Tempo fa avevamo scoperto un enorme tentativo di infiltrazione, specialmente nel mondo ispanofono presuntamente “filorusso”, e avevamo predetto scenari poco rassicuranti. Oggi, purtroppo, possiamo confermare ciò che avevamo scritto in passato, aggiungendo il nostro ormai consueto “SA DEFENZA lo aveva detto!” (la politica è una scienza quasi esatta).
I pedofili della massoneria angloamericana hanno ufficialmente dichiarato che gli Stati Uniti hanno intenzione di attaccare il Venezuela; e la finta “controinformazione” (invero, sionista), infiltrata da omosessuali e semianalfabeti, ha ripreso quella linea ‘accennata’ – per così dire - in passato in lingua spagnola su pagine di “sinistra” (pagine Telegram di copertura) per allontanare Cina e Russia, diffondendo, appunto, disinformazione (secondo queste pagine Telegram, l’FSB riteneva la Cina un “nemico” per le sue ‘aspirazioni imperiali’ nell’Artico).
Un articolo del quotidiano atlantico e sionista per eccellenza, legato a personaggi protagonisti dello stragismo italiano (se Gomez e Travaglio hanno qualcosa da dire, che ci scrivano e li intervistiamo), ovvero “Il Fatto Quotidiano1”, si è reso (ulteriormente) protagonista di una campagna di disinformazione che, d’accordo con le infiltrazioni di spie nei piani di emigrazione2 in Russia, adesso tocca anche la propaganda di divisione avente ad oggetto Pechino e Mosca3 (l’asse “Travaglio-Mafia dell’antimafia-Movimento 5 Stelle-Partito Democratico” serve un unico padrone: l’atlantismo sionista).
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E poi, come non aggiungere la falsa notizia secondo cui Trump stesse costruendo una “sala da ballo”, mentre anche i più cretini sanno, almeno nel mondo libero e multipolare, che l’ampliamento della Casa Bianca, che ha richiesto fondi privati dai maggiori colossi tecnologici statunitensi propagandisti della pedofilia, altro non è che la fortificazione dei bunker antinucleari lì esistenti5, che prevederebbe ai “top” della pedofilia internazionale la loro salvezza (e chissà, magari qualche svago con bambini ucraini mentre gli altri muoiono, seguendo lo stile del suo ex migliore amico “Epstein”).
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Per chiudere il discorso “Il Fatto Quotidiano”, come non citare la disinformazione diffusa in merito al figlio del demente e senile Joe Biden, ossia il pedofilo e tossicodipendente Hunter Biden, tra i pochi – nella storia del diritto universale – ad essere stato “graziato a priori” da suo padre presidente. Il giornale di Travaglio e Gomez ha ripetuto la stupidaggine secondo cui il computer del figlio del presidente era stato dimenticato in un qualsiasi negozio di informatica, mentre anche i meno scaltri sanno che sono stati gli hacker cinesi (ergo, l’intelligence di Pechino) ad hackerare il contenuto dei suoi account personali e a diffonderlo (a poco è servito, vista l’apatia occidentale).
Ah, ed hanno anche omesso di menzionare che vi erano contenuti pedofili unici ed espliciti che ritraevano Hunter Biden. A voi la libertà d’informazione dei megafoni del giustizialismo atlantista “De Gennar-ista” e “Violant-ista” 7 .
Tu lo conosci il “kompagno” Massimo?
Un altro legame covalente nella strategia di divisione e infiltrazione, che mira a svincolare la Cina dalla Russia, è rappresentato da Massimo D'Alema, personaggio che “di rosso non ha nulla, se non il colore della vergogna” (cit. Paolo Ferraro). D'Alema, figura estremamente pericolosa sin dai tempi del PCI, e ancor più da quando è divenuto esponente del 'comunismo atlantico' - avendo distrutto (e tradito) ogni eredità della sinistra italiana - , ha sempre rappresentato gli interessi bellici e quelli della Casa Bianca. Come possiamo apprendere da un post e da “Fotti il Potere” di Andrea Cangini, basati sulle dichiarazioni in esclusiva di Francesco Cossiga:
Non c’è differenza, dunque, nell’uso della forza tra una democrazia e un regime totalitario?
