio.
6) Livio scrive di Ampsicora come di un sardo-cartaginese per i suoi interessi di grande latifondista, integrato nell’aristocrazia punicizzata. Insomma una sorta di ascaro. Ma come spiegare in questo caso la sua “auctoritate“, il suo prestigio persino presso le popolazioni delle tribù nuragiche dell’interno, tanto da recarsi presso di loro per chiedere e sollecitare il loro aiuto nella guerra contro Roma? Non si tratta forse degli stessi sardi che intorno alla metà del VI secolo avevano lanciato una grande offensiva contro i Cartaginesi, fino a distruggere la fortezza di Monte Sirai?
E allora?
Allora bisogna concludere che la versione Liviana non è assolutamente credibile e la storia di Ampsicora occorre riscriverla, partendo a mio parere da un’ipotesi fondamentale: che esso era non solo un sardo verace ma addirittura un barbaricino, come ci testimonia Silio Italico secondo cui Ampsicora si gloriava di essere iliense, discendente dei coloni venuti da Troia e quindi un montanaro del più nobile sangue e assai coraggioso e fiero.Versione questa di Silio Italico, fatta propria da uno storico sardo del 1600, Giovanni Proto Arca di Bitti (14) che chiama Amsicora “dux barbaricinorum”: “erat dux Barbaricinorum Hampsagoras et eius filius Oscus”.
Del resto, Ampsicora, fin dal tempo di Cicerone non è stato sempre raffigurato con tanto di barba, pugnale e mastruca, tipico dei Sardi Pelliti?
Ampsicora 
Ed è un caso che nell’immaginario collettivo, soprattutto degli artisti e dei poeti Sardi, venga considerato come un eroe sardo che difende la Sardegna contro il romano invasore e non un ascaro? Si tratta solo di fantasie e sogni?
Può darsi.
Ma forse che l’Ampsicora liviano non è ugualmente costruito e disegnato sulle fantasie dello storico latino tutto proteso a magnificare la stirpe romana, piegando a tale filosofia dati, date e avvenimenti come ormai ci risulta con certezza?

Riferimenti bibliografici
1) Ettore Paratore, Storia della Letteratura latina, Sansoni editore, pag.455
2) Raimondo Carta-Raspi, Storia della Sardegna, ed. Mursia, pag.212.3) Valerio Anziate, storiografo romano vissuto nell’Età di Silla (1° secolo a.c.) Scrisse 75 libri di “Annales”, quasi completamente perduti. Godeva già presso gli storici antichi e ancor più ne gode oggi presso gli storici moderni fama di grande falsario o comunque di faciloneria, mancanza di scrupoli ed esagerazioni.
4) Theodor Mommsen, Storia di Roma antica, vol.I, tomo I, pag.143.
5) Salvatore Merche, Barbaricini e la Barbagia nella storia della Sardegna pag.26 segg.
6) Salvatore Merche,op. cit. pag. 28.7) Diodoro Siculo (90 a.c.- 20 d.c.) Vive ai tempi di Cesare e nei primi anni di Augusto. Storico greco scrive in 40 libri la “Biblioteca storica”.
8) Giovanni Zonara (1080-1118) storico e scrittore ecclesiastico bizantino, autore di un’opera “Epitome storica” che tratta dalle Origini alla morte di Alessio Commeno.
9) Dione Cassio, storico greco. Autore di “La storia di Roma” dalle origini al 229 d.c. in 80 libri.
10) Piero Meloni, “La Sardegna romana”, Chiarelli editore.
11) Cicerone (106-43 a.c.) Parla della Sardegna – sempre in termini dispregiativi – in più opere, fra l’altro nell’orazione “ Pro Scauro”. Diventerà per altri scrittori e storici che parleranno successivamente della Sardegna, la principale fonte.
12) Silio Italico, (25-101 d.c.) Poeta latino. La sua opera principale è il poema epico “Punica” in 17 libri e 12.200 versi.Tratta della 2° Guerra Punica: dall’assedio di Sagunto fino a Zama. Fu lui che attribuì al poeta Ennio la morte in duello di Iosto, il figlio di Amsicora.
13) Ennio (239-169 a.c.) poeta latino, autore degli “ Annales”, poema epico in 18 libri e in 30.0 00 versi, per la gran parte andati persi in cui celebra la Storia di Roma dalle Origini ai suoi giorni, ispirati ad entusiastica ammirazione per l’espansionismo romano, tanto da essere ammiratissimo da Cicerone.
14) G. Proto Arca, “Barbaricinorum libri”, Ed. Sarda Fossataro

