Kevin Barrett
Il giudeo-cristianesimo occidentale e il genocidio di GazaIl co-conduttore di False Flag Weekly News di questa settimana, il dottor E. Michael Jones, è un uomo brillante ed erudito. Alcuni lo considerano il principale intellettuale cattolico americano. Il dottor Jones mi sembra più intelligente e più cattolico del Papa, anche se ciò potrebbe essere dovuto al fatto che Francesco fa il santo scemo in pubblico mentre conserva la sua analisi incisiva, compresi i suoi pensieri reali sugli ebrei, per la privacy del boudoir papale. (Ecco perché Francis è papa mentre E-Mike è co-conduttore di False Flag Weekly News.)
Anche se io e il dottor Jones abbiamo le nostre differenze teologiche, siamo d'accordo sulla maggior parte delle cose. Eravamo in disaccordo sugli “ebrei”: pensavo fosse un epiteto eccessivamente semplificato e retoricamente controproducente, optando invece per “sionisti”, mentre lui insisteva sul fatto che non si può vincere senza identificare accuratamente il proprio nemico. Per ebrei il dottor Jones intende la configurazione del potere tribale ebraico radicata nell'ideologia ebraica – “non tutti gli ebrei” come sottolinea ripetutamente.
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venerdì 8 dicembre 2023
mercoledì 30 novembre 2022
Klaus Schwab: "Dio è morto" e il WEF sta "acquisendo poteri divini"
sabato 14 dicembre 2019
San Paolo: “Siederà nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio”. Le profezie che indicano il tempo e il luogo in cui si manifesterà il dominio dell’Anticristo sono molto inquietanti…
San Paolo: “Siederà nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio”.
Le profezie che indicano il tempo e il luogo in cui si manifesterà il dominio dell’Anticristo sono molto inquietanti…
Alcune pagine del mio libro “Il dio Mercato, la Chiesa e l’Anticristo”
Antonio Socci
Un altro caso interessante è rappresentato dall’apparizione della Madonna a La Salette, nel 1846, che è stata riconosciuta dalla Chiesa. Nel messaggio datato 6 luglio 1851 si dice che «non passeranno due volte cinquant’anni» e «nascerà l’Anticristo».
Nel segreto del 1879 scritto da Melania diversi anni dopo l’approvazione delle apparizioni (su cui dunque non c’è un’approvazione della Chiesa) si legge fra l’altro (…): «Roma perderà la fede e diventerà la sede dell’Anticristo». E poi: «La Chiesa sarà eclissata; il mondo sarà in costernazione».
(…) Ma è del Novecento la mistica che più ha parlato dell’Anticristo e con più chiarezza: Maria Valtorta. (…) A lei si devono anche tre volumi di dettati di origine soprannaturale – dal 1943 al 1950 – perlopiù attribuiti a Gesù Cristo, pubblicati sotto il titolo Quaderni.
In uno di questi «dettati», alla data 27 agosto 1943, quindi nel pieno della Seconda guerra mondiale e dei totalitarismi, Gesù dice alla mistica: «Ora siamo nel periodo che io chiamo dei precursori dell’Anticristo. Poi verrà il periodo dell’Anticristo che è il precursore di Satana».
Qual è la generazione che vedrà l’Anticristo? Sembra che si possa dedurre che sia la nostra dal dettato del 20 agosto 1943 in cui Gesù esorta a pregare per coloro che vivranno quelle sofferenze: «(…) Molti di questi sono già sulla Terra».
Nel dettato del 23 luglio Gesù dice alla Valtorta: «È logico che in un mondo in cui tante luci spirituali saranno morte si instauri palesemente il regno breve, ma tremendo dell’Anticristo».
In quel contesto egli spiega che «molte stelle saranno travolte dalle spire di Lucifero. […] Sono quelli che ho definito sale della terra e luce del mondo: i miei ministri». E aggiunge: «Non morrà la Chiesa, perché Io sarò con essa. Ma conoscerà ore di tenebre e orrore simili a quelle della mia Passione».
Il 20 agosto 1943 spiega ancora: «Sarà persona molto in alto, in alto come un astro. Non un astro umano che brilli in un cielo umano. […] farà tremare le colonne della mia Chiesa nello sgomento che susciterà il suo precipitare».
Il 9 dicembre 1943, in un altro dettato, fra l’altro si legge: «Ricorda l’Apocalisse di Giovanni. (…) Quando questa demoniaca vendemmia avverrà nella Corte di Cristo, fra i grandi della sua Chiesa, allora, nella luce resa appena bagliore e conservata come unica lampada nei cuori dei fedeli al Cristo […] allora verrà il pastore idolo, il quale sarà e starà dove vorranno i suoi padroni».
Uno degli aspetti che più colpiscono in questi dettati è la perfetta descrizione della gigantesca crisi spirituale della nostra epoca, di cui la crisi del clero e dei pastori della Chiesa è l’aspetto più doloroso qui descritto.
