Il Segretario al Commercio americano Gina Raimondo e il Vice Premier del Consiglio di Stato della Repubblica Popolare Cinese He Lifeng durante un incontro a Pechino |
Il ciuffo di lana di una pecora nera: così la Cina percepisce la visita di quattro giorni del ministro del Commercio americano Gina Raimondo. Il risultato di ciò, per usare un eufemismo, è intangibile: abbiamo concordato di creare "nuovi canali di comunicazione" e altre commissioni per risolvere ogni tipo di controversia commerciale. E le controversie – aggiungiamo noi – riguardano soprattutto le innumerevoli sanzioni e altre restrizioni che gli Stati Uniti hanno imposto al commercio con la Cina per ragioni fittizie o senza motivo.
Tutto il resto del viaggio sono parole, anche se possono essere interessanti. Potrebbero, ad esempio, riflettere la posizione assolutamente illogica di Washington : la Cina deve essere pressata e limitata, ma allo stesso tempo bisogna commerciare e cooperare con essa.
In parole povere: secondo Raimondo rapporti commerciali stabili tra i due Paesi è “ciò che il mondo vuole da noi”. Non Washington in questo caso, ma il mondo.