Questo breve saggio storico è la base su cui è stato costruito la monografia in lingua sarda della Collana “Omines e feminas de gabbale”:
Ampsicora, Frantziscu Casula-Amos Cardia (Alfa editrice, Quartu, 2007)
Ora anche in Italiano, inserita nel volume (pagine 9-30):
Uomini e donne di Sardegna, Francesco Casula, (Alfa editrice, Quartu, 2010)

giovedì 17 luglio 2014

TERZO POST:PERCHE' TANTA COMPLICITA' INTERNAZIONALE POLITICA E CULTURALE DEI CRIMINI DELLO STATO ISRAELIANO

PERCHE' TANTA COMPLICITA' INTERNAZIONALE POLITICA E CULTURALE DEI CRIMINI DELLO STATO ISRAELIANO
post terzo
A. Boassa
Come prevenire scontri nell'operazione militare "Shu'afat" contro Gaza..

Come erano"illegali" i pellirossa per i bianchi coloni che arrivavano nell'ottocento dall'altra parte dell'oceano così oggi appaiono usurpatori i Palestinesi per l'ideologia sionista in quanto occupano "abusivamente" terre che non gli appartengono. Infatti sia i pellerossa sia i Palestinesi non rispettano la volontà di Dio che ha concesso quelle terre ad una razza degna e superiore .

In effetti , non detto ma implicito , "noi" abbiamo una enorme superiorità militare ed in base a questa ci prendiamo le terre ed eliminiamo coloro che si oppongono o che non si sottomettono . Spetterà al grande conquistatore d'Oriente W. G. Bush chiarire a tutto il mondo occidentale "troppo perbenista" che chi ha la superiorità militare ha il diritto-dovere di imporre il proprio arbitrio a chi si oppone e (non è detto ma è implicito) ai propri vassalli (vedi Ue e Giappone)
La teoria della "giustezza della forza bruta perché morale" non sarebbe stata accolta dal "mondo occidentale" se essa non fosse nient'altro che la punta di diamante dell'ideologia capitalistica che nell'attuale fase di decadenza produttiva e morale necessita di venire allo scoperto in tutta la sua brutalità che , più o meno mascherata , si è sempre espressa contro il lavoro salariale ,contro il benessere sociale , contro i diritti più elementari della popolazione, contro l'aspirazione dei popoli alla pace .

Se una così becera teorizzazione è sufficiente per trarre a sé vassalli , valvassori , valvassini e maggiordomi , soddisfatti di essere a corte , ci vuole per le grandi masse una comunicazione più sofisticata e più subdola .

Il potere , qualsiasi potere , per vincere sul campo ha bisogno di conquistare la mente , di rendere credibile e giusta la sua lotta , di individuare obiettivi che mirino ad assicurare benessere e pace . E tanto più il potere si baserà sull'arbitrio si avvarrà di un fronte articolato di strumenti che sappiano dare ragione delle operazioni messe in atto . 
Ai giorni nostri tutto può far "brodo". Non solo giornali ,televisione ,internet , libri ,cinema ,"documentazioni scientifiche". Anche sport , gossip , pubblicità , concorsi di bellezza , festival letterari ...E un ruolo fondamentale dovrà essere assolto dagli opinion makers (vedi Saviano , Fazio ...)