Padre Livio Fanzaga, riflettendo su questi testi, ne ricava la convinzione, peraltro motivata, che «secondo la Valtorta [l’Anticristo] sarebbe un ecclesiastico».
Poi precisa subito decisamente: «La prima verità da ribadire con la massima chiarezza è che il papa è l’unica persona che non può essere l’Anticristo. Infatti egli è quella pietra su cui è costruita la Chiesa e contro la quale le forze dell’inferno non potranno mai prevalere. Tutt’al più potrebbe esserlo un antipapa, ma non il papa validamente eletto».
Osservazione interessante che – come ipotesi di scuola – si può anche allargare ad altre casistiche dello stesso genere. Per esempio la possibilità di un papa eretico di cui già scriveva John Henry Newman (oggi canonizzato) affermando, in base al diritto canonico, che «il papa il quale insegni eresie, ipso facto non è più papa» (…).
Infine una casistica di questo genere potrebbe essere quella che dà la chiave di interpretazione del terzo segreto di Fatima, nel caso in cui i due personaggi lì menzionati – «un vescovo vestito di bianco» (visto «come in uno specchio») e «il Santo Padre, mezzo tremulo, con passo vacillante» – si considerino appunto come due persone diverse e non come la stessa persona. È quanto ipotizzavo nel 2006 nel mio libro Il quarto segreto di Fatima.
Singolare è – come già abbiamo visto – la questione di Roma. Su cui medita anche il cardinale Newman che «segue per lo più la tradizione e, nella Terza lettura su “The City of the Antichrist”, si sofferma sulla natura ambivalente di Roma che ora appare “la grande Babilonia”, ora, in quanto sede della Chiesa e ultimo “regno” della profezia di Daniele, è ostacolo all’avvento dell’Anticristo, kathécon».
Così scrive Andrea Sandri aggiungendo che «Solov’ëv e Benson sono concordi nel descrivere la fine della sinfonia romana e il trasferimento apocalittico della Sede del papa in Terra Santa».
Sandri, che ricorda questi autori nella postfazione al libro L’Anticristo di Reinhard Raffalt, segnala come proprio questo pensatore, nel suo saggio del 1966, «affronta, facendo esplicito riferimento alle Letture di Newman, il tema di Roma come sede dell’Anticristo, e, con straordinaria perizia teologica e archeologica», formula una tesi suggestiva.
Nella Sacra Scrittura è detto infatti che «il maggior proposito» dell’Anticristo sarà «quello di stabilirsi nel tempio del Signore».
Molti di coloro che hanno commentato nei secoli questa profezia biblica «fanno coincidere questo tempio con il vecchio santuario ebraico a Gerusalemme».
Di cui però oggi non resta nulla, a parte le pietre del Muro del Pianto. Mentre, scrive Raffalt, “nella chiesa di San Pietro a Roma c’è un particolare che mi ha sempre fatto riflettere. […] Si conserva una colonna tardoantica (…). Secondo un’antica tradizione si tratterebbe dell’unica colonna rimasta del tempio di Gerusalemme. Lo scultore Lorenzo Bernini si ispirò alla sua forma per le quattro colonne che reggono il celebre baldacchino di bronzo della tomba di San Pietro. Ciò non avvenne senza una precisa intenzione. Si volle documentare la permanenza dell’eredità che dalla storia della salvezza di Israele è fluita nella Chiesa. Il mondo doveva riconoscere che il Tempio dell’Antica Alleanza si inserisce nel cuore della Chiesa. […] Perciò il giorno in cui, in un futuro ignoto, l’Anticristo apparirà, non si potrebbe pensare che egli sceglierà il baldacchino sulla tomba dell’Apostolo, che include il Tempio di Israele, come teatro per l’orribile scena nella quale si siederà al posto di Dio”.
Si tratta di un’ipotesi davvero inquietante. E Raffalt tiene a sottolineare che «non soltanto i nemici della Chiesa, ma anche alcuni suoi ardenti difensori, come per esempio il cardinale Newman, hanno messo in relazione i tempi ultimi di Roma con l’Anticristo e non hanno negato che il più grande nemico di Dio possa sorgere dalla stessa Chiesa. Terribili conclusioni, immagini angosciose».
Del resto avvenne proprio attorno al 1900 la misteriosa visione di papa Leone XIII al quale fu rivelato il futuro prossimo della Chiesa con l’immagine della basilica di San Pietro assalita dai demoni. Gli fu detto che Satana sarebbe stato sciolto dalle catene per un periodo per «provare» la Chiesa.
Il Pontefice, profondamente impressionato, scrisse uno speciale esorcismo, che raccomandò di usare spesso a vescovi e sacerdoti. Nella redazione originale di questo esorcismo In Satanam et angelos apostaticos (Contro Satana e gli angeli apostati), inserito nel Rituale romanum, si leggeva questa misteriosa formula: «Ecco la Chiesa, Sposa dell’Agnello Immacolato, saturata di amarezza e abbeverata di veleno da nemici molto astuti; essi hanno posato le loro empie mani su tutto ciò che c’è di più sacro. Laddove fu istituita la sede del beato Pietro e la cattedra della Verità, là hanno posto il trono della loro abominazione nell’empietà; in modo che colpito il pastore, il gregge possa essere disperso».
ANTONIO SOCCI
“IL DIO MERCATO LA CHIESA E L’ANTICRISTO” (RIZZOLI)
Si può trovare QUI
L'articolo San Paolo: “Siederà nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio”. Le profezie che indicano il tempo e il luogo in cui si manifesterà il dominio dell’Anticristo sono molto inquietanti… Alcune pagine del mio libro “Il dio Mercato, la Chiesa e l’Anticristo” proviene da Lo Straniero.
Antonio Socci
Un altro caso interessante è rappresentato dall’apparizione della Madonna a La Salette, nel 1846, che è stata riconosciuta dalla Chiesa. Nel messaggio datato 6 luglio 1851 si dice che «non passeranno due volte cinquant’anni» e «nascerà l’Anticristo».
Nel segreto del 1879 scritto da Melania diversi anni dopo l’approvazione delle apparizioni (su cui dunque non c’è un’approvazione della Chiesa) si legge fra l’altro (…): «Roma perderà la fede e diventerà la sede dell’Anticristo». E poi: «La Chiesa sarà eclissata; il mondo sarà in costernazione».
(…) Ma è del Novecento la mistica che più ha parlato dell’Anticristo e con più chiarezza: Maria Valtorta. (…) A lei si devono anche tre volumi di dettati di origine soprannaturale – dal 1943 al 1950 – perlopiù attribuiti a Gesù Cristo, pubblicati sotto il titolo Quaderni.
In uno di questi «dettati», alla data 27 agosto 1943, quindi nel pieno della Seconda guerra mondiale e dei totalitarismi, Gesù dice alla mistica: «Ora siamo nel periodo che io chiamo dei precursori dell’Anticristo. Poi verrà il periodo dell’Anticristo che è il precursore di Satana».
Qual è la generazione che vedrà l’Anticristo? Sembra che si possa dedurre che sia la nostra dal dettato del 20 agosto 1943 in cui Gesù esorta a pregare per coloro che vivranno quelle sofferenze: «(…) Molti di questi sono già sulla Terra».
Nel dettato del 23 luglio Gesù dice alla Valtorta: «È logico che in un mondo in cui tante luci spirituali saranno morte si instauri palesemente il regno breve, ma tremendo dell’Anticristo».
In quel contesto egli spiega che «molte stelle saranno travolte dalle spire di Lucifero. […] Sono quelli che ho definito sale della terra e luce del mondo: i miei ministri». E aggiunge: «Non morrà la Chiesa, perché Io sarò con essa. Ma conoscerà ore di tenebre e orrore simili a quelle della mia Passione».
Il 20 agosto 1943 spiega ancora: «Sarà persona molto in alto, in alto come un astro. Non un astro umano che brilli in un cielo umano. […] farà tremare le colonne della mia Chiesa nello sgomento che susciterà il suo precipitare».
Il 9 dicembre 1943, in un altro dettato, fra l’altro si legge: «Ricorda l’Apocalisse di Giovanni. (…) Quando questa demoniaca vendemmia avverrà nella Corte di Cristo, fra i grandi della sua Chiesa, allora, nella luce resa appena bagliore e conservata come unica lampada nei cuori dei fedeli al Cristo […] allora verrà il pastore idolo, il quale sarà e starà dove vorranno i suoi padroni».
Uno degli aspetti che più colpiscono in questi dettati è la perfetta descrizione della gigantesca crisi spirituale della nostra epoca, di cui la crisi del clero e dei pastori della Chiesa è l’aspetto più doloroso qui descritto.
Padre Livio Fanzaga, riflettendo su questi testi, ne ricava la convinzione, peraltro motivata, che «secondo la Valtorta [l’Anticristo] sarebbe un ecclesiastico».
Poi precisa subito decisamente: «La prima verità da ribadire con la massima chiarezza è che il papa è l’unica persona che non può essere l’Anticristo. Infatti egli è quella pietra su cui è costruita la Chiesa e contro la quale le forze dell’inferno non potranno mai prevalere. Tutt’al più potrebbe esserlo un antipapa, ma non il papa validamente eletto».
Osservazione interessante che – come ipotesi di scuola – si può anche allargare ad altre casistiche dello stesso genere. Per esempio la possibilità di un papa eretico di cui già scriveva John Henry Newman (oggi canonizzato) affermando, in base al diritto canonico, che «il papa il quale insegni eresie, ipso facto non è più papa» (…).
Infine una casistica di questo genere potrebbe essere quella che dà la chiave di interpretazione del terzo segreto di Fatima, nel caso in cui i due personaggi lì menzionati – «un vescovo vestito di bianco» (visto «come in uno specchio») e «il Santo Padre, mezzo tremulo, con passo vacillante» – si considerino appunto come due persone diverse e non come la stessa persona. È quanto ipotizzavo nel 2006 nel mio libro Il quarto segreto di Fatima.