«No, la forza è la forza. Pensi alla vergogna delle torture americane perpetrate sui prigionieri islamici a Guantanamo, e si ricordi che, prima che sant’Obama chiudesse, a fatica, baracca e burattini, la Corte suprema americana le dichiarò legittime. Questa e la grande ingenuità degli americani: pensare di aver diritto di fare pubblicamente quelle cose che gli altri fanno di nascosto. Con qualche limite, però. La Corte suprema ha infatti autorizzato una tecnica di interrogatorio pare infallibile che, nonostante le polemiche, viene ancora occultamente praticata: basta mettere il prigioniero sotto una doccia con la testa infilata in un sacchetto di plastica. Di fronte all’impressione di affogare parlano tutti. Detto questo, se finisci nelle mani di Al Qaeda non è che ti torturino meno... La Corte suprema di Israele ha stabilito che per evitare un atto di terrorismo si possono applicare tutte le torture che si vuole, purché non ledano in maniera “fondamentale” la mente e ilcorpo. “In maniera fondamentale”, capisce? Nulla di più relativo... La Germania si liberò dei capi brigatisti della RAF, ormai incarcerati, istigandoli al suicidio, quando non “suicidandoli” direttamente, dopo avergli minuziosamente spiegato come erano stati massacrati i dirottatori di Mogadiscio: fu sorridendo che il ministro dell’Interno federale mi raccontò di quell’anomala serie di impiccagioni in carcere... I britannici, al tempo stesso figli e custodi dei sommi valori di libertà e democrazia, contro i guerriglieri dell’Ira esercitarono ogni forma di violenza possibile, sia fisica sia psicologica. E così fece anche il mio amico Felipe Gonzales contro i baschi dell’ETA. Molti l’hanno dimenticato, ma il primo atto del governo Zapatero fu quello di graziare l’ufficiale della Guardia civil che su indicazione di Gonzales organizzò i famosi Gal, quei gruppi paramilitari che uccidevano, torturavano e violentavano le mogli e i figli dei latitanti dell’ETA. Non solo, quell’ufficiale così generosamente trattato dall’assai democratico Zapatero fu colui che mise a punto la campagna segreta per diffondere l’uso della droga, in particolare l’eroina, tra i giovani baschi!»
Fu davvero pianificata una simile campagna?
«Certo. Per questo fu anche arrestato e condannato il ministro socialista all’Interno...»
Recentemente lei ha ammesso che quand’era ministro dell’Interno infiltrò il movimento studentesco di agenti provocatori…
«Si, sono cose che non andrebbero mai dette, ma per capire bisogna ricordare qual era il clima politico e sociale degli anni Settanta. La contestazione, la violenza politica e il terrorismo minacciavano l’autorità dello Stato e tutti i partiti, a cominciare dal PCI, mi chiedevano di riportare l’ordine con ogni mezzo. C’era solo un modo per farlo: usare la forza. Ma l’uso della forza dev’essere condiviso dall’opinione pubblica. Fu per questo che, dopo aver infiltrato nelle organizzazioni più estremiste alcuni agenti provocatori, diedi ordine di lasciare liberi i manifestanti di mettere a ferro e fuoco le città. Dopo due o tre settimane la gente non ne poteva più e così, forte del consenso popolare, potei scatenare la repressione».
Nessun rammarico?
«Essere stato troppo tenero: se fossimo intervenuti prima e con maggior e decisione saremmo riusciti a spegnere la fiamma del terrorismo prima che l’incendio si propagasse in tutto il Paese». (…)
Chi sono, oggi, i politici italiani che meglio sanno padroneggiare il concetto di ragion di Stato?
«Ne conosco solo uno, Giuliano Amato, che non a caso si è formato come me ai tempi gloriosi della Prima repubblica. Anzi, due: Giuliano Amato e il togliattiano Massimo D’Alema, che ebbe il coraggio di entrare in guerra contro l’ultima repubblica comunista d’Europa, quella Jugoslava, anche senza il via libera del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Per questo l’ho soprannominato l’Implacabile martellatore di Belgrado: i suoi bombardamenti provocarono 535 morti tra vecchi, donne, e bambini».
Gliel’ha mai detto?
«Certo, e lui, ridendo mi ha risposto: “Perché tu da che parte eri?”»
