giovedì 10 ottobre 2024

"Meloni chi"? Ecco chi muove i fili della marionetta: nomi e cognomi. Parte I

 

Giorgia Meloni non è nessuno. E’ una marionetta dei poteri forti e dei Servizi italoamericani; di quei servizi che hanno agito per ammazzare Falcone e Borsellino, e per interrare rifiuti nucleari non solo nel Sud Italia, ma al Nord e in mezza Europa, così da realizzare uno dei tanti rituali sacrificali della massoneria satanista euroatlantica. Vi sono frizioni nel governo Meloni? Certo, ma unicamente tra gli “schiavetti” della NATO; quei luridi parassiti che si ammazzano a gomitate in una gara a chi deve essere il servo più fedele del padrone atlantico nello svendere e distruggere il nostro Paese.

Giorgia Meloni è una marionetta, e di quelle di pessima qualità, tanto che non riesce nemmeno a parlare correttamente in italiano – ha un bruttissimo e volgarissimo accento romanesco - , ed è manovrata da Guido Crossetto, liquidatore, uomo della C.I.A. e della NATO in Italia, e da Alfredo Mantovano, uomo dei Servizi Segreti, un tempo “magistrato”, poi politico, ma sempre uno 'membro' delle barbe finte, che bloccò una denuncia fatta da Carmine Schiavone nei confronti di Francesco Cirillo, nipote del famoso Cirillo sequestrato dalle Brigate Rosse; Cirillo (Francesco) denunciato dallo stesso Schiavone per aver tentato di indurlo ad accusare Silvio Berlusconi di appartenere alla mafia per via delle sue relazioni con la Russia di Putin e la Libia di Gheddafi (Berlusconi era creatura di Craxi ed Andreotti). Preme sottolineare che Francesco Cirillo era uomo di fiducia di Gianni De Gennaro, a sua volta 'braccio armato' di Luciano Violante nel mondo dell'intelligence angloamericana.

Pupi e pupari. “Mantovano, Mantovano. Chi era costui?”

Alfredo Mantovano viene definito il “capo ombra” di Giorgia Meloni dai periodici legati alla massoneria “dem”, ed ha dimostrato possedere un potere enorme di “nomina” anche sul CSM, a riprova di due cose: 1) Il CSM è un'organizzazione mafiosa e terroristica manovrata dai Servizi a loro volta manovrati dalla C.I.A.; 2) Non vi è democrazia, ma solo un controllo che parte dall’alto, dalla NATO, e che viene ripartito ai Servizi nazionali e poi, a scendere, alle varie correnti della magistratura (Magistratura Democratica è la proiezione della massoneria dei pedofili); 3) La politica nazionale, e nella sua più vasta accezione, non conta una mazza.

 

Chi controlla i Servizi, controlla le informazioni. Chi ha il potere sulle informazioni/intercettazioni e tecnologie di spionaggio, controlla le procure. Chi comanda le procure - e i giudici - ha il potere di creare prove e sbattere chiunque in carcere per qualsiasi reato “creato” ad hoc, o delitto inesistente. Ecco perché hanno imposto l’abolizione dell’immunità parlamentare e approvato leggi assurde che inducono a false denunce di stupro e molestie sessuali mai realizzate (un classico usato per mettere in cella chiunque, suicidarlo, ed eliminare giornalisti e personaggi scomodi).

Fonte: https://lespresso.it/c/politica/2023/4/12/chi-e-alfredo-mantovano-il-capo-ombra-del-governo-meloni/4096

La storia di Mantovano è degna di menzione, poiché lo ritroviamo per la prima volta nelle dichiarazioni di Carmine Schiavone sullo scandalo della terra dei fuochi. Mantovano (erroneamente chiamato “Mantovani” da Schiavone in virtù del suo marcato accento dialettale casalese) ha bloccato – secondo il suo racconto mai smentito e provato dai documenti - una denuncia fatta da Schiavone in persona, al tempo della sua collaborazione, contro Francesco Cirillo. Quest’ultimo, al momento dei fatti, era dirigente dell’antimafia napoletana, ed aveva ricevuto da Cafiero De Raho e Lucio Di Pietro, nel ‘93, i verbali con le dichiarazioni di Schiavone sull’interramento dei rifiuti nucleari nel casertano. La reazione? Inesistente. Nulla. Nessuna ispezione, nessuno scavo, nulla di nulla ebbe seguito, e i verbali sulla terra dei fuochi rimasero nei cassetti, secretati, per diversi, troppi anni.