E nessuno creda di sapersi difendere tranquillamente dall'industria dello spettacolo del falso . Giorgio Agamben , filosofo di grande prestigio , che aveva saputo smascherare la messinscena del genocidio di Timisoara del 1989 ricostruito come un set cinematografico con cadaveri dissepolti o strappati dai tavoli obitori e poi orribilmente sfregiati , quando avvenne il bombardamento del mercato di Serajevo ci cascò come un novellino e tuonò contro i Serbi


Ma ci vide bene per Timisoara "l'Auschwitz della società dello spettacolo" ,l'empio teatro che ha costruito lo spazio ideologico per la falsificazioni successive .

Ma per la Palestina più che le falsificazioni (vedi i tre giovani israeliani assassinati da loro connazionali o dal Mossad) più importanti sono risultati  
1) il non dire ( piloti italiani ,armi italiane , ingenti finanziamenti Usa , boicottaggio contro i Palestinesi all'Onu , aggressioni parlamentari e mediatiche contro chi osava solo porre qualche problema ...)  
2) omissione degli esiti più cruenti della "guerra"(bambini colpiti non a caso , sperimentazione di armi che infliggono lacerazioni non più guaribili ...)  
3) ricorso continuo , per giustificare immagini che non è stato possibile censurare , al mito del paese accerchiato costretto a difendersi per cui non di aggressione si tratta ma di risposta ai "micidiali" razzi lanciati da Hamas .

E la Palestina , che del tutto isolata a livello internazionale ( vedi le manifestazioni di massa , le petizioni , il boicotaggio ... ) non è , resiste.

200 marocchini terroristi ISIL uccisi in Iraq e in Siria

200 marocchini terroristi ISIL uccisi in Iraq e in Siria

alalam
tradusiu da 
Sa Defenza




Il ministro degli Interni marocchino dice che oltre 200 cittadini marocchini che hanno aderito al gruppo terrorista dello Stato islamico dell'Iraq e il Levante (ISIL) sono stati uccisi, finora, in Iraq e in Siria.

Mohammad Hassad ha rilevato che tra i  2000 cittadini marocchini che militano tra le fila di ISIL,  cinque di loro hanno assunto posizioni dirigenziali nel gruppo terroristico.

Hassad stava parlando in un incontro con i membri della Camera dei Consiglieri del Marocco.


Citando informazioni di intelligence, Hassad ha detto che più di 1.000 marocchini si sono uniti ISIL in Iraq e in Siria lasciando il paese nordafricano, mentre i restanti sono cittadini marocchini residenti in Europa.

Il ministro dell'Interno ha inoltre aggiunto che più di 120 terroristi ISIL sono tornati in Marocco e che sono oggetto di indagine da parte dei servizi segreti marocchini.


I funzionari occidentali e arabi temono che le migliaia di cittadini arabi, europei e americani in lotta con il gruppo militante Takfir in Siria e in Iraq, una volta  tornati ai loro paesi d'origine, possono effettuare attacchi terroristici.

I militanti ISIL hanno occupato parti del nord Iraq dal giugno 10.

Si chiede ora  una risposta coordinata per sconfiggere i militanti del gruppo nel paese arabo.


Migliaia di persone sono state uccise e un milione di persone sono state sfollate dal'Iraq da quando i terroristi ISIL hanno lanciato il loro tentativo di impadronirsi del paese. 

L'assalto ha incontrato una dura resistenza da parte dell'esercito iracheno e della gente nei giorni scorsi.