E, a continuazione, il post Facebook dello stesso autore, che riprende una sua pubblicazione da “La Ragione”, dal titolo “LA SINGOLARE, E PARADOSSALE, CONVERSIONE “PACIFISTA” DI MASSIMO D’ALEMA”:
«Si potrebbe indugiare a lungo su Giuseppe Conte, che da presidente del Consiglio aumentò le spese militari e diede il via libera all’acquisto dei cacciabombardieri F35. Ma poiché tutti scorgono in Massimo D’Alema la personalità più autorevole del fronte cosiddetto pacifista, e poiché è stato proprio sulla base di un afflato antimilitarista che l’ex “leader Massimo” si è riavvicinato al Partito democratico, è di lui che occorre necessariamente occuparsi. “Bisogna cercare una soluzione politica”, dice oggi D’Alema. Il quale accusa la destra di essere “dipendente dagli Stati Uniti” e la sinistra di aver “lasciato alla destra la bandiera della pace”. Altro che mobilitazione della Nato, secondo Massimo D’Alema ogni nuovo scenario ucraino deve necessariamente passare per una risoluzione dell’Onu. Posizioni politiche nette, apparentemente ispirate da convinzioni profonde e principi granitici. Eppure...Eppure, la prima ed unica volta in cui D’Alema si ritrovò a ricoprire la funzione di presidente del Consiglio non esitò a schierare l’Italia in una guerra cara agli Stati Uniti, con la sola copertura della Nato e senza neanche informare il Parlamento. Non fu un caso. Massimo D’Alema venne, infatti, catapultato a Palazzo Chigi proprio con il compito di consentire alla Nato di muovere guerra alla Serbia di Milosevic utilizzando le basi e la forza militare italiane. Un’operazione politica pianificata da Francesco Cossiga, allora capo di un partitino di esuli del centrodestra, l’Udeur, sulla bella terrazza romana di Valentino Martelli, che poi divenne sottosegretario agli Esteri, assieme all’ambasciatore britannico John Weston e al ministro dell’ambasciata statunitense William Montgomery. Prodi, ha ricordato Cossiga in un libro del 2010, era stato appena defenestrato da Bertinotti, “agli amici inglese e americano dissi chiaramente che l’unico che poteva mettere in piedi un governo che facesse una guerra solo con la Nato e senza il via libera dell’Onu era il segretario del maggior partito della coalizione che fino a quel momento aveva sostenuto Romano Prodi: Massimo D’Alema”. I rappresentanti di Stati Uniti e Regno Unito accettarono, D’Alema divenne presidente del Consiglio nell’ottobre del 1998, il Ministero degli Esteri fu affidato a Lamberto Dini, il Ministero della Difesa a Carlo Scognamiglio. Due nomi di chiara osservanza americana. Il leader dell’opposizione, Silvio Berlusconi, assicurò la piena copertura politica alle scelte del governo. Il 24 marzo del 1999 iniziò, dunque, la campagna militare della Nato contro la Serbia di Milosevic, volta a fermare la pulizia etnica in corso nel Kosovo. Le forze angloamericane e quelle di altri 10 paesi dell’Alleanza atlantica utilizzarono le basi, lo spazio aereo e le acque territoriali italiane. I caccia della nostra aviazione militare effettuarono 1200 azioni, compreso il bombardamento di Belgrado: “535 morti tra vecchi, donne e bambini”, ghignò, diabolico, Cossiga. La tempesta di fuoco durò 78 giorni filati, migliaia di civili furono uccisi, decine di migliaia persero la casa, Milosevic dovette capitolare. Le Nazioni Unite entrarono in scena a conflitto sostanzialmente vinto. Fu una guerra giusta, ma fu senz’altro una guerra. Una di quelle guerre che oggi fanno inorridire Massimo D’Alema. Lo stesso Massimo D’Alema che di recente ha cercato di fare i soldi vendendo armi alla Colombia e suscitando la seguente reazione del vecchio socialista Rino Formica: “Quando un leader come lui, che ha fatto il segretario del partito nato dal partito di Enrico Berlinguer, da pacifista diventa sensale del commercio delle armi, indipendentemente dall’esistenza di questioni penali, certo dimostra che anche nel Pci vi era una classe dirigente spregiudicata e opportunista8”.»
