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mercoledì 4 dicembre 2019

L'INQUINAMENTO DA SOLFURI E IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI VETTORE DI CANCRO E MALATTIE POLMONARI IN SARDINYA, A SARROCH SEDE DELLA SARAS.

L'INQUINAMENTO DA SOLFURI E IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI VETTORE DI CANCRO E MALATTIE POLMONARI IN SARDINYA, A SARROCH SEDE DELLA SARAS.

Gianni Vargiu

Raffineria SARAS a Sarroch Sardinya 
Sarroch è un paese di seimila anime in provincia di Cagliari dove sorge una raffineria di petrolio della Saras, raffinerie sarde SPA. Lo stabilimento di Sarroch è uno dei e più grandi del Mediterraneo e la principale raffineria in Italia. Il direttore è Massimo Moratti. A meno di omonimie, credo che sia il fratello di Letizia e il presidente dell'Inter. La raffinieria esiste dagli anni sessanta, ma continua ad ingrandirsi, e nel 2006 la Foster Wheeler Italiana ha avuto una concessione per costruire un nuovo impianto di idrodesulfurizzazione per il trattamento del petrolio amaro. Una sorta di "centro oli" sardo da aggiungere agli impianti che già hanno.

Intanto, la qualità dell'aria di Sarroch è pessima, stando ai dati elaborati dalla provincia di Cagliari nel 2005. In quell'anno vennero superati anche i limiti legali italiani (spesso più larghi di quelli altre società occidentali) per le emissioni in aria di SO2, diossido di zolfo. Questo accadde non una, non due volte ma per ben 126 volte - un giorno si e due no. Il limite massimo raccomandato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità per l'SO2 è di 0.2 parti per milione (0.2ppm). A Sarroch si sono registrate punte finanche di 500 ppm, cioè duemila volte maggiori!

La concentrazione di polveri sottili di 10 micron di diametro, i PM 10 (1 micron = 0.001 millimetri. PM significa particulate matter in inglese) nella zona ha superato per 55 volte il limite massimo di 50 microgrammi/metro cubo come stabilito dalla comunità europea.

Dagli studi effettuati sulla popolazione si scopre che (in Italia è tutto preliminare e i report definitivi sono sempre più rari!):
"I risultati preliminari dello studio DRIAS (Disturbi Respiratori nell'Infanzia e Ambiente in Sardegna hanno rilevato nei bambini delle scuole elementari di Sarroch una frequenza più elevata di sintomi ostruttivi e bronchitici rispetto ai coetanei delle scuole nei comuni di confronto"
Fra gli altri inquinati, oltre al diossido di zolfo, il benzene, il toluene, il cilene. Il benzene è un cancerogeno certificato, e dunque non ci sorprende come a Sarroch, i tumori siano, come a Falconara, sempre più in crescendo. Sarroch supera la media regionale sarda per il cancro al polmone. La percentuale di bimbi con asma è il DOPPIO rispetto a quelli che vivono lontano dal polo di Mr. Moratti.
"L'evidenza epidemiologica relativa alla raffinazione del petrolio documenta un aumento di rischio per il tumore della cute, e i tumori del sistema linfoematopoietico; essa suggerisce incrementi di rischio per il tumore del polmone, della vescica, e del fegato"
"Sulla base dell'evidenza epidemiologica disponibile il ruolo delle esposizioni occupazionali negli incrementi di rischio osservati negli uomini per malattie dell'apparato respiratorio, tumori di polmone, pleura, fegato e tessuto linfoematopoietico può essere considerato possibile;" 
"A Sarroch si verificano eccessi rispetto alla media regionale tra gli uomini del 10% per le malattie dell'apparato respiratorio e del 13-24 % per i tumori al polmone, tra le donne del 10-16% per le malattie dell'apparato respiratorio e del 20 % per i tumori al polmone".

Oltre alla raffineria Sarroch vanta operazioni della Sasol Italy, della Liquigas e della Polimeri Europa, la stessa dell'incendio di Gela dell'altro giorno e che emette pesanti quantità di SO2 e di idrocarburi policiclici aromatici (fra cui il benzene).

