Bayer MaterialScience AG |
Si tratta d’impianti molto pericolosi / CBG teme una minor sicurezza degli impianti e la perdita di posti di lavoro
La Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer (CBG) teme che la vendita della divisione MaterialScience della BAYER possa avere ripercussioni negative sul personale, nonché determinare una riduzione della sicurezza operativa. Jan Pehrke del consiglio di amministrazione del CBG dichiara: “Il C.d.A della BAYER antepone le esigenze dei mercati finanziari al bene dei lavoratori. I grandi sacrifici fatti dal personale negli ultimi anni sono stati vani. Il timore è che a lungo termine si arrivi alla soppressione di posti di lavoro e la riduzione dei salari, come in molti altri spin-off".
Philipp Mimkes del Consiglio del CBG teme conseguenze sulla sicurezza degli impianti: "I futuri proprietari saranno tentati di ridurre ulteriormente i costi di manutenzione, personale e vigili del fuoco. Ciò comporterebbe automaticamente un maggior rischio di incidenti. Bayer MaterialScience gestisce gli impianti industriali più pericolosi dopo le centrali nucleari, la sicurezza è pertanto una questione di enorme interesse per il pubblico. La sicurezza operativa degli impianti non deve essere ridotta in conseguenza della vendita". Bayer MaterialScience ha sedi in Germania, Belgio, Italia, Spagna, Brasile, Stati Uniti, Cina e Thailandia.
Sotto il controllo di MaterialScience ci sono molti impianti ad alto rischio, come ad esempio quelli per la produzione di poliuretano, quelli dove sono utilizzate in grandi quantità sostanze tossiche come cloro, ammoniaca, monossido di carbonio e il gas fosgene. Da decenni viene anche messa sotto accusa la sostanza chimica bisfenolo A, un interferente endocrino che nonostante le segnalazioni di tossicologi, si utilizza in imballaggi per alimenti, bottiglie d'acqua, scontrini e otturazioni dentali.
La BAYER aveva richiesto negli ultimi anni ai dipendenti della divisione plastica numerose concessioni per mantenere la divisione nella società; sopprimendo circa 2.000 posti di lavoro nella MaterialScience, chiudendo impianti, avviando programmi di ristrutturazione e tagliando i premi di produttività.
In questi ultimi anni gli investitori finanziari hanno chiesto ripetutamente alla BAYER di vendere la divisione delle materie plastiche. Fino ad ora, la società non aveva ceduto alle pressioni. A luglio, l’amministratore delegato Marijn Dekkers ribadiva: "La cosa migliore da fare è procedere sulla strada intrapresa." Secondo il CBG, è possibile che nei prossimi anni la divisione sia scorporata e rivenduta in parti. Così in caso di incidente grave, con conseguenze per i residenti e il personale, la responsabilità ricadrebbe in misura minore su aziende più piccole.
Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer
www.cbgnetwork.org
CBGnetwork@aol.com
La Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer (CBG) teme che la vendita della divisione MaterialScience della BAYER possa avere ripercussioni negative sul personale, nonché determinare una riduzione della sicurezza operativa. Jan Pehrke del consiglio di amministrazione del CBG dichiara: “Il C.d.A della BAYER antepone le esigenze dei mercati finanziari al bene dei lavoratori. I grandi sacrifici fatti dal personale negli ultimi anni sono stati vani. Il timore è che a lungo termine si arrivi alla soppressione di posti di lavoro e la riduzione dei salari, come in molti altri spin-off".
Philipp Mimkes del Consiglio del CBG teme conseguenze sulla sicurezza degli impianti: "I futuri proprietari saranno tentati di ridurre ulteriormente i costi di manutenzione, personale e vigili del fuoco. Ciò comporterebbe automaticamente un maggior rischio di incidenti. Bayer MaterialScience gestisce gli impianti industriali più pericolosi dopo le centrali nucleari, la sicurezza è pertanto una questione di enorme interesse per il pubblico. La sicurezza operativa degli impianti non deve essere ridotta in conseguenza della vendita". Bayer MaterialScience ha sedi in Germania, Belgio, Italia, Spagna, Brasile, Stati Uniti, Cina e Thailandia.
Sotto il controllo di MaterialScience ci sono molti impianti ad alto rischio, come ad esempio quelli per la produzione di poliuretano, quelli dove sono utilizzate in grandi quantità sostanze tossiche come cloro, ammoniaca, monossido di carbonio e il gas fosgene. Da decenni viene anche messa sotto accusa la sostanza chimica bisfenolo A, un interferente endocrino che nonostante le segnalazioni di tossicologi, si utilizza in imballaggi per alimenti, bottiglie d'acqua, scontrini e otturazioni dentali.
La BAYER aveva richiesto negli ultimi anni ai dipendenti della divisione plastica numerose concessioni per mantenere la divisione nella società; sopprimendo circa 2.000 posti di lavoro nella MaterialScience, chiudendo impianti, avviando programmi di ristrutturazione e tagliando i premi di produttività.
In questi ultimi anni gli investitori finanziari hanno chiesto ripetutamente alla BAYER di vendere la divisione delle materie plastiche. Fino ad ora, la società non aveva ceduto alle pressioni. A luglio, l’amministratore delegato Marijn Dekkers ribadiva: "La cosa migliore da fare è procedere sulla strada intrapresa." Secondo il CBG, è possibile che nei prossimi anni la divisione sia scorporata e rivenduta in parti. Così in caso di incidente grave, con conseguenze per i residenti e il personale, la responsabilità ricadrebbe in misura minore su aziende più piccole.
Coalizione contro i pericoli derivanti dalla Bayer
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Gruppo di consulenza scientifica
Prof. Dr. Anton Schneider, biologo
Prof. Dr. Juergen Rochlitz, chimico, già membro del parlamento tedesco
Wolfram Esche, legale
Dr. Sigrid Müller, farmacologo
Prof. Rainer Roth, esperto in scienze sociali
Eva Bulling-Schroeter, membro del parlamento tedesco
Prof. Dr. Juergen Junginger, designer
Hiltrud Breyer, membro del Parlamento Europeo dal 1989 a 2014
Dr. Erika Abczynski, pediatra
Prof. Dr. Anton Schneider, biologo
Prof. Dr. Juergen Rochlitz, chimico, già membro del parlamento tedesco
Wolfram Esche, legale
Dr. Sigrid Müller, farmacologo
Prof. Rainer Roth, esperto in scienze sociali
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Hiltrud Breyer, membro del Parlamento Europeo dal 1989 a 2014
Dr. Erika Abczynski, pediatra
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