La relazione tra “bambini” e “D'Alema” ritorna nei racconti di Paolo Ferraro, giudice che, guarda caso, non compare nelle narrazioni dell'autolesionista e visionario patologico Giorgio Bongiovanni (elevato dal “mainstream” e dalle toghe che puzzano di servizi segreti a paladino dell'antimafia). È bene ricordare che Bongiovanni, ‘amico’ di Nicola Gratteri (entrambi spesso di visita per ‘lavoro’ in Colombia), è difensore di certi giudici i cui nomi sono marchiati a fuoco nell'affossato dossier “Mafia-Appalti - Gruppo Ferruzzi”; e afferma – sempre Bongiovanni - di aver avuto – e avere - le stimmate, nonché di aver visto la Madonna (e non la cantante). Negli ultimi anni, Bongiovanni si è “avvicinato” - pericolosamente - a Carlo Palermo, e con lui anche Antonio Di Pietro9, facendo ragionevolmente balzare alla mente i protocolli militari di “accerchiamento”, “infiltrazione” e “destabilizzazione” che Paolo Ferraro10 scoprì – nella loro pratica attuazione e attualizzazione – ai tempi dei fatti della Cecchignola, e della relativa setta satanica ivi presente11 (Caro signor Palermo, attenzione: se si avvicinano Di Pietro e Bongiovanni, è bene guardarsi alle spalle e controllare la propria salute regolarmente).
Il caso di Paolo Ferraro
Paolo Ferraro, giudice un tempo parte degli uffici di Roma, tra i più importanti rappresentanti della Giustizia con la “G” maiuscola, con prove perfettamente e pazientemente raccolte nel corso di un’indagine personale durata anni, ha scovato dentro casa sua, quando viveva nel quartiere militare della Cecchignola, una psicosetta paramilitare a sfondo satanista e sionista che abusava sessualmente di bambini rom e che, tra un abuso e l’altro, oltre a praticare un controllo mentale a base di stupro e assunzione forzata di droghe liquide a danno di donne mentalmente e accuratamente scisse psicologicamente, attaccava verbalmente Berlusconi, lodando il ‘kompagno’ Massimo D’Alema. Questi individui erano ricollegabili a “Lotta Continua” e a Magistratura Democratica (con collegamenti anche con i servizi segreti militari e la NATO), e avevano base nella procura di Roma e negli uffici della “mafia dell’antimafia” della Capitale. Al riguardo, consigliamo di scaricare gratuitamente e leggere il seguente libro, che incrocia le storie – perfettamente documentate e riportate – di Paolo Ferraro e Carmine Schiavone, in cui si evince il collegamento “stragismo – atlantismo – sinistra atlantica”, e la presenza delle volute omissioni e voltafaccia di noti esponenti dell’antimafia, oggi membri di partiti mafiosi e falangisti che si ergono a portavoce del “giustizialismo”: GRATIS SU SA DEFENZA IL LIBRO: "GLI INDICIBILI SEGRETI DI STATO".
Un fraterno consiglio ‘confuciano’
State attenti, cari amici cinesi, a far entrare simili personaggi in casa, specie se hanno, anche loro, delle visioni come D’Alema.
Il “kompagno”, infatti, espressione dei “dem” statunitensi e dell’europeismo francofono, ha dichiarato di aver visto Putin malandato, malato, sorretto dalle sue guardie del corpo, paragonandolo a Berlusconi poco prima che morisse12. Sarà forse la passione per la Colombia13, al pari di Giorgio Bongiovanni e Gratteri, a indurre in allucinazioni, ma la connessione con le strategie di delegittimazione è indiscutibile, tenendo a mente quanto da noi denunciato in passato: Anonymous Italia (Equalize); agenti franco-italiani; ucraini; nazisti; false flag in programma contro Spagna e Italia; russofobia; sinistra atlantica dem (sempre Anonymous); Spagna e Latinoamerica (disinformazione – falsamente - filorussa che attaccava Cina e Venezuela).
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Meglio un giorno da Hugo Chávez che una vita da Massimo D’Alema
Vi è un altro ricordo che, forse, si è sbiadito nelle profondità del tempo e dello spazio: il caso “D’Alema-Chávez-Ahmadinejad”.
Sebbene sia stata attuata una censura senza pari in internet al rispetto, con tanto di rimozione di articoli dagli archivi storici digitali, qualcosa è rimasto, almeno in Venezuela, e nei meandri della rete.