Singolare è – come già abbiamo visto – la questione di Roma. Su cui medita anche il cardinale Newman che «segue per lo più la tradizione e, nella Terza lettura su “The City of the Antichrist”, si sofferma sulla natura ambivalente di Roma che ora appare “la grande Babilonia”, ora, in quanto sede della Chiesa e ultimo “regno” della profezia di Daniele, è ostacolo all’avvento dell’Anticristo, kathécon».
Così scrive Andrea Sandri aggiungendo che «Solov’ëv e Benson sono concordi nel descrivere la fine della sinfonia romana e il trasferimento apocalittico della Sede del papa in Terra Santa».
Sandri, che ricorda questi autori nella postfazione al libro L’Anticristo di Reinhard Raffalt, segnala come proprio questo pensatore, nel suo saggio del 1966, «affronta, facendo esplicito riferimento alle Letture di Newman, il tema di Roma come sede dell’Anticristo, e, con straordinaria perizia teologica e archeologica», formula una tesi suggestiva.
Nella Sacra Scrittura è detto infatti che «il maggior proposito» dell’Anticristo sarà «quello di stabilirsi nel tempio del Signore».
Molti di coloro che hanno commentato nei secoli questa profezia biblica «fanno coincidere questo tempio con il vecchio santuario ebraico a Gerusalemme».
Di cui però oggi non resta nulla, a parte le pietre del Muro del Pianto. Mentre, scrive Raffalt, “nella chiesa di San Pietro a Roma c’è un particolare che mi ha sempre fatto riflettere. […] Si conserva una colonna tardoantica (…). Secondo un’antica tradizione si tratterebbe dell’unica colonna rimasta del tempio di Gerusalemme. Lo scultore Lorenzo Bernini si ispirò alla sua forma per le quattro colonne che reggono il celebre baldacchino di bronzo della tomba di San Pietro. Ciò non avvenne senza una precisa intenzione. Si volle documentare la permanenza dell’eredità che dalla storia della salvezza di Israele è fluita nella Chiesa. Il mondo doveva riconoscere che il Tempio dell’Antica Alleanza si inserisce nel cuore della Chiesa. […] Perciò il giorno in cui, in un futuro ignoto, l’Anticristo apparirà, non si potrebbe pensare che egli sceglierà il baldacchino sulla tomba dell’Apostolo, che include il Tempio di Israele, come teatro per l’orribile scena nella quale si siederà al posto di Dio”.
Si tratta di un’ipotesi davvero inquietante. E Raffalt tiene a sottolineare che «non soltanto i nemici della Chiesa, ma anche alcuni suoi ardenti difensori, come per esempio il cardinale Newman, hanno messo in relazione i tempi ultimi di Roma con l’Anticristo e non hanno negato che il più grande nemico di Dio possa sorgere dalla stessa Chiesa. Terribili conclusioni, immagini angosciose».
Del resto avvenne proprio attorno al 1900 la misteriosa visione di papa Leone XIII al quale fu rivelato il futuro prossimo della Chiesa con l’immagine della basilica di San Pietro assalita dai demoni. Gli fu detto che Satana sarebbe stato sciolto dalle catene per un periodo per «provare» la Chiesa.
Il Pontefice, profondamente impressionato, scrisse uno speciale esorcismo, che raccomandò di usare spesso a vescovi e sacerdoti. Nella redazione originale di questo esorcismo In Satanam et angelos apostaticos (Contro Satana e gli angeli apostati), inserito nel Rituale romanum, si leggeva questa misteriosa formula: «Ecco la Chiesa, Sposa dell’Agnello Immacolato, saturata di amarezza e abbeverata di veleno da nemici molto astuti; essi hanno posato le loro empie mani su tutto ciò che c’è di più sacro. Laddove fu istituita la sede del beato Pietro e la cattedra della Verità, là hanno posto il trono della loro abominazione nell’empietà; in modo che colpito il pastore, il gregge possa essere disperso».
ANTONIO SOCCI
“IL DIO MERCATO LA CHIESA E L’ANTICRISTO” (RIZZOLI)
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L'articolo San Paolo: “Siederà nel tempio di Dio, additando se stesso come Dio”. Le profezie che indicano il tempo e il luogo in cui si manifesterà il dominio dell’Anticristo sono molto inquietanti… Alcune pagine del mio libro “Il dio Mercato, la Chiesa e l’Anticristo” proviene da Lo Straniero.
