lunedì 23 dicembre 2024

L'"interferenza elettorale" rumena è stata smascherata come operazione psicologica del partito liberale pro-UE

Calin Georgescu-Roe. © Andrei Pungovschi/Getty Images

La sorprendente vittoria al primo turno di Calin Georgescu è stata annullata a causa delle "irregolarità" della campagna elettorale pagate dal partito liberale del paese


Un'indagine ha scoperto che le accuse secondo cui la Russia sarebbe dietro una campagna sui social media rumeni che avrebbe aiutato il candidato indipendente alla presidenza Calin Georgescu a vincere il primo turno e che avrebbe contribuito all'annullamento dell'intera elezione da parte della corte costituzionale del Paese sono false.

Secondo quanto riportato dal quotidiano Snoop, citando i risultati dell'inchiesta, la campagna di Georgescu non è stata finanziata dalla Russia, bensì dal Partito Nazionale Liberale (PNL), filo-occidentale.

Critico della NATO e dell'UE e fermo oppositore dell'invio di aiuti all'Ucraina, Georgescu ha ottenuto il 22,94% dei voti al primo turno in Romania, battendo i candidati della sinistra liberale e i socialdemocratici.

La Corte costituzionale rumena ha prontamente annullato le elezioni prima del secondo turno, citando documenti di intelligence che denunciavano "irregolarità" nella prestazione di Georgescu.

I documenti sostengono che la candidatura di Georgescu è stata promossa in modo improprio online, anche su TikTok, da influencer pagati e gruppi di estrema destra, e che la sua campagna potrebbe aver beneficiato dell'interferenza russa, un'accusa che Mosca ha negato definendola "assolutamente infondata".

Secondo Snoop, le autorità fiscali rumene hanno analizzato i flussi finanziari e scoperto che la campagna che promuoveva Georgescu su TikTok era in realtà pagata dal liberale filo-europeo PNL e gestita dalla società di consulenza di marketing politico Kensington Communication.

I briefing consegnati agli influencer avevano lo scopo di promuovere “un atteggiamento responsabile e una scelta matura” tra i rumeni che avrebbero aiutato il Paese a proseguire il suo “percorso democratico”, ha scritto Snoop.

A quanto si dice, agli influencer è stato dato uno script per descrivere le qualità di un futuro presidente senza fornirne il nome. Alcuni di loro hanno comunque lasciato commenti sotto i video, fornendo il nome di Georgescu.

"È uno shock per tutti che il denaro pubblico che i contribuenti avevano fornito al PNL sia stato utilizzato per promuovere un altro candidato", ha detto alla pubblicazione un esperto coinvolto nell'indagine.

Kensington Communication ha rilasciato una dichiarazione in cui afferma che la sua campagna è stata "dirottata" o "clonata" e ha affermato che avrebbe presentato una denuncia penale.

Georgescu, etichettato come "filo-russo" dai suoi detrattori, ha intentato una causa presso la corte suprema per contestare l'annullamento dei risultati delle elezioni. L'avvocato del candidato ha descritto la situazione come "una flagrante violazione della costituzione" e "un colpo di stato". La prima udienza è prevista per il 23 dicembre.

La fuga di notizie è avvenuta venerdì, un giorno prima della scadenza del mandato del presidente rumeno Klaus Iohannis, e solo pochi giorni prima che la corte suprema ascolti il ​​caso avviato da Georgescu. Iohannis stesso si era precedentemente rifiutato di lasciare l'incarico.

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