All'inizio del 2007, in un contesto di rapporti politici complessi tra Italia e Venezuela, si verificò una tensione diplomatica molto ma molto ‘interessante19’. Il Ministro degli Esteri italiano, Massimo D'Alema, rilasciò delle dichiarazioni di critica verso il governo venezuelano, definendo il suo modello politico non tanto adeguato all’occidente. Queste affermazioni suscitarono una reazione ufficiale da parte del Venezuela con l'Ambasciata che pubblicò un comunicato stampa per replicare alle parole del ministro, difendendo la sovranità nazionale e la legittimità del proprio percorso politico; un episodio che confermò l'esistenza di una frizione che coinvolse anche l’Iran, per il quale D’Alema – parlando con Chávez - sembrò nutrire forti dubbi verso l’allora presidente Mahmoud Ahmadinejad. A ciò si aggiunse anche l’elaborazione del documentario delegittimante “La Minaccia”, che vide l’invio a Caracas di giornalisti vicini alle sfere di D’Alema (nemico del vero giornalismo comunista20), e che produssero un atto di accusa nei confronti del Presidente venezuelano21; documentario propagandato come verità indiscussa dai circoli atlantici.
Tirando le somme possiamo definire un quadro a noi oggi comprensibile di quel turbinio di eventi. L’iniziale interessamento di D’Alema per il petrolio del Venezuela a cui sono seguite “zizzanie” sull’Iran, nonché certi interessamenti anche per la Colombia (storica colonia statunitense in funzione anti-venezuelana), con le successive dichiarazioni dello stesso D’Alema contro il Venezuela, chiariscono ulteriormente che è prassi comune il divide et impera; specie se proviene da un “comunista” che di “comunista” non possiede assolutamente nulla.
Massimo D’Alema e i nazisti di Kiev e Tel Aviv
D’Alema, israeliano a giorni alterni, durante una cena di ‘partito’ del 2016, lanciò l’allarme sul rischio rappresentato da Matteo Renzi – oggi noto esponente, e marionetta, degli interessi israeliani – definendolo un “uomo del Mossad” (un segreto di Pulcinella). La notizia inizialmente suscitò sdegno tra i circoli atlantici ed ebraici. Ma l’ex ministro, tempo dopo, smentì quanto registrato e filmato, giustificandosi con una scusa che riteniamo assurda:
“Mai detto che Renzi è una spia del Mossad. Che abbia un rapporto speciale con Netanyahu è notorio. Ma è un fatto politico, non spionistico22”.
Detto questo, cari cinesi, che valore ha la parola di Massimo D’Alema? L’ex comunista, badate bene, ha affermato poco tempo fa di aver accettato una missione internazionale per conto di Zelensky – e quindi, in ultima analisi, per conto dei servizi segreti britannici, dato che "Cocalensky" non è che una marionetta della Corona – con l'obiettivo di perseguire la "pace", prima in Brasile e poi, guarda caso, a Pechino (o forse smentirà anche questo in un prossimo futuro?):
«Mi è capitato di parlare con Zelensky, a margine di un’iniziativa sui Balcani. E mi disse chiaramente che il suo Paese rischiava il disastro, perché gli americani prima o poi si sfileranno e gli europei non sono affidabili. Poi mi chiese di andare in Brasile e a Pechino per capire se Lula e Xi Jinping potevano fare qualcosa”, ha spiegato D’Alema, come riporta La Repubblica. (…) D’Alema ha poi criticato l’atteggiamento dell’Occidente nei confronti della Cina: “Criminalizzare la Cina per il conflitto in Ucraina è sbagliato. Era il maggior partner commerciale dell’Ucraina prima dell’invasione e venti giorni prima dell’attacco la Borsa cinese aveva comprato quella di Kiev. Segno che il Dragone era all’oscuro dei piani criminali di Putin23”».
Conclusioni
È con una più che presente “malinconoia24” che annunciamo come, dopo tanto tempo, le nostre inchieste abbiano trovato una conferma indiretta persino nelle comunicazioni di FSB25 e SVR26. Dai loro resoconti, infatti, emergono con chiarezza i falliti tentativi dei servizi segreti britannici di orchestrare operazioni false flag, nonché l'arresto di giovani russi affiliati all'ideologia nazista. Alcuni di loro omosessuali, pseudosatanisti e tossicodipendenti27, si erano (s)venduti per una manciata di soldi, pronti a compiere attentati o a fotografare navi ed equipaggi russi nei porti della Federazione (una chiara mappatura per futuri bombardamenti con droni e missili).
Tra queste rivelazioni, spicca il tentativo di creare una frattura tra Cina e Russia attraverso l'organizzazione di false flag, mirando a sabotare il partenariato strategico della Nuova Via della Seta artica. Un progetto che, è incontrovertibile, gode del pieno sostegno – militare ed economico – di Mosca.
A D’Alema, come abbiamo visto, non dispiacciano i nazisti sionisti della NATO e dei servizi inglesi; ed è sempre bene diffidare di chi è stato eletto presidente del Consiglio giusto per garantire lo sterminio ritualistico dell’ultima Repubblica popolare comunista europea.
D’Alema, del resto, non fa mistero della sua avversione per la Russia di Putin. Il suo "attivismo", scientificamente ricorrente, quasi ‘storico’, nel seminare zizzanie, è di pubblico dominio, così come la sua proclamata adesione a un nuovo ordine mondiale più giusto da realizzare. Una visione in netto contrasto con l'impostazione conservatrice di Giulio Tremonti e Silvio Berlusconi, e quindi con il multipolarismo, e con le storiche ottime relazioni tra Roma e Mosca28 (non dimentichiamo che Tremonti, ministro di Berlusconi, fu sul punto di portare l'Italia fuori dall'Euro).
A ciò aggiungiamo le nostre inchieste, che dimostrano la connessione tra "sinistra atlantica", spie franco-europee ai tempi della legione d’onore francese Elisabetta Belloni (fuggita in fretta e furia alla corte della nazista Von der Leyen quando Musk minacciò di entrare nel mercato dello spionaggio italiano), e tentativi di creare divisioni e false flag sul suolo italiano (storicamente filorusso grazie a Berlusconi) e su quello spagnolo (secondo paese filorusso e con forti relazioni con il Venezuela di Maduro).
Per concludere, l'ultima "profezia" – o, meglio, analisi – che si è avverata: nei libri29 e negli approfondimenti da noi pubblicati si sosteneva che, all'origine dei numerosi attacchi hacker subiti, vi fosse il disagio provocato dai nostri testi in alcune alte sfere del potere dell'intelligence NATO, le quali "avevano un bel minestrone da far bollire in pentola". Nelle summenzionate pubblicazioni si spiegava come le organizzazioni criminali, anche informatiche (vi ricorda qualcosa il caso Equalize?), non fossero che una proiezione dell'intelligence italo-euroatlantica, e che i porti venissero storicamente utilizzati, per prassi consolidata, per trafficare armi in nome della ragion di Stato (prima democristiana, poi euroatlantica), con le inchieste della magistratura usate a mo' di regolamento di conti tra fazioni dei servizi segreti.
Oggi quella guerra tra servizi è ampiamente dimostrata, insieme al segreto di Pulcinella dei porti del nord Europa30 (ma guarda alle volte i casi della vita...).
La riforma dei servizi segreti allora avanzata solo a parole da Meloni – come illustrato in vari articoli e introduzioni – non era che il cavallo di Troia di un piano già scritto e accettato: trasformare i servizi segreti italiani in un'organizzazione con pieni poteri di infiltrazione e manipolazione anti-russa e anti-palestinese. Questa svolta però contraddiceva il principio di “emergenza” terroristica (inesistente in quegli anni) e il "lodo Moro", storicamente pilastro operativo prima dei servizi e della politica della Prima Repubblica e poi delle stesse organizzazioni criminali (specie nel governo Berlusconi).
L'approvazione di una simile legge, come aveva previsto l'autore, non poteva che prefigurare una svolta anti-russa. Del resto, con la presidenza massonica di Draghi, furono recisi i legami diplomatici e di intelligence con Mosca, mascherando il tutto da "lotta alla mafia" e proteggendo nel frattempo l'invio di armi all'Ucraina con metodi non solo illegali, ma persino approfittando della finta emergenza coronavirus e della disciplina del segreto di Stato (due pesi, due misure).
Tenendo conto di tutto ciò, e del fatto che Meloni ha più volte bollato gli oppositori al genocidio palestinese come "terroristi", vi è forse sfuggito il cambio di paradigma per cui oggi i sostenitori della Palestina non sarebbero altro che spie di Putin? E da chi arriva questa accusa? Da Guido Crosetto31, un signor nessuno, rappresentante storico di Leonardo – un'azienda a metà tra interessi italoamericani e sionisti –, creatura ibrida che incarna l'eredità politica (e d’intelligence?) di Gianni De Gennaro e Luciano Violante, e quindi dell'atlantismo e del governo della guerra; quella stessa "politica" che ha chiuso con l'equidistanza andreottiana e che ha sostituito la vera antimafia di Falcone con lo stragismo di matrice massonica, esoterica e natocentrica.
Dunque, amici di Mosca e di Pechino, qui nessuno ha le visioni. Noi ragioniamo politicamente (una parola che, purtroppo, ha perduto valore).
Siate più attenti, poiché chi ha tradito tradirà. E noi di SA DEFENZA, lo avevamo scritto.
****************
1“Il Fatto Quotidiano” dell’ex fervente sionista Travaglio (che mai parla di NATO in relazione alle stragi di Stato, e del fatto che Magistratura Democratica accusasse Falcone di essere un mafioso) è diventato oramai un giornale spazzatura proiezione della massoneria dei pedofili “dem”, ove la propaganda lesbo-femminista, e le follie senza senso del “climatismo” e del “nazi-ecologismo” sono al massimo della loro espressione. A ciò dobbiamo aggiungere anche la propaganda anti-Venezuela, che auspica la caduta di Maduro, e che dimostra quanto il Movimento 5 Stelle, di cui “Il Fatto Quotidiano” è espressione, sia stato infiltrato e smontato seguendo la strategia sempiterna della sterilizzazione del consenso.
2https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/07/24/americano-russia-cultura-woke-guerra-ucraina-news/8072372/
3https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/26/rotta-artica-cina-europa-viaggio-diretto-news/8172959/
4https://www.ilfoglio.it/esteri/2024/05/22/news/la-censura-russa-su-youtube-6567103/ ; https://www.rferl.org/a/russia-kremlin-internet-youtube-apps/33483025.html ; https://cbacenter.ngo/en/page/alternative-video-reality-youtube-blocked-in-russia-and-why-it-matters-to-the-kremlin
5https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/28/melania-trump-perplessa-sulla-sala-da-ballo-alla-casa-bianca-preoccupata-per-la-demolizione/8175839/
6https://sputnik.by/20251024/tramp-moderniziruet-zaschitnyy-bunker-vtoroy-mirovoy-voyny-pod-belym-domom-1101057703.html ; https://eadaily.com/ru/news/2025/10/24/tramp-nachal-modernizaciyu-bunkera-pod-belym-domom ; https://www.gazeta.ru/politics/news/2025/10/24/27022082.shtml ; https://ria.ru/20251024/tramp-2050239108.html ; https://sputnik.by/20251024/tramp-moderniziruet-zaschitnyy-bunker-vtoroy-mirovoy-voyny-pod-belym-domom-1101057703.html
7https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/08/27/la-storia-del-laptop-di-hunter-biden-perche-i-social-network-lhanno-oscurata-e-cosa-centrano-fbi-antony-blinken-e-i-democratici-usa/7670624/ ; https://cnnespanol.cnn.com/2024/03/26/administracion-biden-sanciona-hackers-chinos-espionaje-trax/ ; https://www.newsweek.com/us-department-treasury-hack-china-biden-breach-live-updates-2007884
8https://www.fondazioneluigieinaudi.it/la-singolare-conversione-pacifista-di-massimo-dalema/
9https://www.youtube.com/watch?v=uyLst6oRBGo
10Paolo Ferraro aveva denunciato – in tempi non sospetti – la follia del filone “trattativa Stato-Mafia”, sostenendo, invece, la pista atlantica ed esoterica ricollegabile a Magistratura Democratica. Nel sito internet di Bongiovanni, Paolo Ferraro viene citato tra “poliziotti, picchiatori, nostalgici delle SS e figli di mafiosi”, in un chiaro intento delegittimante, che accomuna i tipici deliri di Bongiovanni alle strategie militari utilizzate sia dai pedofili “dem” (il “fascismo” patologico) che dai pedofili “conservatori” (“terrorismo”, “spie russe” etc.).
11E da fervente cattolico – e ossessivo oppositore di Berlusconi, anche da morto (alla faccia della carità cristiana) - Bongiovanni tacque su quelle scoperte; mentre difese – e difende – Nino di Matteo nel taroccamento del tossicodipendente e degenerato sessuale Scarantino.
12https://www.iltempo.it/politica/2025/09/27/news/massimo-dalema-vladimir-putin-malattia-affaticato-sostenuto-due-persone-cina-russia-44289554/
13https://www.ilpost.it/2025/04/12/massimo-dalema-armi-colombia-inchiesta-archiviata/
14Mancano solo le false accuse di stupro all’orizzonte, per adesso non ancora pervenute, ma in programma.
15https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/16/nord-stream-cassazione-estradizione-kuznietsov-notizie/8162872/ ; https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/15/nord-stream-cassazione-annulla-estradizione-ucraino-notizie/8161929/
16https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/08/anan-yaeesh-palestinese-sciopero-fame-carcere-notizie/8153574/
17https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/14/freedom-flotilla-fotoreporter-torture-carcere-oggi/8160191/ ; https://www.fanpage.it/esteri/greta-thunberg-denuncia-torture-subite-in-israele-picchiata-e-insultata-ci-hanno-detto-vi-gasiamo/
18https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/16/nord-stream-cassazione-estradizione-kuznietsov-notizie/8162872/ ; https://comedonchisciotte.org/gli-shabbos-goyim/
19 https://www.vita.it/replica-dellambasciata-venezuelana-in-italia-a-dalema/https://www.aporrea.org/actualidad/n109856.html ; https://lists.peacelink.it/news/2003/04/msg00176.htmlhttps://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/news/home/72722/colpo-di-coda-di-d-alema-petrolio-dall-orinoco-all-eni.html
20Come ebbe a dire Gianni Minà: «Il problema all’inizio è stato politico: stavo a sinistra e il governo a destra. Ci può stare. Il fatto è che, dopo, sono stato allontanato anche quando governava la sinistra. Nel 1994 Giampaolo Sodano, ex direttore socialista di Raidue, mi rivelò: “Stavi sulle palle all’omone”, che era Bettino Craxi. Anni dopo mi hanno detto: “Stavi sulle palle a Velardi”, che era uno degli uomini di D’Alema. Insomma: prima ho pagato l’arroganza della destra, e poi il pentimento della sinistra di essere stata a sinistra”». Fonte: https://www.lucascialo.it/gianni-mina-storia-biografia-interviste/
21https://formiche.net/2016/05/venezuela-documentario-crisi/#content
22https://www.pmli.it/articoli/2017/20170405_14L_Renzimossad.html
23https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/03/28/dalema-io-in-missione-in-brasile-e-cina-per-conto-di-zelensky-lula-mi-ha-messo-alla-porta/7931298/
24https://www.youtube.com/watch?v=SETgyu2Tpas
26http://svr.gov.ru/
27Molti di loro, infatti, condividono strane fascinazioni per il satanismo, l’autolesionismo, il suicidio e tutta una sequela di assurdità in voga nei paesi baltici (guarda un po’) e negli Stati Uniti.
28https://www.youtube.com/watch?v=olkU_dSjNU0 ; https://www.youtube.com/watch?v=4WIDoGd44Nc ; https://www.youtube.com/watch?v=0ArVcNdft1Q ; https://www.youtube.com/watch?v=UXb8Bqp80x0
29Consigliamo di leggere i nostri libri e il filone d’inchiesta “Meloni chi?” // https://sadefenza.blogspot.com/2024/07/dis-servizi-discreti-gratis-solo-su-sa.html
30https://www.politico.eu/article/antwerp-judge-belgium-evolving-narco-state/ ; https://www.ansa.it/europa/notizie/rubriche/altrenews/2025/10/27/allarme-criminalita-e-corruzione-in-belgiosiamo-un-narcostato_3ff734d7-549a-40e7-8ca6-4a1b87bcc688.html
31https://www.ilfattoquotidiano.it/2025/10/28/crosetto-infiltrazioni-russia-corruzione-notizie/8175873/
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