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https://sadefenza.blogspot.com/2019/12/san-paolo-siedera-nel-tempio-di-dio.html
Sa Defenza non effettua alcun controllo preventivo in relazione al contenuto, alla natura, alla veridicità e alla correttezza di materiali, dati e informazioni pubblicati, né delle opinioni che in essi vengono espresse. Nulla su questo sito è pensato e pubblicato per essere creduto acriticamente o essere accettato senza farsi domande e fare valutazioni personali
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sabato 7 dicembre 2019
EUROPEISTA, UMANISTA ED ECOLOGISTA: L’IDENTIKIT DELL’ANTICRISTO DEL 2000 TRACCIATO DA SOLOVEV E RILANCIATO DAL CARD. BIFFI E DA BENEDETTO XVI
EUROPEISTA, UMANISTA ED ECOLOGISTA: L’IDENTIKIT DELL’ANTICRISTO DEL 2000 TRACCIATO DA SOLOVEV E RILANCIATO DAL CARD. BIFFI E DA BENEDETTO XVI
Antonio Socci
Il racconto dell’Anticristo di Solov’ëv fu pubblicato nel 1900 e Il padrone del mondo di Benson nel 1907. Ma entrambi collocano temporalmente i loro romanzi attorno all’anno 2000.
In entrambi i romanzi – al tempo in cui si svolge la storia – «il papato era stato scacciato da Roma». Inoltre l’Imperatore/Anticristo di Solov’ëv viene eletto presidente degli Stati Uniti d’Europa (da lì s’impadronisce del mondo intero e pure delle Chiese) e anche Julian Felsenburgh, che è l’Anticristo di Benson, ne Il padrone del mondo, diventerà presidente dell’Europa (da lì poi presidente del governo mondiale).
Egualmente, in questi anni recenti, Michael O’Brien, nel suo romanzo L’inviato (ultimo di una trilogia) rappresenta l’Anticristo come «Presidente dell’Unione europea, leader politico mondiale che predica un nuovo mondo e il superamento di tutte le differenze in chiave umanitaria».
Dunque, come oggi O’Brien, quei due autori, agli inizi del Novecento, prefiguravano la possibilità che l’Europa, dopo essere stata per due millenni la terra cristiana per eccellenza, (…) potesse diventare, a cavallo del 2000, la terra dell’apostasia dalla fede, la guida e l’esempio della scristianizzazione del mondo. E che tutto questo potesse avvenire nel nome di un umanitarismo senza Cristo, in nome di un’ideologia filantropica, ecumenica, ecologista, oggi diremmo «politicamente corretta», avversa al cristianesimo. (…) Un avvertimento profetico?
È martedì 27 febbraio 2007. Il cardinale Giacomo Biffi sta tenendo gli esercizi spirituali alla Curia romana. Benedetto XVI, che lo ha scelto per questo compito, lo ascolta attentamente.
Il cardinale introduce un filosofo a lui caro (…): si tratta del russo Vladimir Sergeevicˇ Solov’ëv (1853-1900). Autore de Il racconto dell’Anticristo (…).Addirittura Biffi pone come titolo a questa meditazione L’ammonimento profetico di Solov’ëv, riconoscendo dunque un valore fortissimo al suo insegnamento (…).
Ma in che cosa consiste la profezia? Il cardinale Biffi ricorda che alla fine dell’Ottocento dominava un euforico ottimismo: si «prevedeva per il secolo che stava per iniziare un avvenire di progresso, di prosperità, di pace».
Lo scrittore russo, invece, (…) «prevede che il secolo XX sarà contrassegnato da grandi guerre, da grandi rivoluzioni cruente, da grandi lotte civili».
È esattamente ciò che è avvenuto (…). Ma lo scrittore in quell’opera va oltre e centra perfettamente anche un’altra «profezia». Infatti – spiega il cardinale Biffi – vi si legge che «sul finire del secolo, i popoli europei – persuasi dei gravi danni derivati dalle loro rivalità – daranno origine, egli dice, agli Stati Uniti d’Europa. “Ma […] i problemi della vita e della morte (…) rimangono come per l’addietro senza soluzione. Viene in luce soltanto un unico risultato importante, ma di carattere negativo: il completo fallimento del materialismo teoretico. Ciò non comporterà però l’estendersi e l’irrobustirsi della fede. Al contrario, l’incredulità sarà dilagante. Sicché, alla fine si profila per la civiltà europea una situazione che potremmo definire di vuoto. In questo vuoto appunto emerge e si afferma la presenza e l’azione dell’Anticristo».
Un’Europa unita, scristianizzata e nichilista, dopo il crollo del materialismo, diventa dunque il trampolino di lancio dell’Anticristo per Solov’ëv che parla espressamente di abbattimento degli Stati nazionali e delle identità nazionali (le «vecchie tradizionali strutture del mondo in nazioni separate»),a vantaggio di una «organizzazione internazionale […] di tutta la popolazione europea» chiamata «Stati Uniti d’Europa», e poi prospetta vagamente un’analoga «unificazione» del mondo intero (potremmo chiamarla «globalizzazione»).
(…) Le caratteristiche dell’Anticristo di Solov’ëv sono sorprendenti (…). Potremmo definirlo oggi un campione dell’umanitarismo progressista, un messia dell’ecumenismo politically correct, un perfetto simbolo dell’ideologia attualmente dominante (…)
Era anche «un convinto spiritualista» con «altissime dimostrazioni di moderazione, di disinteresse e di attiva beneficienza». E il suo spirito ecumenico lo porterà a voler unire tutte le diverse confessioni. (…)
Ripeto: a riproporre tale profezia è uno dei più autorevoli cardinali della Chiesa cattolica (…) tenendo gli esercizi spirituali per la Curia romana, davanti a Benedetto XVI, nel febbraio 2007.