L'otto marzo 2008 ci fu anche una fuga di "notevoli quantità di idrogeno solforato". Non si sa quanto, non si sa per quanto tempo, non si sa di chi sia la colpa. Si sa solo che è sopra i limiti di legge, il che vuol dire che e' di gran lunga superiore a quanto possa far bene al corpo umano.

"Le centraline di controllo delle emissioni di idrogeno solforato hanno registrato per l’ennesima volta valori fuori norma. L’aspetto più inquietante – sottolinea Vincenzo Tiana, Presidente di Legambiente Sardegna - è che la centralina che nella sola giornata di ieri, ha rilevato sei superamenti dei valori di soglia di legge è situata al di fuori dell’impianto. Questo può far solo desumere che i valori devono essere necessariamente più alti nei punti di emissione ai camini.

La ditta che fa i controlli e' pagata dalla Saras................ M.R.D.


#sadefenza #sarroch #saras #petrolio #cancro #idrocarburipolicicliciaromatici

martedì 5 novembre 2019

LA PLASTICA SOMMERGE IL PIANETA ...

LA PLASTICA SOMMERGE IL PIANETA ...


Vaturu Erriu Onnis 
Sa Defenza 


È innegabile ad ogni osservatore che ovunque ci giriamo siamo sommersi di plastiche , ogni settimana nella nostra differenziata almeno un giorno d'essa è dedicato al ritiro per smaltimento di plastiche, cestini dei rifiuti sono organizzati anch'essi per la differenziata e spicca anche lì quello delle plastiche.

Ciononostante, benché sia previsto il ritiro sotto casa , molte persone per inconsapevolezza o per distrazione o malafede  gettano le plastiche e rifiuti lungo le strade statali , extracomunali e di campagna... insomma una mancanza di etica che genera lo spettacolo osceno che spesso qui in Sardinya vediamo nei nostri territori, ma la cosa peggiore da sapere è che ci sono persone , per me troppe, che usano le plastiche per alimentare il loro caminetto  producendo fetide puzze nell'aria oltre all'inquinamento non salutare dovuto dalle sostanze incombuste e cancerose che poi respiriamo in casa e fuori, cosa ben peggiore degli inceneritori che almeno, si spera , hanno filtri di abbattimento di polveri , diossine e quant'altro si filtra  nel processo di incenerimento, ma è sicuramente più sicuro dell'incenerimento fatto da famiglie inconsapevoli e ignoranti nei caminetti dei paesi sardi.

Su questo punto il dito contro gli stessi abitanti ignoranti, ma sopratutto lo punto contro l'amministrazione regionale la RAS , incapace di educare all'uso equilibrato e normale dei riscaldamenti in Sardinya  in maggioranza a base di legna , sia per mancanza del metano  che di altre alternative.

Eppure se si è consapevoli del problema , visto le manifestazioni dei giovani per il cambiamento climatico , (che penso sia solo strumentale al sistema in quanto a detta della maggioranza degli scienziati indipendenti è dovuta all'attività solare e alla magnetosfera della terra che ciclicamente modifica le condizioni climatiche prospettive da analizzare su periodi di tempo in secoli e non come fanno gli pseudoscienziati pagati per avvalorare la tassa imposta sul CO2, che come sappiamo , ci è stato insegnato in terza elementare, è indispensabile alla fotosintesi   clorofilliana che trasforma oltre che in nutrienti per le piante anche in ossigeno,  studi fatti su brevi periodi di 30 anni sono inutili per capire le dinamiche dei cicli di Gaia) usiamo queste giovani energie espressa dai manifestanti come deterrente per rivendicare politiche che siano attente all'ambiente e al suo uso smoderato e inqualificabilmente contro natura.