NGD / BA

mercoledì 16 luglio 2014

Putin: nessun piano per un’alleanza BRICS di tipo militare

Putin: nessun piano per un’alleanza BRICS di tipo militare
Russian President Vladimir Putin (RIA Novosti / Michael Klimentyev)
sadefenza


 I Paesi BRICS vogliono sfidare la dipendenza dal sistema finanziario internazionale e rafforzare lo Stato di diritto. Ma Putin sottolinea come non ci siano piani per un’alleanza di tipo militare

"Nel caso BRICS vediamo tutta una serie di interessi strategici comuni. Prima di tutto, è nostra comune intenzione riformare il sistema monetario e finanziario internazionale. Nella forma attuale la situazione è sfavorevole per i Paesi BRICS e per le nuove economie in generale. Dobbiamo acquisire un ruolo più attivo nel FMI e nel sistema decisionale della Banca Mondiale. Il sistema monetario internazionale dipende troppo dal dollaro o, per essere precisi, dalla politica monetaria e finanziaria statunitense. I Paesi BRICS vogliono che questa situazione cambi", ha dichiarato Putin in un’intervista alla Itar-Tass.

"Oggigiorno, il fattore delle frontiere comuni non gioca un ruolo determinante; i processi globali devono incoraggiare i Paesi a collaborare per poter affrontare sfide e problemi comuni".


"Un altro obbiettivo a lungo termine nell’interesse comune dei membri dell’associazione è il rafforzamento dello Stato di diritto internazionale ed il ruolo guida delle Nazioni Unite nel sistema internazionale. Siamo onesti: senza la Russia e la posizione di principio della Cina sulla Siria al Consiglio di Sicurezza, gli eventi in quel Paese avrebbero seguito lo scenario libico e iracheno".

"È evidente che tutte le economie BRICS hanno bisogno di una seria modernizzazione delle infrastrutture. La nostra iniziativa di costituire una Banca di sviluppo mira ad espandere la cooperazione in questo settore".


"Un’altra importante iniziativa in corso è la creazione di un pool di riserve in valuta estera che rappresenti una rete di sicurezza che ci consenta di far fronte comune alle sfide economiche che ci attendono".


Russian President Vladimir Putin (L) and Brazilian President Dilma Rousseff shake hands during a meeting at Planalto Palace in Brasilia on July 14, 2014 (AFP Photo)



Putin ha tenuto a sottolineare come la Banca per di sviluppo e il pool di riserve in valuta estera sono passi concreti per i Paesi BRICS, destinati a rafforzare l’architettura finanziaria internazionale e renderla più equilibrata e giusta.


"È nel nostro comune interesse sfruttare a fondo la complementarietà delle nostre economie nazionali. Le opportunità di cooperazione sono davvero grandi. Il nostro è un mercato con quasi tre miliardi di consumatori. I Paesi BRICS hanno risorse naturali uniche ed un potenziale tecnologico, industriale e finanziario notevole".


Un’altra importante questione, che i Paesi BRICS hanno affrontato durante l’ultimo vertice, è l’aumento dei casi di sanzioni unilaterali.


"Recentemente la Russia è stata esposta ad un attacco sanzionatorio da parte degli Stati Uniti e dei suoi alleati. Siamo grati ai nostri partner BRICS per aver criticato, in vari modi, tali pratiche. Insieme, dobbiamo pensare ad un sistema di misure di sicurezza utili a prevenire le molestie a danno di quei Paesi che non concordano con alcune decisioni di politica estera da parte di Stati Uniti e loro alleati; ma sarebbe altresì utile promuovere un dialogo civile, basato sul reciproco rispetto, su tutte queste controversie".


La cooperazione atta a fissare regole di comportamento responsabile nello spazio dell’informazione globale è un altro tema basilare secondo Putin.

Russian President Vladimir Putin meets his Chinese counterpart Xi Jinping in Fortaleza, Brazil (RIA Novosti / Mikhail Klementiev)

"Tali regole devono basarsi su princìpi di rispetto della sovranità di un Paese, non-ingerenza nei rispettivi Affari Interni, rispetto dei diritti umani e delle libertà, nonché la parità di diritti per tutti i Paesi di partecipare alla gestione mediatica. Ritengo che i nostri sforzi congiunti faranno in modo che i Paesi BRICS possano un giorno detenere una posizione di leadership nel rafforzamento della sicurezza internazionale dell’informazione. Stiamo progettando una politica comune di informazione in campo internazionale per sostenere l’attività BRICS e presentare un quadro più imparziale del mondo".

"Credo sia giunto il momento di innalzare il ruolo dei BRICS ad un nuovo livello, per rendere la nostra associazione parte inalienabile del sistema di gestione globale per uno sviluppo sostenibile". 

martedì 15 luglio 2014

FISICI RUSSI COSTRUIRANNO LA TORRE DI TESLA...

Fisici russi costruiranno la Torre di Tesla


Timur Blochin
Fisici russi costruiranno la Torre di Tesla
L’avaria di Fukushima non sarebbe avvenuta. I funzionari europei non avrebbe dovuto faticare inventando ostacoli alla realizzazione del gasdotto South Stream. I pensionati della NATO, dopo aver tolto alla Yugoslavia le terre del Kosovo, non si sarebbero occupati di investimenti nei minerali utili esistenti su questo territorio.
Chissà, forse il condizionale non sarebbe qui servito se la Wardenclyffe Tower del geniale scienziato serbo Nikola Tesla, costruita all’inizio del XX secolo, avesse portato alla creazione di un sistema efficace di trasmissione e di produzione di energia elettrica libera in tutto il mondo. Quello che successe cent’anni addietro è tuttora avvolto dal mistero.
Si sono conservate soltanto le impressioni prodotte su abitanti locali e su giornalisti dallo splendore celeste “per migliaia di miglia” causato dalla Torre di Tesla. Recentemente i giovani fisici russi Serghej e Leonid Plekhanov, dopo aver studiato scrupolosamente i diari e i brevetti dello scienziato, hanno deciso di rianimare il progetto di trasmissione di energia senza fili. Hanno persino raccolto mediante internet una somma rilevante per la costruzione della propria Torre. Nell’intervista a “La Voce della Russia” Leonid Plekhanov ha raccontato dei principi di funzionamento della nuova Torre:
- Intendiamo iniziare la costruzione della torre quest’autunno a 400 chilometri a nord da Mosca. Non vogliamo creare “una grande e bella cosa” per fare delle misurazioni. Il nostro approccio è quello scientifico. Condurremo ricerche in diverse condizioni meteorologiche, tenendo conto dei vari fattori. Poi questi risultati devono essere ricevuti e confermati dalla comunità scientifica. Ciò può impiegare anni, ma è importante almeno avviare il dialogo.
- Quante torri dovranno essere costruite? Sarà una rete come quella realizzata un tempo per il telegrafo ottico? Cosa può servire da fonte originaria di energia? Pile solari in deserti?
- Anche se parliamo di trasmissione senza fili, in realtà serve da “filo” la terra, il che garantisce un alto rendimento. Nel nostro caso basterà una sola torre per creare onde nel suolo di tutto il pianeta. Per quanto riguarda le fonti, è stato calcolato che la quantità di energia solare che arriva in sei ore sulla superficie di tutti i deserti del pianeta è sufficiente per rifornire per un anno di energia tutto il pianeta. Ovviamente, questo progetto è dispendioso, ma nessuno si prefigge di cambiare in un giorno tutto il sistema azionando un interruttore. Le fonti sono numerose, sia tradizionali che alternative. Il problema principale è il trasporto dell’energia fino ai centri di consumo senza la costruzione delle reti che richiedono spese ingenti.