Questo episodio ha anche – come sfondo storico – la «battaglia culturale» che Giovanni Paolo II prima e Benedetto XVI poi hanno combattuto dagli anni Novanta del XX secolo attorno al tema delle «radici cristiane» dell’Europa. (…) Un’epocale questione spirituale e politica.
Infatti, con il crollo del Muro di Berlino e del comunismo, quella che era la Comunità economica europea, nata dai Trattati di Roma del 1957, nata peraltro su spinta americana in contrapposizione al blocco dell’Est europeo, con un’identità cristiana legata alle diverse Dc che governavano l’Europa occidentale e con la limitazione a una cooperazione economica fra Stati (nel rispetto della sovranità e dell’identità di ogni singolo Stato), si trasforma radicalmente.
La svolta è realizzata con il Trattato di Maastricht del 1992, quando nasce l’Unione europea. Una struttura tecnocratica – a egemonia franco-tedesca – che svuota progressivamente le sovranità degli Stati, sottraendo a essi anche la sovranità monetaria (con la nascita dell’euro) e la politica economica.
L’impronta ideologica della Ue è per un verso mercatista – in quanto sottomette gli Stati alla sovranità assoluta dei mercati –, per altro verso fortemente laicista, rispecchiando così le due corsie della globalizzazione:deregulation finanziaria e deregulation antropologica.
Così (…) «il sogno dei padri storici e autentici dell’idea d’Europa è rimasto irrealizzato e, per di più» scrive Renato Cristin «è diventato l’incubo dei popoli europei di oggi.»
(…) Il mese dopo quegli esercizi spirituali, il 24 marzo, Benedetto XVI tenne un discorso agli episcopati europei in occasione del 50° anniversario della firma dei Trattati di Roma (25 marzo 1957).
Benedetto XVI elencò le criticità che si erano manifestate con la nuova Unione europea nata nel 1992, a partire dal grave crollo demografico («Si deve purtroppo constatare che l’Europa sembra incamminata su una via che potrebbe portarla al congedo dalla storia») che ha pure enormi ricadute economiche (…).
Benedetto XVI mise infine il dito nella piaga: “Il processo stesso di unificazione europea si rivela non da tutti condiviso, per l’impressione diffusa che vari ‘capitoli’ del progetto europeo siano stati ‘scritti’ senza tener adeguato conto delle attese dei cittadini. Da tutto ciò emerge chiaramente che non si può pensare di edificare un’autentica ‘casa comune’ europea trascurando l’identità propria dei popoli di questo nostro Continente. Si tratta infatti di un’identità storica, culturale e morale”.
(…) Pochi mesi dopo, nel novembre dello stesso anno, papa Ratzinger pubblicava la sua enciclica Spe salvi nella quale – anch’egli – evocava, a un certo punto, a sorpresa, l’Anticristo e lo faceva – significativamente – con una citazione di Immanuel Kant (…): “Se il cristianesimo un giorno dovesse arrivare a non essere più degno di amore […] allora il pensiero dominante degli uomini dovrebbe diventare quello di un rifiuto e di un’opposizione contro di esso; e l’anticristo […] inaugurerebbe il suo, pur breve, regime (fondato presumibilmente sulla paura e sull’egoismo). In seguito, però, poiché il cristianesimo, pur essendo stato destinato a essere la religione universale, di fatto non sarebbe stato aiutato dal destino a diventarlo, potrebbe verificarsi, sotto l’aspetto morale, la fine (perversa) di tutte le cose”.
*****
Antonio Socci
Il racconto dell’Anticristo di Solov’ëv fu pubblicato nel 1900 e Il padrone del mondo di Benson nel 1907. Ma entrambi collocano temporalmente i loro romanzi attorno all’anno 2000.
In entrambi i romanzi – al tempo in cui si svolge la storia – «il papato era stato scacciato da Roma». Inoltre l’Imperatore/Anticristo di Solov’ëv viene eletto presidente degli Stati Uniti d’Europa (da lì s’impadronisce del mondo intero e pure delle Chiese) e anche Julian Felsenburgh, che è l’Anticristo di Benson, ne Il padrone del mondo, diventerà presidente dell’Europa (da lì poi presidente del governo mondiale).
Egualmente, in questi anni recenti, Michael O’Brien, nel suo romanzo L’inviato (ultimo di una trilogia) rappresenta l’Anticristo come «Presidente dell’Unione europea, leader politico mondiale che predica un nuovo mondo e il superamento di tutte le differenze in chiave umanitaria».
Dunque, come oggi O’Brien, quei due autori, agli inizi del Novecento, prefiguravano la possibilità che l’Europa, dopo essere stata per due millenni la terra cristiana per eccellenza, (…) potesse diventare, a cavallo del 2000, la terra dell’apostasia dalla fede, la guida e l’esempio della scristianizzazione del mondo. E che tutto questo potesse avvenire nel nome di un umanitarismo senza Cristo, in nome di un’ideologia filantropica, ecumenica, ecologista, oggi diremmo «politicamente corretta», avversa al cristianesimo. (…) Un avvertimento profetico?