Alla RAS (Regione Autonoma della Sardegna ) consigliamo visto l'incapacità di comunicazione , ma sopratutto l'incapacità di recepire problematiche prese per scontate come l'inquinamento da ignoranza sull'uso delle plastiche da gettare e riciclare, e per non considerare il notevole dispendio di energie gettate di conseguenza alla inerzia e responsabilità addosso alla sanità pubblica (quasi 4 miliardi) qui si vede l'importanza di combattere l'inquinamento cui sono assoggettati i paesi della Sardinya tutti gli inverni con questi fumi pestiferi scaturiti dal bruciare plastiche nei caminetti familiari. Consiglio alla RAS una campagna sui media di informazione  sugli effetti delle plastiche bruciate impunemente e altamente tossiche , insegnando a chi è ignorante che non vanno gettate  alle fiamme nei caminetti di casa,  spiegatene bene i motivi perché non si deve fare  così che la gente sappia a quali effetti dannosi incorre sia la sua famiglia che le altre vicine e lontane, e in caso di recidiva imporre multe dissuasorie dal continua a perpetrare il malcostume.






I problemi della plastica nell'ambiente oltre a dare una brutta immagine del nostro territori produce danni riparabili e irreparabili, intendo riparabili quando si può raccogliere e riciclare dovutamente questi abbandoni , ma irreparabili quando le plastiche per vari motivi entrano  a fare danni enormi alla fauna e all'ambiente in generale oltre a entrare nel ciclo di consumo umano con le particelle disciolte nei mari che poi mangiamo con il consumo di pesce.

I problemi correlati alle plastiche e al loro uso smodato e senza regole è dovuto a una cattiva amministrazione dei governi che non hanno pensato a benessere comune , ma hanno lasciato la gestione smodata e squilibrata dell'uso in ogni cosa e impacchettamento senza misura ne controllo; Si è lasciato chiudere la vetrerie che producevano bottiglie a basso costo per favorire le aziende amiche , vedi in Emilia dov'è localizzato il centro italiota più grande del business sulle plastiche, nessuna regola sulle plastiche usa e getta, invece di favorire  l'uso di materie biodegradabili o riciclabili o non dannose per l'ambiente, come le bottiglie in vetro, o di origine naturale come la canapa in tutti i settori industriali di produzione di cordame e tessuti di vario genere per tutti gli usi necessari delle famiglie e aziende a costi bassi com'era negli anni sessanta in Italia , la chiusura delle varie manifatture di lino e canapa messe fuori gioco dall'avanzata delle tecnologie non tassate delle materie plastiche ha distrutto queste aziende e manifatture ecologiche a favore di quelle plastiche altamente inquinanti per l'ambiente...

La Sardinya è circondata dal mare e abbiamo un patrimonio marino da difendere dall'inquinamento delle plastiche oltre che da tutti i vari rifiuti e liquami malgestiti dalle aziende metalmeccaniche energivore Eurallumina e Alcoa, minerarie di Furtei con l'inquinamento da arsenico e altro metalli pesanti e dalla raffineria di idrocarburi la SARAS altamente inquinate per la diffusione di ammine aromatiche policicliche, benzene e rifiuti di oli catramosi altamente inquinanti risultati dal ciclo produttivo  usati per la produzione di energia , (grazie a una legge per le energie da fonti rinnovabili è stata aggiunta l'aggettivo assimilati  approvata dal governo Prodi , così ha equiparato le fonti rinnovabili ai rifiuti di produzione delle raffinerie come gli oli catramosi usati per produrre energia, che sono estremamente  inquinanti  e cancerogeni definiti "assimilati" (maledetti) [1) e dalle produzioni di energia altamente inquinante a Fiume Santo condonata da politica e potere giuridico, aziende che non sono seguite come dovuto dai controlli dell'ARPA  Sardegna  libere e incontrollate e inquinanti . 
https://sadefenza.blogspot.com/2015/03/sardinya-aria-irrespirabile-e.html?m=1

Non c'è dubbio che vi è molto da fare in quanto a prevenzione e riforme per favorire il settore industriale senza quell'impatto ambientale negativo che necessita tutta la società postmoderna industriale e cybernetica è ora di favorire le aziende pulite e non inquinati.