- Perché l’industriale americano John Morgan, che all’inizio sponsorizzò il progetto di Tesla, cessò alla fine il suo finanziamento? Capì che se fosse apparsa energia libera, sarebbe arrivata l’epoca del benessere generale e non sarebbe rimasto più nessuno cui inviare le bollette?
Tesla scrisse nel suo diario che Morgan aveva adempiuto tutti i suoi obblighi, ma il suo progetto era troppo progredito per quell’epoca. Il progetto sarebbe stato ripetuto con un successo trionfale, ma allora il mondo non era ancora pronto ad accettarlo. La trasmissione di energia senza fili è un progetto delicato in quanto coinvolge tutto il pianeta. Quindi i paesi leader dovranno accordarsi. È una questione da risolvere. In ogni caso bisogna seguire la strada dell’evoluzione, anziché quella rivoluzionaria.
- Vi rendete conto di correre il rischio di attirare su di voi l’ira, ad esempio, dei magnati del petrolio e delle maggiori compagnie dell’energia?
- Una decina d’anni fa si diceva che i giganti petroliferi non avrebbero permesso alle elettromobili di uscire sul mercato. Ma vediamo che questo settore è adesso in ascesa. Qui può sorgere una situazione simile. Per la nostra tecnologia può esistere un ottimo business driver, ossia le stesse elettromobili per le quali possono essere costruiti tanti distributori quanti ci vogliono in quanto non sarà necessario posare cavi.
- Su un portale scientifico uno scettico vi chiede: come mai è successo così che in oltre cent’anni nessuno abbia capito come costruire la Torre di Tesla?
- I motivi possono essere più di uno. Attualmente, se vieni in qualsiasi comunità scientifica e dici di disporre della teoria del funzionamento della Torre, ti risponderanno subito: grazie, arrivederci, non devi pensare di essere più intelligente di 300 accademici e dottori in scienze. Inoltre, nell’ultimo decennio si è profilata la tendenza che definerei “una specializzazione ristretta degli scienziati”. Per ricerche di carattere ristretto vengono concessi grant. Ma la Torre abbina vari indirizzi della fisica, per tale progetto ci vogliono persone appassionate. Riteniamo che ciascuno abbia diritto di difendere la propria teoria se, certo, la stessa è convalidata da prove.
- Nei vostri lavori affermate che la teoria di Tesla quadra al 100% con la fisica classica. Ed intanto si diceva che ciò è antiscientifico, che è ciarlanteria…
- Tesla non seguiva l’alveo della fisica del suo tempo. Era, in generale, una persona strana. Per interessare la gente doveva a volte ricorrere a serie azioni pubblicitarie. Questo è il motivo dell’apparizione dell’aureola mistica attorno al lavoro dello scienziato. Da qui i discorsi di tutti questi freak scientifici che non capiscono niente di fisica ma attribuiscono a Tesla le teorie del complotto secondo cui, ad esempio, lo scienziato avrebbe provocato la caduta del meteorite di Tunguzka. Inoltre, Tesla era un pratico e non era mai troppo scrupoloso nelle questioni teoriche. Ma se leggi i suoi lavori essendo armato di concezioni scientifiche moderne i suoi elaborati cominciano ad acquistare senso. Non si deve dimenticare che, grosso modo, tutte le cose elettriche nella nostra vita sono apparse grazie alle invenzioni di Tesla.