È martedì 27 febbraio 2007. Il cardinale Giacomo Biffi sta tenendo gli esercizi spirituali alla Curia romana. Benedetto XVI, che lo ha scelto per questo compito, lo ascolta attentamente.
Il cardinale introduce un filosofo a lui caro (…): si tratta del russo Vladimir Sergeevicˇ Solov’ëv (1853-1900). Autore de Il racconto dell’Anticristo (…).Addirittura Biffi pone come titolo a questa meditazione L’ammonimento profetico di Solov’ëv, riconoscendo dunque un valore fortissimo al suo insegnamento (…).
Ma in che cosa consiste la profezia? Il cardinale Biffi ricorda che alla fine dell’Ottocento dominava un euforico ottimismo: si «prevedeva per il secolo che stava per iniziare un avvenire di progresso, di prosperità, di pace».
Lo scrittore russo, invece, (…) «prevede che il secolo XX sarà contrassegnato da grandi guerre, da grandi rivoluzioni cruente, da grandi lotte civili».
È esattamente ciò che è avvenuto (…). Ma lo scrittore in quell’opera va oltre e centra perfettamente anche un’altra «profezia». Infatti – spiega il cardinale Biffi – vi si legge che «sul finire del secolo, i popoli europei – persuasi dei gravi danni derivati dalle loro rivalità – daranno origine, egli dice, agli Stati Uniti d’Europa. “Ma […] i problemi della vita e della morte (…) rimangono come per l’addietro senza soluzione. Viene in luce soltanto un unico risultato importante, ma di carattere negativo: il completo fallimento del materialismo teoretico. Ciò non comporterà però l’estendersi e l’irrobustirsi della fede. Al contrario, l’incredulità sarà dilagante. Sicché, alla fine si profila per la civiltà europea una situazione che potremmo definire di vuoto. In questo vuoto appunto emerge e si afferma la presenza e l’azione dell’Anticristo».
Un’Europa unita, scristianizzata e nichilista, dopo il crollo del materialismo, diventa dunque il trampolino di lancio dell’Anticristo per Solov’ëv che parla espressamente di abbattimento degli Stati nazionali e delle identità nazionali (le «vecchie tradizionali strutture del mondo in nazioni separate»),a vantaggio di una «organizzazione internazionale […] di tutta la popolazione europea» chiamata «Stati Uniti d’Europa», e poi prospetta vagamente un’analoga «unificazione» del mondo intero (potremmo chiamarla «globalizzazione»).
(…) Le caratteristiche dell’Anticristo di Solov’ëv sono sorprendenti (…). Potremmo definirlo oggi un campione dell’umanitarismo progressista, un messia dell’ecumenismo politically correct, un perfetto simbolo dell’ideologia attualmente dominante (…)
Era anche «un convinto spiritualista» con «altissime dimostrazioni di moderazione, di disinteresse e di attiva beneficienza». E il suo spirito ecumenico lo porterà a voler unire tutte le diverse confessioni. (…)
Ripeto: a riproporre tale profezia è uno dei più autorevoli cardinali della Chiesa cattolica (…) tenendo gli esercizi spirituali per la Curia romana, davanti a Benedetto XVI, nel febbraio 2007.
Questo episodio ha anche – come sfondo storico – la «battaglia culturale» che Giovanni Paolo II prima e Benedetto XVI poi hanno combattuto dagli anni Novanta del XX secolo attorno al tema delle «radici cristiane» dell’Europa. (…) Un’epocale questione spirituale e politica.
Infatti, con il crollo del Muro di Berlino e del comunismo, quella che era la Comunità economica europea, nata dai Trattati di Roma del 1957, nata peraltro su spinta americana in contrapposizione al blocco dell’Est europeo, con un’identità cristiana legata alle diverse Dc che governavano l’Europa occidentale e con la limitazione a una cooperazione economica fra Stati (nel rispetto della sovranità e dell’identità di ogni singolo Stato), si trasforma radicalmente.
La svolta è realizzata con il Trattato di Maastricht del 1992, quando nasce l’Unione europea. Una struttura tecnocratica – a egemonia franco-tedesca – che svuota progressivamente le sovranità degli Stati, sottraendo a essi anche la sovranità monetaria (con la nascita dell’euro) e la politica economica.
L’impronta ideologica della Ue è per un verso mercatista – in quanto sottomette gli Stati alla sovranità assoluta dei mercati –, per altro verso fortemente laicista, rispecchiando così le due corsie della globalizzazione:deregulation finanziaria e deregulation antropologica.
Così (…) «il sogno dei padri storici e autentici dell’idea d’Europa è rimasto irrealizzato e, per di più» scrive Renato Cristin «è diventato l’incubo dei popoli europei di oggi.»