Interessante lo studio della Università di Siena sul rischio plastiche in mare  che riportiamo a beneficio di tutti:
Il rischio delle plastiche in mare non è legato solo agli effetti che hanno sulla fauna marina, ma soprattutto al fatto che possono anche veicolare sostanze tossiche che vi si accumulano sopra.

Lo studio, primo nel Mediterraneo, apre la riflessione su un tema nuovo, anche alla luce degli effetti sulla catena alimentare legati all’ingestione delle plastiche in mare.
I risultati, seppure preliminari, tracciano una quadro complessivo poco roseo per il mare italiano. 
Il dato più importante che emerge riguarda la presenza di sostanze inquinanti: su tutti i campioni analizzati sono presenti contaminanti come mercurio, policlorobifenili (PCB), DDT ed esaclorobenzene (HCB). 
Il campionamento ha riguardato una sola tipologia di plastiche galleggianti le “sheetlike user plastic” (buste, fogli e teli), che rappresentano la frazione più abbondante del marine litter. A confermarlo anche i dati raccolti da Goletta Verde nel 2017, durante la navigazione lungo le coste italiane, affiancata dai ricercatori del progetto MEDSEALITTER che prevede la sperimentazione di metodologie per l’osservazione dei rifiuti galleggianti, con l’obiettivo di sviluppare protocolli comuni per la quantificazione del marine litter. 
Buste, teli e fogli di plastica, costituiscono il 65% dei rifiuti galleggianti monitorati e avvistati nel 2017 dall’imbarcazione ambientalista. Il 25% di questi è stato trovato nell’Adriatico centrale.  Studio di Legambiente e UniSi dove si analizzano le sostanze sui rifiuti plastici nel mare italiano  
https://www.controradio.it/legambiente-e-unisi-analizzano-sostanze-su-rifiuti-plastici-nel-mare-italiano/






Note 


1] Le fasi salienti della vicenda CIP6

• 1982 - Il I Governo Spadolini emana la Legge 308/82: nasce il concetto di “energia rinnovabile o assimilata”, in cui fonti di energia pulita vengono di fatto equiparate a sorgenti altamente inquinanti;
• 1991 - Il II Governo Andreotti promuove la Legge 10/91, che ribadisce la definizione di energia
“assimilata” alle rinnovabili, avvicinando i rifiuti organici ed inorganici al solare, eolico ed altre fonti;
• 1992 - Il Comitato Interministeriale Prezzi formula la delibera CIP6/92, istituendo corrispettivi
economici ai produttori di energia elettrica da fonti rinnovabili ed “assimilate”: da questo momento,
gli inceneritori di rifiuti che producono energia iniziano a ricevere finanziamenti pubblici dallo Stato;
• 2001 - La Comunità Europea emana la Direttiva 2001/77/CE sulla promozione dell'energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili: i rifiuti non sono contemplati nella definizione di “energia rinnovabile” e non è presa in considerazione alcuna forma di energia “assimilata” alle rinnovabili;
• 2003 - Il II Governo Berlusconi recepisce la Direttiva con il Decreto Legislativo 29 dicembre 2003, n.387, includendo tuttavia i rifiuti tra le fonti energetiche ammesse a beneficiare dei finanziamenti pubblici riservati alle fonti rinnovabili;
• 2007 - Durante il II Governo Prodi entra in vigore la Legge Finanziaria 2007: i soli soggetti in grado di accedere al conferimento dei CIP6 risultano i titolari di impianti già operativi, mentre per i futuri inceneritori di nuova costruzione non è previsto alcun finanziamento pubblico;
• 2009 - Per far fronte all’emergenza rifiuti in Campania, il IV Governo Berlusconi riapre la corsa agli inceneritori, garantendo l’accesso ai CIP6 anche agli impianti non connessi all’emergenza stessa.
1982: nascono le fonti di energia “rinnovabili o assimilate”
Nel maggio del 1982 il I Governo Spadolini introduce per la prima volta il concetto di fonte di energia “rinnovabile o assimilata”. La definizione è imposta con la Legge 29 maggio 1982, n. 308 (pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale in data 7 luglio 1982), che identifica le “Norme sul contenimento dei consumi energetici, lo sviluppo delle fonti rinnovabili di energia e l’esercizio di centrali elettriche alimentate con combustibili diversi dagli idrocarburi”. L’articolo 1, recante “Finalità ed ambito di applicazione della legge“, è esaustivo, utile a comprendere le origini della deriva culturale e tecnologica dei nostri giorni:
“La presente legge favorisce ed incentiva, anche in armonia con la politica energetica della comunità economica europea, il contenimento dei consumi di energia e l'utilizzazione delle fonti di energia rinnovabili anche attraverso il coordinamento fra le fasi di ricerca applicata, di sviluppo dimostrativo e di produzione industriale.
Agli effetti della presente legge sono considerate fonti rinnovabili di energia o assimilate: il sole, il vento, l'energia idraulica, le risorse geotermiche, le maree, il moto ondoso e la
trasformazione dei rifiuti organici ed inorganici o di prodotti vegetali. Si considerano, altresì, fonti rinnovabili di energia il calore recuperabile negli impianti di produzione di energia elettrica, nei fiumi di scarico e da impianti termici e processi industriali, e le altre forme di energia recuperabile in processi o impianti.
L'utilizzazione di tali fonti è considerata di pubblico interesse e di pubblica utilità.”
L’articolo succitato verrà poi abrogato - assieme ai successivi 18 - dall’art. 23 della legge 9 gennaio
1991, n. 10, che ad oggi è lecito considerare quale il vero trampolino di lancio verso il dorato mondo delle incentivazioni statali riconosciute ai produttori di energia elettrica.