Dopo quella denuncia fatta a metà degli anni ‘90, Schiavone fu chiamato, anni dopo, in uno dei sui innumerevoli colloqui a testimoniare alla X Commissione, e si ritrova Mantovano con in mano la denuncia fatta nel ‘96 contro Cirillo, che gli dice trionfalmente: “Questa ce l’ho io”. Schiavone, al tanto, rispose con un bel: “Quella ti scoppierà un giorno tra le mani. In più, questi che c’hai qui, parecchi di questi, hanno fatto carriera solo a fare i leccaculi politici”. Mantovano, precisiamo, non ha mai accettato un dibattito con Schiavone.

 

Schiavone non era certo uno che le mandava a dire, ed è da lui e Roberto Mancini – poliziotto eroe - che nasce lo scandalo della terra dei fuochi, non da Roberto Saviano o da tanti giudici in odore di Servizi, massoneria e criminalità. Ricordiamo che Saviano è una spia israeliana al soldo della massoneria democratica, che ha avuto il compito di ridicolizzare lo scandalo della terra dei fuochi verso gli argini di una sterile guerra tra bande, “Gomorra”, eliminando completamente l’argomento “massoneria-GLADIO-Stati Uniti-Germania-Francia”, glorificando la criminalità dis-organizzata e favorendo i traffici dei Servizi (approfondiremo a tempo debito questo argomento). E’ bene menzionare di una relazione/vox populi intercorsa tra Raffaele Cantone e Roberto Saviano; relazione inerente al “racconto” di alcune informazioni confidate a Roberto Saviano per la stesura della sua opera “Gomorra”, e sui cui Cantone non ha mai chiarito tutti gli aspetti cruciali (invitiamo a farlo scrivendoci, saremo lieti di intervistarlo).

Potete trovare i racconti di Carmine Schiavone ai “link” che saranno riportati al finale dell’articolo, e aggiungiamo per i soliti “gladiatori” al soldo dei Servizi – attivi per disinformare - che non vale la pena hackerare il profilo youtube di chi ha postato i video, poiché le interviste sono state scaricate integralmente e verranno ri-caricate in altre piattaforme all’occorrenza.

***E’ bene precisare visto che noi di Sa Defenza siamo oggetti abituali di attacchi hacker, specie per le nostre inchieste che provano il coinvolgimento della GLADIO italo-ucraina nell’infiltrazione dei gruppi hacker russi di NoName57(16) e nell’attentato a Donald Trump*** 

            ///// Giusto a titolo informativo, ecco gli articoli /////


Per ritornare al nostro discorso…

Mantovano non ha mai nascosto la sua ostilità nei confronti di Schiavone, arrivando a dichiarare falsità di una banalità allucinante, asserendo – roba da matti! - che ciò che ha detto Carmine Schiavone è cosa di “tanti anni fa” e che si tratterebbe – rebus sic stantibus - di fatti che non hanno riscontro.

Che Mantovano non sia Leonardo Da Vinci in termini di intelligenza, è alquanto palese, e se si potesse misurare l’intelligenza in base al livello di giustificazione elaborata, il giudizio sul "giudice spia" sarebbe - nella migliore delle ipotesi - spietato. E aggiungo, si potrebbe avere molto da ridere sulla sua qualità di "toga", poiché affermare qualcosa del genere equivale a tirarsi la zappa sui piedi e a romperseli, ancor più se si ha prestato servizio come giudice. Ma, se consideriamo che detto commento si è ripetuto uguale nel corso degli anni; di quegli anni che videro un'azione delegittimante contro Schiavone, e che provenne da tutti quelli coinvolti nel traffico di armi, in logge massoniche e nell'omicidio di Falcone e Borsellino, comprendiamo che più che una "zappata" sui piedi si tratterebbe dell'esecuzione di un ordine massonico di ridicolizzazione e delegittimazione della minaccia incarnata dall'incontrollabile Carmine Schiavone, deciso, anche su spinta dello stesso Roberto Macini, suoi amico, a raccontare la verità.

E per chi come Mantovano - e addirittura Raffaele Cantone e Giorgio Napolitano - hanno "decantato" la non credibilità di Schiavone, attaccando indirettamente anche le leggi antimafia perfezionate da Falcone e Borsellino, bonus est ricordare agli smemorati - o timorosi? - ancora in vita quanto segue.

 

Il processo “Spartacus” è stato un maxiprocesso che ha fatto storia nella letteratura antimafia, e che ha sancito l’assoluta attendibilità di ogni minima affermazione di Schiavone, oltre a permettere il sequestro di 2500 miliardi di lire di beni, nonché di assicurare centinaia di criminali alla giustizia. Orbene, è d’uopo ribadire che sia Marco Mancini, poliziotto eroe che ha “scoperto” la terra dei fuochi, che De Raho hanno confermato in più occasioni la perfetta attendibilità di Schiavone. E poi, basta leggersi le sentenze.

Ammesso che non abbiano cambiato la definizione dei lemmi a continuazione, chi parla senza sapere nulla dell'oggetto del discorso è generalmente un ignorante, e chi pretende di avere pure ragione è un presuntuoso. O mi sbaglio?

Ergo, “Mantovano, Mantovano chi era costui?”. Sia come “grande giurista” che come ‘delegato’ ai Servizi Segreti, Mantovano esplicita o la propria incompetenza o la propria malafede: più ‘mala’ che fede, dato che dice di essere cattolico (per punizione 416 ave maria, e un bis per essere sicuri di liberarsi da ogni 'mal(a)').

 
 
Fonte: https://carlovulpio.wordpress.com/wp-content/uploads/2013/11/traffico-di-riuti-tossici-nuove-ombre-sulla-murgia.pdf

Attenzione: il vostro autore non è nessuno per giudicare la persona dal punto di vista umano, e lungi da me una simile tentazione! Ma sì abbiamo le competenze per asserire la non attendibilità politica di Mantovano, poiché, sia da giudice che da esponente con delega del mondo delle barbe finte, se si esplicitano dichiarazioni di questo genere, vuol dire che o non si ha la minima nozione di antimafia, di legge, e di storia criminale, o non si è credibile, poiché anche la mafia è qualcosa di tanti anni fa; anche le stragi della Falange Armata; anche le scorie nucleari e l’immondizia che continuano a mietere vittime, oltre al servilismo dei Servizi Segreti nei confronti degli ameri-cani. E Schiavone, caro Mantovano, ne ha avuti di riscontri: tantissimi! A differenza dei Servizi italiani, che hanno commesso solo stragi e non sono mai stati sciolti, poiché sono loro a dettare la politica, e non quei nominati semianalfabeti piazzati lì dalla massoneria a Montecitorio e al Quirinale.

Se fosse un collaboratore di giustizia, Mantovano non sarebbe attendibile. Ma è un ex giudice con delega ai Servizi, “capo ombra” del governo Meloni, ergo qualcosa di molto 'peggio'. Di un collaboratore come Carmine Schiavone puoi fidarti se attendibile, di un giudice-spia che prende questi scivoloni, no.

E per terminare questo “J’accuse” e difendere chi ha denunciato l’esistenza della terra dei fuochi, il servilismo dei Servizi alla massoneria atlantica e l’operato antinazionale di quest’ultimi e di quest'ultima (in balia di un’ “accozzaglia di parassiti e leccaculi politici” cit. Schiavone), riportiamo le stesse dichiarazioni di Carmine Schiavone, intervistato da Francesco Nardi:

Nardi: «Signor Schiavone, lei gentilmente ci ha concesso tante interviste a TV Luna. Io oggi devo dire, dopo aver parlato tante volte con lei, e aver ascoltato tante cose; dopo aver appreso anche tante cose, perché nella vita uno non smette mai di apprendere, di imparare... Io credo, mi sembra di avvertire, che c’è una sottile intenzione e un sottile obiettivo da perseguire: qua c’è qualcosa o qualcuno che tende a rappresentarla come una persona non credibile. Diciamo che si sta facendo molto perché lei risulti non credibile».

Schiavone: «Ma è normale».

Nardi: «E’ normale, ma mica tanto».

Schiavone: «E’ normale con queste forze occulte. E allora, se io non sono credibile comincino a fare la restituzione dei beni (sequestrati); 1500 persone che stanno all’ergastolo li cacciano, e tutto quello che hanno fatto finora lo riducono a zero. Allora io divento non credibile».

Intervista TV Luna 27/01/2014

A tal proposito, per tutti quelli che si riempiono la bocca e il CV di meriti che non hanno, spendiamo due parole per il “metodo Caserta”. Dal processo Spartacus, ove vennero condannate anche due donne agenti della C.I.A., alti livelli della base di Licola, nacque il “metodo Caserta”, per esclusivo merito di Roberto Mancini, Carmine Schiavone e Cafiero De Raho, costui scelto dal collaboratore di giustizia, poiché considerato – sempre al tempo – degno di fiducia (le cose cambieranno con il tempo e anche l' "attitudine" di De Raho in tema di mafie e servizi). Nessun altro ha contribuito alla decapitazione del clan dei casalesi: nessuno (nessun Cantone, Ardituro, Saviano o Diana). Chi critica Schiavone e afferma l’inesistenza della terra dei fuochi è con molta probabilità un “mafioso dell’antimafia”; un corrotto, uno dei tanti giudici quaquaraqua, che venivano comprati – come anni addietro - con qualche Rolex, con un paio di strisce di cocaina o con aitanti giovanotti omosessuali (oggi con trans e pedofilia).

La notizia viene riportata da pochi periodici (nella foto il sito è "agoravox"), ed anche con molti errori di contenuto, gettando sempre ombra sulla figura di Schiavone. Peccato che il processo Spartacus ha già messo nero su bianco l'affidabilità di Schiavone. Il giornalismo italiano si conferma un' "accozzaglia" di ripetitori della voce del padrone, sebbene molti si dichiarino antisistema. Per fugare ogni dubbio, bastava leggersi la sentenza del processo Spartacus. Ma non tutti sono così professionali.

Nessuna novità al riguardo. Anche Leonardo Messina disse nel 1994 che le armi che compravano le mafie salivano dalle basi NATO. E' un segreto di Pulcinella.





Il passato ritorna sempre

Ci sono interessi di carattere trasversale massonico-internazionale, perseguiti per ottenere quella che definisco una spartizione del Mondo. E la Nato, che nasce con la massoneria, concorre a questo. Se io fornisco una pistola a una persona che deve uccidere e che so che uccide io rispondo di concorso in omicidio. Se io do gli armamenti ad un Paese che le sta usando per fare la guerra io concorro alle attività di guerra. Questi sono i canoni stabiliti dal nostro codice penale (…). C’è un’attività svolta da una massoneria, quella dei Rosa Croce, che si definisce Universale, che studia l’Apocalisse. Questo studio ha come oggetto una serie di ritualità che prevede l’ascesa dei massimi livelli del potere internazionale, riservata ai trentatreesimi gradi. E la documentazione sull’esistenza di questa massoneria è stata rinvenuta. Ed anche qui ci sono intrecci con la mafia e la massoneria che portano in Italia un progetto di unificazione della massoneria che mira agli interessi internazionali. Un tempo c’era la caduta del muro. Oggi il fine è l’eliminazione dell’ostacolo principale che è rappresentato dalla spiritualità dei valori che si contrappone al materialismo. Per questo nelle carte dei Rosa Croce si parla di unificare le religioni”.

Carlo Palermo, 07 Febbraio 2023

In passato, i democristiani trafficavano armi utilizzando le mafie per rifornire i paesi “canaglia” di equipaggiamenti, spesse volte anche più del dovuto e contro gli interessi e i voleri degli Stati Uniti. E se venivano presi con le mani nella marmellata, la risposta era: “Chi? Noi? Ma va’. Sono le mafie. Facciamo di tutto per combatterle, ma visto che hanno radici nella massoneria e nella C.I.A. come facciamo a distruggerle, se siete voi, Stati Uniti e Regno Unito, che gli date armi, asilo politico e finanziario?”.

Fin quando si armava l’Oriente e l’Africa per mantenere inalterato l’equilibrio di Yalta, era benvenuto anche il traffico di armi. L’Italia eseguiva i piani della NATO – di armare e 'creare' il nemico – e ogni tanto qualche partita di armi raggiungeva l’Iran, la Libia e la Palestina (favorendo la politica dell’amante araba). Ma l’equilibrio, come sappiamo, venne meno con le infiltrazioni statunitensi ed israeliane della massoneria NATO-sionista sia nel Pentapartito che nel Partito Comunista Italiano. E fu così che cominciò “l’inizio della fine”, preparando il terreno alla creazione/nascita della Falange Armata: l’unione di mafie, Servizi, GLADIO, massonerie iper-atlantiche che si imposero con la forza contro la Prima Repubblica per eliminare ogni prerogativa di distensione e diplomazia con la Russia, la Palestina, la Libia e assicurare l’avvento del mondo unipolare.

Con il tempo, questi traffici che erano della politica democristiana, e in parte socialista, sono stati soppiantati dalle competenze di GLADIO e della NATO inerenti alla pura dottrina della politica della guerra: creiamo la minaccia di un nemico pericoloso e terrorista, lo armiamo e poi lo invadiamo (terrorismo islamico, ucraino e indipendentismo fanatista europeista). Oggi non è più possibile farsi la “cresta” con il traffico di armi prendendo per i fondelli gli U.S.A., poiché il controllo dei flussi di armi e delle componenti per la fabbricazione di testate nucleari artigianali è pressoché totale. L’Italia è un narcostato che traffica armi a favore degli U.S.A., arma l’Ucraina e addestra militari e terroristi ucraini in funzione antirussa, oltre ad essere asservito totalmente ai terroristi, nazisti e satanisti di Israele. E con Giorgia Meloni, ancora peggio. L’Italia è diventata la base delle operazioni antirusse e il paradiso d’immunità dei terroristi ucraini e del cocainomane e dittatore Zelensky.

L’Italia è l’unica nazione che spinge più di ogni altro per autodistruggersi, e ciò rappresenta una precisa strategia esoterica satanista, come abbiamo più volte menzionato, e che ha confermato Carlo Palermo nelle sue pubblicazioni. Non a caso l’Ucraina è un paese devoto a San Michele Arcangelo; parimenti la ‘Ndrangheta (devota a San Michele) che ha abbracciato un rituale d’iniziazione massonico europeista, con l’introduzione nei suoi codici di Mazzini, Garibaldi e Cavour (noto pedofilo).

L’Italia già con Mario Draghi è stata sorpresa a trafficare armi contro ogni precetto legale e costituzionale, proprio come facevano in illo tempore nel porto di Napoli i Servizi Segreti, con la differenza che questa volta ad essere accusati di associazione per delinquere non sono stati gli esponenti delle barbe finte, ma coloro che hanno manifestato e scioperato contro l’invio di armi, nei cui uffici sono state piazzate appositamente armi... o meglio, nella tazza del bagno (un classico lavoro sporco dei Servizi per incastrare malamente qualcuno).

 

 

 

Consigliamo la letture del seguente articolo per capire l'opera deviazionista e mafiosa dei corpi di polizia e dei Servizi. Fonte: https://www.usb.it/leggi-notizia/contro-usb-una-pistola-nascosta-nel-water-le-nostre-sole-armi-sono-gli-scioperi-e-le-mobilitazioni-conferenza-stampa-alle-17-in-via-dellaeroporto-1346.html

Adesso avete ben compreso per quale motivo dei “signor nessuno” come Crossetto e Nordio hanno spinto per l’abolizione dell’abuso di potere, la riduzione delle intercettazioni, lo smantellamento di ogni tutela del lavoro, e la distruzione delle normative antimafia, seguendo un piano massonico di distruzione dell'Italia che si realizzerà a breve con “l’autonomia differenziata”. In questo modo, i Servizi acquisiranno il potere assoluto sul Sud Italia, trasformandolo nell’oasi perfetta dei "traffici di Stato", in virtù del tanto agognato piano della massoneria conservatrice londinese (di cui il governo Meloni è rappresentante) che cerca da decenni di spezzettare l'Italia per trasformarla in un paradiso della criminalità.

Fonte: https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/10/05/blackrock-meloni-colossi-finanza-impatti-negativi-millennium/7660409/

Per favorire i traffici di armi dei Servizi Segreti e delle case armamentistiche c’è bisogno di distruggere e portare sulla soglia estrema di povertà l’intera popolazione. Il dominio assoluto lo raggiungi con l’ignoranza e la povertà. Ecco perché ovunque vi siano dei porti d’importanza strategica, vi è miseria, malgrado l’enorme potenziale in termini di commercio e produzione.

Se azzeri ogni tutela del Sud Italia per quanto attiene al lavoro e alla normativa antimafia, permetti ai Servizi (veri dominus delle mafie) di riciclare i soldi attraverso le imprese (agevolate dalle condizioni schiaviste) e di muoversi come meglio vogliono nei commerci marittimi; nascondendo questi mercati con l’elevata corruzione dei funzionari dei corpi di polizia, con il mercato nero e con l’inefficienza dei tribunali (che sono la vera mafia dall'omicidio di Falcone e Borsellino ad oggi). 

 

Per digerire quanto da noi fin qui riportato, vi lasciamo ad un paio di video-interviste interessanti, così da "prepararvi" alla seconda parte del nostro articolo, sperando che non arrivino troppi attacchi hacker o problemi di altra natura.

Carmine Schiavone

Carlo Palermo

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