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mercoledì 4 dicembre 2019

L'INQUINAMENTO DA SOLFURI E IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI VETTORE DI CANCRO E MALATTIE POLMONARI IN SARDINYA, A SARROCH SEDE DELLA SARAS.

L'INQUINAMENTO DA SOLFURI E IDROCARBURI POLICICLICI AROMATICI VETTORE DI CANCRO E MALATTIE POLMONARI IN SARDINYA, A SARROCH SEDE DELLA SARAS.

Gianni Vargiu

Raffineria SARAS a Sarroch Sardinya 
Sarroch è un paese di seimila anime in provincia di Cagliari dove sorge una raffineria di petrolio della Saras, raffinerie sarde SPA. Lo stabilimento di Sarroch è uno dei e più grandi del Mediterraneo e la principale raffineria in Italia. Il direttore è Massimo Moratti. A meno di omonimie, credo che sia il fratello di Letizia e il presidente dell'Inter. La raffinieria esiste dagli anni sessanta, ma continua ad ingrandirsi, e nel 2006 la Foster Wheeler Italiana ha avuto una concessione per costruire un nuovo impianto di idrodesulfurizzazione per il trattamento del petrolio amaro. Una sorta di "centro oli" sardo da aggiungere agli impianti che già hanno.

Intanto, la qualità dell'aria di Sarroch è pessima, stando ai dati elaborati dalla provincia di Cagliari nel 2005. In quell'anno vennero superati anche i limiti legali italiani (spesso più larghi di quelli altre società occidentali) per le emissioni in aria di SO2, diossido di zolfo. Questo accadde non una, non due volte ma per ben 126 volte - un giorno si e due no. Il limite massimo raccomandato dall'Organizzazione Mondiale della Sanità per l'SO2 è di 0.2 parti per milione (0.2ppm). A Sarroch si sono registrate punte finanche di 500 ppm, cioè duemila volte maggiori!

La concentrazione di polveri sottili di 10 micron di diametro, i PM 10 (1 micron = 0.001 millimetri. PM significa particulate matter in inglese) nella zona ha superato per 55 volte il limite massimo di 50 microgrammi/metro cubo come stabilito dalla comunità europea.

Dagli studi effettuati sulla popolazione si scopre che (in Italia è tutto preliminare e i report definitivi sono sempre più rari!):
"I risultati preliminari dello studio DRIAS (Disturbi Respiratori nell'Infanzia e Ambiente in Sardegna hanno rilevato nei bambini delle scuole elementari di Sarroch una frequenza più elevata di sintomi ostruttivi e bronchitici rispetto ai coetanei delle scuole nei comuni di confronto"
Fra gli altri inquinati, oltre al diossido di zolfo, il benzene, il toluene, il cilene. Il benzene è un cancerogeno certificato, e dunque non ci sorprende come a Sarroch, i tumori siano, come a Falconara, sempre più in crescendo. Sarroch supera la media regionale sarda per il cancro al polmone. La percentuale di bimbi con asma è il DOPPIO rispetto a quelli che vivono lontano dal polo di Mr. Moratti.
"L'evidenza epidemiologica relativa alla raffinazione del petrolio documenta un aumento di rischio per il tumore della cute, e i tumori del sistema linfoematopoietico; essa suggerisce incrementi di rischio per il tumore del polmone, della vescica, e del fegato"
"Sulla base dell'evidenza epidemiologica disponibile il ruolo delle esposizioni occupazionali negli incrementi di rischio osservati negli uomini per malattie dell'apparato respiratorio, tumori di polmone, pleura, fegato e tessuto linfoematopoietico può essere considerato possibile;" 
"A Sarroch si verificano eccessi rispetto alla media regionale tra gli uomini del 10% per le malattie dell'apparato respiratorio e del 13-24 % per i tumori al polmone, tra le donne del 10-16% per le malattie dell'apparato respiratorio e del 20 % per i tumori al polmone".

Oltre alla raffineria Sarroch vanta operazioni della Sasol Italy, della Liquigas e della Polimeri Europa, la stessa dell'incendio di Gela dell'altro giorno e che emette pesanti quantità di SO2 e di idrocarburi policiclici aromatici (fra cui il benzene).

L'otto marzo 2008 ci fu anche una fuga di "notevoli quantità di idrogeno solforato". Non si sa quanto, non si sa per quanto tempo, non si sa di chi sia la colpa. Si sa solo che è sopra i limiti di legge, il che vuol dire che e' di gran lunga superiore a quanto possa far bene al corpo umano.

"Le centraline di controllo delle emissioni di idrogeno solforato hanno registrato per l’ennesima volta valori fuori norma. L’aspetto più inquietante – sottolinea Vincenzo Tiana, Presidente di Legambiente Sardegna - è che la centralina che nella sola giornata di ieri, ha rilevato sei superamenti dei valori di soglia di legge è situata al di fuori dell’impianto. Questo può far solo desumere che i valori devono essere necessariamente più alti nei punti di emissione ai camini.

La ditta che fa i controlli e' pagata dalla Saras................ M.R.D.


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