giovedì 31 agosto 2023

NIGER MALI BURKINA FASO DECISI A SOSTENERE L'ASSALTO NEOCOLONIALE FRANCIA ECOWAS. GLI STATI UNITI CONTRARI ALL’INTERVENTO ARMATO. PERCHE’?

Antonello Boassa
Le armate francesi (1.500 militi) se ne devono andare. Non più riconosciute le credenziali dell'ambasciatore francese. Per Macron la giunta è illegittima e perciò disdegna le "imposizioni" dei golpisti. Siamo oramai ai tamburi di guerra? Anche l'Ecowas, dopo i primi approcci che sembravano andare in direzione di un qualche improbabile negoziato. Interpellati anche Mali e Burkina Faso " Non viene escluso l'intervento militare...se i mezzi diplomatici vengono meno, l'Ecowas non può abbassare le mani"

Intanto gli armamenti e le truppe de Mali e del Burkina Faso vengono invitati da Tchiani a penetrare in Niger per rispondere all'assalto dell'Ecowas che ha non pochi problemi. Infatti solo quattro Paesi della coalizione sono disposti ad entrare in guerra contro il Niger, mentre la confinante Algeria tuona contro la “Comunità economica degli Stati africano dell’Occidente, alias Ecowas, perché non vuole conflitti bellici ai suoi confini che possono diventare minacciosi per la nazione (bisogna ricordare ancora una volta la numerosa presenza nell’area di Jihadisti addestrati dall’Occidente?)

 Anche gli ambasciatori degli Stati Uniti, della Germania, potenze imperiali che hanno basi in Niger, giustificate dalla necessità dalla lotta contro il terrorismo, oltre che della Nigeria, sono stati oggetto di richiesta di espulsione. Tuttavia, al momento, se negli obiettivi di fondo, i golpisti e gran parte del popolo nigerino giudicano necessaria l'estromissione dai confini del Niger dei soldati occidentali, nessuna richiesta immediata è arrivata finora. I cittadini francesi non hanno nulla da temere. La giunta e il governo si sono espressi chiaramente. Se vogliono rimanere possono rimanere. E’ soprattutto il M62 a rintuzzare manifestazioni di odio contro il popolo francese e occidentale Se ne devono andare via i soldati francesi che costituiscono una minaccia contro la rivoluzione perché il Niger aspira all’indipendenza, alla libertà e alle uguaglianze sociali

Intanto il M62, impegnato attivamente tra le masse contro la presenza di soldati stranieri nel Niger, ed in particolare contro quelli francesi che hanno presieduto al saccheggio delle risorse locali a favore della madrepatria, manifesta assieme a migliaia di persone. Sventata un'azione violenta di massa contro l'ambasciata francese che si ostina per odine di Macron a non sloggiare. Mentre il cane da guinzaglio, la UE, si agita nervosamente anche più dei valletti dell'Ecowas, gli Stati Uniti non solo si sono pronunciati, come di prammatica, a favore di interventi diplomatici, ma hanno anche rifiutato e protestato contro un intervento armato. Perché?

Ne individuiamo almeno tre.

Gli Stati Uniti, qualora Francia, UE ed Ecowas aprano le ostilità armate contro i tre Paesi ribelli sarebbero costretti a d evacuare dal territorio nigerino i soldati. Cosa che non piace all’establishment Usa perché un tale vuoto potrebbe essere facilmente “riempito” dall’ingresso di Russia e di Cina, nonché da altre potenze aderenti ai Brics plus. Troppo rischioso fuoruscire dal Sahel in termini di controllo imperiale. Perciò meglio niente guerra e al governo una giunta golpista piuttosto che creare un vuoto di potere, un’“assenza” nella regione degli States. 

Gli Stati Uniti, come tutte le grandi Potenze, ma anche quelle di stazza minore, sono più che interessate al Continente africano. Gli States non sono da meno. La caduta, per non dire il crollo, della Francia in Africa, è una buona cosa per “l’impero del bene”. Un territorio sterminato di ricchezze da conquistare non solo contro gli indigeni ma soprattutto contro la supposta avidità dei concorrenti del mondo occidentale e dei nuovi arrivati del “Sud del mondo”, o in altri termini del “globo globale”. Una cacciata rovinosa dal Sahel, dopo il ridimensionamento del Franco africano, costituirebbe la messa fuori gioco dei transalpini nelle successive strategie di sfruttamento. Meglio perciò la giunta di Tchiani , tanto più che i comandanti del Sahel sono stati addestrati dal Pentagono e quindi più disponibili a trattare con gli States 

Una terza motivazione potrebbe essere quella esplicitata dal grande economista canadese Chossudovsky. Secondo lo studioso, i comandanti nigerini sono stati addestrati in USA e quindi potrebbero di fatto essere dei fantocci al servizio del Pentagono. Non solo i comandanti nigerini ma anche quelli del Mali. E’ un’ipotesi da non trascurare ma non credo che l’ambiente militaresco Usa da solo possa trasformare in felloni delle persone ha sembra abbiano dimostrato di essere vicino al popolo e con il popolo. E’ possibile. Ma dato che esiste la lotta di classe e il Movimento M62 che si ispira a Thomas Sankara è riuscito nell’impresa di educare tutto un popolo a pretendere per sé libertà ed indipendenza, dignità e giustizia sociale, credo che sia ancor maggiormente possibile che gli addestrati Usa, comunque sia, felloni o rivoluzionari che siano, stiano smuovendo le acque stagnanti create dal colonialismo francese…e ciò, anche qualora Chossudovsky avesse ragione e la strategia Usa sia semplicemente quella di sostituire un colonialismo con un altro colonialismo, una volta che un popolo acquisisce consapevolezza di sé, la partita è chiusa. Per gli americani, intendo. La prateria in Africa si sta incendiando…la decolonizzazione reale è in atto…certo dopo più di cinque secoli di massacri, ci vorrà molto tempo…molti decenni…ma il conto alla rovescia è iniziato…vecchia Africa addio

Nessun commento:

► Potrebbe interessare anche: