lunedì 8 dicembre 2025

La Purísima a Roma: L'Ambasciata del Nicaragua Trasforma l'Esilio in Festa e Identità Collettiva



Roma, 8 dicembre 2025 – La sede diplomatica del Nicaragua in Italia si è tinta di festa sabato sera, aprendo le sue porte per la sentita celebrazione de "La Purísima" (L'Immacolata Concezione di Maria). Questo evento, molto più di una semplice ricorrenza religiosa, si è affermato come un cardine inossidabile dell'identità e della cultura nicaraguense, un ponte di fede e solidarietà che unisce la diaspora.


L'eccezionale partecipazione di Sua Eccellenza Maria Elena Uzzo, Ambasciatrice della Repubblica Bolivariana del Venezuela, accanto a numerosi amici e membri della comunità, ha inviato un forte segnale di unità regionale e affetto.

L'Accoglienza e il Discorso di Unità Nazionale



L'Ambasciatrice del Nicaragua, Sua Eccellenza Monica Robelo Raffone, ha dato il via alla cerimonia, a partire dalle ore 17:30, con un discorso toccante che ha posto l'accento sulla natura trasversale della festa.

"Oggi siamo riuniti con un sentimento che ci unisce nella solidarietà, amicizia, condivisione e fede, pur nel pieno rispetto delle diverse credenze," ha esordito l'Ambasciatrice. "Per i nicaraguensi, ovunque si trovino nel mondo, La Purísima rappresenta un momento di profonda devozione. Oltre al suo valore religioso, è una festa identitaria e comunitaria, un'occasione in cui il popolo si ritrova, canta, innalza altari in tutto il Paese, rinnovando quel sentimento di appartenenza che si trasmette di generazione in generazione."

Il suo messaggio ha trasformato l'Ambasciata in un santuario della memoria e del legame, sottolineando come la celebrazione sia un intreccio unico di devozione popolare, memoria e il profondo bisogno di ritrovarsi, di celebrare la creatività e la generosità del popolo nicaraguense.

L'Altare: La Visione del Mondo in un Simbolo



Come da tradizione, l'Ambasciata ha eretto un altare che è stato il cuore visivo della celebrazione. Esso non era un semplice elemento decorativo, ma un potente simbolo della visione del mondo e della resilienza nicaraguense, come spiegato dalla stessa Ambasciatrice:

La luna, che rappresenta i cicli della vita e la forza creatrice.

Il sole, in dialogo con la luna, che simboleggia l'energia e la luce che guida il cammino dei popoli.

Le stelle, che rappresentano la comunità di fedeli, le famiglie e l'umanità intera.

Al centro, la Vergine Maria – la patrona ufficiale del Nicaragua – elevata su un piedistallo e circondata da frutti e fiori della terra nicaraguense, è divenuta l'immagine della dignità e della speranza che, nonostante le difficoltà, non abbandonano mai il popolo.

La Gritería: Il Grido di Fede che Unisce la Diaspora


Il momento culminante è stato la ricreazione de "La Gritería" (Il Grido), l'espressione popolare più gioiosa della festa, nata storicamente a León nel 1857. Questo rituale, che trae origine dalla leggenda della Vergine del Trono del 1562, segna l'inizio della processione gioiosa e chiassosa in cui i fedeli visitano gli altari.

La Proclamazione finale, che ha concluso il momento ufficiale, ha risuonato con l'antica domanda e risposta che unisce il Nicaragua intero:

“¿Quién causa tanta alegría?” (Chi provoca tanta gioia?) “¡La Concepción de María! (La Concezione di Maria!)

 Il grido ha suggellato il legame di una festa che è, per sua natura, un atto di generosità, in cui la famiglia ospitante distribuisce la gorra (piccoli doni e dolci tradizionali) ai visitatori che hanno onorato la Vergine con i loro canti. L'evento all'Ambasciata ha così dimostrato come la fede giubilante possa superare le distanze, mantenendo vivo e forte il legame tra la diaspora e la madrepatria, generazione dopo generazione.


 







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