seguono ulteriori info sulla CIP6 al link sotto


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mercoledì 14 novembre 2018

L'aria venefica in India

L'aria venefica in India

SHASHI THAROOR
project-syndicate
Sa Defenza 

L'autocompiacimento ha trasformato un problema di inquinamento in una crisi ad alto costo della sanità pubblica. Il pubblico indiano, così facilmente distratto da questioni di politica dell'identità come la costruzione di templi e la storia della riscrittura, dovrebbe chiedere qualcosa di molto più fondamentale: la capacità di respirare.


NUOVA DELHI - Un amico, un diplomatico che tornava a casa dopo meno di tre anni di servizio in India, alla sua visita medica di uscita gli è stato chiesto quanti pacchetti di sigarette fumasse al giorno . Quando ha protestato che era un non fumatore convinto,  il dottore ha commentato che i raggi X dei suoi polmoni mostravano il contrario. Il mio amico non si era mai acceso una sigaretta. Tutto ciò che aveva fatto era respirare l'aria di Delhi, tre inverni malsani di fila.

È veramente una situazione malmessa. Quando arriva novembre, in India - e in particolare nella sua capitale - si soffoca per la spessa coltre di smog colpisce i polmoni, corrode la gola e compromette la visibilità.

Non sono solo i famigerati fumi diesel di Delhi dagli scarichi di auto e camion. Ci sono anche fabbriche industriali che emettono fumo, bracieri a carbone sui marciapiedi che scaldano gli abitanti con le pavimentazioni, stufe a carbone usate dai chaiwallah (venditori di tè) lungo la strada , e persino le stoppie agricole bruciate dagli agricoltori nei vicini stati del Punjab e Haryana. Tutti questi agenti inquinanti si riversano nella capitale, con emissioni veicolari che si aggiungono alla polvere che Madre Natura ha già donato a Delhi in abbondanza.

Delhi ha avuto solo tre "giorni puliti" in tutto il 2017. Ma la peggiore qualità dell'aria è in inverno, quando l'aria inquinata incontra la nebbia invernale e ne è intrappolata, dando a Delhi un'opacità grigiastra che riduce la visibilità, ritarda i voli, riduce la città con il traffico verso un  maggiore inquinamento.

Le conseguenze sono allarmanti. Il numero di morti premature a causa dell'inquinamento atmosferico è in aumento. La scarsa qualità dell'aria sta costando all'India almeno l'1% del PIL ogni anno nelle malattie respiratorie, la ridotta produttività e l'aumento dell'ospedalizzazione, e potrebbe ridurre la durata di vita degli indiani di tre anni .

Secondo il report di " State of Global Air " pubblicato dall'Istituto per gli effetti sulla salute, il numero assoluto di decessi dovuti all'ozono in India è aumentato di uno sconcertante 150% dal 1990 al 2015. Anche le implicazioni economiche del deterioramento della qualità dell'aria sono altrettanto inquietanti . Uno studio  della Banca Mondiale del 2013 ha stimato che i costi per il benessere e la perdita di reddito da lavoro dovuti all'inquinamento atmosferico ammontavano a circa l'8,5% del PIL indiano. Le perdite di manodopera (in termini di numero di giorni uomo, per esempio) a causa dell'inquinamento atmosferico ammontavano a oltre $ 55 miliardi nel 2013 e si stima che i morti prematuri siano costati al paese circa $ 505 miliardi, pari a circa il 7,6% del PIL.

Inoltre, uno studio recente ha rivelato che l'aria tossica dell'India sta anche dissuadendo i dirigenti dall'accettare incarichi a Delhi: le persone stanno rifiutando lavori lucrativi per salvare i loro polmoni.

Nel 2015, l' ex corrispondente del Sud Asia del New York Times , Gardiner Harris, ha spiegato che stava lasciando il suo posto prematuramente perché il solo vivere a Delhi stava danneggiando la salute dei suoi figli. Descrivendo i travagli asmatici di suo figlio di otto anni, Harris ha scritto che Delhi sta "soffrendo di una terribile crisi respiratoria pediatrica", in cui "quasi la metà dei 4,4 milioni di scolari della città ha danni polmonari irreversibili dall'aria velenosa". E per altri espatriati  che "perseguono la loro carriera a spese dei loro figli"  conclude dicendo che  " non è etico per coloro che hanno la possibilità, di andarsene , di far crescere qui i bambini ". Così prese i suoi figli e ha lasciato l'India.

La maggior parte degli indiani non ha questa scelta. Devono convivere con ciò che i media chiamano la "polvere assassina" di Delhi - il particolato sospeso respirato che si deposita nei polmoni e danneggia la nostra respirazione. Uno studio sugli scolari di Delhi tra i quattro e i 17 anni, condotto dal Chittaranjan National Cancer Institute, con base a Kolkata, ha rilevato che gli indicatori chiave della salute respiratoria e della funzione polmonare erano 2-4 volte peggiori rispetto agli scolari di altre parti. E il danno era irreversibile.

L'India deve fare del miglioramento della qualità dell'aria una priorità nazionale. Ha bisogno di creare piani di azione statali e nazionali per l'aria pulita; fissare nuovi e severi obiettivi per le emissioni di centrali termiche, i camini delle fabbriche e gli scarichi delle automobili; e stabilire un adeguato sistema di monitoraggio dell'inquinamento atmosferico.

E ha bisogno di agire velocemente. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, 13 delle 20 città e città più inquinate del mondo si trovano in India. Più di un milione di indiani muoiono ogni anno a causa dell'aria cattiva.

Di fronte a questa catastrofe nazionale, l'autocompiacimento del governo è spaventoso, ma non sorprendente. Il dibattito pubblico sul deterioramento della qualità dell'aria in India e sui suoi effetti sulla salute umana - e quindi sulla consapevolezza del problema - è sorprendentemente limitata. I politici indiani devono elaborare un piano d'azione che generi un'ondata di pressione pubblica sul governo per affrontare la questione a testa alta. Il pubblico indiano, così facilmente distratto da questioni di politica dell'identità come la costruzione di templi e la storia della riscrittura, dovrebbe chiedere qualcosa di molto più fondamentale: la possibilità di respirare aria buona.

Il cantautore satirico Tom Lehrer ha avvertito gli ascoltatori che se visitano una città americana: "Solo due cose di cui bisogna stare attenti / Non bere l'acqua e non respirare l'aria." Aggiornato per l'India, è una canzone perfetta per una crisi che è diventata una minaccia esistenziale.
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https://sadefenza.blogspot.com/2018/11/laria-venefica-in-india.html


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venerdì 20 aprile 2018

IL MONDO È SOMMERSO DALLA PLASTICA, RIDIMENSIONIAMONE LA PRODUZIONE CON DIVIETI SPECIFICI COME IN GRAN BRETAGNA, RILANCIAMO E USIAMO LE FIBRE NATURALI !

IL MONDO È SOMMERSO DALLA PLASTICA, RIDIMENSIONIAMONE LA PRODUZIONE CON DIVIETI SPECIFICI COME IN GRAN BRETAGNA, RILANCIAMO E USIAMO LE FIBRE NATURALI !


Il mondo è sempre più invaso dalle plastiche , quel che c’è parso di primo acchito, negli anni sessanta,   una rivoluzione industriale economica e sociale con le molte applicazioni di queste materie  plastiche nei vari settori economici e industriali , oggi si rivela una condanna per la natura e per l’uomo stesso.

La produzione industriale spingeva queste plastiche in ogni dove, buste , imballaggi, contenitori , ed oggi pure vestiti , vedi i pile , o le giacche a vento e molte altri vestiari, l’industria automobilistica ha espanso il suo uso e pure le massaie sono munite delle borse di plastica usa e getta ,; plastiche che il governo italiota del PD di Renzi ha ulteriormente spinto il consumo per favorire le amicizie di produttori industriali, ricordiamo lo scandalo dell’accise di 2 cent sui sacchetti peseudo-degradabili al 40% per frutta e verdura imposta nei mesi scorsi ai consumatori, meglio sarebbe stata diffondere l’uso dei sacchetti di carta riciclata non inquinanti , la plastica ha invaso di fatto il mondo e gli oceani con queste immense isole di rifiuti plastici ne sono l’espressione peggiore di questo inverecondo problema dell’umanità.

Il problema è notevole , nonostante l’impegno dei cittadini nel differenziare i rifiuti, resta la questione smaltimento , come vediamo i britannici legiferano per bandire le plastiche di minime proporzioni come le cannucce da bibita i minuti supporti plastici del cotton fioc, dal 2019, ovviamente si tenta di porre argine all’invasione e deturpamento del mondo animale sia terra-acqueo che volatile; ma viste le produzioni di rifiuti in continuo aumento è difficile vedere un a svolta seria all’orizzonte




 Guerra alla plastica! L’ha dichiarata il Regno Unito. 
Guerra ai rifiuti di plastica usa e getta. E tanto per cominciare, semaforo verde al loro riciclo in tutti i campi, anche i più sorprendenti. Noi di CorriereQuotidiano.it abbiamo già documentato la sensibilità mostrata dagli inglesi sul tema, come in questo articolo pubblicato pochi giorni fa: Londra rifà le strade con la plastica riciclata.
Ora il Regno Unito compie un altro passo avanti. Durante la riunione dei Paesi del Commonweatlh (quasi tutti ex colonie come India, Australia eccetera) in corso in questi giorni a Londra, il governo di Theresa May ha deciso di bandire, dal 2019, tutti i prodotti di plastica “usa e getta” come le cannucce per le bibite, i bastoncini per mescolare i cocktail, i cotton fioc e tanti altri.  cq 24 plastica



La natura trova le soluzioni ai danni dell’umanità

Una soluzione definitiva per questo inquinamento di plastiche pare ci sia e va oltre la giusta legge britannica di bandire tutti i prodotti di plastica ” usa e getta”…

Infatti degli scienziati della University of Portsmouth, hanno scoperto per caso un enzima che divora letteralmente la plastica, ecco una possibile soluzione per smaltire queste montagne di plastiche depositate temporaneamente nei vari centri riciclaggio e smaltimento.
Primo piano nella foto a sx : immagine al microscopio elettronico di enzima degradante della plastica PET. 

I ricercatori hanno dato una svolta quando esaminando la struttura di un enzima naturale che si pensa si sia evoluto in un centro di riciclaggio dei rifiuti in Giappone, consente a un batterio di degradare la plastica trasformandola in una fonte di cibo.