lunedì 14 luglio 2014

GLI OTTO PIU' SORPRENDENTI BENEFICI DEL SESSO...

Gli 8 più sorprendenti benefici del sesso


Gina Ricci

naturalnews

tradusiu de 
Sa Defenza

Il sesso è parte di qualsiasi rapporto sano, e fa anche incredibilmente molto bene. Mentre questo non è una sorpresa per la maggior parte degli uomini e delle donne, si possono avere altri vantaggi nel fare sesso. Sembra che non solo il sesso ci faccia stare bene, ma può anche  sanarci. Qui vi mostriamo almeno otto vantaggi nell'avere una sana vita sessuale.
8  sorprendenti benefici del fare sesso
# 1. Il sesso può aiutare a migliorare la salute del cuore. 
Le malattie di cuore sono una delle principali cause di morte tra le donne, migliorare la salute del  cuore è particolarmente importante. Anche gli uomini possono  beneficiare un miglioramento della salute del cuore. Mentre la dieta e l'esercizio fisico sono fondamentali per aiutare a prevenire le malattie cardiache, il sesso può  ridurre il rischio sia agli uomini che alle donne di avere un attacco di cuore. Il sesso migliora il flusso del sangue al cuore e agli altri organi vitali, e può anche aumentare la frequenza cardiaca ed evitare  la pressione sanguigna bassa. In uno studio di recente pubblicazione, i ricercatori hanno scoperto che gli uomini che avevano due rapporti sessuali la settimana  hanno abbassato il loro rischio di attacco di cuore, di almeno, il 50 per cento.
# 2. Migliora l'immunità 
C'è sempre un nuovo virus del raffreddore o dell'influenza che il nostro sistema immunitario deve combattere per proteggerci, ma, ci sono  integratori che possono aiutarci e dare una spinta  in modo naturale e divertente  al nostro sistema immunitario. Il rapporto sessuale è pensato per aumentare  nel corpo  la produzione di un anticorpo che agisce come un richiamo immunitario naturale. Gli studi dimostrano che le coppie che hanno rapporti sessuali almeno due volte la settimana hanno livelli  di anticorpi di immunoglobulina A, i
l 30 per cento più elevati della normalità.
# 3. Bassa pressione sanguigna 
Insieme a contribuire a migliorare la salute del cuore, il sesso può anche aiutare ad abbassare la pressione del sangue. Rapporti sessuali aiuta a migliorare la circolazione e il flusso di sangue al muscolo cardiaco e di altri organi interni. Le vene più grandi e aumento del flusso sanguigno aiutare a prevenire la formazione di coaguli e il sesso può anche aumentare determinati livelli ormonali in grado di ridurre lo stress.
# 4. Sollievo dal dolore
Uno dei detti più infami tra le coppie è la scusa "non stasera, ho mal di testa." Mentre quasi ogni uomo può avere sperimentato dalla sua compagna tale risposta per non avere rapporti sessuali,  è tempo di far loro sapere che il sesso può effettivamente alleviare il mal di testa e ridurre i dolori. Durante l'orgasmo il corpo rilascia un antidolorifico naturale, l'ossitocina. Questa sostanza chimica naturale è anche responsabile per il corpo del rilascio di endorfine che possono causare sensazione di felicità e beatitudine. Tutto questo può contribuire ad alleviare ed eliminare quasi ogni dolore del corpo.
# 5. Migliora il sonno 
Una delle principali cause di problemi di astensione da un rapporto è a causa  della stanchezza per il mancato sonno, non si dorme abbastanza. Lo stress quotidiano e le preoccupazioni possono contribuire a questo, e rendere quasi impossibile ad avere eccitazione sessuale. Gli studi stanno dimostrando che le coppie che hanno rapporti sessuali e l'orgasmo, dormono meglio la notte e si sentono svegli la giornata seguente. Se sia causato dalla euforia, che la maggior parte delle persone hanno dopo un orgasmo, o se è solo una sensazione di stanchezza dallo sforzo del sesso, il fatto è che il rapporto sessuale aiuta le persone ad avere sonni e notti  migliori.
# 6. Sollievo dallo Stress  
E' un fatto ben noto che lo stress è comune nella vita di tutti e che può interferire con il desiderio sessuale. Il sesso può  aiutare anche ad alleviare lo stress e la tensione, stimolando l'organismo a rilasciare endorfine e serotonina, che inducono le persone coinvolte nell'atto a rilassarsi e sentirsi meglio.
# 7. Migliora la tua libido 
Fare sesso può aumentare la propria libido, è per questo è importante prendersi sempre cura del proprio partner. A volte può essere difficile eccitarsi, ma, fare sesso più frequentemente  causa l'aumento di testosterone negli uomini . L'aumento dei livelli di ormone sessuale maschile, può  tradursi in un aumento del desiderio sessuale negli uomini, che possono trovare più facile mantenere  e sostenere l'erezione.
# 8. Aumenta l'intimità nelle coppie 
avere rapporti sessuali è un atto intimo e privato tra le coppie, e può aumentare i livelli di intimità nelle coppie sposate. Cercare la complicità negli occhi  il contatto fisico e le  carezze,  può aiutare le coppie a sentirsi 
più vicini di quanto non lo sono mai stati prima.
Conclusione 
Non solo il sesso fa sentire bene, ma ha anche altri vantaggi, tra cui la perdita di peso e la promozione di un cuore sano. Il rapporto sessuale può far avvicinare le coppie , e si può far scoccare di nuovo la scintilla dell'amore nella vostra vita.

