
Articolo di Mariano Abis
Sono riusciti a farci amare carbone e petrolio, ad aver paura di qualunque siringa e di tutti gli ospedali, ci costringono a guardare lo spettacolo degli orrori delle guerre e dei genocidi, a confondere antisionismo con antisemitismo, a odiare la libertà e apprezzare la sicurezza, a credere in qualunque "verità" scientifica, a sospettare di chi ci sta accanto, a pensare che in fondo i manganelli sono cosa buona e giusta, a non avere più il coraggio di alzare lo sguardo al cielo, a preoccuparci persino quando in estate fa caldo.
cum merge? mulțumesc, totul este bine
كيف الحال؟ شكرا، كل شيء على
怎么样?谢谢,一切都很好
מה קורה? -בסדר. תודה, הכל בסדר
どうだ?ありがとう、すべて大丈夫です
πώς πάει; ευχαριστώ, όλα είναι καλά
چه خبر؟ اوضاع چطور است؟ ممنون همه چیز خوب است
Как дела? спасибо, все в порядке
як справи? спасибо, все в порядке
Wie geht’s? Danke
Cument'andada? Beni meda gratzias
Immagina di vedere uno scontro tra polizia e dimostramti, un bimbo che piange in mezzo alla devastazione, una finestra incorniciata dalla scritta "andrà tutto bene", un gregge di pecore dall'aspetto umano, un vecchio che fruga in un cassonetto, un conducente di bus corredato da siero magico che va fuori strada, un atleta che si accascia a terra esanime, l'esaltazione della bugia e il discredito della verità e della ragione, un cagnolino legato a un guardrail in una giornata estiva di vacanza, tonnellate di plastica vomitate dal mare, il cielo orrendamente haarpeggiato, la serpe sionista libera di compiere qualunque porcheria, lo spettacolo che offrono candidati e votanti, la corsa di quel mio conoscente in monopattino e mascherina, un nuraghe asfissiato da pale eoliche, una bomba che scoppia, meglio se in modalità a grappolo, un missile lanciato da un aereo su un ospedale o una scuola, o contro chi fa la fila per sfamarsi, un popolo, qualunque popolo costretto a lasciare la propria terra, immagina e chiediti "come va"? Immagina con un filo di preoccupazione qualcuno che risponde "tutto bene grazie".
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