Tutti possiamo giocare un ruolo significativo nell’affrontare il problema della plastica, ma è la comunità scientifica che alla fine ha creato questi” materiali meravigliosi “, ora bisogna utilizzare tutta la tecnologia a disposizione per sviluppare soluzioni reali.   

Il PET, brevettato come plastica negli anni ’40, non è mai esistito in natura per molto tempo, quindi il team ha deciso di determinare come si è evoluto l’enzima e se fosse possibile migliorarlo.

L’obiettivo era quello di determinare la sua struttura, ma alla fine hanno fatto un ulteriore passo avanti e hanno accidentalmente progettato un enzima che era ancora meglio nello scomporre la plastica PET.

La coincidenza fortunata spesso svolge un ruolo significativo nella ricerca scientifica fondamentale e la nostra scoperta qui non fa eccezione“, ha affermato la professoressa McGeehan.

Sebbene il miglioramento sia modesto, questa scoperta inaspettata suggerisce che c’è spazio per migliorare ulteriormente questi enzimi, avvicinandoci a una soluzione di riciclaggio per la montagna in continua crescita di plastica scartata“. uopnews

L’importanza delle fibre naturali


Aumenta anche da parte dei consumatori l’interesse per i materiali naturali e le fibre vegetali, non pericolose per la salute e riciclabili.

Le fibre naturali offrono all’industria nuove opportunità e nuove scelte. II loro carattere innovativo e la loro immagine positiva hanno risvegliato l’interesse di un gran numero di aziende nei più svariati settori dell’economia, e non va nemmeno trascurata la possibilità di creare nuovi posti di lavoro.
Oggigiorno l’agricoltura deve affrontare problemi di sovrapproduzione dei prodotti agricoli a destinazione alimentare, con prezzi in discesa libera.

Le fibre naturali rinnovabili offrono nuove opportunità senza dover correre dei rischi sconosciuti. In linea generale si sa come coltivare le piante da fibra locali. Dato che si tratta di materie prime riproducibili, si possono fare contratti a lungo termine con le aziende industriali. 

Fibre naturali quali la canapa e il lino possiedono delle proprietà straordinarie, per esempio alta resistenza, un alto grado di elasticità con bassa densità, che rendono molto interessante l’impiego di queste fibre nel campo tecnologico. Così per esempio l’industria dell’automobile è sempre più interessata all’impiego di parti realizzate con queste fibre. I vantaggi tecnologici e di qualità non si discutono più:
  • smorzamento del suono
  • punti di rottura senza filo (riduzione delle lesioni in caso di infortuni)
  • basso peso
  • le strutture complesse possono essere eseguite con maggiore facilità, con maggiore resistenza e migliori proprietà di rottura. 
Il consumo di fibre naturali nell’industria dell’automobile in Germania raggiunge oggi alcune migliaia di tonnellate. E la tendenza è in aumento. Ci sono tra gli altri anche argomenti ecologici quali il recycling, il bilancio della CO2 e possono essere sostituiti tanti prodotti fabbricati con il legno. E’ possibile perciò calcolare in un 30% le vendite di fibre prodotte per questo settore. Usi della CANAPA

il Cannabidiolo o CBD è un olio terapeutico anticancerogero estratto dalla cannabis
La reintroduzione del CBD nella catena alimentare - dopo decenni di soppressione di questo importante nutriente - offre un modo sano di affrontare il problema dell'ansia senza gli effetti collaterali di intossicazione o aumento di peso cbd-cannabidiolo-e-ansia-disturbi.html


Ora , ben vengano le leggi per bandire queste sostanze plastiche altamente inquinanti , ma speriamo nella soluzione sopra esposta dalla professoressa McGeehan, che sfruttando l’enzima scoperto in Giappone si possa mettere fine a questo annoso problema delle plastiche sparse e diffuse in ogni dove del globo terrestre.

Solo il cambiamento del paradigma del mondo sociale economico e politico può e cambiare questo stato di cose innaturali.

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