Il testo di questo articolo è liberamente utilizzabile a scopi non commerciali, citando la fonte sadefenza e l'autore della traduzione Vàturu  

domenica 13 luglio 2014

POST 2: PERCHE' TANTA COMPLICITA' INTERNAZIONALE POLITICA E CULTURALE DEI CRIMINI DELLO STATO ISRAELIANO

PERCHE' TANTA COMPLICITA' INTERNAZIONALE POLITICA E CULTURALE DEI CRIMINI DELLO STATO ISRAELIANO
post secondo


Questo dipinto di John Gast (1872 circa)
intitolato Progresso Americano è una
rappresentazione allegorica del Destino manifesto.
A. Boassa

L'ideologia del "destino manifesto" non si fermò all'emisfero settentrionale . Con la "dottrina Monroe" gli Stati Uniti si arrogarono diritti speciali sull'America centrale e meridionale che già dalla seconda metà dell'ottocento caddero sotto il controllo degli States . Durante la presidenza di Theodore Roosevelt avvenne l'invasione della Repubblica Dominicana e del Venezuela mentre la Colombia venne privata di un'area strategica che sarebbe divenuta Panama sotto controllo USA . 


I presidenti successivi Taft , Wilson , Franklin Roosevelt continuarono , proclamandosi campioni di civiltà e di democrazia , ad imperversare , secondo le "nobili ideologie del "destino manifesto" e della "dottrina Monroe" nella colonizzazione del loro "cortile si casa" , secondo la definizione che ne fece Mao . 

"L'America agli Americani" di Monroe (cioè sovranità limitata-molto limitata- per l'America centrale e meridionale) nell'immaginario di Reagan e del pensiero neocon diventa "tutto il mondo nelle nostre mani" . Una globalizzazione a senso unico ,secondo i principi ideologici , culturali e morali degli Stati Uniti . 


Privatizzazioni , deregulation , creazione del debito pubblico nei paesi "poveri" , delocalizzazioni ..."La fine della storia" . Il capitalismo come eterno ed unico modello di produzione .

Ma è con l'ineffabile W. G. Bush che si costituisce con estrema chiarezza il secondo caposaldo della filosofia usa della "giustezza della forza bruta perché morale" . in un documento del 2002 (ringrazio Maurizio Blondet) titolato " La nuova strategia di sicurezza nazionale degli Stati Uniti d'America" si afferma il diritto-dovere da parte degli States di usare la loro "ineguagliata superiorità militare" senza alcun limite legale . 


Contro ogni stato che si opponga agli interessi USA viene legittimato " l'uso della forza contro l'integrità territoriale o l'indipendenza politica " anche in maniera preventiva . Viene implicitamente dichiarato che l'unico stato legale nel pianeta ,ovviamente in simbiosi con Israele , è "l'America" . Tutti gli altri stati lo sono provvisoriamente , lo sono solo se...

Al di là delle farneticazioni sulla terra promessa e sulla inesistenza dei palestinesi , i leader sionisti più volte hanno dichiarato che le loro aggressioni sono "giustificate" semplicemente dalla loro superiorità militare e quindi possono infischiarsene dell'Onu , delle Corti internazionali , di Ginevra ...


La spregiudicata azione militare USA contro i Pellerossa costituisce un modello esemplare : sterminarli o sottometterli .

L'affinità ideologica con gli States è data dall'essere in simbiosi in quanto Israele ed Usa agiscono come un unico stato controllato da lobby finanziarie israelite e non israelite che fanno del Congresso e del Presidente tutto ciò che vogliono .
Emblematica un'affermazione di uno dei leader più prestigiosi del sionismo " Gli americani faranno sempre quello che vogliamo noi



terzo post a breve
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