(…) Il mese dopo quegli esercizi spirituali, il 24 marzo, Benedetto XVI tenne un discorso agli episcopati europei in occasione del 50° anniversario della firma dei Trattati di Roma (25 marzo 1957).
Benedetto XVI elencò le criticità che si erano manifestate con la nuova Unione europea nata nel 1992, a partire dal grave crollo demografico («Si deve purtroppo constatare che l’Europa sembra incamminata su una via che potrebbe portarla al congedo dalla storia») che ha pure enormi ricadute economiche (…).
Benedetto XVI mise infine il dito nella piaga: “Il processo stesso di unificazione europea si rivela non da tutti condiviso, per l’impressione diffusa che vari ‘capitoli’ del progetto europeo siano stati ‘scritti’ senza tener adeguato conto delle attese dei cittadini. Da tutto ciò emerge chiaramente che non si può pensare di edificare un’autentica ‘casa comune’ europea trascurando l’identità propria dei popoli di questo nostro Continente. Si tratta infatti di un’identità storica, culturale e morale”.
(…) Pochi mesi dopo, nel novembre dello stesso anno, papa Ratzinger pubblicava la sua enciclica Spe salvi nella quale – anch’egli – evocava, a un certo punto, a sorpresa, l’Anticristo e lo faceva – significativamente – con una citazione di Immanuel Kant (…): “Se il cristianesimo un giorno dovesse arrivare a non essere più degno di amore […] allora il pensiero dominante degli uomini dovrebbe diventare quello di un rifiuto e di un’opposizione contro di esso; e l’anticristo […] inaugurerebbe il suo, pur breve, regime (fondato presumibilmente sulla paura e sull’egoismo). In seguito, però, poiché il cristianesimo, pur essendo stato destinato a essere la religione universale, di fatto non sarebbe stato aiutato dal destino a diventarlo, potrebbe verificarsi, sotto l’aspetto morale, la fine (perversa) di tutte le cose”.
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domenica 21 aprile 2019
Cristo Gesù è Risorto veramente! Alleluia! BUONA PASQUA A TUTTE E TUTTI GLI AMICI DI SA DEFENZA!
Cristo Gesù è Risorto veramente! Alleluia!
Giorgio Valdes
Scrivo non per ottenere consensi ma solo per prendere le distanze dal sig. Bergoglio, affinché in futuro, quando le cose si metteranno male, potrò dire di non essere stato complice di questo folle piano per l'annientamento della nostra civiltà sotto il pesante martello islamico che tutti continuano a minimizzare o a far finta che non esista. Considerato che anche la Via Crucis 2019 è stata utilizzata per dare un messaggio a favore dell'immigrazione di massa, sia chiaro che :
Perciò, è divenuta Insopportabile l'arroganza e la prepotenza esibita insistentemente dalle Alte Cariche della Chiesa sul tema dell'immigrazione, competenza esclusiva dello Stato Italiano e non dello Stato Vaticano.
BUONA PASQUA A TUTTE E TUTTI GLI AMICI DI
SA DEFENZA!
SA DEFENZA!
Giorgio Valdes
Scrivo non per ottenere consensi ma solo per prendere le distanze dal sig. Bergoglio, affinché in futuro, quando le cose si metteranno male, potrò dire di non essere stato complice di questo folle piano per l'annientamento della nostra civiltà sotto il pesante martello islamico che tutti continuano a minimizzare o a far finta che non esista. Considerato che anche la Via Crucis 2019 è stata utilizzata per dare un messaggio a favore dell'immigrazione di massa, sia chiaro che :
1) la responsabilità morale delle morti nel Mediterraneo è nei Deserti ricade principalmente su coloro che, approfittando della propria posizione di potere e di guida, incoraggiano le popolazioni africane a mettersi in viaggio verso l'Italia illudendole che vi sia possibilità di lavoro e di vita dignitosa.
2) un ritorno a "porti aperti" da molti invocato, con 500 o 1000 sbarchi giornalieri, non sarebbe sostenibile per il nostro fragile sistema economico e sociale come riconosciuto anche dall'unica testa pensante del PD Marco Minniti che, da Ministro dell'Interno, affermò che temeva per la tenuta sociale del paese devastato da ondate di arrivi di migranti;
3) per onestà e correttezza bisogna dire chiaramente che non possiamo accogliere più nessuno perché oltre il 50% dei nostri giovani è senza lavoro o vivono in uno stato di estrema precarietà.
4) da 3 decenni Belgio, Francia, Olanda, Svezia hanno attuato la politica dell'accoglienza e dell'integrazione invocata ossessivamente da comunisti e da Bergoglio ma il clamoroso FALLIMENTO e evidente a tutti: interi quartieri sotto il dominio islamico si autogestiscono ignorando regole e leggi dei Paesi ospitanti e producono pericolosi attentatori.
Perciò, è divenuta Insopportabile l'arroganza e la prepotenza esibita insistentemente dalle Alte Cariche della Chiesa sul tema dell'immigrazione, competenza esclusiva dello Stato Italiano e non dello Stato Vaticano.
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